Avengers: Endgame aveva già infranto vari record alla diffusione del primo trailer e all’apertura delle prevendite. Con l’arrivo nelle sale è spianata la strada verso il primo posto dei film con maggiori incassi, occupato da Avatar: nel primo week end aveva già raggiunto 1,2 miliardi di $, stabilendo il nuovo record per il miglior incasso d’esordio e battendo Avengers: Infinity War (640,5 milioni di $) che, invece, aveva impiegato 11 giorni per raggiungere il miliardo; costituisce il maggior incasso di quest’anno, secondo film a superare il miliardo dopo Captain Marvel. Dopo 11 giorni il film arriva al secondo posto della speciale classifica capeggiata dalla pellicola di James Cameron, battendo un’altra sua creazione, Titanic; il celebre regista omaggia il risultato dei Marvel Studios con questa foto su Twitter: “A Kevin e a tutti alla Marvel: Un iceberg ha affondato il vero Titanic. Ci sono voluti gli Avengers per affondare il mio Titanic. Tutti noi alla Lightstorm Entertainment rendiamo onore al vostro incredibile risultato. Avete dimostrato che l’industria cinematografica non è soltanto viva e vegeta, ma è più grande che mai!”.
“Col tempo scoprirete cosa vuol dire perdere. Essere profondamente nel giusto, ma nonostante ciò fallire. Lo temi, lo eviti, il destino arriva comunque.” La frase, pronunciata nel trailer del prequel di Avengers: Endgame da Thanos (Josh Brolin), rispecchia la situazione iniziale dei nostri eroi. Ad alcuni questa prima parte del film e la trattazione di alcuni personaggi ha fatto storcere un po’ il naso, ma ciò era davvero funzionale a collegarlo con Infinity War e a presentare un’evoluzione per ciascun Vendicatore.
Thor (Chris Hemsworth) costituisce il personaggio che ha perso di più negli ultimi anni e l’ultimo a provare a sconfiggere Thanos in Infinity War. Il Dio del Tuono rappresenta l’emblema del fallimento ed è ormai troppo tardi quando mira alla testa del nemico. Dopo 5 anni lo ritroviamo nascosto a New Asgard in una versione irriconoscibile, ma costruita proprio così dagli sceneggiatori. In particolare, Christopher Markus ha spiegato: “Si tratta di una trasformazione ben studiata, perché Thor veniva da cinque anni di depressione e dipendenza dall’alcol. Quando abbiamo immaginato Thor in quello stato, ci siamo ispirati ad un altro personaggio del cinema. Quando si pensa ad un uomo in vestaglia e trasandato, che si lascia andare e passa molto tempo in casa, non si può non pensare al personaggio di Jeff Bridges nel film Il grande Lebowski“. Thor non sembra in grado di aiutare la squadra: prima si addormenta e poi si dispera quando gli viene in mente Jane Foster (Natalie Portman). Il viaggio nel tempo funge da punto di svolta della sua storia: Rocket, che lo accompagna nel passato, gli fa capire che hanno perso tutto, ma potrebbero salvare ancora molte persone; il ritorno ad Asgard, l’incontro con la madre e le sagge parole di quest’ultima lo rendono di nuovo degno di brandire Mjolnir. Nella resa dei conti contro Thanos rivediamo il Tonante che ci piace, questa volta dotato di due martelli, ma non invincibile come sempre. Infine, si prepara a nuove avventure nello spazio con i Guardiani della Galassia: l’unione era già preannunciata in Infinity War e sembra appropriata diventando Thor un personaggio tragicomico.
L’obiettivo di Bruce Banner (Mark Ruffalo) da L’incredibile Hulk era di contenere la sua rabbia: nel primo film e in The Avengers cercava di non trasformarsi per non creare guai, ma nei finali degli stessi proprio Hulk risolveva la situazione. In Avengers: Age of Ultron sembra aver raggiunto il suo obbiettivo grazie alla squadra, in particolare grazie a Natasha (Scarlett Johansson). Per anni, invece, su Sakaar in Thor: Ragnarok non ritorna umano e questa situazione, unita alla sconfitta subita da Thanos all’inizio di Infinity War, rende difficile la collaborazione con il Golia verde: nel corso del film del 2018 Bruce non si riesce più a trasformarsi nella sua controparte, ma utilizza la Hulkbuster per combattere. In Avengers: Endgame si realizza il connubio perfetto tra lo scienziato e Hulk: Professor Hulk. Non deve per forza spaccare per essere l’avenger più forte: lo dimostra recuperando la gemma del tempo e schioccando le dita per riportare indietro gli scomparsi di Infinity War. Chissà se lo rivedremo in futuro…
Occhio di falco (Jeremy Renner) rappresenta il talismano degli Avengers: senza di lui, in Infinity War avevano perso. Clint si era ritirato dal ruolo di Vendicatore dopo aver patteggiato per non aver firmato gli accordi di Sokovia (Captain America: Civil War). Ritorna all’azione come Ronin dopo che Thanos gli porta via la sua famiglia: è un punitore spietato e rifiuta ogni briciolo di speranza. Finché non lo ritrova Nat e gli concede di salvare l’universo con i suoi compagni. Proprio con quest’ultima si reca su Vormir per trovare la gemma dell’anima e vorrebbe sacrificarsi al posto dell’amica. Nel finale recupera il guanto con le gemme dalle macerie e inizia la staffetta che terminerà con lo schiocco di Tony. Lo rivedremo sicuramente nella serie tv a lui dedicata su Disney+ e probabilmente nel film di Vedova Nera.
