Gli anni 80 ci hanno lasciato uno scaffale intero in videoteca di film per ragazzi che hanno segnato un’intera generazione.
Fra questi, non potevamo ovviamente citare Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare, film del 1984 diretto da John Hughes, il cui seguente film fu Breakfast Club, altra pietra miliare del genere teen.
Un compleanno da ricordare è la tipica commedia romantica adolescenziale che ha fatto letteralmente fatto sognare una generazione intera, insieme ad altri titoli che in quegli anni venivano spesso proposti dalle reti, soprattutto nei mesi estivi.
Come non ricordare altri titoli… Bella in rosa, Footloose, Fantaghirò, Stand by me ecc. ecc.
La lista sarebbe infinita, un genere cinematografico senz’altro intramontabile, che è poi confluito in serie tv cult come Beverly Hills 90210, Bayside School e Melrose Place.
La trama
Samantha “Sam” Baker è una normalissima adolescente che arrivata ad un traguardo importante della sua esistenza: compie 16 anni.
Purtroppo, nessuno della sua famiglia sembra ricordarsene, essendo tutti troppo impegnati nei preparativi del matrimonio della sorella maggiore Ginny.
Ignorata da tutti, tanto da essere relegata a dormire sul divano dopo l’arrivo dei nonni, come se non bastasse, Sam è innamorata del bel Jake Ryan, che nemmeno la conosce; l’unico che la considera è il fastidioso Ted, detto “Geek”, che ha una cotta per lei. Proprio grazie all’intervento di quest’ultimo tuttavia, Sam viene notata da Jake che, stanco della superficialità della fidanzata Caroline, vede in Sam una ragazza interessante.
Da quel momento le cose migliorano e Sam riesce finalmente a festeggiare il suo compleanno assieme a Jake.
Attori, protagonisti e colonna sonora
Gli attori protagonisti della commedia sono Molly Ringwald nei panni di Sam, Anthony Michael Hall nei panni di Ted e Michael Schoeffling nei panni del bel Jake. Del cast facevano parte anche i fratelli John e Joan Cusack, nei loro primi film.
La coppia Molly Ringwald e Anthony Micheal Hall ritornerà insieme anche nell’altro film cult di Hughes, Breakfast Club.
Mentre John Hughes stava cercando la sua protagonista, vennero provinate Molly Ringwald e Ally Sheedy ma la parte di Sam, come sappiamo, andò a Molly.
Il regista, totalmente ispirato dalla giovane Molly Ringwald, scrisse il film in un solo weekend a cavallo dell’Independence Day, semplicemente ispirandosi a una fotografia dell’allora quindicenne Ringwald, senza averla mai incontrata.
La parte del bel Jake fu affidata a Schoeffling ma per quel ruolo era in ballo anche il tenebroso Viggo Mortensen.
Ve lo immaginate mentre interpreta un personaggio così distante dai ruoli che in seguito lo hanno reso famoso?
Degna di nota anche la soundtrack del film.
La colonna sonora originale di Sixteen Candles fu inizialmente rilasciata come uno speciale mini album contenente solo cinque tracce.
In realtà il film vanta un’ottima selezione di circa una trentina di brani, come Gloria di Patti Smith, Snowballed degli AC/DC, True degli Spandau Ballet e Young Americans di David Bowie.
Le numerose citazioni
Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare è stato citato in tantissime altre pellicole, soprattutto serie tv:
Nell’episodio di Dawson’s Creek dal titolo Incroci, dove Pacey è dispiaciuto perché nessuno ricorda il suo compleanno, nemmeno il suo migliore amico Dawson e, quando si confida con Jen, i due citano anche la storia narrata da un altro film di Molly Ringwald, Bella in rosa.
Il film viene citato in The O.C. nella puntata 4×14 in cui Taylor dice di aver passato tutti i suoi compleanni guardando l’omonimo film.
