Michelle Williams (il suo secondo nome ‘Ingrid’ promette bene) nasce a Rockford, un piccolo paese del Montana il 9 settembre 1980. I suoi genitori Larry e Carla si trasferiscono in California, a San Diego quando Michelle ha solo 13 anni. Il trasloco in una grande città le consente, già da ragazzina di coltivare il sogno di recitare, che aveva fin da quando, ancora bambina, aveva per la prima volta messo piede in un teatro. A 14 anni supera un provino per Lassie (1994), remake del più celebre Torna a casa Lassie, grande successo degli anni ’40 con una giovanissima Elizabeth Taylor.
Dawson’s Creek e i primi successi
La grande occasione per emergere arriva nel 1997. Michelle è ancora minorenne ma, emancipata legalmente dai genitori dopo la loro separazione, decide di fare il grande salto e trasferirsi a Los Angeles, dove viene scelta dal produttore Kevin Williamson per il ruolo di Jen Lindley nel teen-drama Dawson’s Creek (dal 15 gennaio su Netflix, qui sotto la copertina della reunion del cast).
Il personaggio interpretato dalla ragazza sembra tagliato su misura per lei: Jen è una sedicenne problematica di New York con problemi di dipendenza, i cui genitori sono troppo impegnati per aiutarla. Vergognandosi di lei la mandano a stare dalla nonna a Capeside, la cittadina immaginaria dove si svolge la vita di Dawson e della sua compagnia. Da ragazza trasgressiva ma fragile nel profondo, Jen maturerà nel corso delle 6 stagioni dimostrandosi uno dei personaggi più complessi e interessanti dello show. Scopriremo che i suoi problemi derivano dal cattivo rapporto coi genitori, in particolare col padre, da lei sorpreso in intimità con un’amante adolescente. Nella serie avrà una figlia di nome Amy, che sarà costretta a lasciare alle cure del suo migliore amico Jack e del suo compagno alla sua morte, avvenuta nel drammatico episodio finale (2003): la scomparsa di Jen per un difetto cardiaco congenito commuove un’intera generazione.
Durante l’esperienza televisiva produttori e registi la notano e per la giovane Michelle Williams si aprono le porte del cinema: recita nel film Segreti (1997) tratto dal best-seller di Jane Smiley La casa delle tre sorelle, vincitore del Premio Pulitzer, nel film horror Halloween – 20 anni dopo e nella frizzante commedia Le ragazze della Casa Bianca, in cui fa coppia con l’altra giovane emergente Kirsten Dunst.
A Brokeback Mountain è nata una stella
Nel 2004 Michelle Williams lavora col maestro Wim Wenders nel drammatico La terra dell’abbondanza e partecipa al casting per il film indipendente I segreti di Brokeback Mountain. La tematica dell’amore omosessuale fra due cowboy al centro della vicenda è scottante e le Majors girano alla larga, ma l’attrice ventiquattrenne ha mentalità aperta e talento da vendere, tanto da convincere il regista Ang Lee a scritturarla per la parte della moglie di Heath Ledger, mentre per affiancare l’altro protagonista Jake Gyllenhaal viene scelta Anne Hathaway. A sorpresa il film vince il Leone d’Oro al Festival di Venezia, mietendo un premio dopo l’altro in tutto il mondo e lanciando definitivamente la carriera degli attori coinvolti.
Michelle Williams e Heath Ledger, entrambi nominati all’Oscar (Ledger si arrende a Philip Seymour Hoffman/Truman Capote, mentre l’esordiente Michelle a Rachel Weisz), mostrano un grande affiatamento sullo schermo e nella vita: giovani e bellissimi, i due diventano l’ennesima favola hollywoodiana nonostante le voci insistenti sugli eccessi, etilici e non solo, dell’uomo, ormai assurto allo status di divo.
Nel 2005 dall’ unione tra Michelle Williams e Heath Ledger nasce una figlia, Matilda Rose Ledger. La gioia della maternità conferisce nuovo slancio alla sua carriera e nel 2006 Michelle partecipa a L’amore giovane di Ethan Hawke, mentre nel 2007 compare accanto a Cate Blanchett, Christian Bale e Richard Gere in Io non sono qui di Todd Haynes: dopo aver letto la sceneggiatura, anche il suo compagno partecipa al film nel ruolo di Robbie Clark. La fine della storia d’amore fra i due attori non ferma l’ascesa della nostra beniamina che nel 2008 ottiene il ruolo della seconda moglie del protagonista Philip Seymour Hoffman nella pellicola drammatica indipendente Synecdoche, New York di Charlie Kaufman. L’improvvisa scomparsa del padre di sua figlia lascia il segno sulla sua vita e la convince a diradare gli impegni per stare accanto alla bambina.
