Cosa non si farebbe per i figli! La filmografia mondiale è piena di titoli che raccontano storie di madri e padri, capaci di ogni impresa pur di soddisfare, stupire o conquistare i loro pargoli, e il film di cui parleremo oggi, non è da meno.
– Mammo per sempre, uscì nel 1993 ed ottenne subito un successo clamoroso.
Ispirata al libro di Anne Fine, Un padre a ore, la pellicola era diretta da Chris Columbu che aveva già sfornato i due cult di Mamma ho perso l’aereo e regalò al mondo una delle interpretazioni più divertenti di uno scatenatissimo Williams, che con il doppio ruolo di padre affettuoso e sedicente tata fuori dagli schemi continua a farci ridere a distanza di quasi 30 anni.
La sceneggiatura porta la firma di Randi Mayem Singer e Leslie Dixon, ma il soggetto è tratto dal romanzo Madame Doubtfire, pubblicato nel 1987 dalla scrittrice inglese Anne Fine appunto, che era solita passare davanti a un negozio di pellicce e gioielli gestito proprio da una certa Madame Doubtfire.
Il romanzo arrivò vicino a vincere diversi premi: il Guardian Children’s Fiction Prize, l’Observer Teenage Fiction Prize e il Whitbread Children’s Book Award.
Trama di Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre
Daniel Hillard (Robin Williams) è un talentuoso doppiatore, in perenne crisi con la moglie Miranda (Sally Field).
Nonostante ami profondamente la famiglia, infatti, il suo essere irresponsabile rende la vita difficile a sua moglie e il tutto si complica quando viene licenziato perché improvvisa battute durante il doppiaggio.
La moglie Miranda, preoccupata per la sorte dei tre figli figli Lydia, Natalie (Mara Wilson) e Christopher (Matthew Lawrence), chiede il divorzio, insieme all’affidamento dei tre bambini: Daniel potrà vederli soltanto nei week-end e il giudice concede a Daniel tre mesi per trovare lavoro e una nuova abitazione, così da poter rivedere le condizioni dell’affido.
Spinto dal desiderio di essere presente per i suoi figli, Daniel approfitta dell’annuncio di Miranda, che cerca disperatamente una governante, e con l’aiuto del fratello Frank (Harvey Fierstein) e dell’amico Jack, straordinari truccatori, l’uomo si trasforma nell’austera Mrs. Euphegenia Doubtfire. Il travestimento funziona alla perfezione e i ragazzi si affezionano alla nuova governante.
Il flirt tra Miranda e l’ex compagno di scuola, Stuart Dumayer (Pierce Brosnan), tuttavia, rischia di sconvolgere il suo perfetto piano. Finalmente, a Daniel viene offerta l’occasione lavorativa della sua vita, e l’uomo accetta di partecipare ad una cena per conoscere l’uomo interessato al suo talento.
Al ristorante però, il pranzo con il produttore coincide con il pranzo di fidanzamento di Miranda con Stu. Daniel viene smascherato ma riesce ad ottenere l’affetto dei figli e forse di Miranda, che capisce quanto sia importante Daniel per i ragazzi.
Curiosità su attori e personaggi
Per quanto oggi sembri pazzesco, non fu Robin Williams la prima scelta per il film. La parte era stata originariamente proposta a Tim Allen, che in quegli anni era sulla bocca di molti per la serie Quell’uragano di papà. L’attore declinò, ma l’anno successivo avrebbe interpretato Babbo Natale nel film Santa Clause, ricoprendo un ruolo che richiese comunque una buona dose di trucco.
La produzione propose ad Allen anche la parte di Stuart Dunmeyer, ma l’attore rifiutò ancora, così il ruolo andò a Pierce Brosnan.
Un piccolo prodigio invece, è rappresentato dalla piccola Mara Wilson che nel film interpreta Natalie e che di lì a poco avrebbe preso parte ad almeno un altro paio di cult degli anni ’90 quali il remake di Miracolo nella 34ª strada e Matilda 6 mitica, ma fu proprio al fianco di Robin Williams che, all’età di 6 anni, esordì.
La sua breve carriera al cinema terminò tuttavia nel 2000, quando dopo aver girato Thomas and the Magic Railroad, l’attrice si ritirò dalle scene per via della troppa pressione che si era trovata ad affrontare così giovane. Oggi è una scrittrice e autrice di opere teatrali.
Un’altra bambina fece il provino per il ruolo di Natalie con la speranza di iniziare la sua carriera da attrice: Blake Lively. Purtroppo, quella volta, la fortuna non le sorrise, e la giovane debuttò solamente nel 1998 con una piccola parte in Sandman, diretta dal padre Ernie.
Oggi Lively è comunque lanciatissima e ha già lavorato con registi del calibro di Ben Affleck, Oliver Stone e Woody Allen. Il suo ruolo più recente risale all’anno scorso in All I See Is You di Marc Forster.