Nell’episodio 4×08 di Scrubs – Medici ai primi ferri J.D. bacia Molly mentre guardano la scena finale di questo film e si augura che Dio benedica Molly Ringwald, la Molly che sta baciando e tutte le Molly del mondo.
Il film ed il suo regista, John Hughes, vengono citati in Dogma di Kevin Smith. Gli altri film di Hughes citati sono La donna esplosiva, Breakfast Club e Bella in rosa.
Nel dodicesimo episodio della seconda stagione di Parenthood, Haddie e Alex guardano alcune scene del film per il loro primo appuntamento.
L’episodio 7×15 di One Tree Hill è dedicato al regista John Hughes infatti l’intera puntata imita il film Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare.
Il film è citato anche in Diario di una nerd superstar quando Jenna compie 16 anni e decide di guardare il film per poi riflettere sul suo contenuto.
Nell’episodio Il ballo di Rory, prima stagione di Una mamma per amica, Lorelai incoraggia Rory a provare l’esperienza del ballo scolastico in prima persona invece di basarsi esclusivamente sulla brutta esperienza di Molly Ringwald in Un compleanno da ricordare.
Il film viene citato nel film Easy Girl con Emma Stone.
Nell’episodio 1×21 di Community Abed (patito di cinematografia) propone a Jeff di mangiare il pollo sopra al tavolo per imitare la scena della torta nel film.
Nell’episodio 4×14 de I Griffin, dal titolo Abbasso la censura, è presente una parodia della scena finale: al posto di Samantha, è Peter a festeggiare il compleanno in compagnia di Jake Ryan.
Un film che riscosse quindi un notevole successo: costato 6,5 milioni di dollari Sixteen Candles ne incassò più di 26.
Su Rotten Tomatoes ha un punteggio dell’86%, un numero di tutto rispetto per una commedia di più di trent’anni fa.
I critici apprezzarono soprattutto il fatto che la pellicola fosse decisamente più matura rispetto ad altri film generazionali.
Anche l’interpretazione della Ringwald riscosse grande successo, tanto da valerle il premio come Best Young Actress in a Motion Picture agli Young Artist Awards.
Gli anni ’80 e i 16 anni americani
Si nota un grande affetto da parte del regista verso i suoi personaggi, che non vengono mai banalizzati e i cui problemi vengono fatti emergere con la giusta dose di compassione.
Prima su tutte la protagonista Sam, il vero fulcro della storia che regge l’intero film.
Prima di allora le commedie generazionali americane erano praticamente sempre incentrate sul punto di vista maschile. Sixteen Candles invece fu del tutto innovativo in tal senso, perchè una delle prime commedie ad essere incentrata sulla vita di una normale adolescente.
Sam è una ragazza carine, sincera e divertente con cui qualunque adolescente può identificarsi ancora oggi; e questo è un grande pregio per un film.
Forse la veridicità del personaggio, deriva anche dal fato che Molly Ringwald aveva davvero 15 anni quando recitò in questo film – cosa rara dato che gli adolescenti vengono interpretati da ragazzi che vanno dai 20 ai 30 anni.
Anche molti momenti topici della storia rappresentano momenti che tutti abbiamo vissuto da adolescenti a scuola, come il famoso scambio di bigliettini, che immancabilmente finivano nelle mani sbagliate, e allora si che erano guai seri.
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Si perché all’epoca non c’era ancora Facebook a ricordarci i compleanni delle persone care e si doveva chiamare il telefono di casa per parlare con il tipo o la tipa che ti interessava; e se chiamavi dopo le 21 rischiavi di sentirti sbattere il telefono in faccia dai nonni o dai genitori.
Altro aspetto importante da considerare, è che nella cultura made in USA, il sedicesimo compleanno taglia il traguardo del coming of age, ovvero il passaggio d’età che potrebbe portare alcune esperienze fondamentali nella vita di un adolescente, come il diploma scolastico o la perdita della verginità.
