Nel panorama cinematografico, se nominassi Uma Thurman, tu a cosa penseresti? Scommetto che ti affiorerebbero alla mente due immagini ben nitide: la prima di una Mia Wallace distesa con uno sguardo conturbante misto ad un’altezzosa superiorità; la seconda, di una Black Mamba vestita di giallo con il viso insanguinato e con una katana impugnata a dovere prima di un massacro.
Andiamo con ordine a conoscere qualcosa di Uma Thurman
L’attrice è nata il 29 aprile 1970 a Boston da una famiglia di alto spessore, sia sociale che culturale. Infatti, i genitori sono Robert Thurman e Nena von Schlebrügge. Il padre è uno dei massimi esperti a livello planetario di buddhismo, nonché amico del Dalai Lama; la madre è un’ex-modella tedesca e ha una discendenza nobile, avendo il titolo di baronessa. Uma non è figlia unica bensì ha tre fratelli. Grazie allo sconfinato rispetto dei genitori verso la filosofia buddhista, il secondo nome dato a Uma, Karuna, ha un significato particolare, vuol dire compassione e misericordia. Già adolescente è indomita ed anticonformista, intuisce fin da subito che la recitazione sarà il suo futuro. Bella e intraprendente segue le orme della madre per pagarsi gli studi da attrice che ben presto si riveleranno più che soddisfacenti.
Uma Thurman entra a far parte del cinema che conta
Che fin da giovane Uma avesse qualcosa da dire lo si capisce dalla sua repentina affermazione come attrice appena diciassettenne. Il film sembra non abbia avuto una critica tale da far risaltare il nome della teenager, ma non talmente deludente da scordarlo facilmente. Di contro, neanche un anno dopo si rifà il look venendo scelta in una pellicola dove grandi artisti di Hollywood non mancano. L’attrice è al fianco di Michelle Pfeiffer, John Malkovich, Glenn Close e un Keanu Reeves appena agli albori. Dal film La grande promessa e Le relazioni pericolose (entrambi 1988) scaturisce una sorta di biglietto staccato per entrare nel cinema che conta.
Uma Thurman – Anni Novanta. Da Analisi Finale ad Avengers – Agenti Speciali
Per ogni attore e attrice c’è un momento della vita da artista che segna un confine oltre il quale non si può più tornare indietro, anche per volontà dello stesso. E’ la stessa cosa che è accaduta a Uma Thurman agli inizi degli anni Novanta quando si è trovata a recitare in pellicole importanti e con attori di primissimo piano, sempre in ruoli caratteristici e personaggi con una storia particolare alle spalle.
- Henry and June: interpreta un ruolo molto interessante, quello di June Miller, una donna sposata ma con un senso di insoddisfazione, che finirà solo quando si ritroverà tra le braccia di una donna che il marito ha conosciuto a Parigi;
- Analisi Finale: anche qui la Thurman assumerà un ruolo drammatico in cui è la sorella problematica difesa da un Richard Gere che si infatuerà della sorella Kim Basinger;
- Gli Occhi del delitto: Andy Garcia, sergente ritiratosi da poco per prendersi una pausa e per dimenticare la vita matrimoniale si ritrova nel bel mezzo di una ricerca di un serial killer che è in cerca di vittime ipovedenti, se non addirittura cieche; l’ottava vittima potrebbe essere proprio Uma Thurman, di cui poi Garcia si innamorerà.
Dopo queste pellicole drammatiche ma comunque d’effetto, il film Cowgirl – Il nuovo sesso è una caduta che si fa sentire e non poco; l’unica consolazione è un riadattamento in memoria di River Phoenix, tragicamente scomparso il 31 ottobre 1993.
L’incontro tra Uma e Quentin Tarantino in Pulp Fiction
Pulp Fiction è oramai nella costellazione di quei film che sono da studiare per la loro direzione ed esecuzione. Infatti, dopo Le Iene, il girato di Quentin Tarantino diviene un suo marchio di fabbrica che indiscutibilmente verrà apprezzato da tutta la critica. La giovane Uma Thurman pur consapevole della parte che doveva recitare non era propensa ad accettare il ruolo, che in realtà la consacrò ad Hollywood, insieme al ritorno in pista (è proprio il caso di dire) di John Travolta in ombra oramai da anni. A convincerla fu poi la testardaggine di Tarantino, che si impuntò fino all’ultimo e decise di leggerle il copione del film per telefono pur di convincerla; il regista dovette inoltre faticare non poco per farle ballare il twist con una canzone che a lei non piaceva. In questo ruolo così iconico, la Thurman è la donna sensuale ed impegnativa di un boss della zona di Los Angeles. In questo contesto si inserisce Vincent Vega (John Travolta) che dovrà assecondare tutti i capricci della giovane ed intrigante Mia Wallace. Da qui scaturisce una delle scene più impegnative del film che valse a Uma la candidatura come Miglior attrice non protagonista agli Oscar del 1994.
