Mi sono spesso chiesta chi traducesse i titoli dei film in italiano e perché li traducesse proprio a quel modo. Perché spoilerare Vertigo traducendolo La donna che visse due volte? che è un thriller, oltretutto. Passando da Hitchcock a Truffaut, come fossimo in un gioco di concatenazioni della Settimana enigmistica, perché tradurre La sirène di Mississippi La mia droga si chiama Julie? Nel nostro caso mi sembra abbastanza facile da comprendere. Tradurre Knives out, che significa più o meno “ai ferri corti”, Cena con delitto vuol dire che si voleva alludere a Invito a cena con delitto, uno dei miei film preferiti e forse il film che ho visto più volte in assoluto. Ma Knives out ricorda solo molto vagamente il capolavoro scritto da Neil Simon e diretto da Robert Moore. La cosa che gli si avvicina di più è che non c’è un vero protagonista. In Invito a cena con delitto spiccano Peter Sellers e Alec Guinnes, ma semplicemente perché sono più bravi degli altri, non perché abbiano un ruolo di particolar rilievo. Lo stesso si può dire di Cena con delitto; forse Daniel Craig che, fra l’altro, sfoggia un imprevisto e stupendo accento yankee, è un po’ al di sopra degli altri, ma è anche vero che ha il vantaggio di fare autoironia; ma Cena con delitto è senz’altro quel che si definisce un film “corale”.
L’indispensabile della storia:
un famoso scrittore di gialli, Harlan Thrombey, interpretato da Christopher Plummer, viene trovato morto dopo la festa per il suo 85° compleanno, apparentemente suicida. La polizia ha dato per chiuso il caso, ma il più noto detective del mondo, Benoît Blanc, Daniel Craig, appunto, ha ricevuto un incarico da uno sconosciuto per indagare sulla morte di Harlan e risolverà il caso.
Il film è un vero divertissement, a partire proprio dal fatto che cita molti grandi capolavori del noir. Non è un vero e proprio film comico, ma è una commedia molto ironica. Mi è piaciuto moltissimo come gioca con e sui personaggi, assegnando all’attore noto per il personaggio di 007 il ruolo del grande detective o, per contrasto, al supereroe Chris Evans, che ha interpretato sia la Torcia nei Fantastici 4 che Capitan America, il ruolo del villain. Non ho mai apprezzato Daniel Craig nel ruolo che fu di Sean Connery, ma va ammesso che ha sempre dimostrato una grande autoironia, già nel 2012, in occasione delle olimpiadi inglesi, di cui abbiamo parlato anche in un altro nostro articolo: vedi: Mi chiamo Windsor, Charles Philip Arthur George Windsor
e ora in questo gradevolissimo film.
Inutile dire che non ci troviamo dinanzi a un inarrivabile capolavoro, ma si è già guadagnato tre nomination ai Golden Globes: miglior commedia, miglior attore protagonista (Craig) e miglior attrice protagonista: la cubana Ana De Armas, che mi sta particolarmente simpatica perché somiglia un po’ a Karen Allen in Animal House. Secondo me, poi magari no. Poi è un film molto intelligente che, ridendo e scherzando, tira anche parecchie frecciatine alla situazione politica attuale degli Stati Uniti. Viene da rabbrividire al pensiero che discorsi del genere se ne sentono fare sempre più spesso anche da noi, ma è il bello della globalizzazione: in un mondo sempre più allargato anche la stupidità diventa globale.