Anne Hathaway è una delle giovani attrici più talentuose e versatili degli ultimi decenni. Dalla personalità dolce e gentile, con un sorriso contagioso ed uno sguardo magnetico, l’attrice è riuscita ad affermarsi in giovane età nel panorama cinematografico internazionale senza però perdere la propria umiltà, professionalità e umorismo. Dedita al suo lavoro, Anne ha più volte dichiarato che sarebbe persa senza la recitazione e ancora oggi, nonostante sia ormai affermata, continua a fare audizioni:
“Penso sempre che ogni film sia l’ultimo, e penso sempre di dover convincere tutti del perché dovrebbero ingaggiare me”.
L’infanzia ed il rapporto con la religione
Anne Jacqueline Hathaway nacque il 12 novembre 1982 a Brooklyn, dal padre Gerald Hathaway, avvocato di successo, e la madre Kate McCauley, attrice teatrale che da sempre ha rappresentato un modello d’ispirazione per la piccola Annie. Anne Hathaway può definirsi dunque una figlia d’arte, tanto che il suo nome è un’omaggio a Shakespeare, di cui la consorte si chiama esattamente come lei.
Secondogenita dopo il fratello maggiore Michael ed il più piccolo Tom, l’attrice frequentò inizialmente una scuola di Brooklyn che adottava il metodo Montessori. Successivamente, si trasferì con la sua famiglia a Millburn, nel New Jersey, quando aveva soltanto sei anni, e lì trascorse tutta la sua infanzia e la sua adolescenza.
Fu proprio all’età di sei anni che Anne vide sua madre recitare per la prima volta nel ruolo di Fantine in Les Misérables, a Filadelphia, e da quel momento la piccola Hathaway rimase completamente stregata ed affascinata dal mondo della recitazione. Peraltro è interessante notare come ventiquattro anni dopo, Anne Hathaway si ritrovò ad interpretare lo stesso ruolo, grazie al quale vinse il suo primo Oscar come miglior attrice non protagonista.
Tuttavia, inizialmente i suoi genitori non erano particolarmente entusiasti del fatto che la figlia volesse perseguire la carriera attoriale, o almeno non volevano che entrasse nello show business sin dalla tenera età. Poco dopo la madre lasciò il teatro per dedicarsi alla crescita dei figli.
A Millburn frequentò la Wyoming Elementary School. Cresciuta con un’educazione di stampo cattolico, all’età di undici anni Anne Hathaway espresse il desiderio di diventare suora:
“Quando ero più giovane pensavo di diventare una suora, succede quando si sta crescendo e la personalità si sta definendo, si pensano un sacco di cose diverse ma in realtà io ho sempre voluto fare l’attrice e intraprendere una carriera nel cinema”.
Tuttavia si trattò di una volontà che ebbe breve durata, infatti all’età di quindici anni si allontanò dal cattolicesimo, come il resto della sua famiglia, a seguito del coming out di suo fratello Michael. Inizialmente la sua famiglia decise di convertirsi alla religione episcopale, data la sua accettazione nei confronti della comunità LGBTQ+. Successivamente però si distaccarono anche da quest’ultima confessione e, ad oggi, la stessa Anne Hathaway si definisce come una cristiana generica e descrive la sua religione come un work in progress.
I suoi studi proseguirono a Millburn, dove frequentò il liceo. Qui giocava a calcio e iniziò a prendere parte alle sue prime recite. Tra queste ultime ricordiamo C’era una volta una principessa (Once Upon a Mattress), Jane Eyre e Gigi.
Gli inizi
Nel 1993 entrò nell’American Academy of Dramatic Arts di New York e divenne la prima teenager a riuscire ad entrare nella prestigiosa compagnia teatrale del Borrow Group. Eppure, nonostante i grandi traguardi raggiunti, Anne Hathaway soffriva di depressione ed ansia. Quando aveva soli 16 anni, l’aspirante attrice si sentiva una fallita e pensava al suo modello di riferimento, Tara Lipinski, giovane pattinatrice che vinse la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1998. Nello stesso periodo, la giovane Hathaway era stata rifiutata in numerosi casting a cui aveva partecipato e non faceva che confrontarsi con il successo della più celebre coetanea. La madre, Kate, ha infatti dichiarato:
“Iniziò a piangere e disse a suo padre e a me che lei non riusciva nemmeno ad essere nella pubblicità della Clearasil mentre Tara aveva una medaglia d’oro”.
