Un po’ come Harley Quinn, anche noi ti raccontiamo Birds of Prey come vogliamo, avendoti riportato prima le curiosità con spoiler del film e ora la sua recensione. Difficile non rompere il muro della quarta parete quando si parla della pellicola interpretata e prodotta da Margot Robbie, una delle poche viste in sala quest’anno purtroppo. L’ottavo film del DC Extended Universe (sicuro si chiami ancora così?!), nonché peggior esordio al botteghino del franchise, è diretto da Cathy Yan, al suo secondo lungometraggio; con il primo, Dead Pigs, la regista cinese naturalizzata statunitense vinse lo Special Jury Award al Sundance Film Festival 2018. Prima di continuare, però, rispondiamo alla domanda che ti stai ponendo:
perché tornare a parlare ora di Birds of Prey?
La prima risposta, forse più banale, corrisponderebbe all’uscita in digitale del film di Harley Quinn a partire dal 21 Maggio. Dal 4 giugno sarà anche possibile noleggiare Birds of Prey su Sky Primafila, Infinity e VVVVID, ma non è tutto.
Il 2020 prometteva l’uscita in sala di tanti film, tra cui vari cinecomics. Promessa non mantenuta, per colpa della pandemia di Coronavirus che ha costretto la chiusura dei cinema e il rinvio di molti lungometraggi. Birds of Prey costituiva solo il primo di tanti film tratti dai fumetti in programmazione quest’anno, tra cui Black Widow, Eterni, New Mutants, Wonder Woman 1984 e Morbius. All’85 % potrebbe risultare l’unico cinecomics del 2020, volendo lasciare un po’ di speranza per le uscite delle pellicole con Scarlett Johansson e Gal Gadot. In caso contrario potrebbe passare alla storia come unico film nel suo genere ad essere uscito al cinema in quest’anno tragico.
Ritornando all’analisi di Birds of Prey, anche se non mancano alcuni errori di continuity, risulta uno dei migliori film del DCEU, seguendo la buona scia del 2019 in cui abbiamo apprezzato Aquaman e Shazam sul grande schermo. Dopo Suicide Squad, Margot Robbie torna a vestire i panni di Harley Quinn e, oltre ad alcuni accenni, rappresenta l’unico legame con la pellicola del 2016. Un ruolo perfetto per lei, che la lega indissolubilmente al personaggio nell’immaginario collettivo: Margot Robbie è Harley Quinn, così come Robert Downey Jr. è stato Iron Man oppure come Ryan Reynolds continuerà ad essere Deadpool.
A proposito del Mercenario Chiacchierone, la protagonista si ispira un po’ a quest’ultimo, rompendo il muro della quarta parete e gestendo l’andamento della storia a suo piacimento. In un’atmosfera molto variopinta Harley ci accompagna nel suo mondo e nella sua stravagante mente, impreziosendo la sceneggiatura non eccellente di Birds of Prey, scritta da Christina Hodson (Bumblebee). La pellicola diverte ed appassiona, ma ci fa anche riflettere sull’emancipazione femminile. Il tema, suggerito dal sottotitolo del film, è rafforzato dalla presenza femminile sia in cabina di regia sia per la sceneggiatura e dalle cinque protagoniste assolute, a cui si frappongono avversari maschili. Si ricorda anche la questione del #metoo, affrontato da Margot Robbie anche in Bombshell.
Birds of Prey rappresenta la rinascita del personaggio di Harley Quinn, ma al suo fianco anche altre donne prenderanno sicurezza delle proprie potenzialità: Mary Elizabeth Winstead interpreta Helena Bertinelli alias Cacciatrice, Jurnee Smollett-Bell ha avuto un ruolo di maggior spessore in questa pellicola con Dinah Lance / Black Canary, mentre Rosie Perez veste i panni dell’agente Renee Montoya e Ella Jay Basco è la fondamentale Cassandra Cain. Ognuna mostra una particolarità che aiuterà il team contro il perfido e stravagante Black Mask (Ewan McGregor).
Accompagnato da Victor Zsasz (Chris Messina), Roman Sionis risulta un personaggio molto riuscito grazie all’interpretazione di McGregor: “Credo abbia capito il personaggio, l’ha capito davvero. Ha capito il desiderio di potere, il desiderio di controllo”. La regista Cathy Yan ha apprezzato l’improvvisazione dell’interprete del villain, che ha aggiunto anche delle battute alla sua parte. La grandezza di questo villain, purtroppo, si perde quando incontra la povera sceneggiatura, dotata di una storia fugace e di dialoghi poco profondi. I toni del film non permettono di definire precisamente il target: la violenza esagerata lo rende Rated-R solo negli USA, ma è un elemento che accompagna solo lo stile pop del film, rivolto effettivamente a un pubblico adolescente.
Birds of Prey può essere definito anche un action movie grazie alle sue fantastiche coreografie. La pellicola rinvia ai migliori esempi di supereroine attraverso le convincenti scene d’azione e ricorda anche lo speciale stile di combattimento che ha donato successo alla saga di John Wick. Non a caso le sequenze in cui le protagoniste si scontrano con i criminali sono coreografate da Chad Stahelski, regista dei tre film di John Wick. Un altro punto positivo è rappresentato dalla fotografia di Matthew Libatique (A star is born) che valorizza la bellezza della protagonista del film e dipinge di mille colori la cupa Gotham City.