Per capire chi è il personaggio di cui vi parlerò oggi, basterà fare il nome di due soli personaggi da lui interpretati, Doug Ross e Denny Oceans, due uomini molto diversi tra loro, due volti della stessa medaglia, due figure lontane circa 8 anni, che hanno segnato il successo e la notorietà di un attore fra i più celebri, acclamati, affascinanti e pagati di Hollywood.
Lui è George Clooney e oggi ve lo racconterò.
La gavetta
Il successo e la celebrità Clooney se li è guadagnati, non c’è che dire, la gavetta è stata lunga e faticosa, e nonostante sia un po’ figlio d’arte, il suo talento è innegabile.
Nasce il 6 maggio 1961 nella città di Lexington nello stato del Kentucky (USA) da Nina Bruce (nata Warren), ex miss di concorsi di bellezza, e da Nick Clooney, ex anchorman e presentatore televisivo di un talk show a Cincinnati (il suo spettacolo più famoso è intitolato American Movie). Inizialmente vuole seguire le stesse orme del padre, e già a cinque anni George fa la sua prima apparizione in televisione al The Nick Clooney Show, il talk-show condotto dal padre ma poi cambia idea. Diventato ragazzo frequenta la High School nella cittadina di Augusta, dove consegue il diploma. In seguito, si iscrive alla scuola Northern Kentucky University dove, oltre ai buoni risultati scolastici, si fa apprezzare anche come ottimo giocatore di baseball. Sfortunatamente (o fortunatamente per noi cinefili) però, durante un provino per entrare nella squadra dei Cincinnati Reds, subisce un grave infortunio che lo costringe ad abbandonare la carriera di giocatore professionista.
A ventun anni trova la sua strada, quando il suo amico e cugino Miguel Ferrer (figlio di Rosemary Clooney – la Madame X della prima serie di E.R.) si ferma a Lexington e lo aiuta ad imparare una piccola parte per un film.
Nel 1983 decide allora di andare ad Hollywood, dove ha raccontato di essere arrivato alla guida di una MonteCarlo del 1976 completamente arrugginita e che il passaggio da una cittadina di 1500 abitanti a una metropoli è stato violento, un po’ quello che avrebbe rivissuto qualche anno più tardi, interpretando il personaggio di Fratello, dove sei.
A Los Angeles frequenta una scuola di recitazione, la Beverly Hills Playhouse; in questo periodo l’attore vive miseramente in un appartamento assai modesto, in compagnia, per uno strano scherzo del destino, di future star del piccolo e grande schermo come Sylvester Stallone e Henry Winkler (il Fonzie della serie televisiva Happy Days); divide l’appartamento con l’attore Thom Mathews e il letto con le attrici Dedee Pfeiffer (sorella di Michelle Pfeiffer), Kelly Preston, (che gli regalerà forse il compagno più longevo della sua vita, il maiale Max, morto nel 2006), e Talia Balsam (che sposerà nel 1989 e dalla quale divorzierà nel 1990).
Nonostante le difficoltà, il suo carisma è tale e il suo sex appeal così clamoroso, che non poteva non essere notato, così inizia ad apparire in alcuni spot pubblicitari e in seguito firma un contratto con la Warner Brothers comparendo in molte serie televisive.
In questi anni, inizia la sua vera e lunga marcia verso la popolarità.
Appare in telefilm come Ripide (1984) e Il falco della strada (1985), muovendo i primi passi nel grande schermo. Il suo primo vero ruolo cinematografico riesce a conquistarselo nel 1986, anche se, ancora una volta, si trattava di una piccola parte nel film horror Scuola Degli Orrori. Ma l’importante è essere riusciti ad arrivare sul grande schermo, uscendo dalle sacche troppo anguste e limitante della televisione.
Negli anni successivi recita ancora in pessimi b-movie horror come: Predator – The Concert (1987) con Laura Dern e Charlie Sheen, e Il ritorno dei pomodori assassini (1987), e mentre continua la sua lunga gavetta sul piccolo schermo, partecipando a un’immensità di serial (L’albero delle mele, Hunter, La signora in giallo, Cuori senza età, Pappa e ciccia, Sisters), fa provini per il cinema, per esempio per il ruolo di J.D. in Thelma & Louise (1991) di Ridley Scott e per il Mr. Blonde di Le iene (1992) di Tarantino, ruoli per i quali viene scartato.
