Paese di produzione: Stati Uniti d’America, Regno Unito,
Anno: 2020
Durata: 94 min
Genere: avventura, fantastico, drammatico
Regia: Brenda Chapman
Soggetto personaggi creati da Lewis Carroll e J. M. Barrie
Sceneggiatura: Marissa Kate Goodhill
Produttore: Steve Richards, Andrea Keir, Leesa Kahn, James Spring, David Oyelowo
Produttore esecutivo: Alex Lebovici, Steve Ponce, Michelle Manning, Jane Hooks, Steve Barnett, Pervez Delawalla, Simon Fawcett, Gia Muresan, David Haring, Christian Mercuri, Courtney Chenn, Waylen Lin, Johnny Chang, Peter Wong, Timur Bekbosunov, Emma Lee, Minglu Ma, George Acogny,
Personaggi e interpreti: David Oyelowo: Jack Littleton, Anna Chancellor: Eleanor Morrow / Regina Rossa, Angelina Jolie: Rose Littleton / Regina di cuori, Jordan Nash: Peter Littleton, Keira Chansa: Alice Littleton, Reece Yates: David Littleton, David Gyasi: capitan Uncino, Clarke Peters: Cappellaio matto, Gugu Mbatha-Raw: Alice Littleton adulta, Ned Dennehy: Spugna, Jenny Galloway: Hannah O’Farral, Derek Jacobi: Mr. Brown, Michael Caine: Charlie, Roger Ashton-Griffiths:, Damian O’Hare: dott. Richards
Casa di produzione: Fred Films, distribuzione in italiano Prime Video, 01 Distribution.
Fotografia: Jules O’Loughlin, montaggio Dody Dorn.
Effetti speciali: Scott Peters, Eran Barnea.
Musiche: John Debney.
Scenografia: Luciana Arrighi.
Costumi: Louise Stjernsward.
Trucco: Konnie Daniel
Cosa hanno in comune Alice e Peter Pan?
Nulla direte voi… e invece no, sono fratello e sorella!
Brenda Chapman, la regista premio Oscar (Ribelle – The Brave, Il principe d’Egitto)reinventa in una nuova versione i due grandi classici Disney in Alice e Peter in una storia che si propone di essere un prequel, una sorta di backstory di due dei più famosi film d’animazione per bambini.
Un cast importante, a partire da Angelina Jolie e Gugu Mbatha-Raw, ma al loro fianco ci sono David Oyelowo, Michael Caine, Anna Chancellor e Jo Wheatley in un live action che si presenta come una sapiente commistione e un’abile fusione fra due dei classici Disney più famosi: Alice nel paese delle meraviglie e Peter Pan.
La trama
Per Brenda Chapman, infatti, Alice e Peter (interpretati da Keira Chansa e Jordan A. Nash) sono fratelli e vivono insieme ai loro genitori, Rose (Angelina Jolie) e Jack Littleton (David Oyelowo), e al fratello più grande David sulle coste dell’Inghilterra, a qualche miglio da Londra.
Sono proprio Rose e Jack a crescere i loro i figli a pane e favole nutrendo la loro fame di immaginazione.
Isolati dalla vita mondana, la famiglia vive tuttavia una situazione non facile nella società inglese dell’Ottocento, discriminata per il colore della pelle del padre, un falegname che si guadagna da vivere intagliando oggetti nel legno.
Alice, Peter e David però crescono felici nella campagna inglese circondati dall’affetto dei loro genitori e dotati di enorme fantasia, spendono le giornate tra i compiti e i giochi nel bosco oltre il quale scorre il fiume e galleggia un vascello rovesciato. David, il fratello maggiore, ‘sale a bordo’ affrontando immaginari pirati e precipitando improvvisamente in acqua; impossibile salvarlo per Peter.
La morte di David getterà la sua famiglia nello sconforto più nero. Ma Alice e Peter combatteranno il dolore con la fuga. L’una infilerà la tana del Bianconiglio, l’altro volerà verso l’isola che non c’è.