La carriera dell’attrice è oramai in pieno fermento e la Thurman si adatta a diverse interpretazioni di spicco che la vedono in diversi ruoli tra i quali ricordiamo la conturbante Poison Ivy nemica dell’uomo pipistrello più famoso del mondo in Batman & Robin del 1997 al fianco di George Clooney nei panni di Batman. Qui interpreta una dottoressa vittima di un pensiero malsano di un suo collaboratore; quest’ultimo vuole provare un siero velenoso. Alla fine di uno scontro, Pamela Isley (Uma Thurman) si ritroverà tra veleni e sostanze chimiche che la trasformeranno nella misteriosa Madre Natura dal bacio mortale, che vorrà vendicarsi di Batman per ciò che produce nei suoi laboratori. Altre pellicole degli anni Novanta che la vedono protagonista sono Gattaca – La Porta dell’universo; I Miserabili; The Avegers – Agenti speciali; Accordi e Disaccordi.
Anni Duemila – Da Vatel a Motherhood passando attraverso il fenomeno Kill Bill
Dopo i molti film che hanno fatto di lei un’attrice a trecentosessanta gradi decide di unire il lavoro con l’amore collaborando con il marito, all’epoca Ethan Hawke, assaporando il cinema indipendente. Periodo che però durò pochissimo. Dopo questi due anni di pausa arriva il capolavoro che delinea un caposaldo nella cinematografia di due persone legate intimamente nel loro lavoro e non solo. Di ciò parleremo nella sua privata più avanti nel ritratto.
Kill Bill – Dall’embrione al suo concepimento
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Mentre ti scrivo queste righe non ti so esprimere un concetto che possa definire questa pellicola. Quando ho iniziato a parlare della figura di Uma Thurman ero sciolto e spensierato perché sapevo che qui mi sarei bloccato. Non perché non sappia cosa dirti anzi, tutto il contrario. E’ più una forma di rispetto verso il contributo dato al cinema dal soggetto creato da Uma Thurman e la sceneggiatura dello stesso Tarantino. I due si erano conosciuti già dieci anni prima dell’uscita del film e avevano preso a discutere su un altro eventuale film insieme durante le riprese di Pulp Fiction negli anni Novanta. Ciò che fece cambiare percorso al film fu la gravidanza della bellissima Uma, cosa che diede spunto per l’idea della sposa insanguinata e oltretutto incinta. L’opera è divisa in due parti, parti che però sono indissolubilmente intrecciate l’una con l’altra. Il capolavoro creato con Kill Bill ha avuto un grande successo che però ha diviso i due grandi amici a causa di un episodio che ha costretto la protagonista ad un lungo stop a causa dell’incidente in auto durante una scena che richiedeva che mantenesse un’elevata velocità. Risultato? Black Mamba si schiantò contro un albero e la Thurman dovette restare in ospedale un bel po’. Aldilà di questo, la pellicola fu un grande successo e omaggio evidente di Tarantino alla sua musa ispiratrice. La Thurman per la pellicola ricevette molte nomination, ma non vinse alcun Oscar; quell’anno la concorrenza era notevole e a vincere fu l’impareggiabile Charlize Theron in Monsters; il film, però, le regalò altri premi, tra cui il David di Donatello come Miglior film straniero. Uma Thurman è una sposa “quasi cadavere” che si risveglia dal coma e si ricorda tutti gli istanti di quella tragica mattina. Privata della figlia che aveva in grembo, Beatrix Kiddo passerà dalla disperazione alla vendetta, filo conduttore di tutto il film; infatti, Kill Bill è un’opera unica in cui il regista vuol dare il giusto contributo in maniera chiara e precisa: nel primo capitolo omaggiando le arti marziali e l’Oriente; nel secondo rendendo un tributo alle sequenze a mo’ di spaghetti western proprio dei registi occidentali. Non poca fatica costò all’attrice rivestire i panni della vendicatrice che, a distanza di tre mesi dalla gravidanza, dovette partecipare alle riprese; per le scene più acrobatiche fu usata una controfigura. In basso l’incidente che provocò un attrito tra l’attrice ed il regista a causa di Harvey Weinstein. Anche la stessa attrice accusò il produttore nel 2018 di essere stata molestata durante il sempre più discusso movimento #Metoo.
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Oltre il fenomeno Kill Bill
Che Uma Thurman è un’attrice sempre in opera è un chiaro segno della dedizione per il suo lavoro e del suo amore per la cinepresa; tanto è che a cavallo dei due capitoli di Kill Bill, Uma Thurman si cimenta in un altro film interessante di John Woo, Paycheck. Nel 2005 torna al fianco di J.Travolta in Be Cool, di Maryl Streep in Prime e nella commedia spassosa The Producers – Una gaia commedia neonazista in cui si ritrova al fianco di Mel Brooks e Matthew Broderick. Altra esilarante commedia a cui prende parte è La mia super ex-ragazza, dove interpreta una donna con dei super poteri a insaputa dei suoi boy friends. Forse è anche il sogno della maggior parte delle donne quando sono gelose di far esplodere la loro forza nei confronti del proprio compagno.
