Spesso protagonista di commedie brillanti, ha saputo coniugare la bellezza fisica ad uno spirito leggero, inventando una sintesi perfetta per interpretare ruoli comici.
Apprezzata anche sul palcoscenico teatrale, ha vestito i panni di donne forti, di grande personalità, che hanno fatto innamorare il pubblico italiano.
Lei è Elena Sofia Ricci, orgoglio tutto italiano, e oggi scopriremo chi è.
Cresciuta sul set, grazie alla mamma scenografa che la portava con sé da bambina, Elena Sofia Ricci è molto di più della regina della fiction: è una grande attrice a tutto tondo, dal piccolo al grande schermo, è moglie e mamma ed è una donna dalla forza straordinaria che ha saputo attraversare diversi momenti no.
Un esordio fortunato
Nata il 29 marzo 1962 a Firenze, è figlia naturale dello storico dell’arte Paolo Barucchieri e di Elena Ricci Poccetto, prima donna scenografa del cinema italiano, mentre il suo padre adottivo è il regista Passalacqua.
Il suo vero nome è Elena Sofia Barucchieri e suo nonno, Leonardo Ricci, è stato architetto di grande fama.
Ha avuto la vocazione per la recitazione praticamente da sempre; giovanissima infatti, frequenta gli ambienti del mondo dello spettacolo, se ne innamora e decide di voler diventare un’attrice.
Esordisce, non accreditata, in Arrivano i gatti , un film di Carlo Vanzina del 1980, mentre due anni dopo ha girato una piccola parte in Canto d’amore , di Elda Tattoli , sotto lo pseudonimo di Elena Uber .
Nel 1983, a soli ventun’anni, esordisce in Zero in condotta di Giuliano Carnimeo , film sui sogni di un gruppo di adolescenti, tra la paura dei compiti in classe e la voglia di partire per la Svezia.
Prosegue poi con il ruolo più difficile della moglie di un banchiere in Impiegati (1984) di Pupi Avati , dove duetta con Luca Barbareschi , attore che ritroverà due anni dopo nella commedia per la tv Il viaggio difficile .
Al cinema, la vediamo invece impegnata in Una domenica sì (1986) e nel piccolo schermo compare in numerose serie televisive ( Quei 36 gradini , Un uomo in trappola , Una donna a Venezia ) e qualche film tv ( Chiara e Francesca e lo sci- fi Sound ).
Il 1987 è un anno ricco di partecipazioni: è la tranquilla moglie di Carlo Verdone, alle prese con la ribelle Ornella Muti, in Io e mia sorella, poi ritorna a lavorare con Pupi Avati in Sposi e in Ultimo minuto , uno dei pochi film italiani realistici dedicati al mondo del calcio.
Ben presto il suo talento comico prende il volo, e dopo piccoli ruoli in film minori (l’italo-spagnolo Burro e L’assassina di Beat Kuert), gli anni Novanta danno il via alla consacrazione dell’attrice come interprete di commedie brillanti.
Ruoli importanti in Ne parliamo lunedì (1990), Ma non per sempre (1990), Non chiamarmi Omar (1992), E quando lei morì fu lutto nazionale (1993), mettono in luce la verve comica dell’attrice, sempre naturale e spontanea come poche italiane sanno fare.
Non disdegna però di confrontarsi anche con ruoli più drammatici, come nello storico In nome del popolo sovrano (1990) di Luigi Magni o nel thriller Persone perbene (1992) di Francesco Laudadio .
Da Caro maestro alla tv popolare, dal teatro ai Cesaroni
L’accento spiccatamente toscano e l’innata predisposizione ai tempi comici la portano di nuovo protagonista di commedie: è in Anime fiammeggianti (1994) di Davide Ferrario , Tra noi due tutto è finito (1994) di Furio Angiolella, Mister Dog (1995) di Gianpaolo Tescari , nello spudorato Donna di piacere (1998) e nell’episodico e collettivo Esercizi di stile (1996). Tra tutte spicca l’interpretazione di una donna seducente dal piglio spiritoso nel complesso Stefano Quantestorie (1993) di Maurizio Nichetti, dissacrante riflessione sulle scelte sbagliate della vita.
Raggiunge anche quella fetta di pubblico che ancora non la conosceva con la serie popolare Caro maestro, dov’è la fidanzata dell’insegnante Marco Columbro.