Come lo abbiamo visto noi
Prima che Alice mettesse piede nel Paese delle meraviglie e Peter Pan trovasse Neverland quindi, i nostri erano fratello e sorella, almeno nei piani della regista di Alice e Peter.
Un coniglio di pezza minacciato da un coltello, un innocente gioco a rincorrersi fra i boschi, sotto il sole estivo e poi combattimenti con spade di legno e lance giocattolo, tutto ha inizio così, con gli innocenti giochi di tre bambini (due maschi e una femmina) che trovano una barca ai margini di un fiume.
Peter, David e Alice fratelli felici e spensierati, liberi di sognare e immaginare tutto ciò che vogliono; una partita a scacchi fra due sontuose dame (Rose e sua sorella Eleanor), castelli di carte abilmente costruiti, piccoli e grandi screzi familiari.
Quell’affiatamento fra i tre ragazzi ad un certo punto si rompe, perché la gelosia è sempre distruttiva, soprattutto nei rapporti familiari e quando sono due bambini ad essere messi a confronto, brucia ancora di più.
Quando si tratta però di ritornare a sognare ed immaginare combattimenti e rocambolesche avventure di pirati, la gelosia scompare, ma in un attimo una tragedia si compie: Peter e Alice restano soli insieme ai tanti ricordi e di colpo divengono adulti, o almeno così credono.
“mia madre distrutta, non riuscivo ad avvicinarmi a lei, così mi avvicinai ad un cuore che seppe accogliermi”
I due ragazzi si imbarcano in un’impresa molto più grande di loro, per salvare la famiglia dai debiti, senza sapere che è proprio all’interno della famiglia, alle volte, che si nascondono le persone peggiori.
Peter e Alice però hanno un’arma infallibile, che li accompagnerà sempre ed è la fantasia, quella fantasia che li porta a rifugiarsi nei sogni per esorcizzare paure e situazioni spiacevoli, che mai un bambino dovrebbe affrontare.
I personaggi
I bambini sono molto naturali nei loro ruoli, tutti e tre mentre un po’ finta appare Rose (Angelina Jolie), alias Regina di cuori; complice forse il trucco che la rende pallida ed emaciata (certo, la perdita di un figlio è un dolore infinito, è vero) infatti, in alcune scene appare decisamente stonata rispetto al contesto, ma caratterialmente comunque forte.
Deve esserlo per forza, con una sorella ingombrante che spesso sconfina dal suo ruolo, impartendo consigli non richiesti su come educare i figli e spargendo cattiverie gratuite sulle umili origini di Jack (David Oyelowo), non curante del fatto che, come le ricorda anche Rose
“è il loro papà”
Un carattere deciso quindi, anche se in apparenza non si direbbe, molto di più rispetto al marito Jack, incapace di proteggere la propria famiglia e se stesso, dal malvagio.
Uno dei personaggi chiave di tutta la storia, credo invece sia proprio Eleanor, alias Regina Rossa (Anna Chancellor) colei che tesse i fili, o almeno ci prova, di tutti gli altri personaggi.
Il suo desiderio di maternità è tale, da proporre alla sorella uno scambio che mai una madre potrebbe accettare, barattare un figlio è un atto vile e se in gioco c’è la sopravvivenza di un’intera famiglia poi, lo è ancora di più.
Tutto il resto è contorno: capitan uncino (David Gyasi)è sicuramente un elemento determinante di alcune scene, ma è talmente crudele e cattivo, trattandosi di un film per bambini, che si fa davvero fatica a inquadrarlo, in commentabile la figura del Cappellaio matto (Clarke Peters)per i motivi che vi dirò in seguito.
Il giudizio
Se, in apparenza, l’idea di Brenda Chapman, che per la prima volta si trova a che fare con un live action, ha tutti i presupposti per risultare vincente, ben presto mostra tutti i suoi punti deboli.