Nonostante ciò, la ragazza si è sempre messa in gioco per raggiungere i suoi obiettivi. Nel 1999 si esibì come soprano alla Carnegie Hall, con il coro della All-Eastern U.S. High School. Dopo soli tre giorni da quest’esibizione, Anne Hathaway venne chiamata per dei provini per la serie TV statunitense Get Real, nella quale lei interpretò la protagonista Meghan Green. La serie non riscosse grande successo, tanto che venne cancellata dopo una sola stagione, tuttavia viene ricordata per essere stata il debutto non solo di Anne Hathaway, ma anche di Jesse Eisenberg.
Sin dal suo primo ruolo, l’attrice riuscì a farsi notare per il suo straordinario talento recitativo, infatti grazie al ruolo in Get Real ottenne la sua prima nomination per il Young Artist Award. Da allora fu tutto in discesa (o in salita, dipende dai punti di vista): Anne Hathaway riuscì ad affermarsi rapidamente nel panorama cinematografico statunitensi come una delle attrici più richieste, complici il suo incredibile talento ed il suo fascino.
Anne Hathaway, la principessa del nuovo secolo
Il suo debutto sul grande schermo è stato segnato da Pretty Princess (The Princess Diaries), film del 2001 diretto da Garry Marshall e targato Disney. Il film segue la storia di Mia Thermopolis, ragazza che scopre di essere l’erede al trono del regno di Genovia. Anne Hathaway non era però la prima scelta per il ruolo da protagonista: il regista, infatti, inizialmente aveva pensato a Liv Tyler. Alla fine però è stata la Hathaway ad avere la meglio, grazie alla nipote del regista che sosteneva che l’attrice avesse “i migliori capelli da principessa”.
Nonostante avesse ottenuto il suo primo ruolo importante, accanto a Julie Andrews e all’età di soli diciotto anni, i suoi genitori erano molto protettivi, tanto che vollero parlare con il regista riguardo alle loro preoccupazioni sull’industria del cinema. Così ha raccontato Garry Marshall:
“Sua madre e suo padre temevano che lei sarebbe diventata una persona del cinema e che sarebbe andata al Viper Room a che lei avrei dato delle droghe. Io ho detto ‘State parlando all’uomo che ha creato Happy Days’”.
Pretty Princess fu un grande successo sia per il pubblico che per la critica, soprattutto al botteghino, dove incassò 165 milioni di dollari in tutto il mondo. La critica in particolare ha apprezzato molto la performance di Anne Hathaway. Nello stesso anno, la Disney si occupò della produzione e distribuzione di un altro titolo, L’altro lato del paradiso (The Other Side of Heaven, 2001), diretto da Mitch Davis e con protagonisti Christopher Gorham e Anne Hathaway.
Nello stesso periodo l’attrice esordì anche sul palco scenico nel musical Carnival!, per il quale si esercitò con un vocal coach per due settimane. Anne riuscì a memorizzare tutte le sue battute e le canzoni già dalla prima lettura. La sua dedizione ed il suo talento non sono passati inosservati e i critici hanno più volte espresso commenti positivi su di lei e sulla sua capacità di tener testa ad attori più noti, descrivendola come una nuova star.
Nonostante questo grande successo l’attrice decise di continuare comunque i suoi studi presso il Vassar College, in letteratura inglese e scienze politiche, tanto che prese una pausa di tre anni per finire il College, interpretando solo un ruolo in Nicholas Nickleby (2002) e prestando la voce per il doppiaggio de La ricompensa del gatto (2002), film d’animazione dello Studio Ghibli. Tornò a recitare ufficialmente nel 2004, nel sequel di Pretty Princess, Principe Azzurro cercasi (The Princess Diaries 2: Royal Engagement), come stabilito da contratto. Al contrario del primo capitolo, il secondo fu un flop al botteghino, nonostante sia stato comunque apprezzato dal pubblico.
Sempre nel 2004, Anne Hathaway ha recitato nella commedia romantica Ella Enchanted – Il magico mondo di Ella, anche questo titolo però non ebbe grande successo al box office. Il film era tratto dall’omonimo libro che l’attrice lesse per la prima volta quando aveva sedici anni e lei stessa ha affermato che nonostante lo script fosse fedele al romanzo, questo non funzionava bene sul grande schermo. Ancora una volta l’attrice ha sfruttato le proprie doti canore, cantando tre brani della colonna sonora, compreso un duetto con Jesse McCartney.
Così, nei primi anni della sua carriera, la Hathaway si è dedicata a film per famiglie e più volte ha vestito i panni di una principessa:
“Riguardo ai ruoli da principessa, puoi interpretarli solo per poco come giovane donna, prima di iniziare a sentirti molto ridicola. Sono così divertenti da fare, ho capito che anche io devo trarne il massimo finché posso. Poi smetterò ed interpreterò tutte le drogate e prostitute, e tutti quei bei ruoli per cui si vincono gli Oscars”.