Probabilmente l’essere stato scartato per il primo ruolo, bruciò non poco a Clooney, che a tal proposito ha dichiarato:
“Ho fatto il provino per Thelma & Louise ma la parte di JD andò a Brad Pitt che venne lanciato come star. Non ho guardato il film per un paio di anni e poi una notte ho affittato la videocassetta. L’ho guardato e, naturalmente, lui è perfetto nel ruolo, meglio di quanto sarei stato io.”
Clooney presenta Doug Ross, l’inizio del successo
Nel 1994 la svolta, migliore amico degli attori Richard Kind e Tommy Hinkley, viene poi scelto per il ruolo del Dottor Ross nella serie tv E.R. – Medici in prima linea (1994), prodotta da Steven Spielberg e scritta da Michael Crichton. Il ruolo del pediatra dongiovanni gli calza così a pennello che attira da subito l’attenzione del pubblico femminile e la critica che urla al nuovo Cary Grant.
La sua tormentata e romantica storia d’amore con l’infermiera Carol Hathaway ( Julianna Margulies), che arriva addirittura a tentare il suicidio per amore del bel pediatra, ci ha tenuto incollati allo schermo per ben cinque stagioni del telefilm (dal 1994 al 1999), decretando il successo indiscusso di Clooney e consacrandolo sex symbol ed attore sconosciuto più pagato del mondo.
Il bel George però non è il tipo che riposa sugli allori, nè che si accontenta della facile notorietà derivata dal cinea. E’ anche un attore colto e impegnato, se è vero che è apparso in ben quindici rappresentazioni teatrali (già nell’87 aveva vinto un premio al famoso Teatro Steppenwolf di Chicago come attore principale in Vicious). Nel febbraio 1995, partecipa al Saturday Night Live sulla rete televisiva americana NBC e come guest-star in una puntata del telefilm americano Friends insieme a Noah Wyle.
Plurinominato ai Golden Globe e agli Emmy, con il timore di rimanere confinato a vita dentro il piccolo schermo, il bel tenebroso sfrutta questo momento di popolarità mondiale per ottenere più ruoli possibili da Hollywood che risponde immediatamente alla sua richiesta.
La grande occasione per confrontarsi davvero con il mondo del cinema gli è offerta dal genialoide Quentin Tarantino che lo dirige nel grottesco e delirante Dal tramonto all’alba del 1996. Un film trash senza dubbio forte e demenziale in cui Clooney interpreta un rapinatore incallito nonché assassino senza scrupoli, costretto a fronteggiare una manica di zombie. Personalmente è una storia che non mi ha per niente convinto, ma per gli amanti del genere è senza dubbio stato un successo, tanto da essere diventato un cult ed aver ispirato altre due pellicole con lo stesso titolo principale.
Nello stesso anno gira una romantica commedia a fianco di Michelle Pfeiffer, dal titolo Un giorno per caso classica commedia degli equivoci che ha ottenuto una candidatura all’ Oscar e una ai Golden Globes, che racconta di un uomo e una donna, entrambi separati e genitori di un bambino, che si scambiano inavvertitamente i telefonini e si ritrovano dopo vaie vicissitudini, innamorati.
Da qui in poi è tutta discesa
Clooney è giovanissimo e bellissimo, scartato per il ruolo da protagonista in Jack Frost (1998), Hollywood tuttavia ormai lo acclama, e nelle sue performance di attore super amato dal gentil sesso, non può mancare la parte del supereroe pipistrello in Batman&Robin, di Joel Schumacher del 1997, in sostituzione di Val Kilmer dove dovrà vedersela con una verde Uma Thurman (Poison Ivy) e un gelido Arnold Schwarzenegger (Mr. Freeze).
Da buon fan del cartone animato South Park chiede personalmente a Trey Parker, il creatore della serie, di poter doppiare almeno uno dei personaggi e Parker lo accontenta, dandogli il ruolo di Sparky, il cane gay di uno dei protagonisti.
