Nella notte dell’Epifania ha avuto luogo l’edizione 2020 dei Golden Globe Awards, conferiti da 90 giurati iscritti alla Hollywood Foreign Press Association ai migliori film e programmi televisivi dell’anno. Al solito, non sono mancate le sorprese e i momenti memorabili, che da sempre caratterizzano questi premi, dall’atmosfera più rilassata rispetto agli Oscar. Negli USA la cerimonia è stata trasmessa dalla NBC, mentre in Italia è andata in onda su Sky Atlantic e su SkyTG24 (ma solo sul satellite: nonostante la programmazione lo prevedesse, sul digitale terrestre non abbiamo visto nulla, grazie Murdoch!). La serata si è aperta col pruriginoso monologo del comico e presentatore Ricky Gervais, chiamato per la quinta volta a introdurre la premiazione (sotto il tweet con il filmato) che non ha fatto mancare battute esilaranti e imbarazzanti, come quando ha fatto riferimento alla pedofilia commentando la presenza del film Netflix I due Papi tra i candidati. A proposito del colosso dello streaming, quest’anno la cerimonia è stata avara di soddisfazioni. Immancabili anche quest’anno i riferimenti alla politica e all’attualità (ci sono le elezioni presidenziali e l’estabilishment culturale non vede l’ora di fare a pezzi Trump, che continua coi suoi propositi guerrafondai a minacciare bombardamenti sul Medio Oriente) con la situazione tragica dell’Australia, falcidiata dagli incendi, in primo piano.
Ricky Gervais kicks off The #GoldenGlobes. pic.twitter.com/ZSdqiWMudx
— NBC Entertainment (@nbc) January 6, 2020
Dopo le tante candidature piovute sul film, fa sensazione il naufragio di The Irishman del maestro Martin Scorsese, cui i giurati hanno preferito il war movie sperimentale 1917 di Sam Mendes, girato totalmente in piano-sequenza e fotografato dal geniale Roger Deakins (in Italia lo vedremo in sala dal 23 gennaio). Bottino pieno invece per Quentin Tarantino e la sua commedia nera C’era una volta…a Hollywood, che porta a casa il Globo d’oro per il miglior film-commedia, la sceneggiatura originale e l’attore non protagonista Brad Pitt (guarda qui sotto la cinquina dei pretendenti al premio: l’imbarazzo della scelta), in attesa di gustare la versione estesa, promessa dal regista. Nel discorso che segue la consegna del premio, Pitt ringrazia il collega Leonardo DiCaprio, con parole commoventi: “Prima di The Revenant guardavo anno dopo anno gli attori nominati assieme a lui ritirare premi, alzarsi e ringraziarlo copiosamente e so perchè: lui è una star di serie A, un gentiluomo, non sarei qui senza di te, amico, grazie” concludendo con una battuta di spirito, che fa sorridere il pubblico:“Detto questo vorrei aggiungere che ti avrei fatto spazio su quella porta”, riferimento alla celebre scena di Titanic in cui DiCaprio, nella parte di Jack Dawson, si lascia morire per salvare Rose/Kate Winslet. La rivelazione dell’anno è il film coreano Parasite, di Bong Joon-ho – nominato per la regia – ma il cinema d’oriente, (pur se la regista Lulu Wang è cresciuta negli USA), viene sdoganato anche dal delizioso Farewell – Una bugia buona, che vede la protagonista femminile Awkafina insignita del meritato premio alla miglior attrice in un film commedia. Miglior attore in un film commedia-musicale è Taron Egerton, per Rocketman che s’impone anche per la miglior canzone scritta proprio da Sir Elton John (I’m Gonna) Love Me Again. Miglior attore in un film drammatico è Joaquin Phoenix, che fa il modesto, lodando il lavoro dei colleghi (filmato qui sotto in un tweet della NBC), il cui talento lo metterebbe in soggezione, ma finalmente si presenta da favorito per la corsa all’Oscar. Miglior attrice protagonista in un film drammatico invece Renée Zellweger, che sconfigge l’agguerrita concorrenza interpretando una grande attrice del passato, che il Golden Globe l’ha vinto, Judy Garland. Nella categoria di miglior attrice non protagonista la veterana Laura Dern, principessa del foro femminista in Storia di un matrimonio, sconfigge Jennifer Lopez, che i bookmakers davano alla pari come favorita per il suo ruolo nel frizzante Le ragazze di Wall Street. A sorpresa la Disney, in concorso con Toy Story 4, The Lion King e Frozen II si vede sfilare il Golden Globe per l’animazione dallo splendido Missing Link, targato Laika e distribuito, per la prima volta, dalla Metro Goldwyn Mayer e girato con la tecnica stop-motion. Essa consiste nella scomposizione dei fotogrammi catturati dalla macchina da presa che possono essere filmati uno alla volta o a coppie. Tale tecnica di ripresa era molto usata per gli effetti speciali- ad esempio nell’attacco degli AT-AT de L’Impero colpisce ancora – oggi sostituita dalla CGI. Ultimamente è tornata di moda per l’animazione nel film Coraline e la porta magica.
