Ideatore: Bisha K. Ali; regia: Adil El Arbi e Bilall Fallah, Sharmeen Obaid-Chinoy, Meera Menon; sceneggiatura: Freddy Syborn; fotografia: Carmen Cabana, Robrecht Heyvaert, Jules O’Loughlin; costumi: Arjun Bhasin; musiche: Laura Karpman; interpreti: Kamala Khan / Ms. Marvel (Iman Vellani), Bruno Carrelli (Matt Lintz), Kareem / Red Dagger (Aramis Knight), Kamran (Rish Shah), Muneeba Khan (Zenobia Shroff), Yusuf Khan (Mohan Kapur), Amir Khan (Saagar Shaikh), Zoe Zimmer (Laurel Marsden); produzione: Bisha K. Ali, Chris Lowenstein, Kevin Feige; Compagnia di produzione: Marvel Studios; paese di produzione: Stati Uniti d’America – 2022; durata: 48’ circa a episodio; episodi: 6
Probabilmente Ms. Marvel è piaciuta di più ai critici di Rotten Tomatoes che al pubblico (compreso me e ti spiegherò i motivi più tardi con piccoli e grandi spoiler): sul noto aggregatore il punteggio medio della serie tv si dimostra il più alto ricevuto da una produzione dei Marvel Studios, 98 su 100 con circa 250 recensioni. La nuova serie tv Marvel è stata annunciata ufficialmente al D23 Expo 2019, ma se ne iniziò a parlare già un anno prima. Dall’8 Giugno è disponibile su Disney+ e ho potuto vedere i primi due episodi in anteprima, approfondendo le similitudini tra Kamala Khan e la sua giovane interprete, Iman Vellani.
Il classico potere della protagonista nei fumetti è “embiggen”, in italiano “ingigantirsi”, vocabolo che nel 2018 è entrato anche a far parte del più noto dizionario americano di lingua inglese, il Merriam-Webster. Ms. Marvel lo nomina per la prima volta nel finale quando con Kamran sfida gli agenti di Damage Control, dominandolo pienamente: nella serie tv non si tratta di un potere inumano che rende elastico il suo corpo, ma di luce solida sfruttata per ingrandire se stessa o i suoi arti; la luce solida forma una corazza intorno al suo corpo che ci ricorda quella della mutante Armour, creata nel 2004 da Joss Whedon e John Cassaday.
Ms. Marvel rappresenta la prima supereroina musulmana e nella serie tv si accentua il focus su una nuova cultura per il Marvel Cinematic Universe. In particolare, anche gli accenni storici sono accurati, come il racconto della Partizione tra India e Pakistan del 1947. La colonna sonora parte con The Weeknd per poi spostarsi su canzoni che ci accompagnano nella scoperta della cultura di Kamala. Nel corso della narrazione si cerca di scoprire le origini della protagonista, ma si crea molta confusione perché il focus si sposta spesso. Al terzo episodio è descritta come una jinn al pari dei ClanDestine: inizialmente dovevano essere la sua nuova famiglia, poi dei nemici, infine non lo sappiamo più…
Ms. Marvel si delinea come una parabola aperta verso l’alto: i primi due episodi e mezzo convincono, ma poi i troppi partner maschili al fianco di Kamala, la confusione dei ClanDestine e delle sue origini rendono il ritmo un po’ lento e ripetitivo; anche i baloon e le animazioni degli episodi iniziali si perdono. Finalmente arriva l’ultimo episodio che riporta equilibrio, rialzando la curva della parabola: la protagonista prende consapevolezza dei propri poteri, del proprio nome e del suo ruolo; il ritmo del finale è avvincente, con azione ed emozioni, attaccamento del pubblico alla nuova supereroina e festeggiamenti con lo shawarma, ricordando la post credit di The Avengers.
Se nel primo film degli Avengers si celebrava il successo in tv, qui ovviamente si passa su TikTok, dove troviamo anche TheRealGWW a festeggiare Ms. Marvel: stiamo parlando di G. Willow Wilson, sceneggiatrice e co-creatrice di Kamala Khan. Nell’elenco di autori di fumetti ringraziati nei titoli di coda dell’ultimo episodio leggiamo anche Nico Leon e l’italiano Marco Failla, due disegnatori dei fumetti di Ms. Marvel. Infine, la supereroina si siede su un lampione davanti alla skyline di Jersey City richiamando una famosa copertina del numero 5 della sua serie a fumetti, disegnata da Jamie McKelvie. Attenzione che da adesso voleranno gli SPOILER MAGGIORI.
