Il primo film Marvel Studios del 2019 non tradisce le aspettative conquistando il pubblico e preparandolo al gran finale di Aprile
Dopo i primi tre giorni, Captain Marvel costituisce già il film con maggiori incassi quest’anno: in USA $153 milioni, mentre al box office mondiale ottiene $455 milioni. Nonostante gli iniziali depistaggi, le cifre omaggiano la qualità dell’avventura di Carol Danvers. Il CEO della Disney Bob Iger si è mostrato orgoglioso del risultato e delle critiche positive e ha ringraziato il team che ha lavorato alla pellicola. Ora parleremo per te, vero fedele, che hai già vissuto l’esperienza di un altro meraviglioso tassello di quel grande mosaico narrativo rappresentato dal Marvel Cinematic Universe; pertanto non baderemo a citare spoiler.
Siamo catapultati sin da subito nella vita di Vers (Brie Larson), guerriera kree intenta ad allenarsi contro Yon-Rogg (Jude Law). Siamo lontani dalla Terra, su Hala, pianeta natale dei Kree, dove la protagonista si confronta con la Suprema Intelligenza: entità I.A. che assimila le menti dei suoi consanguinei morti e fisicamente assume le sembianze della persona che più è ammirata da chi incontra. La protagonista vede un’anziana signora, ma non ricorda il suo nome. Ciò le ritornerà in mente con i suoi ricordi quando è catturata dagli Skrull, razza di alieni mutaforma in guerra con la sua. Il conflitto si prolungherà sul nostro pianeta, dove incontrerà Nick Fury (Samuel L.Jackson) e lo S.H.I.E.L.D., ma soprattutto ritroverà il suo passato: Carol Danvers, pilota dell’aeronautica, al seguito di un incidente causato dai Kree in cerca di Mar-Vell (Annette Bening, l’anziana signora di cui sopra) sulla Terra, acquista i poteri. Quando conoscerà le ragioni dell’accaduto, Captain Marvel saprà in che modo dovrà risolvere la guerra.Già dal trailer, Carol afferma: “Non combatterò la tua guerra, la finirò!“. Dopo la visione del film, comprendiamo che non si riferiva solo al conflitto tra la sua razza e quella dei mutaforma, ma anche alla Guerra dell’infinito: nella scena mid-credit osserviamo gli Avengers rimasti intenti a capire a chi arrivasse il segnale del cercapersone che il direttore dello S.H.I.E.L.D. aveva attivato prima di scoriandolare; proprio in quel momento entra sulla scena Captain Marvel chiedendo dove fosse Fury. Probabilmente questa sequenza appartiene al prossimo trailer di Avengers: Endgame che speriamo di vedere in questi giorni con l’annuncio dell’apertura delle prevendite. La scena post-credit, invece, ci mostra che il Tesseract non è più nella pancia di Goose, ma sarà custodito dall’organizzazione segreta che creerà gli Eroi più potenti della Terra.
Si definisce retcon (contrazione di retroactive continuity) l’espediente narrativo in cui si modificano eventi e situazioni descritti in precedenza per adattarli a nuovi sviluppi narrativi o per correggere preesistenti violazioni della continuity. Questo film si incastona perfettamente nelle trame del Marvel Cinematic Universe introducendo sviluppi passati per alcuni personaggi ed elementi già presenti. La base Nasa ospitante il progetto Pegasus si rivela la stessa che viene distrutta all’inizio di The Avengers da Loki quando ruba il Tesseract: la gemma dell’infinito più ricorrente in questo universo è usata da Mar-Vell per creare il motore che raggiunga la velocità della luce per portare in salvo gli Skrull e che donerà i poteri a Carol. Quest’ultima risulta un’altra figlia delle gemme, dopo i gemelli Pietro e Wanda Maximoff in Avengers: Age of Ultron. Il cubo cosmico è stato introdotto in Captain America: The first Avenger e ritrovato nel fondale oceanico nel finale dello stesso per poi finire nelle mani del progetto per creare mezzi di propulsione avanzata e attirare l’interesse di Mar-Vell; dall’inviata kree viene poi mandato nello spazio fino al 1995 quando ritorna nelle mani dello S.H.I.E.L.D. che lo riporterà nella base Nasa dove resterà per 17 anni. Il culmine di quest’operazione molto frequente nei fumetti si evince nel finale in cui, sulle note della famosa colonna sonora di Alan Silvestri, Nick Fury sceglie Avenger come nome dell’iniziativa per proteggere la Terra da nuove minacce: questo è il soprannome di Carol, presente sul suo aereo, in attesa di trovare altri superumani come lei. La retcon qui consiste proprio nell’indicare Captain Marvel come primo Vendicatore.