Da principessa ai ruoli più complessi
E così fu: a partire dal 2005, Anne Hathaway decise di distaccarsi dai ruoli che l’avevano contraddistinta sino ad allora per dedicarsi a parti più complesse ed adulte. Dopo un lavoro da doppiatrice per il film animato Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti (Hoodwinked!), l’attrice interpretò il film drammatico Havoc – Fuori controllo, diretto da Barbara Kopple, ruolo per cui ha dovuto realizzare anche alcune scene di nudo.
Nonostante ciò, la Hathaway ha sempre negato che il film fosse un tentativo di mostrarsi come un’attrice più matura, sostenendo piuttosto che la nudità in determinati film non dovrebbe considerarsi moralmente opinabile, se contestualizzata. Accanto a lei, in Havoc hanno recitato anche Channing Tatum e Joseph Gordon-Levitt. Il film però non arrivò presso le sale cinematografiche statunitensi, date le critiche fortemente negative.
Il primo ruolo importante arrivò con I segreti di Brokeback Mountain (2005), film diretto da Ang Lee dove l’attrice si ritrovò a recitare al fianco dei grandi Heath Ledger e Jake Gyllenhaal. La pellicola racconta la drammatica passione amorosa tra due cowboy nelle zone rurali del Wyoming. Tratto dal racconto Brokeback Mountain di Annie Proulx del 1997, il film debuttò alla Mostra internazionale del cinema di Venezia, dove vinse il Leone d’oro.
Il titolo riscosse un incredibile successo, accolto con critiche entusiastiche e vincendo numerosi premi tra cui Golden Globe, BAFTA, Critics’ Choice Movie Award, Satellite Awards, Indipendent Spirit Award e ben tre Oscar, per miglior regia, miglior sceneggiatura non originale e miglior colonna sonora.
I segreti di Brokeback Mountain è stato un titolo particolarmente importante e all’epoca coraggioso, dati gli scetticismi di quegli anni sul rappresentare una storia d’amore omosessuale sul grande schermo. Il primo a mostrare interesse per il progetto fu Gus Van Sant e uno dei due protagonisti sarebbe dovuto essere interpretato da Matt Damon, ma quest’ultimo rifiutò e così anche il regista prese le distanze dal titolo.
Allora il lavoro fu offerto a Pedro Almodóvar, ma il regista spagnolo non si è mai accostato all’industria cinematografica statunitense, come ha di recente dimostrato abbandonando il recente progetto con Cate Blanchett, A Manual for Cleaning Women. All’epoca, il regista ha dichiarato che tra i vari progetti offertogli da Hollywood, Brokeback Mountain è stato l’unico per il quale Almodóvar si è pentito di non aver realizzato. Soltanto successivamente subentrò Ang Lee e la scelta si rivelò vincente, grazie alla grande sensibilità artistica del regista.
Anne Hathaway interpretò la moglie di Jack, Laureen. Inizialmente l’attrice aveva ricevuto lo script per la parte di Alma, la moglie del coprotagonsta Ennis, ma lei stessa scelse poi l’altro ruolo. Per le audizioni, la Hathaway mentì ad Ang Lee riguardo al fatto che sapesse andare a cavallo per ottenere la parte e soltanto dopo prese effettivamente delle lezioni. Il ruolo fu davvero importante per la maturazione dell’attrice, lei stessa ha infatti dichiarato che da allora ha prestato una maggiore attenzione al tipo di storie che avrebbe voluto raccontare come attrice. Da allora realizzò che avrebbe voluto interpretare ruoli che colpissero il pubblico o che lo intrattenessero abbastanza da far dimenticare loro le loro vite.
Il diavolo veste Prada: il film che la rese celebre
Terminato il contratto con la Disney, Anne Hathaway interoretò il film che segnò definitivamente il suo successo internazionale: Il diavolo veste Prada (The Devil Wears Prada, 2006), diretto da David Frankel. Il film è tratto dall’omonimo libro di Lauren Weisberger. La Hathaway interpretò il ruolo di una ragazza aspirante giornalista che riesce ad entrare nella redazione del giornale di moda più in voga del periodo, capitanato dalla temutissima Miranda Priestly, interpretata da un’iconica Meryl Streep e probabilmete ispirata alla stilista Anna Wintour.
Anne Hathaway non era però la prima scelta per quella parte. La casa produttrice voleva assegnare quel ruolo ad un’attrice di successo e inizialmente si era pensato a Rachel McAdams, reduce dei ruoli in Mean Girls e Le pagine della nostra vita (The Notebook), così da assicurare una buona pubblicità al film. Tuttavia l’attrice declinò l’offerta, affermando che in quel periodo stava cercando di evitare i ruoli hollywoodiani mainstream. Sono state prese in considerazione anche Claire Danes e Juliette Lewis, nonché ben altre sette attrici.