Soderbergh e i Coen
intanto passa da un fidanzamento all’altro (dalle attrici Denise Crosby, Kimberly Russell, Karen Duffy e Brooke Langton alla modella Celin Balitran), con la stessa facilità con cui passa da un set all’altro: il thriller The Peacemaker (1997) con Nicole Kidman, il poliziesco Out of Sight (1998) di Steven Soderbergh (con il quale stringerà una profondissima amicizia, nonché una collaborazione in affari), il bellico La sottile linea rossa (1998) di Terrence Malick e Three Kings (1999) con il suo migliore amico Mark Wahlberg.
Intanto lascia il cast di ER, ed è protagonista di Three Kings di David O. Russell e con Soderbergh, è a capo della compagnia di produzione televisiva e cinematografica Maysville e fonda una casa di produzione, la Second Eight, (della quale è stato socio fino al 2006) con cui realizza il film televisivo A prova di errore (Fail safe, 2000, per la regia di Stephen Frears).
Quest’ultimo è il remake del film con Henry Fonda del 1963, girato e trasmesso in diretta tv dalla CBS. Ritenuto per questo motivo un progetto impossibile, si è invece rivelato un trionfo, visti gli altissimi ascolti ottenuti.
È socio anche della Smoke House assieme all’attore Grant Heslov e recita nel film drammatico La tempesta perfetta (2000) di Wolfgang Petersen; un’interpretazione che sicuramente ricorderemo per la sua intensità, un film davvero memorabile per le ambientazioni e la veridicità, basato su una storia vera.
Clooney passa quindi a film più impegnati quando i fratelli Coen lo vorranno come protagonista dai baffetti alla Clark Gable in Fratello, dove sei? (2000) per il cui ruolo di un Odisseo moderno vincerà il Golden Globe come miglior attore.
Di questa esperienza Clooney dirà:
“Lavorare con i fratelli Coen è una meta per qualsiasi attore: metti piede sul loro set e il tuo stile cambia”.
Soderbergh, che in lui vede un po’ di quel fascino alla Frank Sinatra, gli offre il ruolo di Danny Ocean, criminale con lo smoking impegnato insieme ad altri grandi attori come Brad Pitt, Julia Roberts, Matt Damon e Andy Garcia, nello svaligiare le tre più importanti case da gioco di Las Vegas.
Remake di Colpo grosso, Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco (2001) andrà così bene che si presterà anche per i due sequel del film, Ocean’s Twelve, Ocean’s Thirteen e dato che Clooney è un tipo d’uomo che dà molto peso alle amicizie, eccolo in un piccolo ruolo nella trilogia Spy Kids (2001) di Robert Rodriguez, nonché nel remake dall’omonimo titolo Solaris (2002), ancora per Soderberg, dove si presta per la sua prima scena di nudo.
L’incontro con la regia, l’Oscar e altri successi
“La regia è davvero emozionante. Alla fine è più divertente essere il pittore che la vernice.”
Desideroso di esplorare nuove dimensioni, eccolo anche regista di Confessioni di una mente pericolosa (2003), pellicola con Sam Rockwell nei panni di un conduttore televisivo-spia e killer del governo. Tornerà attore per i Coen nel 2003, quando reciterà Prima ti sposo poi ti rovino (2003), e si vedrà rifiutato per il ruolo di Jack in Sideways (2004) perché… troppo famoso.
Torna dietro la macchina da presa per firmare il politico Good night, and good luck (2005), all’interno del quale rivede le vicende della caccia alle streghe comuniste guidate dal senatore McCarthy con gli occhi del giornalista Ed Murrow, anchorman della CBS e figura storica della lotta al maccartismo.
Il film è stato presentato in anteprima alla 62ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove ha ricevuto due riconoscimenti, il “Premio Osella” per la migliore sceneggiatura (a Clooney e Grant Heslov) e la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a David Strathairn. Inoltre Clooney viene nuovamente candidato agli Academy Awards come miglior regista e miglior sceneggiatura originale.
Il suo ultimo lavoro, in cui compare davanti e dietro la cinepresa, è In amore niente regole (2008, con Renée Zellweger), commedia ambientata nel mondo del football americano degli anni ’20.