Produttrice del suo primo film Un marito di troppo. Nella pellicola l’attrice è una speaker. In un gioco di ruoli ben organizzato si ritroverà a sua insaputa nelle braccia di Richard (Colin Firth). La Thurman è sempre un’attrice a cui bisogna dare il merito di esporsi anche in progetti che anche se non sono proprio fortunati comunque rispecchiano la sua personalità di donna in contro tendenza. Infatti, le pellicole a cui partecipò in quegli anni non sono proprio da menzionare tra i grandi classici; tra l’altro il film diretto dal nostro Gabriele Muccino, Quello che so sull’amore determinò un premio Razzie Awards all’attrice Jessica Biel. Ultima fatica se così si può definire per la strabiliante attrice dalle origini sudafricane è Nonno questa volta è guerra in cui vedremo uno scatenato Robert De Niro alle prese con un nipote molto particolare.
Uma Thurman e la televisione
La parentesi televisiva dell’attrice non è proficua come quella cinematografica ma nel 2003 la serie Gli occhi della vita le consentirà di vincere il Golden Globe come Miglior attrice in una mini-serie, oltre al fatto che è anche la sua prima produzione. Altre partecipazioni la vedono interprete nelle serie The Slap, Imposters, Chambers, Unscripted, My Zinc Bed – Ossessione d’amore e Smash.
Come potrai leggere in questo articolo potrai conoscere la nuova avventura della star Uma Thurman nel sequel di Stargirl targato esclusivamente Disney +. Chissà come apparirà agli occhi dei suoi fan, compreso me, con addosso un personaggio particolare , una musicista dal nome Roxanne Martel ed ha un vantaggio dalla sua parte, Stargirl ammira le sue prestazioni musicali.
Uma Thurman – Amabile a detta di tutti, amata da pochi
La sfera sentimentale di una diva è sempre invasa da gossip più o meno veritieri; Uma Thurman non viene esclusa da questo caos mediatico. La sua vita amorosa è costellata sia di matrimoni e relazioni importanti, che di “voci” su alcuni flirt con alcuni attori. Ciò di cui siamo sicuri è che è stata sposata due volte. Il primo matrimonio è con l’attore Gary Oldman, galeotto fu il film Henry and June; come spesso succede per le relazioni intense nate d’impeto l’amore si spense velocemente. Di sicuro più duraturo fu il secondo matrimonio con Ethan Hawke, che durò dal 1998 al 2005. I due hanno un avuto un amore intenso e lei seguì il marito partecipando al cinema indipendente. L’unico film in realtà in cui collaborarono insieme è Tape del 2001. La relazione si sgretola pochi anni dopo, ma insieme i due hanno avuto due bambini, oramai maggiorenni, Maya Hawke e Levon Hawke. La prima sta seguendo le orme dei genitori e si vocifera un suo coinvolgimento nella pellicola di Kill Bill 3, mentre il figlio Levon è ancora titubante sul da farsi. A seguito del divorzio, ufficializzato nel 2005, si è unita sentimentalmente al finanziere Arpad Busson con il quale ha avuto tra alti e bassi una storia intensa da cui è nata la figlia con un nome quasi impronunciabile dettato dalle voglie della primogenita Maya. Il suo nome per tutti è Luna ma fai attenzione quando le chiederai l’autografo o i dati anagrafici perché il suo nome è Rosalind Arusha Arkadina Altalune Florence Busson. Come se avesse iniziato una seconda vita, Uma Thurman ha ultimamente dichiarato di essere single. Sarà vero?
Gossip tra realtà e presunte tali
Uma Thurman, come ti ho più volte chiaramente detto, è una donna dal fascino inconsueto. La sua bellezza incantò Robert De Niro durante le riprese di Lo sbirro, il boss e la bionda; Tarantino la volle a tutti i costi per Pulp Fiction, così come per Kill Bill, a tal punto che il personaggio di Bill fu dato a David Carradine, dopo il rifiuto di Warren Beatty, indispettito dal regista che come dictat diede quello di aspettare che Uma Thurman partorisse. Nel 2014 si parlò di un flirt di qualche giorno tra i due dopo il Festival di Cannes. Altri flirt importanti sono con Timothy Button e John Cusack. Voglio chiudere il ritratto di questa grande attrice che ha profuso il suo talento con diverse opere con la sua performance come ospite proprio in Italia a Che tempo che fa da Fabio Fazio dove, commossa, lancia un messaggio molto tenero alla famiglia Regeni.