Mentre le altre rifiutarono, Anne Hathaway desiderava ardentemente quella parte. Il regista era convinto a tal punto da non richiederle alcun provino, ma l’attrice sapeva di non essere la prima scelta, per cui festeggiò quando seppe di aver ottenuto la parte. La Hathaway ha dichiarato che desiderava quel ruolo soprattutto per avere l’opportunità di recitare accanto alla grande Meryl Streep, nonché per altri motivi personali.
Per prepararsi al ruolo, l’attrice ha lavorato per alcune settimane come assistente presso un casa d’aste. Il film riscosse un successo incredibile, diventando un vero e proprio cult e guadagnando circa 326.5 milioni di dollari in tutto il mondo. Il titolo si aggiudicò addirittura due nomination agli Oscar, come miglior attrice per Meryl Streep e per i migliori costumi.
Successivamente, Anne Hathaway fu ingaggiata per Molto incinta (Knocked Up, 2007), ma l’attrice rifiutò l’incarico perché si sentiva a disagio nell’utilizzare veri filmati di donne che partorivano dato che, secondo lei, non contribuivano alla storia.
Nel 2007, l’unico film in cui recitò fu Becoming Jane – Il ritratto di una donna, biopic sull’autrice Jane Austen, affiancata da James McAvoy. Si trattò di un ruolo significativo per l’attrice che, sin dall’età di quattordici anni, era una grande ammiratrice della scrittrice inglese. Per prepararsi al ruolo, Anne Hathaway lesse nuovamente i libri dell’autrice e svolse alcune ricerche storiche, anche sfogliando le lettere della Austen. L’attrice ha anche imparato la lingua dei segni, la calligrafia, coreografie di danza e persino a suonare il piano. Si trasferì in Inghilterra un mese prima dell’inizio delle riprese per migliorare il suo accento inglese.
Il suo impegno non fu vano e, di fatto, Anne Hathaway venne nominata come miglior attrice al British Indipendent Film Award, seppur non riuscì ad aggiudicarsi il premio. Dall’altra parte non tutte le critiche furono positive, soprattutto alcuni commenti negativi riguardarono la sua performance e il suo accento.
Nel 2008 l’attrice tornò alle commedie, recintando in Agente Smart – Casino totale (Get Smart), diretto da Peter Segal e affiancata da Steve Carell. Per la Hathaway il ruolo di agente segreto rappresentava un sogno dell’infanzia che diventava realtà. Per la parte, l’attrice ha imparato le arti marziali ed alcune tecniche di danza. Durante una sequenza d’azione, si è procurata una ferita allo stinco che le è costata ben 15 punti di sutura. Il film fu un grande successo al botteghino, tanto che ne seguì uno spin-off, Bruce e Lloyd – Fuori controllo, in cui l’attrice ha interpretato solo un cameo non accreditato.
Sempre nel 2008, Anne Hathaway ha recitato in Rachel sta per sposarsi (Rachel Getting Married), ruolo che le valse la sua prima candidatura ai premi Oscar. Nello stesso hanno ci fu anche Passengers, thriller del mistero che però fu un vero e proprio flop sia per la critica che per il box office.
Una vita sentimentale travagliata
Il 2008 fu un anno intenso per l’attrice anche a causa dell’arresto del suo fidanzato di allora. Dal 2004, Anne Hathaway iniziò una relazione sentimentale con il faccendiere italiano Raffaello Follieri. L’uomo aveva una fondazione a Manhattan incentrata sulla vaccinazione dei bambini nei paesi poveri. Tuttavia, nel 2008, l’uomo fu arrestato per truffa, dopo alcune indagini svolte dalla stessa FBI. Anne Hathaway non era sua complice ed anzi, poco prima del suo arresto, l’attrice lasciò Raffaello con una telefonata di poco più di dieci minuti, dopo ben quattro anni di relazione. L’uomo ha così raccontato in un’intervista:
“Quella notte, Annie mi ha telefonato da Los Angeles, da dove stava rilasciando delle interviste. Ricordo che le ultime parole di Annie sono state: ‘Ti amerò per sempre’ e poi ha riattaccato. Erano le due di notte del 24 giugno 2008. Alle sei fui arrestato. Non ho più parlato con lei. Non ho mai, mai, mai più parlato con lei. Penso che abbia fatto una scelta di carriera. Ha deciso di salvare la sua carriera…non provo rancore.”