La sua recitazione equilibrata, a tratti sbarazzina, conquista definitivamente il pubblico televisivo; numerosissimi gli ingaggi di questo periodo (film tv come Il segno del comando, Un otage de trop, L’aquila della notte, Clarissa, Mio figlio ha 70 anni e il biblico Jesus di Roger Young ma anche le mini serie Vendetta, Radetzkymarsch, La forza dell’amore e Squadra mobile scomparsi ).
Il 2001 è l’anno di Commedia sexy di Claudio Bigagli , farsa degli equivoci tipicamente italiana, seguito da Come si fa un Martini (2001) e da Il pranzo della domenica (2003) di Carlo Vanzina.
Ancora una volta però è la televisione a darle la possibilità di conquistare il favore di milioni di spettatori, con la serie Orgoglio (2004), dov’è una donna tormentata dalla passione per un amore impossibile e diventa la rappresentante simbolica delle donne forti e coraggiose, capaci di andare contro tutto e tutti.
Dopo il ruolo drammatico in Storia di guerra e d’amicizia (2002) e in Alla fine della notte (2003), abbandona temporaneamente il cinema per lavorare principalmente in televisione ea teatro.
Sul palcoscenico, negli anni, dimostra la sua versatilità interpretando personaggi tragici (MacBeth), classici ( La scuola delle mogli) e leggeri (Beatles Back).
In tv questi sono gli anni fortunati delle fiction Caravaggio (2007), Tutti i rumori del mondo (2007) ma soprattutto della serie I Cesaroni (giunta alla terza stagione), caso televisivo di straordinario successo.
È stato davvero un duro colpo accettare la quarta stagione, senza il personaggio di Lucia, amatissimo dal pubblico di ogni fascia d’età, e anche se poi c’è stato un ritorno durante una delle stagioni successive, non era più la stessa cosa.
La stessa attrice toscana ha dichiarato:
“Non avevo niente da dire, con Giulio si sono lasciati e sono tornati insieme, poi si sono lasciati di nuovo. Quando in una coppia si arriva al ‘vissero felici e contenti’ al pubblico interessa, quando ci si tirano i piatti non gliene frega più niente a nessuno. Io già alla terza stagione volevo fermarmi, poi Carlo Bixio mi chiese in ginocchio di fare la quinta ea lui non potevo dire di no, a maggior ragione dopo la sua scomparsa “.
La storia di questa fiction ci ha accompagnato in maniera familiare e veritiera, facendoci trascorrere davvero momenti spensierati, fatti di gag e situazioni esilaranti, ma anche tanti buoni sentimenti.
Accanto alla Ricci un parterre di attori di tutto rispetto come Claudio Amendola, Max Tortora, Antonello Fassari e l’allora esordiente Alessandra Mastronardi.
Una fiction che ha segnato in maniera indelebile un pezzo di storia delle fiction made in italy.
Il ritorno al cinema
Continua la carriera con la mini-serie televisiva Amiche mie (2008), la versione nostrana dell’americano Sex and the City, dov’è affiancata da un ottimo cast tutto al femminile.
Al cinema invece ritorna con la commedia Ex (2009), dov’è la moglie di Claudio Bisio , uno dei personaggi dell’intricata struttura del film di Fausto Brizzi.
Nel 2010, con la regia di Giovanni Veronesi , partecipa al film corale Genitori & figli: agitare bene prima dell’uso , e partecipa al dramma familiare, novo diretta da Ferzan Ozpetek, in Mine Vaganti (2010) .
L’anno successivo viene scelto da Ricky Tognazzi nel cast della commedia brillante Tutta colpa della musica.
Dopo Allacciate le cinture (2014) ancora con Ozpetek , la vedremo al film di Giorgia Farina Ho ucciso Napoleone ea quello di Guendalina Zampagni, Noi siamo Francesco .
Il 2011 arriva Suor Angela, uno dei suoi personaggi più amati e fortunati, protagonista della fiction Che Dio ci aiuti, arrivata ad oggi alla sesta stagione.
Suor Angela congiunge il peggio dell’essere umano con il massimo della spiritualità. Entra in convento dopo essere finita dentro per rapina a mano armata, ma poi riesce ad avere un dialogo fisico con il Signore al quale confida anche la sua crisi vocazionale che molte persone consacrate hanno sperimentato.
“Ho tanti amici tra loro e mi ha fatto piacere sentirmi dire:« Brava Elena Sofia, è proprio così la vita di una vera suora o di un vero prete ». Vivere in un convento, non vuol dire essere fuori dal tempo. “
In Suor Angela rivediamo un po ‘della follia di Elena, ma anche molto della sua spiritualità sopita.
