Nel 1999, la rivista americana TIME pubblicò una classifica degli attori italiani più famosi al mondo, in occasione del trionfo de La vita è bella agli Oscar.
I primi due posti in classifica, erano occupati da un duo di attori; i loro nomi erano Bud Spencer e Terence Hill e insieme hanno letteralmente scritto la storia del cinema mondiale.
Un riconoscimento di non poco conto per una doppia carriera costellata per lo più da trionfi (culminanti nel David di Donatello alla carriera, assegnato al duo nel 2010), ma anche da retroscena curiosi.
Da Altrimenti ci arrabbiamo a Nati con la camicia, ripercorriamo insieme la storia di questa coppia ineguagliabile.
Chi sono Carlo e Mario?
Prima di diventare Bud Spencer, Carlo Pedersoli, Napoletano del rione Santa Lucia, è stato un campione di nuoto e ha praticato rugby e pugilato, discipline che saranno al centro di due suoi film da “solista”: Lo chiamavano Bulldozer e Bomber.
Il suo nome d’arte se lo è scelto combinando la parte iniziale della birra Budweiser con il nome del grande attore Spencer Tracy. Il suo compagno d’avventure, invece, si è lasciato guidare dal cuore. Nato a Venezia nel 1939, Mario Girotti ha scelto il nome di Terence Hill scorrendo una lista di nomi disponibili e preferendo quelli che riproponevano, invertite, le iniziali della mamma: Hildegard Thieme.
L’esordio al cinema di Hill-Girotti è legato a quello di Dino Risi, che lo scoprì durante una gara di nuoto. L’allora dodicenne Girotti fu quindi scelto per interpretare il giovane protagonista di Vacanze col gangster, primo lungometraggio di Risi, che successivamente diresse l’attore anche nel Il viale della speranza.
Ha sempre voluto fare l’attore e dopo piccole parti nei film di maestri come Risi appunto e Bolognini, Maselli e Pontecorvo, frequenta l’Actors Studio e Luchino Visconti gli affida il ruolo di un garibaldino nel Gattopardo. È il set che gli fa vincere la timidezza cronica e decidere di intraprendere definitivamente la carriera di attore.
Il cambiamento definitivo, però, arriva nel 1970 con Lo chiamavano Trinità…: il primo, vero film con Bud. Terence lo racconta in una chiacchierata con Tommaso Paradiso su Vanity Fair.
“Feci il primo film a 12 anni: Vacanze col gangster, regia di Dino Risi, anche per lui il primo film. Continuai a lavorare, a fare film, ma non mi piaceva. Ero timido: prima di entrare in scena il cuore arrivava a 150 battiti, spesso mi veniva la febbre. Dovevo farlo, era anche positivo per la mia famiglia. Con Bud ci fu un grande cambiamento. Quando entravo in scena con lui, mi trasformavo. Non so come, ma veniva fuori il vero me di quando ero bambino, non quello represso degli anni seguenti. I film con Bud mi hanno liberato.
E penso che sia stato così anche per lui.”
Spencer-Pedersoli invece, ha esordito nel maestoso Quo Vadis?, seppure in un ruolo minuscolo e non accreditato, come anche la sua apparizione in Addio alle armi, dal romanzo di Ernest Hemingway, mentre nel 1955 è stato diretto da Mario Monicelli in Un eroe dei nostri tempi.
Nuotatore e pallanuotista, esperto di lotta greco-romana e pugilato, pilota di linea e di elicottero, Carlo Pedersoli inizia la carriera nel mondo dello spettacolo per puro caso.
Dopo piccole comparsate da nuotatore (Quel fantasma di mio marito di Camillo Mastrocinque nel 1950) o da nerboruto (Un eroe dei nostri tempi di Mario Monicelli nel 1955, accanto ad Alberto Sordi e Giovanna Ralli), è il regista Giuseppe Colizzi a contattare Maria Amato, quando ormai il padre è morto da qualche anno.
Colizzi sta cercando una persona “di stazza” da affiancare agli altri due protagonisti del western Dio perdona… io no!. Spencer, incuriosito dal mondo del cinema, si presenta al casting: il resto è storia.