Fu proprio in quel periodo che Anne Hathaway iniziò a frequentare Adam Shulman, attore e business man che nel 2012 è diventato suo marito con un matrimonio interreligioso ebraico-cristiano in California. Un matrimonio da sogno che resiste ancora oggi, dopo dieci anni e due figli. Da qualche anno, i fan hanno teorizzato che i due potrebbero essere addirittura la reincarnazione di Shakespeare e la sua amata, data la spiccata somiglianza di Adam con lo scrittore ed il nome della Hathaway.
Nel 2009, Anne Hathaway interpretò la coprotagonista in Bride Wars – La mia miglior nemica, commedia romantica in cui l’attrice ha recitato al fianco di Kate Hudson. Il film fu un fallimento per la critica, tanto da essere nominato dal Time come uno dei dieci peggiori chick flicks della storia. Nonostante le critiche, Bride Wars fu un successo al botteghino, tanto che per quel ruolo Anne Hathaway venne nominata agli MTV Movie Awards per la miglior performance femminile.
Nello stesso anno, l’attrice si è dedicata anche al teatro, in particolare recitando in La dodicesima notte (Twelfth Night) al Delacorte Theater di New York, ruolo per cui ottenne una nomination per il Drama Desk Award.
Nel 2010, l’attrice ha vinto un Primetime Emmy Award per il miglior voice-over nell’episodio C’era una volta a Springfield dei Simpson. La Hathaway ha inoltre doppiato diversi personaggi ne I Griffin tra il 2010 e il 2011.
Nello stesso anno, l’attrice ha recitato in Appuntamento con l’amore (Valentine’s Day), commedia romantica diretta da Garry Marshall, accanto a Julia Roberts. Il film ebbe un buon successo commerciale, incassando 215 milioni di dollari a fronte di soli 52 milioni di dollari di budget. Ancora nel 2010, Anne Hathaway ha prestato il volto ad un altro personaggio iconico: la Regina Bianca di Alice in Wonderland, rivisitazione live-action di Alice nel paese delle meraviglie diretta da Tim Burton. Anne Hathaway ha descritto il suo personaggio come una “punk-rock star vegana pacifista”, traendo ispirazione dalla cantautrice e attivista Debbie Harry, nonché alla produzione artistica di Dan Flavin:
“Quando stavo cercando di farla funzionare, continuavo a dirmi ‘lei è una punk-rock, vegana pacifista’. Così ho ascoltato molto i Blondie, ho visto molti film di Greta Garbo, ho guardato molto al lavoro artistico di Dan Flavin. Poi ci ho buttato dentro anche un po’ di Norma Desmond”.
Alice in Wonderland ha ricevuto pareri contrastanti dalla critica, la quale ne ha apprezzato gli aspetti puramente tecnici ma ha commentato negativamente l’assenza di una coerenza narrativa. Si trattò però di un incredibile successo al botteghino, guadagnando un miliardo di dollari e diventando il secondo film a ricevere più incassi nel 2010.
Successivamente, sempre nel 2010, Anne Hathaway è tornata sul grande schermo al fianco di Jake Gyllenhaal per Amore e altri rimedi (Love & Other Drugs), un film romantico in cui lei interpreta una ragazza affetta dal morbo di Parkinson. Per il ruolo, l’attrice ha trascorso molto tempo con dei pazienti affetti da questa malattia, così da poterla comprendere appieno.
Per prepararsi alle scene di nudo, la Hathaway ha visto alcuni film con Kate Winslet e Penélope Cruz che, secondo Anne, sono state in grado di mostrarsi nude con grande sensibilità e dignità. Nonostante alcune critiche discordanti, specie sulla trama, il ruolo le valse un Satellite Award e una nomination come miglior attrice in una commedia ai Golden Globe.
Nel dicembre del 2010, insieme con l’attore Denzel Washington, la Hathaway ha partecipato al concerto per il Nobel per la pacead Oslo, in Norvegia. Due mesi dopo, il 27 febbraio 2011, l’attrice ha condotto la cerimonia degli Oscar con James Franco. La critica tuttavia ha commentato negativamente la chimica tra i due attori, nonostante Anne Hathaway abbia fatto del suo meglio rispetto a James Franco, apparentemente disinteressato.
Nel 2011, Anne Hathaway ha lavorato come doppiatrice nel film d’animazione Rio, accolto positivamente da pubblico e critica. Successivamente, l’attrice ha recitato in One Day, film romantico drammatico che segue la storia di due ragazzi innamorati che però si sono incontrati nel momento sbagliato. Con un crescendo d’emozioni ed un finale straziante, il film diretto da Lone Scherfig doveva inizialmente avere un’attrice protagonista britannica, tanto che lo script venne dato ad Anne Hathaway “clandestinamente”.
