Con Superman Returns rivediamo al cinema il famoso supereroe DC Comics, questa volta interpretato da Brandon Routh. Dopo diversi tentativi falliti, ritorna al cinema il personaggio che era stato interpretato da Christopher Reeve per 4 film. La pellicola diretta da Bryan Singer si propone, però, di continuare la storia dopo gli eventi di Superman II, ignorando i due capitoli successivi, che si rivelarono dei flop. Nonostante ciò, il film realizza la profezia del finale di Superman IV, quando il protagonista consegna Lex Luthor alla giustizia e lo saluta così: “Ci vediamo tra vent’anni”.
Infatti, Superman Returns è uscito il 28 Giugno 2006 nei cinema degli USA, circa vent’anni dopo l’ultima apparizione; è arrivato poi in Italia il primo Settembre dello stesso anno. Il film ha riscosso un buon successo al botteghino, incassando circa 391 milioni di dollari globalmente. Inoltre, la critica ha apprezzato la sceneggiatura, lo stile nostalgico e gli effetti speciali; in quest’ultima categoria è stato candidato a un Premio Oscar e ha vinto 5 Saturn Award (Miglior film fantasy, Miglior attore a Brandon Routh, Miglior regia a Bryan Singer, Migliore sceneggiatura a Michael Dougherty e Dan Harris, Miglior colonna sonora a John Ottman) su 10 candidature.
“Tu hai scritto che il mondo non ha bisogno di un salvatore, ma ogni giorno sento qualcuno che lo invoca… Mi dispiace averti lasciato, Lois.”
Alcuni astronomi sembrano aver trovato delle tracce di Krypton e Superman parte alla ricerca del suo pianeta natale. Dopo cinque anni ritorna sulla Terra, che è cambiata senza l’eroe, a cominciare dalla sua amata Lois Lane: la giornalista ha un figlio e un compagno e ha vinto il Premio Pulitzer proprio per un articolo intitolato “Perché il mondo non ha bisogno di Superman”. Emblematica la scena di Superman Returns in cui Clark scopre in tv la situazione dei conflitti nel mondo, in contrasto con il messaggio di pace che l’eroe cercava di portare in Superman IV. Infine, l’assenza di Superman sulla Terra ha portato anche alla scarcerazione di Lex Luthor, pronto a nuovi diabolici piani.
Dopo i tanti progetti irrealizzati che si sono susseguiti negli anni, finalmente Bryan Singer è riuscito a riportare il supereroe DC Comics sul grande schermo. Il regista ha contribuito al successo dei film di supereroi all’inizio del terzo millennio, grazie alla regia di X-Men e X-Men 2; ha rifiutato la regia di X-Men: Conflitto Finale proprio in favore di Superman Returns, per poi tornare alla guida dei mutanti Marvel con X-Men – Giorni di un futuro passato e X-Men – Apocalisse. Come ultimo lavoro ha diretto Bohemian Rhapsody, film vincitore di 4 Premi Oscar.
Singer prepara il soggetto di Superman Returns insieme a Michael Dougherty e Dan Harris, sceneggiatori proprio di X-Men 2. Nella sceneggiatura scritta da Dougherty ed Harris sono state abbandonate le idee degli script precedenti, compreso quelle di J.J. Abrams, ma resta il ricordo del fumetto La morte di Superman. Ho apprezzato la sceneggiatura che cerca di proseguire le avventure del supereroe dagli eventi del film del 1980. La pellicola si mostra più cupa, in pieno stile DC, meno umoristica rispetto ad alcuni capitoli precedenti. Con l’aiuto della computer grafica migliorano anche gli effetti speciali.
Come protagonista di Superman Returns è scelto Brandon Routh, che si mostra fisicamente perfetto per il ruolo; il suo casting rispecchia anche la somiglianza con Christopher Reeve, ma non riesce a raggiungere l’enfasi che ha distinto l’attore nel mantello del supereroe. Dopo quest’esperienza non termina l’avventura di Routh nel mondo DC Comics perché dal 2014 veste i panni di Ray Palmer/Atom nell’Arrowverse, dalla terza stagione di Arrow fino alla quinta di Legends of Tomorrow. Infine, in Crisis on Infinite Earths l’attore riprende il ruolo di Superman, in una versione che si ispira al fumetto Kingdome Come e allo stesso tempo elogia l’uomo d’acciaio in generale.
In Superman Returns l’eroe riprende la stessa posa del fumetto d’origine quando salva Kitty. Inoltre, cita se stesso del primo film con la frase: “Spero che l’esperienza non vi abbia fatto passare la voglia di volare. Statisticamente, comunque, resta il modo più sicuro di viaggiare”.
Anche il piano di Lex Luthor ricorda molto quello del villain del cult del 1978. Allora era interpretato da Gene Hackman (Il braccio violento della legge), a cui si ispira Kevin Spacey (American Beauty) regalando un’interpretazione ancora più crudele alla nemesi di Superman. L’attore era già stato diretto da Singer in I soliti sospetti e da lì nacque una grande amicizia tra i due; gli sceneggiatori hanno cucito su misura per lui la parte di Luthor, probabilmente l’elemento migliore del film. In Superman Returns Parker Posey (Blade: Trinity) interpreta Kitty Kowalski, amante di Luthor e nuova signorina Teschmacher.
