Simon Pegg, nel corso delle ultime due decadi, ha saputo affermarsi come uno degli attori britannici più amati in patria ed oltreoceano. Ripercorriamo insieme le tappe principali della sua carriera, dalla fortunata collaborazione con Edgar Wright e Nick Frost fino al successo negli Stati Uniti, in occasione dei 54 anni compiuti dall’attore e sceneggiatore questa settimana.
Gli esordi di Simon Pegg
Nato con il nome di Simon John Beckingham il 14 febbraio 1964 a Brockworth, nel Gloucestershire, in seguito al divorzio dei genitori adottò il cognome del patrigno. A 16 anni si trasferì a Stratford-upon-Avon al fine di studiare letteratura inglese e teatro al college locale, per poi laurearsi all’Università di Bristol in cinema, teatro e televisione nel 1991. Proprio a Bristol, Simon Pegg iniziò ad interessarsi alla stand-up comedy e si unì ad una compagnia chiamata “David Icke and the Orphans of Jesus”, insieme ad altri comici agli esordi come David Walliams.
La stand-up, per Simon Pegg, si rivelò una chiave che lo portò ad ottenere i primi ruoli comici in televisione, nonostante all’inizio della carriera non avesse velleità esclusivamente umoristiche. Nella seconda metà degli anni ’90, Pegg apparve in show come Faith in the Future, Hippies, la sketch comedy Big Train e Asylum. Quest’ultima serie segnò in un certo senso la sua intera carriera, in quanto rappresentò la prima collaborazione con Edgar Wright e Jessica Hynes. Nel 1999, infatti, Pegg e Hynes (all’epoca Jessica Stevenson) co-crearono per Channel 4 la serie tv Spaced, diretta proprio da Edgar Wright, in cui i due attori comici interpretarono anche i protagonisti.
Le origini del sodalizio con Edgar Wright e Nick Frost
Spaced fu la serie che permise a Simon Pegg, Edgar Wright e Jessica Hynes di iniziare a farsi un nome in patria. Pegg scrisse uno dei personaggi appositamente per l’amico Nick Frost, con cui già condivise brevemente lo schermo in Big Train. I due si incontrarono anni prima, quando Frost lavorava come cameriere in un ristorante insieme alla ragazza di Pegg, e divennero inseparabili.
Entrambi condividevano un senso dell’umorismo simile e passioni comuni come quella per la saga di Star Wars, elemento che trovò spazio anche in Spaced: Tim, il personaggio interpretato da Simon Pegg, è un fan accanito della saga creata da George Lucas e nella seconda stagione esprime tutto il suo disappunto per La Minaccia Fantasma. Questa posizione, oltre a riflettere il sentimento reale di Pegg, è rimasto un perfetto esempio di come i prequel di Lucas furono accolti all’epoca dai fan storici di Star Wars, ed è solo uno degli elementi che fa di Spaced un cult di inizio millennio.
Spaced è composto da due stagioni di sette episodi ciascuna: la prima andò in onda nel 1999, la seconda nel 2001. In Italia la serie è tutt’ora introvabile (fu trasmessa solo la prima stagione, addirittura nel 2006, sul canale satellitare Jimmy), ma è visibile in lingua originale, legalmente e per intero, su YouTube.
Seppur risultino ancora un po’ acerbi, in Spaced è possibile scorgere molti di quegli elementi che da lì a poco avrebbero fatto la fortuna dei successivi film di Edgar Wright: la regia e il montaggio dinamico di quest’ultimo, l’amicizia tra i personaggi interpretati da Pegg e Frost, il tipo di umorismo, le citazioni alla cultura pop e nerd (che talvolta sfociano in vere e proprie parodie), le apparizioni di comici e attori che torneranno in progetti futuri. Dopo qualche altra esperienza, inclusa una brevissima apparizione nella serie prodotta da Spielberg Band of Brothers – Fratelli al Fronte, Pegg si mise al lavoro con Wright per scrivere il loro primo lungometraggio, che avrebbe cambiato tutto.