Rivelazioni finali e post credit di Ms. Marvel
Prima di organizzarsi per mangiare lo shawarma, Bruno rivela a Kamala: «c’è qualcosa di diverso nei tuoi geni, come una sorta di mutazione». Questa rivelazione è accompagnata dalle note del tema della sigla della serie animata degli anni Novanta degli X-Men, già sentite con l’ingresso in scena del professor Charles Xavier in Doctor Strange nel Multiverso della follia, sottolineando che pian piano i mutanti saranno introdotti nel Marvel Cinematic Universe.
Tale notizia è stata confermata dalla Marvel sul suo sito ufficiale, dopo la pubblicazione del finale di Ms. Marvel, affermando che la scena è rimasta segreta anche a molti membri del cast, esclusa Iman Vellani: «Hanno mandato a me, e solo a me, la bozza, e io sono subito impazzita. Ho mandato un’email a Kevin Feige tutta in maiuscolo. Ero, tipo, lo state facendo sul serio? Ne siete certi? Ne sono davvero onorata! Era come se stessi urlando verso di lui via email. Stavo impazzendo. Questa è la questione più grande al mondo, e il fatto che sia succedendo nella nostra serie è folle».
Tutto molto bello, ma così cambiano di nuovo le origini della protagonista di Ms. Marvel: lasciamo stare che dovrebbe essere un’inumana, come nei fumetti, ma sappiamo bene che il MCU è un universo parallelo alle storie cartacee, prendendo solo ispirazione; secondo me, il problema è che prima i suoi poteri derivano dal bracciale, poi da un’altra dimensione con i jinn, poi si collega ai Kree e ai poteri cosmici, infine è la prima X-Men del MCU… Speriamo di avere risposte più chiare in The Marvels quando finalmente la protagonista incontrerà il suo idolo.
Sin dai primi episodi il suo amore per Carol Danvers è smisurato ed esalta le sue gesta nella battaglia contro Thanos, combattuta in Avengers: Endgame. Nei fumetti il suo nome di combattimento è quello utilizzato per anni da Carol Danvers prima di diventare Capitan Marvel; nella serie tv, invece, Kamala acquisisce il suo nome da supereroina dopo un significativo dialogo con suo padre, in cui scopre che “marvel”, ovvero “meraviglia”, è un possibile significato di Kamala in urdu. La scena post credit mi ha molto incuriosito: mi aspettavo di vedere Captain Marvel, ma ho apprezzato che il bracciale abbia ripreso la sua reale funzione.
Dal terzo episodio scopriamo che i braccialetti sono due, come le Nega-Bande, reliquia Kree che Capitan Marvel utilizza nei fumetti. In particolare ho letto i fumetti in cui Rick Jones era collegato a Mar-Vell, primo Capitain Marvel; i due non potevano co-esistere nella stessa dimensione e così si scambiavano di posto quando sbattevano le bande fra loro: se uno dei due restava sulla Terra, l’altro finiva nella Zona Negativa, una dimensione composta di antimateria e governata da Annihilus. Ciò succede in questa scena, quando al posto di Kamala, vediamo Carol, ma ci tocca aspettare circa un anno per scoprire le motivazioni.
Infine, Sana Amanat, dirigente Marvel e co-creatrice di Ms. Marvel, ha rivelato che le piacerebbe molto produrre una seconda stagione, anche se la storia di Kamala continuerà in The Marvels e probabilmente in altri film del MCU. Come WandaVision e The Falcon and the Winter Soldier, anche quest’ultima serie tv costituisce il prequel di un nuovo cinecomic (Wanda è diventata la villain di Doctor Strange 2 e Sam Wilson sarà il nuovo Captain America). Per ora solo Loki è sicura di continuare in tv, mentre Moon Knight ancora attende la conferma della seconda stagione. Da Hawkeye, invece, nasce lo spin-off Echo.