La consacrazione e il mito Marilyn
Da attrice affermata le proposte e i copioni non le mancano. Per il suo rientro in scena Michelle Williams sceglie Martin Scorsese, che la vuole accanto a Leonardo DiCaprio nel misterioso e disturbante Shutter Island (2010). Nello stesso anno è nuovamente il cinema indipendente a offrirle il primo ruolo da protagonista assoluta in Blue Valentine di Derek Cianfrance. In questa pellicola Michelle è Cynthia detta Cindy, giovane infermiera sposata con Dean (Ryan Gosling), un ragazzo che ha abbandonato gli studi e lavora per una ditta di traslochi a Brooklyn.
Il film ripercorre le tappe della loro vita coniugale: la scoperta da parte di Cindy di una gravidanza, il dubbio sulla paternità della bambina che la spinge a richiedere un aborto, poi non portato a compimento, la dolorosa confessione a Dean che il nascituro possa essere del suo ragazzo precedente, l’accettazione da parte di quest’ultimo di crescere la figlia come sua, le inevitabili difficoltà e i rancori sopiti che porteranno ad una separazione forse definitiva.
Tutte queste fasi del rapporto sono attraversate dalla protagonista con un’intensità e una sensibilità drammatica straordinaria. Michelle sovrasta il pur volenteroso Gosling (o forse è quest’ultimo che mette in risalto le doti della sua partner, come con Emma Stone in La La Land) e conquista la sua prima candidatura da attrice protagonista ai Golden Globe e agli Oscar. Pur non vincendo, consolida il proprio status di stella di prima grandezza, amplificato dal film successivo: Marilyn (2011) di Simon Curtis.
Al di là del trucco che la rende una copia quasi perfetta della star per eccellenza, al secolo Marilyn Monroe, la sontuosa abilità di Michelle Williams nel rappresentare l’irresistibile connubio tra nevrotica fragilità e fulgida seduzione che rendono tuttora Marilyn un mito inarrivabile conquista critica e pubblico. La stampa estera le conferisce il Golden Globe alla migliore interpretazione in una commedia o film musicale e solo la prova di un’ altra leggenda del cinema come la Meryl Streep di The Iron Lady riesce a sbarrarle la strada per la statuetta più preziosa del mondo. Dal 2011 Michelle inizia a dividersi fra teatro e cinema, dimostrando di saper ignorare quell’ansia di apparire tipica di molte colleghe.
Mostrando la propria versatilità recita ne Il grande e potente Oz (2013) di Sam Raimi, nel transalpino Suite francese (2014) e si confronta con un cast tutto al femminile in Certain Women (2016) di Kelly Reichart dove condivide la scena con Laura Dern, Kristen Stewart e Lily Gladstone. Sui palcoscenici di Broadway invece riscuote grandi consensi con il musical Cabaret (2011) e soprattutto col dramma Blackbird (2016), nel quale è trattato il tema della pedofilia. Ancora una volta la diva mostra coraggio e delicatezza nell’interpretare una donna che ricorda e si confronta con gli abusi subiti nel proprio passato. Per quest’ultima prova riceve anche una nomination al Tony Award.
Gli ultimi anni e la felicità di essere ancora mamma
Tra il mese di ottobre 2018 e febbraio 2019 recita nel ruolo della ballerina di Broadway Gwen Verdon, nella miniserie televisiva prodotta da FX, Fosse/Verdon insieme con Sam Rockwell nel ruolo del regista e coreografo Bob Fosse. La Williams riceve per la parte il Premio Emmy 2019 come migliore attrice in una miniserie o film per la televisione. Sempre per questo ruolo si aggiudica il Critics’ Chioce Award, il secondo Golden Globe e il primo Screen Actors Guild Award della sua vita professionale. Nel 2018 entra nel Marvel Cinematic Universe con il ruolo di Anne Weying, innamorata del protagonista Tom Hardy in Venom.
Nel 2019 sposa in segreto il suo nuovo fidanzato, il regista Thomas Kail (foto in alto), al quale ha dato un figlio – di cui non ha ancora rivelato il nome – il 18 giugno 2020. Nello stesso anno esce il suo nuovo film, Dopo il matrimonio, nel quale affianca il premio Oscar Julianne Moore e il premio Emmy 2020 Billy Crudup; nonostante all’uscita delle nomination per gli Oscar 2021 il suo nome non compaia, la sua prova è come sempre d’alto livello e il film merita di essere visto, te l’assicuro. Qui trovi il link per guardarlo in streaming.
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Nel 2022 Steven Spielberg la vuole nel suo film autobiografico, The Fabelmans (qui sopra il trailer), per affidarle un ruolo centrale, quello di sua madre, una donna divisa tra l’amore per i propri figli e quello per il socio di suo marito. Nella parte è semplicemente splendida, delicata ma efficace nel rappresentare un personaggio così sfaccettato e contraddittorio. Gli incassi del film risultano deludenti, ma Michelle Williams riceve per la sua interpretazione una candidatura al Golden Globe e all’Oscar, costretta ad arrendersi solo a Michelle Yeoh, protagonista di Everything Everywhere All at Once.