L’incontro tra Bud e Terence sul set di Dio perdona… io no! e l’intuizione di E.B. Clucher
Sono passati quasi cinquant’anni da quando la strada di Bud Spencer incrociò quella di Terence Hill, sul set di Dio perdona… Io no!, primo capitolo di un trittico western diretto da Giuseppe Colizzi.
Proprio perché rivolto a un pubblico internazionale, quello dei film western famosi in tutto il mondo, dovettero americanizzare i propri nomi su richiesta del regista Colizzi .
Pensare che Bud non voleva neppure accettare per motivi di stipendio e perché non sapeva andare a cavallo; Hill invece alla fine degli anni Sessanta aveva abbandonato l’Italia in cerca di fortuna in Germania, dove aveva girato alcuni western di coproduzione tedesco-croata.
Terence rientra nel Belpaese nel 1967 e lo chiamano all’improvviso su un set in Spagna: il film si chiama Il gatto, il cane e la volpe e l’attore deve prendere il posto di Peter Martell (alias Pietro Martellanza), che si è rotto un piede calciando accidentalmente un muro durante una lite furibonda con la sua fidanzata.
Colizzi pizzica Hill a Roma mentre è con il produttore Manolo Bolognini, il fratello di Mauro: l’attore sta girando la parodia Little Rita nel West.
Il consiglio di Bolognini all’amico è semplice:
“Guarda, io c’ho questo qui, se tu gli metti un cappello nero, visto così con gli occhi azzurri, somiglia a Franco Nero.”
Hill viene preso per la parte del gambler Cat “Doc” Stevens e Il gatto, il cane e la volpe diventa Dio perdona… io no!.
Nel cast ci sono gli altri due “animali”: Frank Wolff e un famoso nuotatore, Carlo Pedersoli in arte Bud Spencer… il resto è ancora una volta storia.
Le scazzottate vere e proprie, però, cominciano con I quattro dell’Ave Maria. Ma la prima scena che girano insieme quando si conoscono (e Terence ha ancora la voce di Sergio Graziani) è memorabile e il film segna l’invenzione del cazzotto a martello, il colpo che Bud ribattezza “il piccione”.
Giuseppe Colizzi è il primo a credere nelle potenzialità di Bud Spencer e Terence Hill.
Girotti racconta che il regista va di persona nei cinema italiani a vedere le reazioni del pubblico in sala. Quando ci sono le scene con Bud e Terence insieme, gli spettatori si divertono un mondo.
“Quando tu stai insieme a Bud, la gente prova più simpatia: ridono. Insomma, non capisco perché ma vi metto insieme!”
Lo chiamavano Trinità
È Enzo Barboni, operatore e direttore della fotografia a consacrare la coppia con il copione di Lo chiamavano Trinità…, si dice “battuto a macchina dalla moglie su una lettera 22 verdina”.
Nessuno sembra credere a quel progetto: troppo rischioso fare un western “alla Sergio Leone“, ormai al tramonto in Italia, con quelle battute strane e quelle situazioni comiche surreali che ribaltano i cliché del genere.
È Italo Zingarelli a puntare sulla formula “western più cazzotti uguale risate”. Spencer e Hill si candidano e Barboni li preferisce a George Eastman (ovvero Luigi Montefiori) e Peter Martell.
Quando girano, tengono sempre a mente l’interminabile scazzottata di Sette spose per sette fratelli e a distanza di anni, Hill continua a definire Trinità “un’esperienza totalmente spontanea e inconscia”.
In un’altra intervista, Barboni ha rievocato i ricordi di quel set:
“l’atmosfera che ha vissuto durante i ciak di Trinità non l’ho più trovata. Le famiglie della troupe si riunivano la domenica nella valle dei mormoni, che era effettivamente bellissima. Sta sulla Roma-L’Aquila.”
Già, perché le location del film non sono quelle desertiche dell’Almeria: Trinità e il sequel sono stati girati nei dintorni di Roma, dalla Magliana a Camposecco e Monte Gelato, perché si cercava di risparmiare sugli spostamenti.