Incredibile ciò che accadde a Lisa Jakub, che nel film interpreta la figlia maggiore Lydia. A quanto pare, la scuola ritenne intollerabili i 5 mesi di assenza della ragazza e decise di espellerla. Robin Williams scrisse addirittura una lettera chiedendo alla scuola di cambiare idea, ma senza successo. La lettera venne tuttavia incorniciata e appesa nell’ufficio del preside.
Sally Field invece, che nel film interpreta la moglie di Williams, nel periodo delle riprese stava divorziando dal produttore Alan Greisman, suo secondo marito che aveva sposato nel 1984 e da cui ha avuto un figlio, Samuel.
Williams, dal canto suo, aveva divorziato pochi anni prima dalla moglie Valerie Velardi e sposato Marsha Garces, la tata del figlio Zachary Pym, che nel frattempo era rimasta incinta e che avrebbe di lì a poco dato alla luce Zelda Rae Williams. L’attore divorziò nuovamente nel 2010 e l’anno successivo sposò la terza moglie Susan Schneider.
Girare Mrs. Doubtfire per Robin Williams deve essere stato perciò un po’ strano, dal momento che qui interpreta un uomo divorziato che diventa la tata che lavora per la moglie, mentre nella vita reale aveva divorziato dalla sua ex moglie per sposare la tata di suo figlio.
Per il personaggio, tuttavia, Robin si è ispirato a quanto ha realmente vissuto nella sua infanzia.
Per interpretare il ruolo di Euphegenia, Robin Williams ha infatti ammesso di essersi ispirato alla sua vera tata di quando era ragazzino, una donna di nome Lolly che viveva nella città natale dell’attore, nell’Illinois e quando i tabloid britannici ne vennero a conoscenza, andarono a cercare la donna e la trovarono in un casa di cura del Michigan.
Il trucco e le improvvisazioni di Williams
Robin Williams, lo sappiamo, era un genio dell’improvvisazione, sia sul set che nella vita reale, e in questa occasione non fu da meno.
Nonostante l’ottimo lavoro dei truccatori Greg Cannom, Ve Neill e Yolanda Toussieng infatti, voleva essere certo che il risultato finale funzionasse a dovere così durante la produzione del film se ne andava in giro per le strade di San Francisco vestito dall’anziana tata, senza essere riconosciuto. Una volta entrò anche in un sexy shop con l’idea di comprare un dildo a due teste. A tal proposito, l’attore ha rivelato:
“Il ragazzo stava per vendermelo, ma poi ha capito che si trattava di me e non di una vecchia signora scozzese entrata per comprare un enorme dildo e un barattolo di lubrificante.”
La prova fu superata anche con suo figlio che lo riconobbe solo quando Williams iniziò a parlare.
Uno dei più alti traguardi del film è quindi e senza dubbio il trucco grazie al quale Robin Williams si trasformava ogni giorno in Mrs. Doubtfire. Occorrevano circa quattro ore e mezza di trucco ogni singolo giorno di riprese per dar vita all’anziana tata e la maschera che vediamo nel film, in realtà, è solo l’inizio di un’estenuante lavoro che è stato fatto dietro le quinte e che ha dato i suoi frutti, venendo anche riconosciuto dall’Academy: quell’anno, i truccatori Greg Cannom, Ve Neill e Yolanda Toussieng ricevettero infatti il premio Oscar nella loro categoria.
L’abbiamo già detto: Robin Williams era un asso dell’improvvisazione e lo sapeva bene il regista Chris Columbus che di concedere all’attore la massima libertà possibile, girando ogni sua scena con almeno due o tre camere (perché non sapeva cosa aspettarsi) e approcciandosi alle sue sequenze come se fosse un documentario.
Uno dei problemi di questo approccio, però, è che Williams poteva tirar fuori letteralmente qualunque cosa durante le improvvisazioni, compresi riferimenti alla cultura pop o a marchi registrati il cui uso nel film richiedeva complessi iter legali. Una sua frase sul motivo da Balla coi lupi del golf indossato dalla moglie, per esempio, ha richiesto un’infinita sequela di permessi e carte bollate per poter essere inclusa nel film.
Nonostante la piena libertà di improvvisazione, Williams girava tutti i primi due o tre take seguendo pedissequamente il copione. Dopo iniziava a giocare con la parte arrivando fino a venti, ventuno o ventidue take totali.
Ci sono due scene del film nelle quali sono state mantenute cose che non dovevano accadere. Una di queste è quando Daniel immerge la faccia in una torta alla panna spacciandola come maschera per il viso e il fatto che la panna cada esattamente nella tazza di tè dell’assistente sociale, non è altro che un fortuito caso non programmato.