“Negli anni qualcosa ho imparato anche io da lei, come spesso accade. Sono molto grata a chi mi ha voluta per questo personaggio perché mi offre la possibilità di recitare in molti registri e finalmente quasi tutti hanno capito che la cosa che mi piace di più è cambiare. “
Nel marzo 2016 firma la sua prima regia teatrale, Mammamiabella !, con le musiche dal vivo di Stefano Mainetti , e interpretato da Sabrina Pellegrino, Valentina Olla e Federico Perrotta.
Nel 2018 partecipa al film biografico su Silvio Berlusconi di Paolo Sorrentino , Loro nel ruolo di Veronica Lario, per il quale vince nuovo il Nastro d’argento e il David di Donatello per la migliore attrice protagonista.
Il 19 aprile 2018 esce al cinema Il tuttofare , film del regista Valerio Attanasio, che vede protagonista al fianco di Sergio Castellitto.
Nel 2019 inizia le riprese di Supereroi , il nuovo film del regista Paolo Genovese e di una nuova fiction per Rai 1 intitolata Vivi e lascia vivere, dove interpreta Laura, una mamma che viene improvvisamente travolta da drammi familiari.
Mai attrice fu più inadatta al ruolo. E meno male che se lo dice da sola Elena Sofia Ricci, che forse in cucina ci passa per sbaglio, invece qui interpreta una cuoca che viene licenziata dalla mensa dove lavora e dopo aver scoperto il tradimento del marito che per giunta muore in modo misterioso, si ritrova a pezzi, con tre figli, a doversi reinventare la vita.
Perciò parte il business di street food , con l’apetta nella sua Napoli a proporre i mitici sartu ‘.
Una donna sfrontata, rigida ma capace chiamare le cose con il loro nome; una fiction con un messaggio di forza e di speranza: bisogna guardare avanti senza abbattersi perché rialzarsi è possibile.
“Sono una madre simile a Laura, imperfetta come tutti. Vorrei essere un drone per vedere dall’alto la grande bellezza “
Il 26 novembre 2020 torna in tv con il film Rita Levi Montalcini per la regia di Alberto Negrin e promuovendo il film a Tale e quale show ha rivelato di aver avuto il COVID-19 a marzo.
Molto intensa e particolarmente apprezzata questa sua interpretazione del premio Nobel
“Quando le chiesero come si sentiva nel ricevere il premio Nobel, ha risposto ‘inadeguata’. Così mi sono sentita io, tutti i giorni delle riprese”
dice Elena Sofia Ricci, che dopo quattro ore di trucco è diventata Rita Levi Montalcini, una produzione che tra l’altro, ironia del destino, è arrivata in un momento anche molto particolare per noi tutti.
“È un abbraccio virtuale non solo a un gigante della scienza, ma a tutti i medici e agli scienziati impegnati nella ricerca, fondamentali per la collettività. Mai come in questo ultimo anno ci siamo resi conto di quanto siamo vulnerabili, il film è dedicato a chi combatte il virus in prima linea e ai giovani: mi sarebbe piaciuto vedere il film nei licei. Ha il merito di riportarci, dopo decenni di edonismo sfrenato, a riflettere su quanto le nostre azioni si ripercuotano sulla comunità “.
L’attrice si è molto avvicinata alla professoressa Levi-Montalcini, scegliendo brani dai suoi libri per la Giornata della salute della donna.
“Per me averla interpretata è un onore immenso”,
spiega chiarendo di averle voluto “rendere un omaggio, rifuggendo l’imitazione.
“Mi sono affidata a Emanuela Aureli vocal coach nonché imitatrice storica di Montalcini, procedendo poi a un lavoro di sottrazione, per evitare l’effetto caricatura”.
I premi
Elena Sofia Ricci è una delle attrici italiane più premiate: nella sua carriera ha vinto 2 David di Donatello, 4 Nastri d’argento, 1 Globo d’oro, 3 Ciak d’oro, 1 Grolla d’Oro, un premio Rodolfo Valentino, un premio Alberto Sordi, un premio Kineo Diamanti e due Telegatti distribuiti in una lunga e brillante carriera che non si arresta e che continua a regalarci un successo dopo l’altro.