Simon Pegg e la Trilogia del Cornetto
Shaun of the Dead (in Italia conosciuto come L’alba dei Morti Dementi), uscito nel 2004, è il primo film di Edgar Wright, co-scritto con Simon Pegg, che ne interpreta anche il protagonista Shaun.
Il film è una rielaborazione in chiave comica dei classici film di zombie, ad iniziare dal titolo che omaggia quelli degli horror di George A. Romero, unita ad una premessa da commedia romantica: Shaun, un trentenne infantile dall’avvenire incerto, deve risolvere i problemi con la fidanzata (che lo accusa di passare troppo tempo al pub e a casa con il suo migliore amico, interpretato sempre da Nick Frost) e con la sua famiglia, mentre l’epidemia che minaccia i personaggi ha inizio.
Shaun of the Dead è anche il primo film della cosiddetta Trilogia del Cornetto, di cui fanno parte anche Hot Fuzz (uscito nel 2007) e La Fine del Mondo (uscito nel 2013), pellicole che sono diventate di culto per gli amanti della commedia e non solo.
I film di quest’ideale trilogia non condividono personaggi o linee narrative, ma sono collegati tematicamente: ogni film rielabora un genere (i film d’azione nel caso di Hot Fuzz, la fantascienza nel terzo lungometraggio), l’amicizia è sempre al centro delle storie così come l’ingente consumo di birra, molti attori sono presenti in più di un film (pur interpretando personaggi diversi) a cominciare proprio da Nick Frost e Simon Pegg, che è autore delle sceneggiature insieme a Edgar Wright, il cui montaggio calibrato al millimetro riesce a valorizzare l’umorismo e il ritmo degli script.
La trilogia prende questo nome dal fatto che ogni film abbia una scena in cui compaiano tali gelati confezionati, e si rifà ironicamente alla Trilogia dei Colori di Kieślowski. Il successo di questi film, già con il primo nel 2004, ha definitivamente lanciato Simon Pegg.
Il successo americano
L’Alba dei Morti Dementi fu accolto molto positivamente da critica e pubblico. George Romero apprezzò talmente tanto l’omaggio che diede un cameo a Pegg e Wright nel suo La Terra dei Morti Viventi, uscito l’anno seguente. Anche Quentin Tarantino si definì un fan del primo film della Trilogia del Cornetto, incaricando Edgar Wright di creare un fake trailer (Don’t!, in cui ci sono anche Pegg e Frost) all’interno del suo progetto Grindhouse.
Lo stesso Tarantino scrisse appositamente una parte per Simon Pegg in Bastardi senza Gloria: si trattava del ruolo di Archie Hicox, interpretato poi da Micheal Fassbender, quando Pegg dovette rinunciare all’ingaggio per via di impegni già presi. Oltre a partecipare a commedie come Run Fatboy Run, Star System – Se non ci sei non esisti o Ladri di cadaveri – Burke & Hare di John Landis, infatti, negli anni successivi a L’Alba dei Morti Dementi la filmografia di Pegg iniziò a vantare importanti partecipazioni in blockbuster hollywoodiani.
Nel 2006 Simon Pegg fu scelto da J.J. Abrams come interprete di Benji in Mission: Impossibile III. Sempre Abrams diede poi a Pegg il ruolo di Montgomery Scott nel reboot di Star Trek del 2009. In entrambi i casi Pegg si ritrovò ad agire da spalla comica per i protagonisti, ma l’attore ha avuto modo di esplorare più in profondità quei personaggi nei seguiti, avendo poi interpretato Scotty per altri due film.