Best Actor in a Motion Picture, Drama goes to Joaquin Phoenix for "Joker". #GoldenGlobes pic.twitter.com/QCEAo33CYd
— NBC Entertainment (@nbc) January 6, 2020
Di seguito l’elenco di candidati e, in grassetto i vincitori delle categorie relative al cinema:
Miglior film drammatico
- 1917
- The Irishman
- Joker
- Storia di un matrimonio
- I Due Papi
Miglior film commedia o musicale
- C’era una volta a… Hollywwod
- Jojo Rabbit
- Cena con delitto – Knives out
- Rocketman
- Dolemite Is My Name
Miglior regista
- Bong Joon-ho per Parasite
- Sam Mendes per 1917
- Todd Phillips per Joker
- Martin Scorsese per The Irishman
- Quentin Tarantino per C’era una volta a…Hollywood
Miglior attrice in un film drammatico
- Cynthia Erivo per Harriet
- Scarlett Johansson per Storia di un matrimonio
- Saoirse Ronan per Piccole Donne
- Charlize Theron per Bombshell
- Renée Zellweger per Judy
Miglior attrice in un film commedia o musicale
- Awkwafina per The Farewell – una bugia buona
- Ana de Armas per Cena con Delitto – Knives out
- Cate Blanchett per Che fine ha fatto Bernadette?
- Beanie Feldstein per La rivincita delle sfigate
- Emma Thompson per E poi c’è Katherine
Miglior attore in un film drammatico
- Christian Bale per Le Mans ’66 – La grande sfida
- Antonio Banderas per Dolor y Gloria
- Adam Driver per Storia di un matrimonio
- Joaquin Phoenix per Joker
- Jonathan Pryce per I Due Papi
Miglior attore in un film commedia o musicale
- Daniel Craig per Cena con delitto – Knives out
- Roman Griffin Davis per JoJo Rabbit
- Leonardo DiCaprio per C’era una volta a… Hollywood
- Taron Egerton per Rocketman
- Eddie Murphy per Dolemite Is My Name
Miglior attrice non protagonista
- Kathy Bates per Richard Jewell
- Annette Bening per The Report
- Laura Dern per Storia di un matrimonio
- Jennifer Lopez per Le ragazze di Wall Street
- Margot Robbie per Bomshell
Miglior attore non protagonista
- Tom Hanks per Un amico straordinario
- Anthony Hopkins per I Due Papi
- Al Pacino per The Irishman
- Joe Pesci per The Irishman
- Brad Pitt per C’era una volta a … Hollywood
https://youtu.be/AcLh5hsHB7U
Miglior Sceneggiatura
- Noah Baumbach per Storia di un matrimonio
- Bong Joon Ho per Parasite
- Anthony McCarten per I Due Papi
- Quentin Tarantino per C’era una volta a … Hollywood
- Steven Zaillian per The Irishman
Miglior film in lingua straniera
- The Farewell (Cina)
- Dolor y Gloria (Spagna)
- I Miserabili (Francia)
- Parasite (Corea del Sud)
- Ritratto della giovane in fiamme (Francia)
Miglior film d’animazione
- Frozen II
- Dragon Trainer – Il mondo nascosto
- Missing Link
- Il Re Leone
- Toy Story 4
Migliore colonna sonora originale
- Alexandre Desplat per Piccole Donne
- Hildur Guðnadóttir per Joker
- Randy Newman per Storia di un matrimonio
- Thomas Newman per 1917
- Daniel Pemberton per Motherless Brooklyn
Migliore canzone originale
- (I’m Gonna) Love Me Again (Elton John, Taron Egerton) – Rocketman
- Into the Unknown (Idina Menzel, Aurora) – Frozen II – Il segreto di Arendelle
- Spirit (Beyoncé) – Il Re Leone
- Stand Up (Cynthia Erivo) – Harriet
- Beautiful Ghosts” (Cats)
https://youtu.be/5F1n87rSZBc
Golden Globe per la TV
Notevole l’affermazione di Fleabag, della sua creatrice e protagonista Phoebe Waller-Bridge, così come la vittoria di Olivia Colman, che nella terza stagione di The Crown riesce a interpretare una regina Elisabetta matura, dimostrando che l’Oscar vinto lo scorso anno non è arrivato certo per caso. L’attrice britannica vince contro una rosa di candidate da far tremare i polsi, come puoi leggere qui sotto, tra le quali la favorita dei bookmakers Jennifer Aniston con il suo show su Apple Tv+, che per la prima volta si affaccia ai Golden Globe. Doppia affermazione anche per la serie drammatica Succession, che vede premiato anche il suo protagonista Brian Cox. Milgior attore in una serie commedia o musicale è Ramy Youssef, premiato per una serie che negli USA non ha avuto successo (in Italia non è proprio arrivata). L’attore dal palco commenta spiritosamente, rivolto agli illustri commensali: “So che nessuno di voi ha guardato la serie”. La miglior miniserie è Chernobyl, targata HBO, che ha battuto tutti i record di ascolto nell’anno appena finito (in Italia l’abbiamo vista su Sky) e porta al premio anche l’attore non protagonista Stellan Skarsgård (Millennium, Thor). Il miglior attore in una miniserie è Russell Crowe, la cui trasformazione in Roger Ailes per The Loudest Voice ha dell’incredibile. L’incantevole Michelle Williams viene incoronata miglior attrice in una miniserie, grazie alla sua prova completa in Fosse/Verdon, prodotta da FX:potente e commovente il suo discorso incentrato sulla maternità e sui diritti delle donne. così come quello di Patricia Arquette, miglior attrice non protagonista in una miniserie, le cui parole destano sensazione (qui sotto il filmato). Di seguito trovi l’elenco completo di nominati e vincitori.
