Dal 7 Luglio Black Widow è finalmente arrivato al cinema. Dopo aver visto su Disney Plus WandaVision, The Falcon and The Winter Soldier e Loki, la Fase 4 si espande anche sul grande schermo con l’ultima avventura di Natasha Romanoff: partendo dalla sua infanzia, il film ci riporta ai giorni prima dell’arrivo di Thanos e ci dona anche un piccolo sguardo al futuro con l’interessante scena post credit. La maggior parte degli eventi si colloca tra Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War: il personaggio di Scarlett Johansson sta fuggendo da Thaddeus “Thunderbolt” Ross (William Hurt) per aver infranto gli Accordi di Sokovia e per aver aggredito il Re del Wakanda (Chadwick Boseman) dopo la battaglia all’aeroporto.
Durante la sua telefonata con Natasha, Ross menziona i sostenitori di Steve Rogers, in quel periodo rinchiusi nel Raft. La Vedova Nera ricorda al generale i suoi problemi cardiaci, di cui già eravamo a conoscenza dal film del 2016. Anche le scritte che indicano le varie location di Black Widow si ispirano a quelle di Captain America: Civil War. Nella recensione ti abbiamo già parlato delle analogie con le pellicole di James Bond, in particolare con Moonraker. Alcuni easter eggs sono stati già analizzati in occasione del primo trailer, ma ora vediamo tutti gli altri presenti nel film: attenzione agli SPOILER.
I riferimenti e la scena post credit di Black Widow
La sequenza iniziale di Black Widow è ambientata nel 1995, un anno molto particolare per il Marvel Cinematic Universe: è lo stesso anno in cui si svolgono le vicende di Captain Marvel; Nick Fury (Samuel L. Jackson) ha salvato la figlia del Direttore Alexander Pierce (Robert Redford) durante una crisi a Bogotà; sempre nel 1995 Thanos (Josh Brolin) e il suo esercito di Chitauri dimezzarono la popolazione degli Zen-Whoberi, adottando la piccola Gamora (Zoe Saldana); infine, Elihas Starr morì in un’esplosione durante degli esperimenti con il Tunnel Quantico, causando lo squilibrio molecolare in Ava Starr / Ghost (Hannah John-Kamen), visto in Ant-Man and The Wasp.
La particolare sequenza d’apertura di Black Widow è accompagnata dalla cover di Smells Like Teen Spirit dei Nirvana cantata da Malia J e registrata per la prima volta nel 2015. In un’intervista l’artista ha dichiarato di sentirsi emozionata per la collaborazione con i Marvel Studios e che inizialmente non credeva potesse essere reale. Questa sequenza presenta diverse figure realmente esistite, come Vladimir Putin e Bill Clinton, che nel MCU sono entrati a contatto con il Generale Dreykov (Ray Winstone). Vediamo anche delle fiale contenenti un liquido blu: si tratterebbe del Siero del Super Soldato creato dalla Stanza Rossa per donare i poteri a Red Guardian.
Infatti, già Phil Coulson (Clark Gregg) in The Avengers aveva spiegato a Steve Rogers (Chris Evans) che in molti avevano provato a replicare la formula di Abraham Erskine, compreso l’URSS. Alcune immagini di DuckTales sono mostrate come parte dell’addestramento nel Programma Vedova Nera; inoltre, la sigla della prima stagione della serie animata Disney è in onda nella tv della casa in Ohio. Black Widow si ispira anche a The Americans, serie tv di spionaggio trasmessa dal 2013 al 2018 su FX: due agenti sovietici sotto copertura diventano una coppia di americani sposati che vive nella periferia di una grande città.
La protagonista di Black Widow ricorda a Yelena che non è in buoni rapporti con Tony Stark ora; tuttavia non è presente il preannunciato cameo di Robert Downey Jr., ipotizzato tramite scene tagliate di Captain America: Civil War. In un’intervista con Total Film la regista ha spiegato il motivo: “Inizialmente, ci sono state discussioni per tutto, su tutti i personaggi. Ma abbiamo preso una decisione e penso che Kevin Feige sia stato grandioso in questo, perché disse ‘Non ha bisogno dei ragazzi‘. Non volevamo che sembrasse che avesse bisogno di aiuto. Volevamo che se la cavasse da sola. E lo fa.”