Nel 2005 viene nominato all’Oscar e ai Golden Globe per la miglior regia e la migliore sceneggiatura, anche se quell’anno, vincerà entrambe le ambite competizioni solo come miglior attore non protagonista, per un altro film, Syriana (2006) di Stephen Gaghan, basato liberamente sulle memoria di Robert Baer, ex agente della CIA in Medio Oriente, e che lo vedrà parecchio ingrassato. Diversi anni dopo aver interpretato questo thriller, George Clooney ha raccontato di aver quasi accarezzato l’idea di farla finita, quando si è infortunato sul set del film:
“Ero in ospedale, a letto, e non ero in grado di muovermi. In più avevo questi dolori lancinanti alla testa, e iniziai a pensare a una soluzione drastica”
Nel 2006, potentemente antimilitarista, rifiuta il ruolo di John McLoughlin in World Trade Center, scegliendo ancora Soderbergh per il thriller Intrigo a Berlino (2006), film noir in bianco e nero, ambientato nella Germania post-seconda guerra mondiale. Nell’ottobre dello stesso anno ha ricevuto il premio American Cinematheque, un premio assegnato alle personalità del mondo dello spettacolo che hanno dato un contributo significativo all’arte del cinema.
Nel 2007 il film candidato all’Oscar Michael Clayton, ancora una volta vale a Clooney un Golden Globe e la candidatura all’Oscar come Migliore Attore.
Con la nomination come produttore di Argo (2012), Clooney ha ricevuto menzioni in ben sei candidature diverse degli Academy Awards, tutte importantissime: miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale, miglior sceneggiatura non originale, miglior attore e migliore attore non protagonista. Il record di 5 era condiviso con Warren Beatty, altro AMPAS-fenomeno che per ben due volte ha centrato le quattro categorie principali nello stesso anno.
Certo, anche il solito Walt Disney ha ricevuto candidature in sei categorie diverse, ma dato che quasi mai lavorava effettivamente ai progetti cui legava il suo nome, il confronto con lo straordinario Clooney sarebbe un po’ improprio.
I film recenti
Nel 2008 interpreta Harry Pfarrer Burn after reading – a prova di spia nella commedia dei fratelli Coen con i quali è tornato a lavorare per la terza volta dopo Fratello, dove sei? (che è valso a Clooney un Golden Globe come Migliore Attore) e Prima ti sposo, poi ti rovino, con Catherine Zeta Jones. Clooney parla di questi tre film come della
“mia trilogia di idioti”.
Nel 2009, è stato nominato agli Academy Award come miglior attore protagonista per Tra le nuvole e si è aggiudicato il National Board of Review per l’impegno come doppiatore nella pellicola di animazione Fantastic Mr. Fox.
Nello stesso anno è chiamato a recitare insieme a Kevin Spacey, Ewan McGregor e Jeff Bridges nell’intelligente commedia di guerra L’uomo che fissa le capre diretta dall’amico Grant Heslov, un’altra importante produzione della Smoke House.
Nel 2010 Clooney è coinvolto nella duplice veste di attore e produttore nel film The American, un thriller in cui interpreta un assassino in cerca di tranquillità, che si innamora di una ragazza italiana interpretata da Violante Placido ed è inoltre è protagonista della commedia Up in the air (2009) di Jason Reitman.
Nel 2011 inizia, per l’attore, con una commedia dal sapore agrodolce, tanto commovente quanto profonda. Diretto dal regista premio Oscar per Sideways Alexander Payne, interpreta un marito e un padre in crisi in Paradiso amaro. Per il ruolo interpretato ha portato a casa il premio come migliore attore in un film drammatico e una nomination per l’ambita statuetta, impersonando Matt, un uomo che vive il dramma dell’infermità della moglie Elizabeth, in coma a causa di un incidente e affronta la difficoltà di dover crescere le figlie da solo.
Sempre nel 2011 il brizzolato torna ancora dietro la macchina da presa e realizza il suo quinto film da regista, Le idi di marzo, basato sulla piéce teatrale Farragut North, interpretato dallo stesso Clooney, al fianco di Ryan Goslin, (Stephen Meyers) un giovane guru della comunicazione che vuole ottenere il potere attraverso la politica; finirà col capire che in quel mondo niente è davvero come sembra.
Nel 2013 si cambia genere, è protagonista insieme a Sandra Bullock, del fantascientifico Gravity, film d’apertura della 70ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove in missione a bordo dell’Explorer, l’astronauta Matt Kowalski e la dottoressa Ryan Stone, esperta di ingegneria medica, cercano di sopravvivere alla distruzione della navicella sulla quale si trovavano.