“Da giovane puoi rimandare al futuro i grandi quesiti della vita e ti concentri sui problemi di ogni giorno. Quando sei un teenager, ogni delusione, anche piccola, diventa una tragedia: succede qualcosa e colpisce profondamente”.
Molly Ringwald apostrofò così l’esperienza vissuta dal suo personaggio in Sixteen Candles, una vicenda condivisibile da tutto il pubblico, almeno secondo il suo autore John Hughes:
“Volevo che il film fosse realistico, che parlasse di cosa provano i ragazzi a quell’età e di cosa significhi avere sedici anni. Ridi dei problemi di Sam perché ci sei passato anche tu. Sei un sopravvissuto”.
Samantha, aver compiuto sedici anni significa fare i conti con un immaginario di prospettive future irrealizzate: a scuola le cose non migliorano e ancora nessun accompagnatore galante per il ballo di fine anno.
D’altronde, a quell’età esiste delusione maggiore di vedere un seno ancora troppo piccolo, di non ricevere alcun regalo, o peggio d’essere ignorate dal ragazzo di cui si è segretamente innamorate?
Nei film di John Hughes, in particolare in Sixteen Candles, si affronta quindi con leggerezza e intelligente ironia la delicatissima questione dell’esperienza di un teenager durante la sua permanenza a scuola.
Samantha ha appena compiuto sedici anni, i genitori dimenticano che è il suo compleanno, desidera Jake Ryan ma non ha i numeri per piacergli, e il suo unico pretendente è una matricola petulante.
Niente potrebbe andare peggio di così, il dramma è reale, non c’è tragedia più considerevole di questa, non c’è ferita più profonda da meritare la nostra attenzione nell’istante in cui il film inizia, nel caos della dimenticanza e poi nel dolore di essere ignorati.
Nel giorno della sua immaginaria consacrazione, Samantha si scopre trasparente agli occhi di chi la circonda, invisibile secondo tutti i parametri riconosciuti da un teenager.
Un esempio di ciò è rappresentato dalla sequenza del ballo, un evento sociale dal peso imprescindibile nell’esperienza scolastica, in cui Samantha è pericolosamente esposta al giudizio collettivo, passando dalla totale invisibilità alla massima esposizione.
Ricordiamoci che nell’immaginario USA, questo rappresenta un evento di celebrazione e autoaffermazione molto importante, dove c’è chi resta, sperando di trovare l’amore, e chi fugge via.
Nella palestra adibita a pista da ballo, mentre gli studenti danzano intorno ai ragazzi da parete (i cosiddetti “wallflower” , cioè coloro che durante le feste restano appoggiati al muro come tappezzeria) che timidi si limitano a osservarli, fa il suo ingresso Samantha con un amica:
“Chissà se Jake è qui, non è salutare stare in ansia per qualcuno che neanche ti conosce”
si dicono le due. Quella che segue è una classica situazione del cinema adolescenziale abbinata a una colonna sonora perfetta, la hit True degli Spandau Ballet.
Il volto sognante e invidioso di Samantha si contrappone quello di Jake Ryan, che danza stringendo la fidanzata bionda al centro della pista, finché per un istante lo sguardo della ragazza incrocia quello del ragazzo, senza che né l’uno né l’altra proferisca parola.
Quello sguardo racchiude tutto: un sogno che sta per realizzarsi, il primo amore, il cuore che batte forte.
Costato soltanto 6.5 milioni di dollari, Sixteen Candles (clicca qui per acquistarlo) debutta nelle sale americane il 4 maggio 1984 registrando un incasso totale di 23.686.027 milioni di dollari, durante quella che fu una stagione piuttosto vivace per il cinema: nello stesso anno, infatti, uscivano Ghostbusters, Beverly Hills Cop, Indiana Jones e il tempio maledetto, Gremlins, Karate Kid e Footloose.