Sempre riferendoci alla continuity, registriamo la seconda presenza di Clark Gregg nel ruolo dell’Agente Phil Coulson dopo The Avengers, di Lee Pace come Ronan l’Accusatore e di Djimon Hounsou come Korath, questi ultimi due visti già ne I guardiani della galassia. Insieme al suo nuovo collega, anche Nick Fury è ringiovanito di 25 anni grazie alla CGI e scopriamo finalmente una curiosità che ci tormenta da circa 10 anni: il futuro direttore dello S.H.I.E.L.D. perde l’occhio per colpa di un graffio di un gatto. Tuttavia, Goose non è un semplice felino terrestre, bensì un Flerken, appartenente all’ultima razza aliena i cui corpi contengono portali interdimensionali. Brie Larson si mostra sicura in questo ruolo e decisa a stupirci ancora nel corso dei prossimi film. Speriamo che in un sequel possa delinearsi meglio il personaggio di Jude Law.
La pellicola diretta da Anna Boden e Ryan Fleck ci mette un po’ per acquisire intensità, ma poi diventa un susseguirsi d’azione e di colpi di scena che rendono molto piacevole il primo Marvel stand-alone femminile. I registi sono aiutati da Geneva Robertson-Dworet, Jac Schaeffer per la sceneggiatura, dimostratasi una delle migliori di quest’universo cinematografico. La colonna sonora raggiunge il suo picco nel momento di massima tensione narrativa con Come as you are dei Nirvana.
Nonostante sia risaputo che i film raccontino storie parallele, prendendo solo spunto dalla controparte cartacea, alcuni elementi hanno fatto storcere il naso a molti fan. Mar-Vell, il Capitan Marvel originale viene inviato sulla Terra per cercare minacce verso i Kree e prende il posto del defunto scienziato Walter Lawson; nella pellicola, invece, il ruolo è affidato da Anna Boden a una donna che quindi ha assunto il nome della scienziata terrestre Wendy Lawson. In gatto di Carol si chiama Goose, in riferimento a un personaggio di Top Gun, mentre nei comics è Chewie, in onore di Chewbecca, dato l’interesse della padrona per Star Wars. Nei comics, Monica Rambeau (Akira Akbar), figlia della collega di Carol, Maria Rambeau (Lashana Lynch), diventa il secondo Capitan Marvel, dopo Mar-Vell, per poi farsi chiamare Photon (nome in codice della madre come pilota), Pulsar e ora Spectrum. La Suprema Intelligenza è rappresentata, in realtà, come una gigantesca testa verde con dei tentacoli. La differenza più rilevante anche ai fini della trama risulta quella degli Skrulls, primi nemici extraterrestri comparsi su un fumetto Marvel, rivelatisi buoni, invece, sul grande schermo. Non sarà sempre così, secondo il presidente Kevin Feige, che ha risposto alla nostra perplessità: “Penso come i Kree e come il resto dell’umanità, ci siano Skrulls buoni e Skrulls cattivi. Una delle cose che volevamo fare con questo film è il concetto di ‘non giudicare il libro dalla sua copertina’. Prendere il pre-concetto che gli alieni dalla pelle verde con le orecchie a punta siano per forza cattivi e invertire il loro pensiero. Ma credo che, nel continuare a presentarli e nel renderli personaggi tridimensionali, incontrerete in futuro altri Skrulls buoni ma anche molti Skrulls cattivi”.
Non finiremo mai di ringraziare Stan Lee e l’intro di Captain Marvel costituisce il miglior tributo. Un altro cameo in un treno per Il Sorridente dopo Doctor Strange: sta leggendo lo script di Generazione X, esercitandosi per la sua battuta, “Trust me, I’m a believer” , nel film di Kevin Smith del 1995; non riuscendo a ricordarla, lesse le parole su dei cartelli stradali. Inoltre, nella stessa sequenza anche Kelly Sue DeConnick, fumettista celebre per una run di Carol Danvers, appare brevemente.
In attesa di affrontare Thanos, Captain Marvel ci aspetta ancora al cinema.
Pulp Fiction
Meravigliosi Easter Eggs richiamano Pulp Fiction, in cui è stato protagonista Samuel L. Jackson.
Incongruenze temporali
Ambientato nel 1995, troviamo elementi che si addicono all’epoca, come Blockbuster e il lento caricamento del pc; sembra, invece, discordare la battuta riguardante la password del wi-fi, non ancora inventato all’epoca, ma è solo un errore di traduzione poiché in originale si riferiva alla passwordi di AOL, software del 1983.
Nick e gli spoiler
Ora Samuel L. Jackson afferma che gli spoiler da lui riferiti riguardo i viaggi nel tempo e altri poteri di Carol verso Endgame erano falsi: mosso dalla stanchezza di una giornata di lavoro, ha dato queste risposte a dei reporter che desideravano averle.