Clucher e Spencer avevano una cosa in comune: l’amore per il buon cibo. Sui loro set “si mangiava alla grande” e l’unico benefit che Bud chiedeva alla produzione era una cuoca personale. Sono epiche e leggendarie le loro spaghettate.
Il figlio di Enzo ammette che in un clima così, Bud e Terence non avrebbero mai potuto litigare.
“Erano tropo diversi: un tedesco e un napoletano.”
Le occasioni mancate
Né Spencer né Hill hanno motivo di lamentarsi per quanto concerne la carriera, ma per entrambi si sono presentate occasioni professionali curiose e, nel caso di Hill, commercialmente promettenti, che i due hanno preferito rifiutare. Nello specifico, Spencer rinunciò alla parte di Trimalcione in Fellini – Satyricon poiché il ruolo richiedeva nudità, mentre Hill fu scoraggiato dall’eccessiva violenza quando gli offrirono la possibilità di essere il protagonista di un film che finì per lanciare una saga cinematografica di successo: Rambo.
Un successo oltre oceano per Bud e Terence
Quasi tutte le pellicole italiane hanno avuto una traduzione inglese fedele a quella italiana, ad eccezione di I quattro dell’Ave Maria che divenne Ace High.
È però alquanto curioso il caso de La collina degli stivali, terzo capitolo della trilogia di Colizzi. Inizialmente uscito in America col titolo Boot Hill, fu poi ridistribuito in seguito al successo di Lo chiamavano Trinità e Continuavano a chiamarlo Trinità, questa volta con il titolo Trinity Rides Again, pur non avendo alcun legame con le avventure di Trinità e Bambino.
Curioso pensare che, nonostante siano italianissimi, per anni i due attori sono stati doppiati, soprattutto nei film legati al loro sodalizio di genere (in particolare, la napoletanità di Spencer era considerata poco idonea ai ruoli affidatigli).
La voce italiana storica di Spencer è stata quella di Glauco Onorato, che l’ha doppiato per l’intera durata della partnership con Hill, mentre in altre occasioni gli hanno prestato le corde vocali due mostri sacri come Sergio Fiorentini e Ferruccio Amendola.
Hill è invece stato doppiato soprattutto da Pino Locchi, ma in cinque occasioni (tra cui Dio perdona… Io no!) ha avuto la voce di Sergio Graziani, che ha anche doppiato Spencer in Quattro mosche di velluto grigio di Dario Argento.
Per sentire la vera voce di Hill in italiano è stato necessario aspettare il debutto di Don Matteo, mentre Spencer ha iniziato a “farsi sentire” già con Piedone l’africano.
Bud Spencer, Terence Hill: filmografia, colonne sonore, location
Complessivamente Bud e Terence hanno girato 18 film, 16 dei quali come coppia protagonista. Uno dei più grandi successi del duo Bud Spencer-Terence Hill fu, appunto, Lo chiamavano Trinità, del 1970, uno degli spaghetti western più conosciuti e celebrati di tutti i tempi insieme con il suo seguito, Continuavano a chiamarlo Trinità.
L’ultimo film girato insieme è stato invece Botte di Natale nel 1994. Forse il primo e unico flop della coppia, che per il resto ha sempre fatto il pieno di incassi.
Nel mezzo una marea di botte e risate:
- …più forte ragazzi!, regia di Giuseppe Colizzi (1972)
- …altrimenti ci arrabbiamo!, regia di Marcello Fondato(1974)
- Porgi l’altra guancia, regia di Franco Rossi (1974)
- I due superpiedi quasi piatti, regia di E.B. Clucher (1977)
- Pari e dispari, regia di Sergio Corbucci(1978)
- Io sto con gli ippopotami, regia di Italo Zingarelli(1979)
- Chi trova un amico trova un tesoro, regia di Sergio Corbucci (1981)
- Nati con la camicia, regia di E.B. Clucher (1983)
- Non c’è due senza quattro, regia di E.B. Clucher (1984)
- Miami Supercops (I poliziotti dell’8ª strada), regia di Bruno Corbucci(1985)
Ognuno di questi titoli ci ha regalato una storia, piacevoli momenti e tanta allegria.