Dirige e partecipa al film Monuments Men, dove racconta le avventure di un improbabile plotone, reclutato dall’esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale e spedito in Germania per salvare capolavori artistici dalle mani dei Nazisti e restituirle ai legittimi proprietari. Nel cast sono presenti anche Matt Damon, Cate Blanchett, Bill Murray e Jean Dujardin.
Un curioso aneddoto è legato a questo film e alla proverbiale mania di fare scherzi di Clooney; in questo caso il suo mal capitato bersaglio, è stato l’amico Matt Damon.
Uno scherzo un po’ pesante a dire il vero, nel senso letterale del termine. Damon era fortemente motivato ad allenarsi sul set del film, in modo da essere in forma per le scene in cui avrebbe dovuto camminare attraverso luoghi impervi, e quando Bill Murray e John Goodman lo hanno preso in giro per questa sua dedizione lui avrebbe risposto che se la sarebbero vista brutta, quando avrebbero dovuto incamminarsi anche loro senza essersi allenati adeguatamente.
Quando George l’ha sentito, ha incaricato alcuni membri della troupe di riempire lo zaino di Damon con dei pesanti blocchi di metallo.
Gli zaini degli altri invece erano leggeri, ma loro fingevano che fossero pesanti. Alla fine delle riprese Damon sudava copiosamente e si è fermato per aprire lo zaino, e ci ha trovato i blocchi di metallo, tra le risate di tutti.
All’inizio del 2014 esce il suo nuovo film da regista, The Monuments Men, e torna al servizio dei Coen per il film Ave, Cesare! commedia ambientata nei primi anni 50.
Nel 2015 entra a far parte del cast di Tomorrowland – Il mondo di domani un film fantasy della Disney che racconta le vicende di un ragazzo che viaggia insieme a un inventore per scoprire i segreti di un luogo incantato.
Nel 2016 è protagonista del film diretto da Jodie Foster Money Monster – L’altra faccia del denaro e partecipa, nei panni di se stesso nel film natalizio diretto da Sofia Coppola A Very Murray Christmas distribuito da Netflix per la televisione statunitense.
Vita privata e curiosità
Nonostante sia uno degli attori viventi più famosi sulla terra, non soffre di megalomanie e vizi compulsivi da star, e pur essendo residente a Los Angeles, dove possiede una casa di circa 680 metri quadrati, si è spesso allontanato da Hollywood, scegliendo la calma della sua villa sul lago di Como, a Laglio.
Prima di trovare un po’ di “pace sentimentale” con l’attuale moglie Amal Alamuddin, George Clooney è stato sposato una prima volta con l’attrice Talia Basam (nel 1989), poi ha avuto una liaison con la modella Lisa Snowdon e con la famosa showgirl italiana Elisabetta Canalis, relazione che viene ufficializzata nel 2009.
La storia d’amore dura solo due anni e termina a giugno del 2011 quando ne viene data notizia tramite un comunicato diffuso da Londra.
“Conservo dei ricordi bellissimi di Elisabetta, lei è la donna che mi ha fatto più ridere. In Italia tutti la apprezzano perché è bellissima, io ho avuto la fortuna di conoscere il suo lato sincero, buffo, spiritoso“
ha raccontato a Grazia. Tra le sue ex famose, infine, ricordiamo anche la ex wrestler e modella Stacy Keibler.
Pur avendo dichiarato che non si sarebbe più sposato dopo il primo divorzio, nel 2013, per uno strano susseguirsi di coincidenze fortuite, ha conosciuto la sua seconda moglie, Amal Alamuddin, avvocatessa specializzata in diritto internazionale e diritti umani.
Presentati da un amico comune, i due sono rimasti in contatto per diverso tempo via email. La scusa? Quella di scambiarsi alcune foto che l’avvocatessa aveva scattato ai genitori di Clooney, presenti al loro primo incontro in casa sua.
“Non sono nemmeno dovuto uscire di casa per incontrarla”
ha raccontato Clooney a David Letterman.
I due convolano a nozze un anno più tardi, in una blindatissima Venezia, con una sontuosa cerimonia. Amal ha indossato una creazione di Oscar De La Renta, mentre lo sposo un elegante completo firmato Giorgio Armani.