Alla fine riuscì ad aggiudicarsi la parte, seppur il suo accento ha ricevuto critiche abbastanza negative. Riguardo al film, anche questo ha ricevuto dei discreti apprezzamenti seppur è stato divisivo per il pubblico (forse proprio per la scelta del finale). Nonostante ciò, One Day ha comunque riscosso un discreto successo al box office.
Nel 2012 Anne Hathaway è stata impegnata in grandi progetti. Ha innanzitutto vestito i panni di Catwoman ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno (The Dark Knight Rises) di Christopher Nolan. L’attrice ha partecipato alle audizioni senza sapere per quale ruolo sarebbe stata presa in considerazione, peraltro uno dei ruoli più fisicamente impegnativi che lei abbia mai interpretato, tanto da essere costretta a raddoppiare il suo impegno in palestra per mantenere i requisiti per la parte. Si è allenata con le arti marziali, ispirandosi all’attrice Hedy Lamarr per sviluppare il personaggio di Catwoman.
Il film ricevette delle critiche ampiamente positive e la presenza della Hathaway è stata descritta come magnetica. La performance le valse la vittoria come miglior attrice non protagonista ai Saturn Awards.
Les Misérables
Nello stesso anno Anne Hathaway ha interpretato la parte di Fantine, prostituta affetta da tubercolosi, in Les Misérables di Tom Hopper, adattamento cinematografico dell’omonimo musical a sua volta tratto dal celebre romanzo di Victor Hugo. Inizialmente era sorta qualche perplessità riguardo alla Hathaway, troppo giovane per il ruolo di Fantine ma troppo grande per il ruolo della figlia Cosette. Tuttavia l’attrice ci teneva particolarmente ad ottenere quel ruolo, seguendo i passi della madre che in teatro interpretò proprio Fantine.
La preparazione al ruolo fu molto complessa, Anne dovette perdere ben undici chili in sole cinque settimane, più altri sette chili durante le riprese, consumando meno di cinquecento chilocalorie giornaliere. Fece inoltre delle ricerche sulla prostituzione e tagliò i suoi capelli. L’attrice ha preso lezioni di canto per mesi e si è esercitata a piangere davanti allo specchio, così da poter controllare le sue espressioni. Addirittura, Anne allontanò suo marito per rimanere sola nella città di Londra dove si svolsero le riprese.
La Hathaway era così affezionata a quel personaggio che desiderava dare il massimo affinché tutto fosse perfetto, svolgendo un lavoro di immedesimazione tale da far emergere un dolore ed un’oscurità in netta contrapposizione con la personalità gioiosa che da sempre contraddistingue l’attrice:
“Ho provato a non pensare a me stessa quel giorno perché ero davvero in un brutto posto. Fantine non aveva fatto nulla di male. E penso che questo mi abbia fatto soffrire molto. Lei era innocente”.
Anne Hathaway insistette per ripetere la scena della canzone I Dreamed a Dream dozzine di volte, nonostante il regista le avesse detto che già il quarto take era perfetto. Ma lei desiderava vedere se fosse in grado di farla in modo diverso, in modo migliore. Dopo più di venti takes, Tom Hopper fu costretto a fermarla, seppur oggi l’attrice non si ritiene particolarmente soddisfatto della scena definitiva presente nel film. In parte, quest’esigenza di perfezionismo deriva dall’esperienza di sua madre, che abbandonò la recitazione per crescere Anne e i suoi fratelli esattamente dopo il tour americano di Les Misérables:
“Penso di aver preso sempre molto seriamente la recitazione perché mia madre era così talentuosa e non lavorò molto”.
L’approvazione di sua madre è sempre stata importante per lei. Ad esempio, dopo le prime performance de La dodicesima notte di Shakespeare nel 2009, sua mamma non apprezzò molto la sua interpretazione. Proprio per questa ragione Anne Hathaway diede il massimo per Fantine e tutti i suoi sforzi non furono vani: la straordinaria e struggente performance regalataci dall’attrice le valse il premio Oscar, il Golden Globe, lo Screen Actor Guild ed il BAFTA Award per la miglior attrice non protagonista.
Dopo la vittoria, numerosi sono stati gli haters online che si sono scagliati contro di lei, accusandola di essere stata falsa nel discorso di ringraziamento e criticando la sua stessa performance nel film. L’attrice si è aperta sui suoi sentimenti al momento della premiazione:
“Mi sentivo davvero a disagio, ho quasi perso la testa per fare quel film e non è ancora tornata. Poi sono dovuta stare in piedi davanti alle persone e sentire qualcosa che non sentivo, cioè una gioia incondizionata. È una cosa ovvia, vinci un Oscar e dovresti essere felice. Non mi sentivo in quel modo, mi sentivo sbagliata ad essere lì in un vestito che costava più di quanto molte persone vedranno mai nella loro vita, e a vincere un premio per aver rappresentato un dolore che è ancora una grossa parte della nostra esperienza collettiva come esseri umani. Ho provato a fingere di essere felice e sono stata criticata per questo, alla grande”.
