Avengers: Endgame costituisce il film che ha battuto ogni record diventando il maggior incasso nella storia del cinema, per la gioia di Kevin Feige e di tutta la Disney. L’ultima avventura al cinema degli Eroi più potenti della Terra abbonda di riferimenti, soprattutto fumettistici, che ti abbiamo illustrato nella nostra analisi approfondita. Ci siamo soffermati poco sul titolo del film, però, che a differenza dei suoi prequel, non prende spunto da una grande saga fumettistica.
Nel Marvel Cinematic Universe era stato già citato due volte: da Doctor Strange (Benedict Cumberbatch) in Avengers: Infinity War e da Tony Stark (Robert Downey Jr.) in Avengers: Age of Ultron. Endgame non è il titolo di una grande saga, ma di un albo che costituisce la fine di un storia in tre parti scritta da Roy Thomas e disegnata da Sal Buscema. Il film e il fumetto sono molto diversi tra loro, a partire, per esempio, dalle squadre protagoniste e dai villain; tuttavia, abbiamo trovato dei punti in comune tra le due opere, come la presenza dei viaggi nel tempo.
Endgame: fumetto vs film
All’uscita del primo trailer di Avengers: Endgame che rivelò finalmente il nome della pellicola, Roy Thomas si sorprese nel vedere il titolo di un suo fumetto sul grande schermo dopo esattamente 50 anni. Lo scrittore ha svelato alcune curiosità di The Avengers #71 del 1969:
“Ero sorpreso e un po’ lieto di vedere che il quarto film degli Avengers ha il titolo secondario Endgame. Per una strana coincidenza, o quello che è, cinquant’anni fa ho intitolato un fumetto di The Avengers “Endgame!” completo di un punto esclamativo, ovviamente, perché in quei tempi facevamo così le cose.
Era il capitolo finale di un trittico di storie che vedeva Kang il Conquistatore e una nuova creazione, il Gran Maestro, giocare a un gioco cosmico di scacchi, usando i Vendicatori da un lato – con il nuovissimo Squadrone Sinistro (predecessori dello Squadrone Supremo) e poi i futuri Invasori (il Capitan America della seconda guerra mondiale, la Torcia Umana e Sub-Mariner) dall’altro.
Alle medie in Missouri, imparai da solo a giocare agli scacchi grazie a un’enciclopedia… e la frase “endgame” proviene da lì. Gli scacchi hanno le “aperture” (openings), il “mediogioco” (middle game), e il “finale” (endgame). Anche il nome “Gran Maestro” viene dagli scacchi, in quanto è la classificazione più alta (tranne per il titolo di campione del mondo) che uno può avere nel gioco. Anche se c’è la probabilità che nessuno farà un film usando il titolo che deriva dagli scacchi che ho utilizzato in un numero dei Fantastici Quattro degli anni 70: “Zugswang”. Non chiedete!”
La storia di Avengers: Endgame, uscito al cinema il 24 Aprile scorso, risulta ben diversa da quella narrata da Thomas nel fumetto. Il film costituisce la fine dei giochi per i Vendicatori originali, che combattono insieme da The Avengers (2012) e il culmine di un viaggio narrativo durato 11 anni attraverso 22 film. Dopo la vittoria di Thanos nel prequel, gli Avengers superstiti devono trovare il modo di vendicare la Terra, ripristinando la vita nell’universo e sconfiggendo il folle Titano.
L’impresa non è facile perché gli eroi devono fare i conti con i propri fallimenti e con i contrasti interni dopo gli eventi di Captain America: Civil War. Dopo aver trovato il modo per viaggiare nel tempo, riviviamo i momenti principali del Marvel Cinematic Universe per recuperare le Gemme dell’Infinito. Infine, lo scontro corale contro il villain al grido: “Avengers… Uniti!”.
Dalla lettura di The Avengers #71 ho notato alcuni elementi a cui il film di quest’anno può essersi ispirato. Innanzitutto, entrambi costituiscono la conclusione di una storia in più parti e presentano la battaglia corale nel finale contro il villain; anche nel fumetto le sorti sono decise da un unico eroe: in questo caso, il Cavaliere Nero sconfigge Kang poiché, non essendo ancora un Vendicatore, i nuovi poteri del villain non hanno effetto su di lui.