Il primo riconoscimento arriva prestissimo con Pupi Avati nel film Impiegati che le ha permesso di vincere il suo primo Globo d’oro come attrice esordiente.
Nel 1987 è la volta di Io e mia sorella di Carlo Verdone, con cui vince i Nastro d’argento, David di Donatello e Ciak d’oro come migliore interprete non protagonista.
Il 1990 è ancora la doppietta Ciak d’oro/David di Donatello come migliore attrice protagonista per Ne parliamo lunedì mentre nel 2009 viene candidata e alla 67ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia per il Premio Kinéo – Diamanti al Cinema come miglior attrice non protagonista per Genitori & figli – Agitare bene prima dell’uso.
In seguito per Mine vaganti di Ferzan Özpetek, viene ancora candidata al David di Donatello e vince nuovamente il Ciak d’oro e il Nastro d’argento alla migliore attrice non protagonista.
Nel 2011 recita nel film Tutta colpa della musica di Ricky Tognazzi. Legata da una lunga amicizia al cantante Renato Zero, è stata interpretata di due videoclip dello stesso.
La vita privata
Elena Sofia Ricci nasce a Firenze il 29 marzo 1962 ( Ariete ).
Ha un nonno che è un famoso architetto, Leonardo Ricci , e una mamma che è stata la prima scenografa donna, Elena Ricci Poccetto , scomparsa la scorsa estate.
Il suo papà biologico è lo storico Paolo Barucchieri che non ha mai frequentato ma ha ritrovato a 30 anni, mentre ha avuto sempre vicino un padre putativo, il regista Passalacqua , compagno di sua madre che l’ha cresciuta come una figlia.
“A 30 anni dopo aver ritrovato mio padre ei fratelli ho iniziato una lunga psicoterapia: ho riaperto gli armadi, ho tirato fuori tutto cercando poi di rimettere tutto in ordine; a 40 anni ho incontrato il grande amore e ora a nel decennio dei 50 ho fatto i conti con la perdita dei miei due padri e di mia madre, non c’è più nessuno“.
Ha vissuto fino all’età di sette anni con la nonna materna finchè la madre è diventata autonoma economicamente e ha potuto riprenderla con sè.
“E così da Firenze mi sono trasferita a Roma. Lo strappo fu pesante, ma poi la città mi ha accolto come nel film ‘Mamma Roma’ con Anna Magnani ”.
La Ricci non ha quindi avuto un rapporto particolarmente facile con il padre, tuttavia lo ha perdonato:
“ Non è stato difficile per colpa sua , ma per una serie di concause. I miei erano giovanissimi quando sono nata io, il rapporto è andato male ed è facile usare i figli come armi . L’ha fatto mia madre e mio padre è stato fragile, non si è opposto. Ma l’ho ritrovato a trent’anni, dopo un bel po ‘di analisi “.
Ha infatti dichiarato che i suoi genitori, essendosi separati da giovanissimi e quando lei era molto piccola, dopo aver preso strade diverse, lei ha dovuto necessariamente stare con la madre e per questo motivo il rapporto con papà si è raffreddato moltissimo.
Le loro strade per molto tempo sono state divise e non sembrava esserci verso che si ritrovassero ma poi, come è giusto che sia, si sono riavvicinati.
Insomma, un rapporto non semplice, una mancanza che senz’altro si è sentita nella sua vita ma che, allo stesso tempo, non l’ha limitata nel raggiungere i suoi sogni, compreso quello più grande: essere in grado di vivere grazie alle proprie passioni, tra le quali quella più grande del padre, il cinema.
“A 30 anni dopo aver inanellato una serie di insuccessi sentimentali, questa figura mi mancava. Ero stata educata ad odiarlo perchè mamma aveva sofferto, era stato difficile a perdonarlo e di conseguenza anche io. Poi quando all’ennesimo dei miei fallimenti, al mio primo matrimonio con Luca che è stato un mio carissimo amico adesso, non era colpa del destino crudele, della iella, ma che in qualcosa ero io responsabile. Così ho deciso di farmi aiutare in questo percorso bellissimo della psicoterapia che poi ho interrotto e ripreso. Alla fine l’ho perdonato. “
Nonostante il grande successo di pubblico e critica che riscuote oggi, forse anche a causa di queste mancanze, non ha avuto una giovinezza semplice: ha dovuto combattere con la dipendenza da sigarette, alcol e uomini.