Proprio negli ultimi giorni, Anne Hathaway ha rilasciato alcune dichiarazioni su quest’esperienza che ormai appartiene al passato e le sue parole sono state integralmente riportate da Elle:
“Dieci anni fa mi è stata data l’opportunità di guardare al linguaggio dell’odio da un’altra prospettiva. Tanto per chiarire, era un linguaggio che utilizzavo con me stessa da quando avevo sette anni. Ma quando il dolore che ti infliggi da sola ti viene restituito amplificato, diciamo, da tutto il web… è un’altra cosa. Quando è successo quello che è successo, ho capito che non volevo aver più nulla a che fare con quel tipo di energia. Su nessun livello. Non volevo più creare arte partendo dall’odio. Non volevo riservargli uno spazio, viverne terrorizzata, né usarne il linguaggio per nessuna ragione. Nei confronti di nessuno, nemmeno me stessa”.
Dopo un piccolo cameo in Don Jon nel 2013, Anne Hathaway fu protagonista e co-produttrice, con suo marito ed altri, del film Song One (2014). Inizialmente il suo ruolo era stato scritto per una ragazza di diciannove anni ma Kate Barker-Froyland, sceneggiatrice e regista del film, cambiò la parte per una donna più grande dopo il casting di Anne Hathaway.
L’attrice affermò che la sua scelta di produrre Song One era dovuta alla capacità dello stesso di raccontare il potere guaritore della musica e le seconde possibilità. Anche questa volta, inoltre, la Hathaway prestò la sua voce per un brano della colonna sonora, Afraid of Heights. Song One fu presentato in anteprima al Sundance Festival e al cinema è stato accolto con critiche contrastanti, non riscuotendo grande successo al botteghino, tanto che non riuscì ad incassare nemmeno quanto era stato speso per la produzione.
Sempre nel 2014 Anne Hathaway è tornata a prestare la sua voce al personaggio Jewel in Rio 2 e, dopo un cameo in Don Peyote, l’attrice tornò a lavorare con Nolan, questa volta per il film sci-fi Interstellar. Ambientato in un futuro distopico dove l’umanità stenta a sopravvivere, il film segue un gruppo di astronauti alla ricerca di una nuova casa per l’uomo. Anne Hathaway ha interpretato il ruolo di un’astronauta al canto di Matthew McConaughey e Jessica Chastain. Durante le riprese, Anne ha quasi rischiato l’ipotermia per una scena in acqua in Islanda perché la sua tuta termica era difettosa.
Complici la grande produzione, le sapienti mani di Nolan e la presenza di grandi attori, Interstellar riscosse un successo immenso. La performance della Hathaway è stata ampiamente apprezzata, data la capacità dell’attrice di rappresentare il dramma del suo personaggio, costantemente indeciso tra le sue responsabilità professionali ed i suoi sentimenti: per il ruolo è stata nominata come miglior attrice ai Saturn Award.
Nel 2015 l’attrice ha lavorato ad un solo lungometraggio, Lo stagista inaspettato (The Intern), accanto a Robert De Niro, attore con cui da sempre Anne desiderava recitare. La rivista Forbes ha riportato che proprio nel 2015 Anne Hathaway è stata l’attrice più pagata e, dal 2017, è una delle attrici più quotate del ventunesimo secolo.
Nel 2016 la Hathaway torna nuovamente nel ruolo della Regina bianca in Alice attraverso lo specchio (Alice Through the Looking Glass). Nello stesso periodo si vociferava che sarebbe tornata nel terzo capitolo della saga che aveva avviato la sua carriera, Princess Diaries 3, ma il progetto fu abbandonato a causa della morte del regista Garry Marshall. Ancora nel 2016, l’attrice prese parte al cast di Colossal, commedia nera sci-fi per cui la Hathaway è stata anche produttrice esecutiva.
Fu proprio nel 2016 che Anne Hathaway e suo marito ebbero il loro primogenito, Jonathan. Per questo motivo l’attrice prese una pausa di due anni dalla recitazione, tornando sul grande schermo con Ocean’s 8, spin-off al femminile della saga Ocean’s, accanto a Sandra Bullock e Cate Blanchett.