I riferimenti ad Alice nel paese delle meraviglie e Peter Pan sono disseminati ovunque nella trama e non affatto difficile coglierli, né collegarli all’uno o all’altro film, ma alcune volte appaiono forzati, come nel caso di Campanellino, ridicoli come nel caso del cappellaio matto presentato come un vecchio bizzarro affetto da demenza e comandato a bacchettato da un figlio degno delle peggiori sene di Matrix, o troppo ridondanti come la continua presenza della Regina di cuori che terrorizza Alice, associata, per altro, alla figura della madre.
Man mano che si procede con la trama, i drammi e le tragedie si susseguono in una storia a metà fra il drammatico e il tragico e alcune scene risultano davvero poco adatte al pubblico delle storie originarie.
Queste scene sono fortunatamente interrotte dalle divagazioni e dalle avventure di Peter e Alice: ha inizio l’avventura, Peter salpa con i ragazzi perduti, grazie alla polvere dei sogni, mentre Alice beve la pozione che la porterà nel paese delle meraviglie.
Finalmente i due bambini hanno possibilità di sfuggire a quella realtà cupa e triste, per inseguire ognuno la propria “storia” fatta di posti magici, vendette appaganti e magie meravigliose, peccato però che in realtà, come ci mostra questa storia, solo Peter riesca davvero a vivere fino in fondo la sua avventura
“capivamo sempre quando veniva a trovarci, perchè ci lasciava un pezzo delle sue avventure”
“grazie ai miei fratelli non ho mai dimenticato come si fa a sognare”
Le scene dialogiche fra Jack, Rose e Eleanor inoltre sono troppo lente e stridono con quelle movimentate e chiassose di Alice e Peter mentre lunga e confusa appare quella della fuga dei bambini, dalle grinfie dei cattivi.
Molto toccante, quasi a richiamare la sacralità della famiglia di Nazaret invece, il momento in cui Alice, Rose e Jack si addormentano l’uno in braccio all’altro.
Un plauso merita l’ambientazione, Londra è presentata splendidamente, con i suoi colori, le sue forme e quel gusto un po’ retrò e anche gli effetti presenti, sono molto riusciti: catturano l’attenzione dello spettatore e sono ben fatti.
Conclusioni
Il passaggio da Neverland a Wonderland e viceversa, non è completamente riuscito, soprattutto se si tiene ben a mene, che stiamo parlando di una storia rivolta ad un pubblico giovane e giovanissimo.
Alcune scene non sono adatte, altre sono troppo confuse rischiano di confondere persino gli adulti.
Troppe tragedie e momenti tristi considerando cosa c’è dietro la storia, cioè due capolavori di fantasia, allegria e immaginazione; chi si aspetta di trovare in questo film lo stesso trasporto, le stesse sensazioni e lo stesso stupore provati guardando Peter e Alice nelle loro avventure, resterà, temo, deluso.
E’ l’idea di base ad avere poco senso e l’unica cosa che mi viene da pensare è se davvero ci fosse bisogno di fare un prequel delle due storie originali fondendole insieme e rendendo i protagonisti fratello e sorella.
C’è troppa realtà, più vita reale e molto più dramma, per fortuna i costumi e i colori, anche questi più bui e cupi di quanto detterebbe il genere, creano comunque un’atmosfera da fiaba.
Il Paese delle Meraviglie e l’Isola Che Non C’è sono quasi completamente assenti perché Alice e Peter imparano ad affrontare le loro paure e a lottare per ciò in cui credono, lei però impara anche a diventare grande, mentre il destino di Peter è sempre stato un altro.
Il messaggio di fondo tuttavia e per fortuna è salvo: l’immaginazione può guarire tutte le ferite, anche le più profonde, è questo alla fine è l’importante, non credi anche tu?
Ti ricordiamo che dal 2 giugno, Alice e Peter è disponibile in DVD e Blu-ray