"While I love my kids so much, I beg of us all to give them a better world." Patricia Arquette (@PattyArquette) makes a call to action at the #GoldenGlobes https://t.co/D5vyLVJMas pic.twitter.com/M9hXxo5ViL
— The Hollywood Reporter (@THR) January 6, 2020
Migliore attore in una serie drammatica
- Brian Cox – Succession
- Kit Harington – Il Trono di Spade (Game of Thrones)
- Rami Malek – Mr. Robot
- Tobias Menzies – The Crown
- Billy Porter – Pose
Migliore attrice in una serie drammatica
- Olivia Colman – The Crown
- Jennifer Aniston – The Morning Show
- Jodie Comer – Killing Eve
- Nicole Kidman – Big Little Lies – Piccole grandi bugie (Big Little Lies)
- Reese Witherspoon – The Morning Show
Miglior serie commedia o musicale
- Fleabag
- Barry
- La fantastica signora Maisel (The Marvelous Mrs. Maisel)
- Il metodo Kominsky (The Kominsky Method)
- The Politician
Migliore attore in una serie commedia o musicale
- Ramy Youssef – Ramy
- Michael Douglas – Il metodo Kominsky (The Kominsky Method)
- Bill Hader – Barry
- Ben Platt – The Politician
- Paul Rudd – Living with Yourself
Migliore attrice in una serie commedia o musicale
Phoebe Waller-Bridge: "Personally I would like to also thank Obama for putting us on his list. As some of you may know, he's always been on mine" https://t.co/oWOsq8YtW4 pic.twitter.com/CgpAsQmF1j
— Variety (@Variety) January 6, 2020
- Phoebe Waller-Bridge – Fleabag
- Christina Applegate – Amiche per la morte – Dead to Me (Dead to Me)
- Rachel Brosnahan – La fantastica signora Maisel (The Marvelous Mrs. Maisel)
- Kirsten Dunst – On Becoming a God in Central Florida
- Natasha Lyonne – Russian Doll
Miglior miniserie o film televisivo
- Chernobyl
- Catch-22
- Fosse/Verdon
- The Loudest Voice – Sesso e potere (The Loudest Voice)
- Unbelievable
Migliore attore in una miniserie o film televisivo
- Russell Crowe – The Loudest Voice – Sesso e potere (The Loudest Voice)
- Christopher Abbott – Catch-22
- Sacha Baron Cohen – The Spy
- Jared Harris – Chernobyl
- Sam Rockwell – Fosse/Verdon
Migliore attrice in una miniserie o film televisivo
- Michelle Williams – Fosse/Verdon
- Kaitlyn Dever – Unbelievable
- Joey King – The Act
- Helen Mirren – Caterina la Grande (Catherine the Great)
- Merritt Wever – Unbelievable
Migliore attore non protagonista in una serie, miniserie o film televisivo
- Stellan Skarsgård – Chernobyl
- Alan Arkin – Il metodo Kominsky (The Kominsky Method)
- Kieran Culkin – Succession
- Andrew Scott – Fleabag
- Henry Winkler – Barry
Migliore attrice non protagonista in una serie, miniserie o film televisivo
- Patricia Arquette – The Act
- Helena Bonham Carter – The Crown
- Toni Collette – Unbelievable
- Meryl Streep – Big Little Lies – Piccole grandi bugie (Big Little Lies)
- Emily Watson – Chernobyl
Importanti anche i premi alla carriera cinematografica (Cecil B. DeMille Award) a Tom Hanks e quello per la carriera televisiva a Ellen DeGeneres (qui sotto in un tweet il suo discorso), lesbica dichiarata che sul palco si finge eterosessuale, suscitando l’ilarità della platea. Il Golden Globe Ambassador viene invece assegnato ai due figli di Pierce Brosnan e Keely Shaye Smith: Dylan e Paris Brosnan.
I’ve had an incredible life full of wonderful moments. This one was something really special. #GoldenGlobes pic.twitter.com/AgS6hcmrd5
— Ellen DeGeneres (@EllenDeGeneres) January 6, 2020