In un’intervista a Vanity Fair ha raccontato i suoi anni più difficili :
“ Io a 20 anni ero in bilico su quei binari, sono caduta e ricaduta, sui cofani delle macchine, per terra, in letti sbagliati, fra braccia anaffettive. Oggi se mi volto indietro vedo dieci inferni e penso di essere stata molto fortunata a non precipitare del tutto “.
Nel 1996 ha la sua prima figlia, Emma Quartullo, da una liaison con l’attore e regista Pino Quartullo, mentre in seguito si sposa con Luca Damiani, ma il matrimonio naufra in seguito ai tradimenti di quest’ultimo con l’amica e collega Nancy Brilli .
“Nancy Brilli si è messa a fare l’amica e ascoltava le mie pene d’amore , parlandomi di un misterioso fidanzato che solo dopo ho scoperto essere il mio ex marito Luca Damiani. (…) A quella storia non ci voglio più pensare ”
Archiviata quella relazione, nel 2003 è legata al compositore Stefano Mainetti , diventato poi suo marito; da lui ha avuto la sua seconda figlia , Maria.
Sul suo profilo Instagram , l’attrice pubblica spesso scatti della sua famiglia, corredati da tenere didascalie dedica ai suoi affetti.
Da ragazza ha avuto un fidanzato che poi si è rivelato gay , come raccontò a Vanity Fair.
Ai tempi aveva solo 19 anni e stava attraversando un periodo complicato, motivo per cui si sentiva più al sicuro con un ragazzo come lui.
Elena Sofia Ricci sa di aver avuto una vita complessa, ma è consapevole di avere tanta ricchezza tra le mani, anche se non è facile tenere insieme vita privata e carriera.
” È il destino delle donne che lavorano: scapicollarsi e tentare di conciliare tutto “
Per anni ha rinunciato al teatro perché prevede tournée per le quali bisogna assentarsi per mesi, per stare vicina alle sue figlie:
“Per anni comunque ho rinunciato al teatro, che amo profondamente, perchè il teatro prevede delle tournée che signfica essere assente per mesi. Quando le mie figlie erano piccole, con un po ‘di fatica, ho detto no. Erano più importanti loro, non ho mai avuto dubbi su questo. Come del resto ho rifiutato fiction o lunghe serialità televisive che prevedevano set lontani, che così in Trentino o in Sardegna. Ora sono loro che mi dicono: “Quando parti mamma?” “
Due gravidanze in due momenti molto diversi della vita, soprattutto dal punto di vista dell’età.
“ I 40 anni sono meravigliosi, e l’energia fisica non è la stessa dopo i 40. E poi sono cambiati i tempi. Emma, lo tsunami dei social, non l’ha vissuta, Maria l’ha presa in pieno. Il concetto “se non appaio sono una nullità è preoccupante.”
L‘adolescenza poi è sempre una fase difficile, anche perché le figlie devono prendere le distanze dalla mamma: Per esempio Maria ha deciso di lasciare la danza, mia grande passione, e per me è un dolore, ma spero ancora sia solo un momento passeggero ”.
L’abuso
A inizio gennaio 2019 Elena Sofia Ricci a Domenica In ha fatto un’importante rivelazione.
A tu per tu con Mara Venier, infatti, la popolare attrice ha confessato di aver subìto un abuso da un amico famiglia quando aveva 12 anni. Elena Sofia non aveva mai denunciato l’accaduto, che l’ha profondamente turbata e che ha raccontato solo dopo la scomparsa di sua madre per preservarla da questa verità dolorosa, come la stessa attrice ha raccontato durante l’intervista:
“Ma era importante che ne parlassi – ha detto l’attrice – per dare voce alle bambine e ai bambini che da adulti avere difficoltà a dire di no … Ho imparato a essere una bambina che non dava fastidio, non dava dispiaceri e non dava noie e problemi e mi sono abituata a far tacere la parte more deep di me, questo ES l’ho tenuto sempre imprigionato, ma finalmente forse riuscirà a venire fuori …. Non bisogna tacere “.
L’uomo è poi stato arrestato : il suo, purtroppo, non è stato l’unico caso di abuso messo in atto da quella persona.
Curiosità
Da sempre molto attenta alla dieta, la Ricci segue uno stile di vita sano e predilige un’alimentazione bilanciata. È alta 165 centimetri per un peso forma di 55 chili.
Ha rivelato di essersi fatta dei ritocchini estetici per sentirsi meglio con se stessa, non fuma, ha smesso a 17 anni, dopo periodi di grande dipendenza, non beve e sa suonare la chitarra.
