La scorsa settimana sono riuscito a recuperare una delle storie a fumetti più apprezzate e conosciute del Diavolo di Hell’s Kitchen grazie a “La collezione definitiva delle graphic novel Marvel” edita da Hachette in collaborazione con Panini Comics. Stiamo parlando di Daredevil: Born Again, nota in Italia anche come Daredevil: Rinascita: scritta magistralmente da Frank Miller e disegnata in maniera quasi cinematografica da David Mazzucchelli nel 1986, la miniserie ha ispirato la terza stagione del supereroe Marvel su Netflix.
Molteplici i punti d’incontro tra la serie tv e il fumetto, come le cure di Suor Maggie, la “morte” e appunto rinascita di Matt Murdock. Le due storie, però, presentano trame abbastanza diverse tra loro; ad esempio, nel fumetto troviamo un altro nemico ingaggiato da Fisk al posto di Bullseye e un alleato come Captain America.
Nell’ultimo periodo si è ritornato a parlare del Daredevil di Charlie Cox e di una sua possibile presenza nel sequel di Spider-Man: Far From Home, dopo la pace tra Sony e Disney e l’annuncio dell’uscita del terzo capitolo nel 2021. Ricordiamo che la serie con protagonista Matt Murdock è stata cancellata da Netflix dopo l’uscita della sua terza stagione e per ora non sono valse le proteste dei fan unita alla petizione #SaveDaredevil, sostenuta anche da Vincent D’Onofrio, l’interprete di Kingpin.
All’uscita di Betrayal, spettacolo teatrale in cui recita proprio al fianco di Cox, Tom Hiddleston (Loki nel MCU) ha espresso con un breve video di voler sostenere la causa. L’ipotesi più probabile sia un prosieguo della serie sulla piattaforma Disney+ con un futuro ingresso dell’eroe anche nei film dei Marvel Studios. Intanto l’attore ha vestito recentemente i panni dell’avvocato cieco al Comic Con di New York nel corso di un omaggio al creatore della Marvel, Stan Lee.
Daredevil: dai fumetti alla tv
Verso Daredevil 3, Charlie Cox, intervistato da Hollywood Reporter, preannunciò la fonte d’ispirazione e l’atmosfera della serie tv:
“Tutti quelli che amano Daredevil amano Born Again. Se la terza stagione raccontasse quella storia, le implicazioni sarebbero entusiasmanti per me. Non seguiamo in maniera troppo fedele il fumetto originale altrimenti diventa tutto prevedibile. Potranno esserci elementi da Born Again ma anche elementi sorprendenti, sconosciuti e diversi in modo che la serie sia entusiasmante anche per i fan che conoscono il fumetto. Se adattiamo Born Again pagina per pagina, per i fan del fumetto non ci sarebbero sorprese.”
Le parole dell’attore hanno riassunto alla perfezione il senso d’ispirarsi a un fumetto per una trasposizione cinematografica o televisiva, senza seguire pedissequamente la trama dell’originale cartaceo, ma allo stesso tempo rispettandola per strizzare l’occhio ai fan con i riferimenti al fumetto di Miller.
Nel 1981, oltre a disegnare l’Uomo senza paura, Frank Miller iniziò anche a curare le sceneggiature degli episodi, rivoluzionando la testata: instaurò un tono più cupo, con un Daredevil più responsabile, che aveva l’obbiettivo di proteggere la sua città dal dominio del crimine organizzato. Grazie al successo del suo primo ciclo sulla testata, il fumettista acquisì grande notorietà e le aspettative degli appassionati erano altissime al ritorno nel 1986 per i sette numeri che compongono Daredevil: Rinascita.
Grazie anche all’aiuto del disegnatore David Mazzucchelli, creatore di tavole cinematografiche piene d’intensità e d’azione, Miller riesce a superarsi, creando una pietra miliare del Diavolo di Hell’s Kitchen. Un periodo in cui il cambiamento più dark nel mondo dei comics anticipava un altrettanto cambiamento a livello sociale.
Un anno dopo sono stati pubblicati i tre grandi pilastri del mondo fumettistico: Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller, Watchmen di Alan Moore e Maus di Art Spiegelman. Sotto il governo di Ronald Reagan, la crisi sociale, e successivamente economica, avanzava chiara e crudele. In quegli anni un passo falso avrebbe portato un agiato cittadino di New York, con un lavoro e una casa, fin sui marciapiedi a dormire nei vicoli bui della Grande Mela. Matt Murdock diventa il simbolo di quest’epoca: un avvocato affermato, con una casa, che dopo poco tempo perde tutto per colpa dell’acerrimo nemico Kingpin.
All’inizio della serie tv, disponibile su Netflix dal 19 Ottobre 2018, il protagonista è già “morto” dopo gli eventi di The Defenders, miniserie crossover in cui lotta contro la Mano insieme a Luke Cage, Iron Fist e Jessica Jones. Dopo esser sopravvissuto al crollo dell’edificio di Midland Circle, Daredevil viene portato da suor Maggie per essere curato.
Mentre si riprende lentamente, Matt ha una crisi di fede e afferma che avrebbe preferito continuare a combattere come Daredevil che tornare alla sua vita civile. Nel frattempo, Karen Page e Foggy Nelson iniziano a perdere la speranza che il loro amico possa essere ancora vivo e in prigione Wilson Fisk si accorda con l’FBI per proteggere la sua amata e riconquistare New York; per farlo deve eliminare il supereroe e crea un nuovo micidiale nemico.