Più forte ragazzi rappresenta la prima volta in cui i due celebri attori si allontanano da toni di un film western per recitare in una commedia ad alta quota, in cui due piloti d’aerei decidono di aiutare un amico in difficoltà, truffando un’agenzia assicurativa.
Il titolo del film è stato desunto dalla scena della scazzottata al bar in mezzo alla giungla, qui i due protagonisti vengono incitati a fare di più dall’uomo alla finestra che li guarda e poi dal pappagallo che ripete le sue stesse identiche parole.
Il film ha vinto il Nastro d’argento per la miglior colonna sonora composta da Oliver Onions e nel corso delle riprese Bud Spencer lasciò tutti di stucco quando improvvisamente si alzò in volo senza aver alcun brevetto per poterlo fare. L’attore realizzò un incredibile atterraggio a quaglia, dimostrando di possedere enormi capacità di volo. Solo nel 1975 avrebbe ottenuto il brevetto.
…Altrimenti ci arrabbiamo uscì nelle sale italiane il 29 Marzo 1974 e incassò 6, 443 miliardi di lire dell’epoca risultando il maggior incasso della stagione cinematografica 1973/74 superando film quali La stangata, Papillon, Il mio nome è nessuno e Amarcord. Il film ebbe inoltre un enorme successo commerciale venendo distribuito in Europa ed in America.
La scena del coro quasi interamente improvvisata, ha davvero segnato un epoca, e quel “la, la la la,” è il marchio di fabbrica del film.
Porgi l’altra guancia è stato il terzo maggiore incasso nella stagione cinematografica italiana 1974-75. La narrazione è ambientata nel 1890, quando Padre Pedro De Leon (Bud Spencer) e padre G. (Terence Hill), stanno svolgendo la loro missione di aiuto all’interno di una comunità di indigeni, su un’isola dell’America Centrale. La loro predicazione è però malvista dal marchese Alfonso Felipe Gonzaga (Robert Loggia), governatore della regione, in quanto tendente all’eguaglianza.
In I due superpiedi quasi piatti Wilbur e Matt sono due disoccupati che, nell’assolata Miami, si incontrano casualmente mentre cercano invano di sbarcare il lunario. Entrambi frustrati, i due cercano di dare una svolta alle loro vite tentando una rapina:
“Appena fatto il colpo, andremo a spassarcela in Florida!
Ma ci siamo già in Florida.
Ah, già, mi sembrava…”
La trama potrebbe apparire scontata ma la genialità del regista Enzo Barboni unita alla fisicità della coppia, alle immancabili abbuffate a tavola e alle immancabili scazzottate hanno reso il film un caposaldo della commedia comica italiana anni’70 e hanno permesso alla coppia di affermare maggiormente il loro enorme successo internazionale.
10° film della coppia Bud Spencer e Terence Hill, Pari e dispari registrò il 4^ il miglior incasso della stagione cinematografica 1978/79. Nel film appare anche l’attrice napoletana Marisa Laurito (Suor Susanna), mentre in una delle scene finali del film, quando Johnny chiede all’ammiraglio O’Connors di fare l’ultima scommessa con Charlie, si vede per alcuni secondi un giovane Giuseppe Pedersoli, figlio di Bud Spencer, nei panni di un ufficiale della marina.
Bud e Terence sapevano di certo anche come divertirsi sul set, infatti la scena cult del gelato al pistacchio è stata, almeno in parte, improvvisata: la coppia riesce a fatica a dissimulare le risate.
La pellicola ha portato a casa il Golden Screen Award, pari merito con Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spieglberg e Superman di Richard Donner.
Io sto con gli ippopotami mette in mostra una morale di fondo di stampo ecologista normalmente assente nel resto dei lungometraggi in cui appare la storica coppia di attori.
