Dopo il liceo si iscrive alla Kent State University, dove per due anni si specializza in dizione e inizia a recitare in alcune commedie scolastiche. In seguito lavora come taxista e interprete di piccoli ruoli a teatro. Nel 1972 viene assunto come operatore di ripresa per un’emittente televisiva e appare in diverse trasmissioni televisive. Il mondo artistico lo appassiona e si trasferisce a Los Angeles per audizioni e trovare contatti a Hollywood; tre anni dopo debutta nelle sitcom.
Tra le fine del vecchio millennio e l’inizio del nuovo lo ritroviamo in film di generi diversi, come Soluzione estrema (1998), Jack Frost (1998), Sfida per la vittoria (2000) ed Herbie – Il super maggiolino (2005).
Michael Keaton e Tim Burton
Il 1988 rappresenta l’anno della svolta nella carriera di Michael Keaton, con l’incontro del regista a cui sarà sempre legato: lavora in quell’anno a Beetlejuice – Spiritello porcello di Tim Burton, nel ruolo dello spirito sadico che gli regala fama planetaria; l’anno successivo interpreta Batman nell’omonimo film. Nel 2019 ritrova Tim Burton nel remake live action di Dumbo, in cui veste i panni del perfido imprenditore V. A. Vandevere.
Michael Keaton è Batman
“È davvero difficile, ma la lista si riduce a due. Da bambino adoravo la versione di Adam West in TV. E poi, anche se questo mi creerà dei problemi, sono rimasto molto impressionato dalla versione di Michael Keaton. Mi è davvero piaciuto molto, in particolare la sua versione di Bruce Wayne. Ha portato più intensità emotiva in quel ruolo di chiunque altro.”
Da lì il rapporto tra Michael Keaton e Batman si è dimostrato un odi et amo, come dimostrato da Birdman e da alcune sue interviste. Ad esempio, ad Independent ha risposto in modo molto infastidito alla domanda riguardo la sua mancata partecipazione a Batman Forever:
“Non ricordo. Fa parte del mio passato. Siamo nel 2021. A chi vuoi che importi una cosa del genere?! Parliamo di cose che contano veramente! Ho già risposto in questo modo in passato quando qualcuno mi ha chiesto qualcosa su Batman. Ti rendi conto che c’è un mucchio di corpi che galleggia lungo un fiume in Rwanda? Chi se ne frega di Batman!”.
Recentemente Michael Keaton è diventato il simbolo del multiverso DC: nell’agosto 2020 è stato annunciato che avrebbe ripreso il ruolo del Cavaliere Oscuro insieme a Ben Affleck in The Flash (qui la nostra recensione); in seguito si è aggiunto anche al cast di Batgirl, film poi cancellato. Convincerlo a riprendere questo ruolo dopo 25 anni fa è costata molta fatica ai produttori, ma quando gli è stato chiesto di fornire eventuali dettagli sulla sua partecipazione a The Flash l’attore ha mostrato un rinnovato entusiasmo:
“Sarò franco. Non voglio rispondere a domande del genere su Batman perché mi tolgono il divertimento!”.
Michael Keaton dal mantello alle ali
“È un duro. Combattiamo nel film e io lo prendo a pugni. Si gira e dice [con voce profonda]: “Sono Batman”. Continuava a fare citazioni di Batman sul set”.
Anche nel salutare gli studenti laureandi della Kent State University, la sua università prima di iniziare la carriera di attore, Michael Keaton pronuncia la celebre frase, ricevendo ovviamente scroscianti applausi.
Keaton è comparso anche nel trailer di Morbius, rappresentando l’anello di congiunzione tra MCU e Universo Marvel Sony.
Michael Keaton e le storie vere
Nel 2015 Michael Keaton ottiene il Golden Globe e una nomination agli Oscar come miglior attore protagonista di un film commedia per la sua interpretazione in Birdman. Non si tratta di una pellicola ispirata a una storia vera, ma si può considerare come un ruolo autobiografico per l’attore rapportandolo ai suoi successi passati nel mondo dei supereroi e alla sua relazione complicata con il personaggio di Batman. Nello stesso anno recita nel film Il caso Spotlight di Tom McCarthy, vincitore di due premi Oscar nel 2016 per le categorie miglior film e miglior sceneggiatura originale.
Michael Keaton, the lost role
Non tutti sanno che Michael Keaton rifiutò il ruolo di Jack Shephard nella serie ABC Lost: l’attore avrebbe interpretato il personaggio solo alla condizione che quest’ultimo morisse nel pilot. Secondo voci leggendarie, la star di Batman sarebbe stata avvicinata da J.J. Abrams in persona che gli avrebbe offerto il ruolo di un uomo che muore a pochi minuti dall’inizio dello show, ma poi i produttori capirono che il pubblico si sarebbe affezionato a quel personaggio; decisero di lasciarlo in vita e Keaton lasciò spazio al collega Matthew Fox.
Michael Keaton doppiatore
Nel 2006 presta la voce a Chick Hicks inCars – Motori ruggenti e nel 2010 a Ken in Toy Story 3 – La grande fuga. È anche nelle sale di doppiaggio della versione inglese di Porco Rosso, di Minions e di un episodio de I Simpsons.
Michael Keaton: regista prima e ultima volta
Qui inizia la tragedia per l’attore che è citano in giudizio dai produttori che lo accusano di aver boicottato il film concludendolo in ritardo, rinunciando a promuoverlo adeguatamente e minacciando di boicottare il Sundance se non gli fosse stato concesso il final cut. La lunga battaglia legale scaturita si è conclusa solo nell’estate 2015, quando la Corte Federale ha deciso che Michael Keaton non può essere imputabile per i mancati incassi, richiesti in giudizio dai produttori.
Vita privata
Nel 1982 Michael Keaton ha sposato l’attrice Caroline McWilliams, da cui ha avuto un figlio nel 1983, Sean. I due hanno divorziato nel 1990. Nel 1989 l’attore aveva conosciuto Courteney Cox (Monica di Friends), con cui ha avuto una relazione fino al 1995. Michael Keaton è riservato e geloso della propria vita privata e possiamo ottenere alcune informazioni a riguardo solo da Courteney Cox. Agli amici comuni che l’hanno presentata all’attore lei aveva confessato quanto avesse ammirato la performance di Keaton nel dramma Fuori dal tunnel. Il primo appuntamento è avvenuto a casa di lei:
Alla fine della loro relazione Courteney Cox dichiarò a People:
“È la relazione più importante che abbia mai avuto, e credo che sia la persona più meravigliosa che abbia mai incontrato. Ci amiamo ancora. Amavamo fare le stesse cose, guardare le vetrine, andare al cinema, cucinare insieme a casa mia usando il forno professionale che Michael mi aveva regalato, provare insieme i copioni. Michael aveva la capacità di trovare il modo più intelligente per rendere una battuta divertente. Non importa quanto fossi nervosa o contrariata. A Michael bastava fare una faccia buffa delle sue per farmi ridere. Purtroppo niente nella nostra relazione è stato mai semplice”.