“Gli dei sono esseri egoisti che vanno su e giù con piccoli mantelli rossi e non condividono il potere con l’umanità!”
Lo stesso Kevin Spacey ha consigliato a Singer Kate Bosworth per il ruolo di Lois Lane in Superman Returns, dopo aver lavorato con lei sul set del film Beyond the Sea. Frank Langella rappresenta il nuovo Perry White, il direttore del Daily Planet, e Sam Huntington è Jimmy Olsen, ma è davvero difficile dimenticare i divertenti siparietti riprodotti con gli attori dei 4 film precedenti. Anche le novità nella vita di Lois cambiano le dinamiche al giornale perché l’amata del supereroe ha ora un figlio, Jason, e un compagno, Richard White, nipote del direttore del Daily Planet. Quest’ultimo è interpretato da James Marsden, che torna a lavorare con Singer dopo l’esperienza come Ciclope nella saga degli X-Men.
Infine, John Ottman compone la colonna sonora di Superman Returns, riadattando il classico tema cinematografico creato da John Williams e donando momenti d’epicità al nuovo film sul supereroe DC. Il compositore è noto come fedele collaboratore del regista Bryan Singer, con cui aveva già lavorato da I soliti sospetti. Nel 2019 ha ricevuto il Premio Oscar e un ACE Award per il miglior montaggio per Bohemian Rhapsody.
Superman Returns: i contenuti speciali
Il Blu-ray di Superman Returns è ricco di contenuti extra. Si parte con Requiem per Krypton: The Making of Superman Returns, uno speciale dietro le quinte diviso in più parti. In esso apprendiamo che il regista ha iniziato a scrivere la sceneggiatura insieme a Michael Dougherty e Dan Harris nel 2004, quando erano in vacanza alle Hawaii. Prima di essere ingaggiato da Warner Bros. per il film, Bryan Singer ha ricevuto la benedizione di Richard Donner, il regista di Superman. Gabriel Hardman, Ed Natividad e Jim Oxford hanno preparato i fantastici disegni, ispirati dalle idee del regista e da cui quest’ultimo sarebbe partito per girare il film.
Per il ruolo del protagonista ci voleva un attore sconosciuto perché uno famoso avrebbe allontanato il focus dalla storia. Nello speciale è stato mostrato il provino di Brandon Routh, con la scelta degli occhiali per Clark e il taglio dei capelli del giovane attore. Per lui era facile entrare nel ruolo di Superman: ha rivelato che era come tornare alle superiori perché anche lì si sentiva un alieno. Brandon ha provato i vari movimenti del supereroe in motion capture e sul green screen, a testimoniare lo sviluppo degli effetti speciali rispetto ai film precedenti. L’attore ha compiuto un duro allenamento (come Reeve all’epoca del primo film) per poter poi mostrare i suoi muscoli nella scena finale.
Louise Mingenbach, la costumista di Superman Returns, ha spiegato che per il costume dell’eroe bisognava seguire il classico abito già famoso al cinema e le linee guida di Bryan Singer; i vestiti degli altri personaggi sarebbero stati più scuri per far risaltare i colori del costume del supereroe, blu, rosso e giallo. Inoltre, Stephan Bender veste i panni di un Clark quindicenne, per mostrare in un flashback come Superman avesse imparato le sue abilità, facendo salti e non voli, come il primo eroe fumettistico.
Noel Neill ha interpretato Lois Lane nel serial Superman del 1948. L’attrice compare all’inizio del film come Gertrude Vanderworth, segnando un record come la carriera più lunga nella saga del supereroe. Un altro aspetto curioso di questo speciale su Superman Returns riguarda Kevin Spacey. Negli studi cinematografici l’attore si spostava con una piccola auto (simile a una golf car) che trascinava una bambola di Superman e presentava ai lati disegni di kryptonite; girando per i set, l’interprete di Lex Luthor inneggiava alla morte della sua nemesi.
Resuscitare Jor-El ci mostra come è stato ricreato il padre di Superman e come è stato interpretato da Marlon Brando. Il protagonista de Il Padrino ci aveva lasciati nel 2004, ma torna in Superman Returns attraverso immagini d’archivio del film del 1978 e con un po’ d’aiuto della Rhythm + Hues. Il Diario di Bryan Singer sul set di Superman Returns rappresenta un ulteriore approfondimento della genesi del film, con un blog del regista diviso in 29 brevi parti.
Le scene inedite costituiscono il contenuto speciale più interessante perché approfondiscono alcune sottotrame del film. Tra queste ricordiamo Ritorno a Krypton, in cui il protagonista compie il viaggio spaziale alla ricerca del suo pianeta natale; una lunga sequenza molto sci-fi, che forse non sarebbe stata apprezzata da tutti al cinema. Nella scena Voi due uscite insieme? Clark scopre che la sua madre adottiva, Martha (interpretata dal Premio Oscar Eva Marie Saint) si frequenta con Ben Hubbard (James Karen). In Martini e parrucche, Ho sempre ragione e How wrong can you be?: il montaggio “sbagliato” di Lex Luthor apprezziamo ancora una volta la grande performance di Kevin Spacey.
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