La Vedova Nera non perde mai le speranze per riportare indietro i caduti per la Decimazione. L’arrivo di Captain Marvel (Brie Larson) la riempie di gioia, ma deve mostrare a quest’ultima che gli Avengers lavorano in gruppo. Costituisce il primo atto da leader, ruolo che assume ora che Nick Fury (Samuel L. Jackson) è scomparso. Vuole ritrovare a qualunque costo Clint e non le importa che è cambiato; con lui intraprenderà l’ultimo coraggioso atto da Vendicatore, in uno dei momenti più emozionanti del film. Captain America ribadisce che gli Avengers erano l’unica famiglia che aveva. Natasha ritornerà nel suo film l’anno prossimo, un prequel incentrato sulle sue origini; Scarlett Johannson per la prima volta nel Marvel Cinematic Universe sarà protagonista e produttrice di una pellicola, guadagnando 20 milioni di $.
Steve Rogers (Chris Evans) vuole essere nuovamente Captain America: simbolicamente si rade la barba, ritorna a vivere nella base degli Avengers, ma la trasformazione si completa solo quando Tony gli riporta lo scudo. Prima, però, deve subire la rabbia del suo amico, deluso da lui, e viaggia per la prima volta nello spazio. Cerca di consolare le persone sopravvissute alla Decimazione e Nat, mostrando sempre il suo ottimismo. I suoi pensieri sono rivolti sempre al passato, in particolare a Peggy (Hayley Atwell). Ritorna leader della squadra quando pronuncia il suo discorso prima di iniziare i viaggi nel tempo. Nel 2012 mostra grande astuzia quando incontra il se stesso del passato e gli agenti dell’Hydra/S.H.I.E.L.D.; nel 1970 rivede la sua amata capitando nel suo studio, ma per il momento si attiene alla missione. Nello scontro contro Thanos Cap raggiunge il suo apice: si dimostra degno di sollevare il Mjolnir e lo usa contro il Titano per poi gridare finalmente “Avengers Uniti” alla presenza di tutti gli eroi; mi ha colpito anche la tenacia con cui ha combattuto il nemico nonostante fosse rimasto da solo e con lo scudo a pezzi. Infine, come suggerito da Stark, sceglie la seconda occasione e vive nel passato con Peggy, tornando invecchiato per consegnare il suo simbolo a Falcon (Antony Mackie); colui che ha sacrificato la sua vita per gli altri e per degli ideali, alla fine decide di vivere per se stesso. Questa è stata l’ultima apparizione di Chris Evans come Captain America, come da lui stesso attestato alla fine delle riprese su Twitter. Joe Russo ha confermato tale notizia: “credo che Chris sia una persona davvero emotiva e credo sia evidente per chi lo segue su Twitter, perché mette il cuore in ciò che dice, e credo che per lui sia necessario chiudere con questo personaggio e concentrarsi su nuovi progetti”.