Lo scioglimento fu dovuto alle forti luci del set, che a causa del loro calore fecero sciogliere la panna dal viso di Robin Williams, il quale, tuttavia, continuò a girare la scena, improvvisando le battute di quella che è diventata poi una delle scene più memorabili del film.
Abbiamo tutti in mente la classica scena delle riprese: quando il regista decide di interrompere e iniziare tutto da capo perché non è soddisfatto del risultato. Ma non sempre è solo il regista ad avere le manie di precision.
Ciascuna scena di Mrs. Doubtfire, infatti, è stata girata dalle quindici alle ventidue volte, perché Robin Williams non era completamente soddisfatto. La scena in cui la maschera di Daniel vola fuori dalla finestra sulla strada ha richiesto oltre cinquanta tentativi!
Le differenze con il libro e qualche curiosità
Ovviamente, come ogni adattamento cinematografico, si possono cogliere numerose differenze con l’opera da cui è tratto.
Nel libro ad esempio, Daniel non è un doppiatore, ma un attore mentre Miranda è una donna di affari, non una interiore designer.
I due inoltre sono separati fin dall’inizio, mentre nel film li vediamo insieme al principio, mentre Lydia e Chris, nel romanzo della fine, capiscono subito che Madame Doubtfire è loro padre, ma nella pellicola non lo riconoscono subito anzi, Natalie è la prima a scoprire il padre, mentre nel film è l’unica bambina a non saperlo.
Oltre ai numerosi riferimenti al libro naturalmente, nel film Williams inserisce anche una citazione ad un altro film. In una delle sequenze finali infatti, quando la famiglia è riunita al ristorante, fa cadere la propria dentiera in un bicchiere di vino, commentando
“Carpe Dentum… seize the teeth” facendo un diretto riferimento alla frase “Carpe Diem… seize the day”
pronunciata dal professor John Keating interpretato ne L’attimo fuggente. In italiano, le due frasi risultano più distanti (“Carpe Dentum… raccogli il dente” invece di “Carpe Diem… cogliete l’attimo”), ma il riferimento rimane comunque ben chiaro.
Nessun finto riferimento invece, quando Sally Field dà al telefono l’indirizzo di casa: è proprio il vero indirizzo del set.
Nella scena in cui contatta telefonicamente Mrs. Doubtfire, le dice di venire al numero 2640 di Steiner Street, cioè il vero indirizzo della casa in cui è stato girato il film e poche ore dopo che si diffuse la notizia riguardo la morte dell’attore, dozzine di fan andarono di fronte alla casa di San Francisco dove fu girato il film per porgere i loro saluti all’attore scomparso, lasciando anche mazzi di fiore sui gradini.
Un’altra curiosità alla quale forse non molti avranno fatto caso, è che Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre è il primo film di una trilogia di collaborazione tra Chris Columbus, il regista, e Robin Williams. Tutte e tre le pellicole che ne fanno parte sono ambientate principalmente a San Francisco, ovvero la città natale di entrambi e i due componenti successivi di questa serie sono Nine months – Imprevisti d’amore (1995) e L’Uomo Bicentenario (1999).
Mrs. Doubtfire – il sequel?
Quella dei sequel sappiamo essere ormai una moda che in alcuni casi risulta essere fuori luogo ed è decisamente sfuggita di mano ai produttori.
Kevin Hart ha effettivamente proposto, qualche ano fa, un remake di Mrs. Doubtfire, ma la verità è che l’idea di un sequel del film era stata avanzata nel lontano 2003.
Bonnie Hunt, all’epoca, scrisse lo script e Robin Williams sarebbe dovuto tornare travestito come nel primo film. La sceneggiatura fu però riscritta nel 2006, perché, secondo delle voci, Robin Williams non sarebbe stato molto soddisfatto del precedente. Secondo delle indiscrezioni, nel seguito Mrs. Doubtfire si sarebbe dovuta avvicinare al college della figlia per sorvegliarla.
Il film avrebbe dovuto uscire sul finire del 2007, ma a seguito di ulteriori problemi con lo script, l’idea fu accantonata. Nell’aprile del 2014 la questione fu riaperta, con un annuncio di collaborazione con la Fox 2000 da parte di Robin Williams e Chris Columbus.
L’attore, come tutti tristemente sappiamo, sarebbe morto quattro mesi dopo. Nessuno lo ha sostituito e il progetto è stato definitivamente chiuso.
Costato 25 milioni di dollari, cifra non indifferente ma che apparirebbe ridicola se affiancata alla maggior parte dei film che Hollywood è abituata a sfornare, commedie comprese, il film è riuscito a raggiungere 441.3 milioni al botteghino, quasi 18 volte il proprio budget.
Fu il secondo incasso del 1993, dietro solamente a Jurassic Park.