Nel 2019 è stata poi la volta di Serenity – L’isola dell’inganno, thriller in cui l’attrice torna a recitare affianco a Matthew McConaughey. Seguì poi Attenti a quelle due (The Hustle), commedia in cui recitò accanto a Rebel Wilson. Nello stesso anno, Anne Hathaway ha interpretato una donna affetta da disordine bipolare in un episodio della serie antologica originale Prime Video Modern Love. E, ancora nel 2019, l’attrice ha recitato accanto a Mark Ruffalo nel dramma legale di Todd Haynes Cattive acque (Dark Waters). Proprio in quell’anno inoltre Anne Hathaway ha avuto il suo secondogenito, Jack.
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Nel 2020 Anne Hathaway ha recitato in Il suo ultimo desiderio (The Last Thing He Wanted), thriller politico tratto dall’omonimo libro di Joan Didion, nel quale l’attrice è stata affiancata da Willem Dafoe e Ben Affleck. Tuttavia Anne non fu molto convinta del suo ruolo, ovvero quello di una giornalista dalla forte personalità, perché in contrasto con il suo modo di essere: in effetti il film non ha riscosso pareri positivi.
Successivamente, Anne ha recitato nel remake di Le Streghe (The Witches) diretto da Robert Zemeckis. Anche questa volta la pellicola ha ricevuto dei pareri contrastanti ma in generale si è trattato di critiche negative, il film infatti non è stato all’altezza dell’originale. La stessa performance della Hathaway è stata pesantemente criticata, tanto da essere nominata come la peggior attrice per questo ed il film precedente ai Golden Raspberry Awards.
Nel 2021 è stata la volta di Locked Down, diretto da Doug Liman e reso disponibile in streaming su HBO Max, per poi approdare su Netflix. Il film, realizzato durante la pandemia, è stato girato in soli diciotto giorni. Nello stesso anno, Anne ha recitato in un episodio della serie antologica Solos, originale Prime Video.
Tra i lavori più recenti dell’attrice ricordiamo WeCrashed, miniserie drammatica di una sola stagione targata Apple TV+, in cui Anne recita accanto a Jared Leto e di cui è inoltre produttrice esecutiva.
Anne Hathaway e l’impegno sociale
Oltre che ad essere una straordinaria interprete, Anne Hathaway è sempre stata molto attiva sul fronte sociale. In particolare, da anni porta avanti la causa contro il matrimonio infantile. Nel luglio del 2006 ha trascorso una settimana in Nicaragua per aiutare a vaccinare i bambini contro l’epatite A. Ha inoltre intrapreso diversi viaggi per far valere i diritti delle donne, andando anche in Kenya e in Etiopia. Nel 2008 ha vinto un premio per la sua filantropia.
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Tra le cause da lei promosse, spiccano in particolare quelle di sensibilizzazione sull’educazione scolastica a favore delle donne del terzo mondo. Anne supporta anche la comunità LGBTQ+ e ha effettuato alcune donazioni a sostegno dei matrimoni omosessuali. Si è inoltre in più occasioni battuta per la parità di genere, soprattutto nell’industria dell’intrattenimento. Nel 2022 si è schierata a favore dell’Ucraina contro la Russia, facendo delle donazioni alla Croce Rossa ucraina, all’UNICEF e a Save the Children.
Progetti futuri
Tra i progetti futuri di Anne Hathaway c’è Armageddon Time – Il tempo dell’apocalisse, la cui uscita italiana è prevista per il 2 marzo 2023. Il film trae spunto dal vissuto del suo regista, James Gray, ed è stato presentato allo scorso Festival di Cannes con un’accoglienza piuttosto positiva.
L’attrice sarà poi protagonista di un film basato sul franchise di Sesame Street. Reciterà inoltre nell’adattamento del libro Il metodo maman: Belle, severe e chic al punto giusto (Bringing Up Bébé: One American Mother Discovers the Wisdom of French Parenting) scritto da Pamela Druckerman. È in cantiere anche una pellicola in cui Anne tornerà a recitare accanto all’amica Jessica Chastain, il thriller Mothers’ Instict, tratto dal romanzo Derrière la Haine di Barbara Abel.
E ancora, l’attrice torna a recitare in una commedia romantica, She Came to Me, diretta da Rebecca Miller, con Tahar Rahim, Maris Tomei, Joanna Kulig e Matthew Broderick. Infine abbiamo recentemente appreso che Anne Hathaway sarà nell’adattamento cinematografico del romanzo The Idea of You di Robinne Lee, targato Prime Video.
Insomma, l’agenda di Anne Hathaway è attualmente più che piena di impegni e non vediamo l’ora di vederla tornare sul grande e piccolo schermo, pronta a donarci ancora una volta splendide ed intense interpretazioni.