Tony Stark (Robert Downey Jr.) rappresenta il centro del Marvel Cinematic Universe e anche di Avengers: Endgame. All’inizio sembra esser tornato indietro di 10 anni caratterialmente: irritato e scontroso con il resto del gruppo, ma soprattutto con Cap per non esserci stato nel momento del bisogno. Si ritira con la sua famiglia verso una seconda occasione, senza più battaglie. Quando gli chiedono il suo aiuto non accetta subito, ma il consiglio di Pepper (Gwyneth Paltrow) e il ricordo del ragazzo lo incitano a lavorare a un modo per viaggiare nel tempo. Crea il dispositivo che permette di tornare nel passato e recuperare le gemme. Nel momento in cui non riescono a recuperare il Tesseract nel 2012, trova un modo per trovare l’ultima gemma e altre particelle Pym: arrivare nel 1970, dove incontra suo padre e si rende conto che può essere un uomo migliore, più altruista. Ritrovate tutte le gemme, crea un guanto con la sua nanotecnologia per contenere le gemme dell’infinito. Nel primo scontro con il Titano pazzo non ha la meglio, ma al segnale di Doctor Strange (Benedict Cumberbatch), ruba le gemme dal guanto che indossa Thanos per schioccare le dita: “Io sono Iron Man”. Ribalta così la considerazione che aveva di lui Steve Rogers in The Avengers, dimostrandosi non solo un genio, playboy, miliardario, filantropo, ma anche un marito, un padre, un amico, ma soprattutto un eroe. Secondo Joe Russo, Robert Downey Jr. merita l’Oscar per l’interpretazione di Iron Iman in Avengers: Endgame: “Il suo lavoro per questi film è impressionante. Se si guarda al lavoro svolto per i suoi ultimi quattro film si tratta qualcosa di fenomenale… merita un Oscar forse più di chiunque altro negli ultimi quarant’anni per il modo in cui ha smosso la cultura popolare“.
La coesione del gruppo costituisce l’elemento principale, ciò che è mancato in Infinity War e che, invece, in quest’ultimo film ha permesso la vittoria agli Avengers, espressa magistralmente nello scontro corale contro Thanos. Tutti sono stati fondamentali per la vittoria, ma in particolare bisogna ricordare i ruoli di Captain Marvel e di Ant-Man (Paul Rudd). Carol, pur comparendo poco nella pellicola, compie alcuni atti decisivi: salva Iron Man e Nebula dallo spazio e li riporta a casa; arriva nella battaglia finale distruggendo la nave di Thanos e non permette a quest’ultimo di schioccare le dita. Scott porta agli Avengers l’idea dei viaggi nel tempo e la sua esperienza nel Regno Quantico, nonché le particelle Pym. Partecipa attivamente alle avventure degli Eroi più potenti della terra, entrando a far parte del gruppo dopo il breve tempo trascorso in Civil War.
Anche se tutti attendevamo una scena dopo i titoli di coda, è condivisibile la scelta di non presentarne alcuna perché altrimenti avrebbe deviato gli interessi troppo sul futuro. Tuttavia, come nei grandi croosover a fumetti, il finale mostra molti spunti per nuove storie che potrebbero essere raccontato nei prossimi film o nelle serie tv su Disney+. Sappiamo, infatti, che queste ultime saranno strettamente collegate ai film dei Marvel Studios. Oltre alla già citata su Occhio di Falco, sono in sviluppo WandaVision e Falcon & The Winter Soldier: rivedremo Paul Bettany nei panni di Visione e Sam Wilson utilizzerà lo scudo di Cap. Nella battaglia finale abbiamo già visto un momento girl power e non è da escludere una futura pellicola sull’A-force. Con la presenza di Harley Keener (Ty Simpkins), Lila (Ava Russo) e Cassie Lang (Emma Fuhrmann ) si ipotizza una squadra di Young Avengers; si potrebbe aggiungere magari Morgan Stark e per la sua versione adulta era già stata scelta Katherine Langford. I fratelli Russo in un’intervista hanno risolto quindi il mistero riguardante il casting dell‘attrice di Tredici: “Avevamo un’idea. Tony [Stark] avrebbe raggiunto quel luogo metafisico in cui si è ritrovato anche Thanos dopo aver schioccato le dita. Ci sarebbe stata una versione futura di sua figlia in quel luogo. Ci siamo resi conto che non sentivamo un profondo legame emotivo con questa versione futura della figlia [di Tony e Pepper], quindi [quella scena] non ci tornava bene, perché non stava risuonando con noi a livello emotivo. L’intenzione era che la sua futura figlia lo avesse perdonato, e in qualche modo gli donasse la pace necessaria per andarsene. E l’idea sembrava funzionare all’inizio, ma era un’idea di troppo in un film troppo complicato“.
Infine, in futuro potremo vedere un team di New Avengers formato da Sam Wilson come Captain America magari affiancato da Bucky (Sebastian Stan) come nella serie, Wanda (Elizabeth Olsen), War Machine (Don Cheadle) e dagli eroi che attendono un sequel, ovvero Doctor Strange, Black Panther (Chadewick Boseman), Spider-Man (Tom Holland), Captain Marvel, Ant-Man and the Wasp (Evangeline Lilly). Secondo me, dovremo, però, aspettare anni per vedere tale film, almeno il 2023 per una maggior congruenza temporale. Dopo l’ineluttabilità di Thanos, siamo sempre più curiosi di quale potrebbe essere il loro villain: potrebbe provenire dall’universo Fox con l’ingresso dei Fantastici 4 oppure dalla prossima pellicola dedicata agli Eterni?