“Non sono contraria a niente e non dico mai ‘mai’: ritenevo inconcepibile la maternità sopra i 40 anni e poi ho avuto Maria a 43! Però ritengo che l’ abuso di ‘aiutini’ abbia parecchio a che vedere con l’insicurezza ”.
Ha studiato danza classica e ha una sorella, Elisa Barucchieri, che fa la danzatrice.
È apparsa in ben due video musicali dell’amico Renato Zero, ed ha vissuto per anni a Trastevere , nel cuore della Capitale, per poi trasferirsi in un appartamento zona Cassia .
“ All’inizio in via Medaglie d’Oro, poi mi sono trasferita vicino Roma, ad Acilia e poi sono tornata a Roma, alla Balduina. Poi mi sono accasata a Trastevere e ora sto sulla Cassia “, raccontò a Interviste romane .
Nella città eterna sembra avere anche una sua fontana preferita, quella della Barcaccia, in piazza di Spagna, perchè riesce sempre a metterle allegria.
Il suo attuale appartamento rispecchia in pieno il gusto e la personalità dell’attrice.
L’abitazione è un mix di stili che si intrecciano tra il classico ed il moderno : nella zona giorno troviamo sedie imbottite retrò, quadri d’arte contemporanea , ma anche mobili in legno minimal e pezzi di design .
Stando agli scatti pubblicati, sembrerebbe che Elena abbia una vera e propria ossessione per gli specchi , presente in quasi tutte le stanze e non mancano neppure varie librerie che testimoniano la sua grande passione per la lettura.
Ha ricoperto più volte il ruolo di testimonial: nella campagna per la promozione della diagnosi precoce del tumore alla mammella, e prima ancora per Race for the cure, per Save the Children; per la campagna di sensibilizzazione SOS Congo e per la lotta contro il fumo.
È presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 398 mila persone e qui l’attrice è solita condividere foto relative a momenti di quotidianità, siano essi condivisi con la propria famiglia che con amiche o altri personaggi dello spettacolo.
Per promuovere il suo lavoro ed i propri progetti, siano essi cinematografici o televisivi. Qui si possono infatti ritrovare locandine, video o foto di backstage tratte dai set frequentati.
Sul set di Loro, il film di Sorrentino in cui interpreta Veronica Lario , ha dovuto recitare una scena completamente svestita e non è stato affatto semplice.
https://www.youtube.com/watch?v=1TYW6BEtvlE
“Ormai alla mia età pensavo ‘mai e poi mai’. Una cosa positiva nell’invecchiare è che non si fanno più scene d’amore, le ho sempre detestate . Mi vergogno, ho pudore perfino con mio marito “
Secondo quanto riporta Libero, Elena Sofia Ricci guadagnerebbe 150 mila euro a puntata per le sue fiction e non c’è da stupirsi visto che Dio ci aiuti è una delle più quotidiane !
Una donna a 360° che ha saputo coniugare in maniera egregia ogni aspetto della propria vita ed ha saputo anche impegnarsi in altri ambiti.
Nella scorsa estate ad esempio, si è spesa moltissimo durante la manifestazione ” Grido per un nuovo Rinascimento – Prima Giornata Nazionale dei Lavoratori dello Spettacolo” per dare voce ai giovani artisti e degli operatori del mondo dello spettacolo e della cultura, bloccati dall’emergenza Covid.
A dir la verità l’iniziativa è proprio nata da un’idea della Ricci, insieme a Stefano Mainetti e Elisa Barucchieri, realizzata con il Patrocinio del MIBACT, del Comune di Roma, e della Regione Lazio, e con l’adesione di oltre 150 membri delle Associazioni di tutte le categorie dei lavoratori dello spettacolo, da Ferzan Ozpetek a Paolo Genovese, Vittoria Puccini e Massimo Ghini.
Una donna spiritosa, intelligente e di sani principi morali, quegli stessi principi che l’anno semper accompagnata: compassione, gratitudine, etica, abnegazione.
“La compassione, intesa come comprendo con pietas, la gratitudine verso se stessi e gli altri, l’etica che è la morale della nostra convivenza civile e l’abnegazione. Di questa, dell’abnegazione abbiamo avuto ampia testimonianza proprio dai medici, dagli infermieri … Quei quattro valori vanno a comporre il quinto essenziale che è l’onestà intellettuale a cui ognuno di noi deve ambire e possedere. “