Questa vignetta somiglia molto al finale di Daredevil 3; in realtà nel fumetto si presenta all’inizio ed è solo un sogno di Matt, un desiderio contro il male che gli sta provocando Fisk da quando conosce la sua identità. Come fa Kingpin a sapere che Matt Murdock è Daredevil? Il primo capitolo si apre con Karen Page che vende una lettera contenente il vero nome di Devil a un criminale per ottenere un’altra dose di droga.
Dieci anni prima, conoscendo la doppia identità di Murdock e rendendosi conto che quest’ultimo non avrebbe lasciato il suo costume, lo lascia e si reca in California per diventare un’attrice. Purtroppo per lei, la carriera non ha portato i suoi frutti e ora si trova nel vortice della droga e della prostituzione.
La sua lettera con l’identità di Devil è arrivata fino al signore del crimine organizzato che pian piano mette fuori dai giochi il suo nemico. Dal rimpianto per la sua azione, l’ex segretaria inizia il viaggio di ritorno verso casa e verso Matt. In questo frangente la ragazza è ricercata, così come nella serie tv, dopo aver fatto trasparire la doppia vita di Murdock in un incontro con Kingpin.
Wilson Fisk vuole far sprofondare il Diavolo di Hell’s Kitchen in un baratro infernale: lo accusa di aver falsificato le prove di un processo e contemporaneamente la banca sollecita il pagamento delle rate del mutuo minacciando di pignorargli la casa. Escogita il suo piano mentre si allena in palestra, come avviene anche nella trasposizione televisiva nel periodo in prigione.
Dopo esser stato radiato dall’albo degli avvocati e aver visto esplodere il suo appartamento, Matt scopre che la sua caduta è spinta dall’arcinemico. Furioso si reca al palazzo di Kingpin per affrontarlo, ma viene steso e, privo di sensi, è portato in un taxi che viene gettato nel fiume. Sappiamo la scena come si conclude perché su Netflix è ripresa fedelmente. In Daredevil: Born Again, l’eroe cieco già in brutte condizioni viene accoltellato da Turk (criminale visto nella prima stagione); in seguito trova le cure di Suor Maggie, la madre creduta morta, come avviene all’inizio di Daredevil 3, anche se nella controparte fumettistica questo periodo dura meno, non evidenziando quell’allontanamento dalla fede.
Qui, invece, è presente un forte simbolismo cristiano, soprattutto per quanto concerne le tematiche eucaristiche, nonostante la storia sia ambientata nel periodo natalizio: nel capitolo 3, il protagonista cammina per le strade di Hell’s Kitchen come Gesù salì al Golgota, cadendo tre volte nella Via crucis, culminando nell’immagine della Pietà con Suor Maggie a svolgere la funzione della Vergine Maria; nel capitolo successivo assume la posa del Cristo crocifisso che risorgerà nel capitolo 5, mostrando il personaggio in piedi.
Nel frattempo, Ben Urich, giornalista del Daily Bugle, diretto da J. Jonah Jameson, cerca di mostrare al mondo la verità, ma viene fermato in qualsiasi modo da Fisk, un po’ come abbiamo imparato nelle puntate della serie su Netflix. Il re del crimine, ossessionato dalla scomparsa del corpo di Murdock, per stanarlo incarica un pazzo omicida di uccidere, travestito da Devil, Foggy Nelson.
In Daredevil 3, invece, non è un pazzo qualunque a vestire i panni del supereroe, ma Bullseye. Anche nel fumetto Melvin Potter/Gladiatore, mentre teme per la vita dell’amata Betsy, crea il costume per il criminale; in questo caso, però, non avviene nessuno scontro con Matt. Lo psicopatico in costume è sconfitto dal vero Daredevil. Nello scontro muoiono due ex detenuti, tra cui Felix Manning, subordinato di Kingpin che ha avuto un ruolo fondamentale nella terza stagione.
In Daredevil: Born Again non manca una dose di patriottismo a stelle e strisce. A questo punto ci viene in mente subito Captain America, eroe simbolo dei principi statunitensi che si contrappone a Nuke, supercriminale con una bandiera americana tatuata sul volto: è un tentativo di ricreare il siero del supersoldato durante la guerra in Vietnam.
L’agente Simpson, visto su Netflix col volto di Wil Traval in Jessica Jones, è stato ingaggiato da Fisk tramite un accordo con l’esercito per eliminare Devil. Dopo esser stato catturato, quest’ultimo riesce a scappare per poi essere preso da Daredevil. Tuttavia, durante gli scontri muore e non riesce a testimoniare contro Fisk.
Fortunatamente, lo può fare un altro suo sicario che viene catturato; le prove del coinvolgimento del boss non sono necessarie a incriminarlo davanti alla legge, ma determinano un irreparabile danno alla sua immagine pubblica: “agli occhi di tutti, tranne che, per ora, della legge, è un criminale”. Matt ha raggiunto la sua vittoria e può ritorna alla vita di tutti i giorni.
In conclusione, Daredevil 3 risulta una grande serie tv che rispetta il capolavoro di Miller, anche se si discosta nella trama. Due opere diverse, ma entrambe fantastiche per stile, tematiche e performance.