In Star Trek Beyond, diretto da Justin Lin nel 2016, ha anche scritto la sceneggiatura con Doug Jung. Ha poi partecipato ad altri quattro capitoli della saga di Mission: Impossibile, con un quinto in arrivo, dovendo anche affrontare inedite sfide dal punto di vista fisico. Parallelamente, Simon Pegg si dedicò anche all’attività di doppiaggio, prestando ad esempio la voce a Buck in tre film de L’Era Glaciale.
La notorietà conquistata dopo i primi due film della Trilogia del Cornetto diede modo a Simon Pegg e Nick Frost di collaborare anche al di fuori dei film di Edgar Wright: nel 2011 i due scrissero una commedia fantascientifica, Paul, in cui due nerd (interpretati ovviamente da loro) entrano in contatto con l’omonimo alieno.
Diretto da Greg Mottola, Paul è una commedia gradevole che tuttavia non regge il confronto con i lavori di Wright, a cui i due si riuniranno per concludere la trilogia, non prima di aver interpretato Dupont e Dupond ne Le Avventure di Tin Tin – Il Segreto dell’Unicorno, film in motion capture diretto da Steven Spielberg su una sceneggiatura di Steven Moffat, Joe Cornish e dello stesso Wright.
Nel 2015 Simon Pegg realizzò un sogno entrando a far parte della saga di Star Wars: J.J. Abrams, incaricato di dirigere Episodio 7, lo chiamò per interpretare un piccolo ruolo nel primo atto de Il Risveglio della Forza, quello dell’alieno Unkar Plutt. Nello stesso periodo recitò in Un’Occasione da Dio, per il regista Terry Jones (uno dei membri dei Monty Python) e qualche anno dopo tornò a collaborare con Steven Spielberg in Ready Player One. In quel periodo alternò le partecipazioni nei tanti blockbuster sopracitati a ruoli in film più piccoli dalle minori mire commerciali.
Vita privata e prossimi progetti
Nel 2005 Simon Pegg sposò la sua fidanzata storica Maureen McCann, a Glasgow. E, se ve lo state chiedendo, sì: Nick Frost fu il suo testimone di nozze. Nel 2009 nacque l’unica figlia della coppia, a cui Chris Martin fece da padrino, dopo che Pegg aveva fatto lo stesso per la figlia di Gwyneth Paltrow e del cantante dei Coldplay.
Nel 2018, rivelò di aver sofferto per qualche anno di depressione e alcolismo, prima di andare in riabilitazione riuscendo a guarire così dalla dipendenza; rivelazione che getta una nuova luce su La Fine del Mondo, il film del 2013 (co-scritto da Pegg) in cui il protagonista Gary King affronta in parte gli stessi problemi.
Tra i prossimi progetti dell’attore, oltre al nuovo capitolo di Mission: Impossible al fianco di Tom Cruise, c’è il ritorno nella quarta stagione di The Boys, in cui interpreta il padre del protagonista Hughie, riferimento al fatto che nel fumetto da cui è tratta la serie proprio Hughie sia stato modellato sulle fattezze di Simon Pegg.
Frost e Pegg sono tornati a collaborare in un paio d’occasioni, ad esempio nella serie Amazon Truth Seekers, ma si riformerà mai il team vincente della Trilogia del Cornetto? Sembrano esserci buone notizie, stando a quanto dichiarato da Simon Pegg a proposito di un’eventuale reunion con Edgar Wright, durante un’intervista rilasciata l’anno scorso a DiscussingFilm:
“Il vero problema è cercare di sincronizzare le nostre agende e trovare il giusto momento per scrivere e girare un nuovo film. Dirò questo, non è una questione di SE gireremo qualcosa di nuovo, ma di QUANDO. Edgar è venuto a casa mia l’anno scorso e abbiamo iniziato a pensare a qualche idea. Non sarà un altro film come quelli della trilogia del Cornetto (…). Quello che faremo sarà completamente diverso da quello (…). Il mio desiderio, davvero, è di fare qualcosa di super differente”.
Non ci resta che aspettare!