Infatti, il Gran Maestro rispetta il patto stipulato con Kang Il Conquistatore concedendogli i poteri necessari per salvare la sua amata, Ravonna. Dopo il pareggio della prima sfida, però, l’Antico aggiunge che potrà donare al suo rivale solo un potere a sua scelta, tra quello sulla vita o quello sulla morte.
Il Conquistare preferisce il secondo, pur di sconfiggere per sempre gli Avengers, nonostante siano state le sue pedine in questo “gioco”: l’odio provato per i suoi potenti nemici supera l’amore per la sua donna, delineando un villain perfido alla pari di Thanos che per raggiungere il suo obbiettivo è capace di sacrificare anche ciò che più ama, la sua figlia Gamora.
La presenza dei viaggi nel tempo rappresenta l’elemento che più accomuna le due opere: nel fumetto sono orchestrati da Kang, abitante del XXX secolo capace di viaggiare nel tempo, mentre in Avegers: Endgame i protagonisti sfruttano il Regno Quantico. Di conseguenza, anche Thomas ci racconta di battaglie dei Vendicatori in altri luoghi e in altri tempi contro personaggi del passato, citando Namor e la Torcia Umana originale, per esempio.
Comparso recentemente con un cameo nella terza stagione di Daredevil, tra i fumettisti che hanno reso grande la Marvel bisogna nominare Roy Thomas. Da subito pupillo di Stan Lee, che decise di affidargli per primo le sceneggiature dei suoi fumetti, con i cicli degli X-men e degli Avengers, è ricordato soprattutto per aver introdotto Conan il Barbaro nei fumetti statunitensi, ispirandosi all’opera di Robert E. Howard.
Dopo aver creato importanti personaggi come Ultron, Visione, il nuovo Cavaliere Nero, il Gran Maestro (proprio in Endgame!), Calabrone e Carol Danvers, diventa Editor-in-Chief alla Casa delle Idee succedendo proprio il Sorridente.
Thomas ha lavorato anche per la Dc Comics scrivendo storie della Justice Society of America e dello All-Star Squadron. In particolare, per la sua esperienza riconosciuta delle continuity DC, contribuì alla realizzazione dell’evento Crisi sulle Terre infinite, che sarà portato in tv prossimamente da The CW come culmine dell’Arrowverse.
Esattamente nel ciclo di storie che culmina con Endgame!, Roy Thomas, da amante della Justice League, decise di introdurre, come antagonisti ai Vendicatori, un gruppo di criminali che strizzasse l’occhio alla JLA, chiamandolo Squadrone Sinistro: il gruppo era formato da Hyperion, Dr. Spectrum, Trottola e Nottolone che si ispiravano rispettivamente a Superman, Lanterna Verde, Flash e Batman.
Due anni più tardi fu presentato lo Squadrone Supremo (clicca qui per acquistare l’Omnibus su Amazon), un gruppo di eroi provenienti da un universo alternativo, a cui il Gran Maestro si ispirò per creare il gruppo di criminali; col tempo si aggiunsero anche altri membri, come Princess Power e Amphibian, che assomigliano a Wonder Woman e ad Aquaman.
Mentre in The Avengers #70 Captain America, Iron Man, Thor e Golia (Clint Barton) affrontano questo gruppo, nel numero successivo Calabrone (Hank Pym), Pantera Nera e Visione devono fare i conti con un altro gruppo inedito: gli Invasori erano supereroi in attività durante la Seconda Guerra Mondiale nell’Universo Marvel; in The Avengers #71 presentano nelle loro fila Captain America, la Torcia Umana originale e Namor, ma fanno parte del gruppo anche Bucky e Toro, tutti personaggi della Golden Age, ovvero comparsi nei fumetti dagli anni ’30 agli anni ’50.
In conclusione, Endgame! risulta una storia a fumetti piacevole, ma non regge il confronto con il film che rappresenta l’emblema della rivoluzione dei cinecomics e del Marvel Cinematic Universe: le pellicole di questo genere cinematografico negli ultimi anni stanno sbancando il box office e suscitano anche l’invidia dei grandi del cinema.