Dopo anni di teorie formulate in seguito ai discorsi tra Clint e Nat in The Avengers e in Avengers: Endgame, finalmente in Black Widow scopriamo cos’è accaduto a Budapest. Jeremy Renner presta solo la voce per un piccolo flashback, in cui la Vedova Nera compie il passo finale della sua iniziazione come agente dello S.H.I.E.L.D.: uccidere Dreykov, il capo della Stanza Rossa.
In questa missione è convinta di aver ucciso anche Antonia, la figlia del Generale, e ciò la tormenterà per molto tempo: anche Loki (Tom Hiddleston) menziona “la figlia di Dreykov” nella scena dell’interrogatorio del film del 2012. “Grazie per la tua collaborazione”: è la frase con cui Nat ringrazia Dreykov dopo il monologo, come aveva fatto con il Dio degli Inganni nella scena appena citata.
Alla fine del film scopriamo che la figlia di Dreykov è sopravvissuta all’esplosione di Budapest insieme al padre, che l’ha resa Taskmaster, una letale macchina da guerra capace di replicare ogni mossa del suo avversario. Antonia ricorda il vero nome del villain nei fumetti, Anthony “Tony” Masters. Interpretato da Olga Kurylenko (Quantum of Solace), il Taskmaster cinematografico si ispira alla versione femminile apparsa in Deadpool MAX del 2010 di David Lapham e Kyle Baker: si tratta di un’autoritaria e leggendaria mercenaria un po’ folle che ha rapito Deadpool in giovane età e poi è stato per lui una figura materna. Clicca qui per acquistare il fumetto su Amazon.
Red Guardian è rinchiuso in un carcere chiamato Seventh Circle Prison, titolo di una miniserie omonima su Daredevil e il Punitore pubblicata nel 2016; il nome della prigione si riferisce anche al VII Cerchio dell’Inferno di Dante, in cui si trovano i violenti. Uno degli uomini che Alexei sfida a braccio di ferro è soprannominato “Ursa”: nei fumetti Mikhail Uriokovitch Ursus / Ursa Major può trasformarsi in un grande orso antropomorfo.
Olivier Richters afferma di aver interpretato il primo mutante del MCU con Ursa e ciò potrebbe rappresentare un ottimo easter eggs in Black Widow. Il personaggio, infatti, è tra i primi mutanti nati nell’Unione Sovietica a sopravvivere allo sterminio degli individui dotati del Gene-X da parte del Governo Sovietico. Recentemente Ursa Major è entrato a far parte della Guardia d’Inverno insieme a Red Guardian, la risposta russa agli Avengers.
Melina (Rachel Weisz) spiega che le informazioni rubate da Alexei sono il risultato degli esperimenti eseguiti su Bucky Barnes (Sebastian Stan) come parte del Programma Soldato d’Inverno. In una delle sue stanze notiamo delle maschere blu che ricordano quella di Iron Maiden, assassina e spia esperta, nonché villain fumettistico della Vedova Nera. La maschera prostetica utilizzata per i migliori colpi di scena di Black Widow era già stata usata dalla protagonista in Captain America: The Winter Soldier, ma anche da Helmut Zemo (Daniel Brühl) in Captain America: Civil War e da Sharon Carter (Emily VanCamp) in The Falcon and The Winter Soldier.
In una scena di Black Widow Yelena chiama per sbaglio Alexei con il soprannome “Dinamo Cremisi”, acerrimo nemico di Iron Man nei fumetti, la cui vera identità è Anton Vanko. Nel MCU, invece, Dinamo Cremisi ha solo ispirato la versione di Ivan Vanko/Whiplash in Iron Man 2. Il gilet verde indossato da Yelena Belova è lo stesso che Natasha veste in Avengers: Infinity War, dettaglio voluto e inserito da Kevin Feige. Il finale si lega perfettamente con la pellicola del 2018: Rick Mason fornisce alla protagonista il Quinjet dei Vendicatori in cui viaggerà con Cap e Falcon e in sottofondo si apre il tema degli Avengers di Alan Silvestri.
Nella scena dopo i titoli di coda di Black Widow ritorniamo al presente del MCU con Yelena che visita la tomba di Natasha insieme al suo cane. In quell’istante si staglia la figura della Contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus): inizialmente sarebbe dovuta comparire prima in questo film, l’abbiamo già vista nel quinto episodio di The Falcon and The Winter Soldier. Fa credere a Yelena che Clint Barton è responsabile della morte di sua sorella e le affida la missione di cercarlo. La sequenza si collega direttamente alla serie tv Hawkeye, in arrivo entro la fine dell’anno su Disney Plus, ma potrà avere anche molte altre conseguenze in futuro.