Dopo tanti rinvii è arrivato al cinema The New Mutants, quasi non ci speravamo più. La sua distribuzione travagliata potrebbe rappresentare già un record. Inoltre costituisce il primo film Marvel in uscita al cinema quest’anno, anche se non appartiene al MCU (Black Widow si speri esca a Novembre). È il secondo cinecomic del 2020, dopo Birds of Prey. La pellicola costituisce anche il primo film dei mutanti Marvel nelle sale dopo la fusione tra la 20th Century Fox e la Disney e ciò è molto evidente nel nuovo logo, 20th Century Studios. Le atmosfere cupe lo rendono il primo cinecomic horror, ma analizziamo tutto per ordine.
The New Mutants: una trasposizione stravolta
Gli X-Men sono sempre stati il simbolo della diversità, ma Josh Boone, il regista di The New Mutants, ha stravolto il focus del messaggio che portavano questi mutanti, passando da una critica al razzismo all’ennesima storia gay da teen drama. Non critico questo genere di storie, ma non approvo il cambiamento della maggior parte dei personaggi nel passaggio dal fumetto al film. Non si tratta di un grosso spoiler perché la stessa Maise Williams (Game of Thrones) durante una video intervista con Vanity Fair ha svelato la relazione del suo personaggio:
“C’è un cambio di interesse sentimentale rispetto al fumetto, il mio personaggio Rahne non si innamora di Sam, come nel fumetto, ma di Danielle. Con lei, anche su carta, c’è una forte connessione telepatica, che nel film abbiamo voluto estendere anche alla sfera sentimentale”.
Se proprio si voleva parlare di omosessualità si poteva inserire Karma in The New Mutants: la mutante telepate apparteneva alla formazione originale della squadra al posto di Magik e rappresenta uno dei primi personaggi lesbici ad apparire in un fumetto di supereroi. Negli anni ’80 poteva risultare una grande novità, che sarebbe stata evidenziata nel film con la presentazione di Karma; avrei preferito quest’ultimo approccio rispetto allo stravolgimento delle origini fumettistiche di altri due mutanti.
Il messaggio che, invece, poteva essere legato ai personaggi di The New Mutants è la critica al razzismo. Non perché vogliamo sempre parlare di questo argomento, ma 20th Century Fox è stata accusata di whitewashing sin dal casting: Roberto da Costa e la dottoressa Cecilia Reyes sono interpretati da due attori di origini brasiliane dalla carnagione molto chiara, mentre nei fumetti conosciamo un personaggio afrobrasiliano e una donna nera portoricana. Josh Boone ha difeso in questo modo la scelta di Henry Zaga nei panni di Sunspot:
“Probabilmente se Henry non fosse mai esistito, avrei trovato qualcuno dalla pelle più scura. Non mi importava molto del razzismo di cui ho sentito parlare in Brasile o della pelle chiara contrapposta alla pelle scura. Per me l’importante era rappresentare il Brasile in modo positivo e volevo trovare qualcuno che potesse assomigliare ad un tipo che ha sempre avuto un cucchiaio d’argento in bocca e un padre ricco, ed Henry esemplificava tutte queste caratteristiche”.
Sui social i fan hanno criticato aspramente le dichiarazioni del regista di Colpa delle Stelle. Queste critiche, unite alle recensioni negative di The New Mutants, hanno spinto Boone a cancellare il proprio account Instagram. Anche Bob McLeod, il co-creatore del fumetto Marvel, non è contento della trasposizione e di un errore che le grandi produzioni cinematografiche non dovrebbero commettere:
“Ero molto emozionato quando ho sentito che stavano girando un film sui Nuovi Mutanti. Pensavo che trasformarlo in un film horror fosse una idea interessante, ma non del tutto come i personaggi dovrebbero essere presentati al pubblico in generale. Ma, ehi! I miei personaggi in un film! Non avrei mai pensato che sarebbe successo. Ma poi, sono rimasto deluso quando non hanno messo le trecce a Dani, anche se mi piace Blu Hunt. Sono rimasto deluso quando ho visto che Rahne non era una rossa con i capelli a punta, anche se adoro Maisie Williams. Sono rimasto deluso dal fatto che Sam non fosse alto e goffo, anche se mi piace Charlie Heaton.
Ma soprattutto sono rimasto molto deluso dal fatto che Roberto non sia basso e di carnagione scura. Ancora un altro esempio del white-washing di Hollywood. Non ci sono scuse. Quindi, in pratica, Josh Boone ha cancellato tutto ciò che avevo contribuito per il modo in cui i personaggi appaiono. E ora, il film è finalmente uscito, e apparentemente hanno accreditato qualcuno di nome Bob Macleod come co-creatore. Non potevano nemmeno disturbarsi a controllare l’ortografia del mio nome negli ultimi tre anni. E questo non può essere risolto. Sarà per sempre nel film, Con cui penso di avere chiuso”.
The New Mutants: critica diretta al film
Al contrario delle recensioni negative, The New Mutants registra il miglior debutto cinematografico negli USA dopo la pandemia: ha incassato 3.1 milioni di dollari nel giorno d’apertura, segnando il venerdì con il miglior box office dallo scorso marzo. I lunghissimi tempi d’attesa avevano diminuito la curiosità per il film, ma il risultato finale è stato comunque piacevole. D’altro canto, le aspettative non erano alte e bisogna vederlo senza pretese non avendo possibilità di sequel.
Il messaggio di McLeod racchiude la maggior parte delle critiche mosse dai fan del fumetto a The New Mutants: un ottimo cast sicuramente, ma a cui non corrisponde una perfetta trasposizione dei personaggi. Tra questi ho preferito soprattutto Magik, interpretata da Anya Taylor‑Joy (Glass): all’inizio sembra la ragazza antipatica del liceo, ma poi si rivela la mutante più talentuosa e forse anche la più tormentata. Conoscendo il personaggio dai fumetti, ho apprezzato la sua rappresentazione e il rapporto con il drago Lockheed. Quando la ragazza racconta di essersi rifugiata per anni nel Limbo con Lockheed ho trovato un delizioso riferimento ad Inception.
Non bastano, invece, le citazioni a Buffy l’amazzavampiri e a Smiley per definirlo pienamente horror. Le atmosfere cupe del film e gli incubi reali forniscono un sapore diverso al cinecomic, ma non garantiscono gli spaventi. La sceneggiatura di Josh Boone e Knate Lee regala più un taglio adolescenziale a The New Mutants, comune a molti altri film di genere sentimentale. La prima parte somiglia ad una serie tv vecchio stile con le scene che si svolgono sempre nello stesso luogo, colpa anche del basso budget del film.
The New Mutants mostra anche buoni effetti speciali, soprattutto nell’ultima parte. Considerando solo il film mi è piaciuta molto la caratterizzazione dei personaggi: ognuno è tormentato dal suo passato che l’ha reso un “mutante pericoloso” e, oltre ai problemi dell’adolescenza, deve affrontare i propri incubi; solo collaborando e supportandosi a vicenda i tragici protagonisti potranno vincere le proprie paure ed uscire dalla prigione che li allontanava dal mondo.
Infine, altro punto a favore di The New Mutants è rappresentato dai diversi riferimenti ai fumetti e ai film della saga degli X-Men, di cui ti parleremo con maggiori dettagli la settimana prossima in questa rubrica. La pellicola di Boone rappresenta l’ultimo film dei mutanti Marvel della Fox, dopo il deludente X-Men: Dark Phoenix.