Rhodesia, anni 50. In Africa per lavoro, il burbero Tom organizza safari di caccia per turisti preoccupandosi però di fornire loro armi caricate a salve per far sì che gli animali, che ama molto, non rischino nulla. Lui e il cugino Slim sono stati cresciuti da una donna africana dopo che i loro genitori sono morti ma Slim è assente, all’inizio del racconto; con il suo ritorno inatteso, la situazione si movimenta fino a quando la strana coppia di cugini non decide di acquistare un nuovo pullman per safari e mettersi in società.
Il film venne girato interamente in Sudafrica, presso Johannesburg, mentre le riprese con gli animali furono effettuate nei dintorni di Pretoria.
Terence Hill preparò e ingurgitò realmente lo strano intruglio a base di caviale, burro, sale, pepe e champagne.
“Questo è caviale, caviale del Volga. Un po’ di burro… un pizzico di sale… due pizzichi di pepe e… e?… e… Champagne. Aah, delizioso. Come si dice a Parigi. Tu lo sai dov’è?”
https://www.youtube.com/watch?v=zoy8_ib0YzU
La coppia va in trasferta su un’isola apparentemente deserta: esce così nel 1981 Chi trova un amico trova un tesoro in cui Terence Hill dilapida il patrimonio dello zio Brady puntando su cavalli dalle dubbie probabilità di vincita, mentre Bud Spencer inizia una traversata oceanica sponsorizzato dalla marmellata Puffin (divenuta poi un vero prodotto commerciale), che in seguito butterà agli squali. Quando Bud scopre di avere un clandestino vorrebbe impalarlo come vela aggiuntiva ma un imprevisto li porterà su quest’isola misteriosa.
Le colonne sonore e le location di Bud e Terence
Gli Oliver Onions, il duo canoro composto dai fratelli Guido e Maurizio De Angelis, sono i creatori della quasi totalità delle colonne sonore delle pellicole di Bud Spencer e Terence Hill. Musiche di film come Altrimenti ci arrabbiamo, Porgi l’altra guancia, I due superpiedi quasi piatti o Pari e dispari sono state partorite dai due cantautori laziali. Anche una delle canzoni cult della saga di Bud Spencer e Terence Hill, il coro dei pompieri di Altrimenti ci arrabbiamo, è opera loro.
Molti film di Bud e Terence sono stati realizzati nel deserto dell’Almeria, in Spagna. È il caso di Dio perdona… io no, de I quattro dell’Ave Maria e de La collina degli stivali. A Miami sono stati girati I due superpiedi quasi piatti, Nati con la camicia, Pari e dispari e Miami Supercops, mentre nella vicina Key Biscaine è stato girato Chi trova un amico trova un tesoro. Non c’è due senza quattro è stato realizzato in Brasile, Più forte ragazzi e Porgi l’altra guancia in Colombia. Lo chiamavano Trinità ha avuto come location il Parco dei Monti Simbruini, il cosiddetto Far West italiano, mentre Altrimenti ci arrabbiamo è stato girato in parte a Madrid e in parte a Roma.
In onore di Bud Spencer e dei leggendari piatti di fagioli gustati in tanti suoi film è stata depositata la ricetta di una specifica pietanza a base di fagioli, i cosiddetti fagioli alla Bud.
La fortuna dei principianti
Nel febbraio del 2007, Bud racconta in un’intervista al mensile di cinema Hotdog che il successo raccolto dai loro film si deve anche ad un po’ di buona sorte.
“Noi siamo partiti con un protagonista, Terence, bello e con gli occhi celesti, perché i protagonisti erano i belli, come Giuliano Gemma e Franco Nero. Poi sono arrivato io: brutto, grosso, buono e un po’ meno intelligente di lui. Subivo delle cose in cui la gente si identificava. Chi è che non avrebbe voglia di dare una lezione al capoufficio? Guardando me pensava di poterlo fare.”
Bud e Terence rappresentano il nostro passato fatto di innocenti scazzottate e grasse risate, ma saranno sempre attuali e mai tramonterà la loro bravura e l’intesa pazzesca creatasi tra i due è ineguagliabile.