Ant-Man and the Wasp: Quantumania
Regia: Peyton Reed; sceneggiatura: Jeff Loveness; fotografia: Bill Pope; musiche: Christophe Beck; costumi: Sammy Sheldon; scenografia: Will Htay; effetti speciali: Andy Park, Jesse James Chisholm; interpreti: Scott Lang / Ant-Man (Paul Rudd), Hope van Dyne / Wasp (Evangeline Lilly), Kang il Conquistatore (Jonathan Majors), Janet van Dyne (Michelle Pfeffier), Henry “Hank” Pym (Michael Douglas), Casssie Lang (Kathryn Newton), Veb (David Dastmalchian), Quaz (William Jackson Harper), Jentorra (Katy O’Brian), Lord Krylar (Bill Murray); produzione: Kevin Feige, Stephen Broussard, Kevin de la Noy, Victoria Alonso, Louis D’Esposito; Compagnia di produzione: Marvel Studios; paese di produzione: Stati Uniti d’America -2023; durata: 125’
“I Super Eroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro avventure come Ant-Man e Wasp. Insieme, con i genitori di Hope Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile.”
3 motivi per vedere Ant-Man and the Wasp: Quantumania
Un buon inizio per la Fase 5
La vita di Scott Lang è un paradosso e anche i giudizi relativi ad Ant-Man and the Wasp: Quantumania lo rispecchiano: sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il punteggio della critica si aggirerebbe intorno al 49% e si contrappone all’84% del pubblico. D’altronde il nuovo cinecomic ha superato i cento milioni di dollari d’incasso negli USA e questo sabato è stato in testa al box office italiano. Una parte del pubblico e molti critici hanno disprezzato l’ultimo film di Paul Rudd, ma sembrano solo seguire una moda ingiustificata dopo il successo di Avengers: Endgame. Ant-Man and the Wasp: Quantumania non è privo di difetti, ma è un buon prodotto d’intrattenimento stile Marvel.
Dopo l’attenta analisi della Fase 4, ci aspettiamo di più da questo nuovo ciclo di storie nella Saga del Multiverso, tra piccolo e grande schermo. La critica negativa dei prodotti del MCU è una moda infondata perché in quell’articolo ti ho spiegato i motivi per cui, anche agli occhi del fan più affezionato, alcuni film sembrano proprio non funzionare. Doctor Strange in the Multiverse of Madness e Spider-Man: No Way Home, invece, rappresentano ciò che più ha incarnato lo stile Marvel negli ultimi film e fortunatamente anche Ant-Man and the Wasp: Quantumania cerca di seguire questa scia: azione, piccola comicità, collegamenti con gli altri film e sguardo al futuro.
Rispetto alle precedenti fasi, la Fase 4 non presentava il crossover degli Avengers, ma diversi team up erano mostrati nei film. Un vantaggio di Ant-Man and the Wasp: Quantumania è proprio la presenza del nuovo villain, con un proprio background e un team di eroi pronto a contrastarlo.
La degna chiusura di una trilogia?
Il secondo motivo è un interrogativo perché già si parla di un possibile quarto film dedicato ad Ant-Man, con la dichiarazione di Michael Douglas che sarebbe interessato a tornare nel ruolo di Hank Pym. Ant-Man and the Wasp: Quantumania si dimostra una degna conclusione finora di una trilogia inaspettatamente riuscita: se non sei un fan dei fumetti prima del 2015 non conoscevi questi supereroe e non avresti potuto immaginare la sua notevole importanza nell’ambito del Marvel Cinematic Universe. Nel primo film conosciamo le particelle Pym, nel secondo uno strumento per provare a sconfiggere Thanos, ora si presenta il nuovo super villain.
A partire dal protagonista Scott Lang (Paul Rudd), questa saga è cresciuta all’insegna della comicità e di tematiche come l’amicizia e la famiglia. In Ant-Man and the Wasp: Quantumania si è sviluppato soprattutto quest’ultimo mentre azione e scenari fantascientifici alla Star Wars prendono il sopravvento per entrare nel misterioso Regno Quantico, di cui si parla sin dal 2015. Gli amici di tanti disastri con il rumoroso furgone ci sono mancati, ma nel suo viaggio tra i cinecomics David Dastmalchian ha cambiato ruolo, da Kurt a Veb nella folta fauna dei fantasiosi ribelli subatomici. Il film intrattiene, emoziona, ma effettivamente non ci convince molto nel finale, le scene post credit regalano poi nuove sorprese.
Cassie Lang ha sempre costituito una parte fondamentale del personaggio di Scott Lang e del suo viaggio e ora si evolve, da adolescente ribelle ad aspirante supereroina. Conosciuta come Stature dal 1979 nei fumetti, la vediamo in Ant-Man and the Wasp: Quantumania con ancora un nuovo volto, quello di Kathryn Newton. Nei primi due capitoli di Ant-Man era interpretata da Abby Ryder Fortson, ma in Avengers: Endgame per il salto temporale di cinque anni serviva un’attrice più adulta, ovvero Emma Fuhrmann.
Quest’ultima poi non è tornata nel film del 2023 perché i Marvel Studios cercavano ora una figura più esperta considerando l’importanza che potrebbe avere Cassie anche in relazione agli Young Avengers. Kathryn Newton ha convinto la produzione perché aveva recitato già in film come Detective Pikachu o Tre manifesti a Ebbing, Missouri.
Kang: multiversalità e multimedialità
La ciliegina sulla torta di Ant-Man and the Wasp: Quantumania è sicuramente il villain. Sin dal trailer nutrivamo grandi aspettative verso il personaggio di Jonathan Majors che le ha ripagate pienamente. Dopo esser apparso nel finale della prima stagione della serie TV Disney+ Loki, è pronto a comparire in molteplici versioni nei prossimi progetti Marvel fino allo scontro finale con gli eroi in Avengers 5. L’attore si è preparato anche fisicamente, con 10 chili in più di muscoli che rendono il suo villain più minaccioso; è anche molto espressivo e soprattutto invincibile: sappiamo già che sia se perde o vince in questo film, la sua conquista continua in altri universi al cinema e in tv.