Il 6 giugno 2017 sono diventati genitori di due gemelli: Ella e Alexander. La coppia ha deciso di usare la massima riservatezza nei confronti dei figli, minacciando di intentare cause milionarie verso chiunque osasse scattare loro delle foto mettendole in circolazione.
Cavaliere moderno e strapazzato dalle donne, che quando si menziona il suo nome, urlano in maniera entusiastica, mentre gli uomini apprezzano il suo comportamento e le sue idee che, seppur discutibili, hanno fatto dimenticare i suoi poco brillanti film d’esordio, sex simbol entrato nelle case degli italiani anche grazie alla pubblicità del Martini di cui è stato testimonial,
“No Martini, no Clooney!”
Il nostro George resta comunque un uomo comune che non riesce davvero a dire no sono ai cartoni animati, ed ha una sfrenata passione per le motociclette, più specificamente le Harley Davidson.
“ Il lusso, secondo me è comprare sei Harley Davidson invece di una sola. Una per me e una a testa per i miei migliori amici. Che me ne faccio di una sola moto? Andare in giro da solo non mi diverte, voglio godermi il viaggio in compagnia dei miei amici. È come stare in mezzo al deserto e trovarsi davanti un bellissimo tramonto e non poterlo condividere con nessuno. Che tristezza.”
Il suo colore preferito è il nero, adora la bistecca che è in assoluto il cibo che mangia più spesso; il libro che ritiene più bello è Guerra e Pace, di Tolstoj e fra i suoi film preferiti figurano Come eravamo, Il Padrino e L’esorcista.
Segue il football e tifa per il Cincinnati Bengals, ascolta i Foo Fighters, i Pink Floyd, Bob Dylan, Rosemary Clooney e Marvin Gaye ed è stato nominato una delle 100 persone più influenti dalla rivista Time per quattro anni consecutivi, 2006, 2007, 2008 e 2009 e per ben due volte l’ “Uomo vivente più sexy” dalla rivista People.
Il suo fascino, probabilmente, deriva anche dal fato di essere una persona estremamente riservata una volta spenti i riflettori, poco social; sembra abbia una vera e propria avversione infatti per questo mondo, in particolar modo per face book, tanto da dichiarare
“Preferisco avere un esame rettale in diretta tv da un collega con le mani fredde che avere una pagina di Facebook”
Un paragone difficile da commentare, ma che spiega bene come la pensa.
È un uomo a cui poco o niente importa ciò che la gente dice o pensa di lui,
“Tutti pensano che sia gay. E chi se ne frega! Non smentirò mai nessun pettegolezzo, perché non voglio che la gente possa credere che essere omosessuale sia una cosa negativa. La mia vita privata è solo mia, privata appunto.”
Personalmente, sono cresciuta con il mito indiscusso di Doug Ross, e da adolescente E.R. era il top e oggi, da fan altrettanto accanita di Grey’s Anatomy, mi rendo conto di quanto in realtà Doug e Karol abbiano lasciato un segno, proprio come Derek e Meredith.
Da adulta, la mia passione per questo fantastico uomo brizzolato, capace di mandare in visibilio le folle con un sorriso, l’ho particolarmente apprezzato nella trilogia di Ocean’s di Steven Soderbergh.
Famoso per riportare in auge al cinema il caper movie, ovvero un grande furto organizzato ad arte come sottogenere cinematografico, i film hanno uno stile fluido e fresco, e uniscono l’elemento action a quello sentimentale e umoristico, senza l’uso di armi nè spargimenti di sangue.
Inutile dire anche il cast stellare ha contribuito a rendere celebri le pellicole, un continuo crescendo di nomi e di stars, da Andy Garcia ad Al Pacino, passando per Catherine Zeta Jones, Matt Damon, Brad Pitt e Julia Roberts.
Sono film in cui l’attenzione non cala mai, e la curiosità dello spettatore è sempre tenuta alta, ora dalle battute
“…ha chiamato Elton John, dice se puoi restituirgli la camicia”
ora dall’atmosfera che si respira in quel fantastico parco giochi che è Las Vegas, ora dalla strana storia d’amore fra un ladro e una bugiarda.
Clooney è perfetto nel ruolo di Daniel “Danny” Ocean, ha una buona presenza, un ottimo senso dell’ humor, ed un’espressione da furfante niente male.
Un ladro gentiluomo, che ci ha rubato il cuore.