“Ero furioso. Sono stanco di queste persone che sollevano il martello, per essere onesto. Giocano coi miei giochi, me li vogliono portare via”. Ecco come si è sentito Chris Hemsworth quando Captain America (Chris Evans) ha sollevato Mjolnir in Avengers: Endgame. Nella prima fase del Marvel Cinematic Universe, Thor era l’unico capace di sollevare Mjolnir, oltre a suo padre, Odino; poi sono arrivati Visione (Paul Bettany) in Avengers: Age of Ultron ed Hela (Cate Blanchett) in Thor: Ragnarok, che addirittura l’ha distrutto. L’interprete del Dio del Tuono sembra essersi stancato dopo che il suo collega degli Avengers ha impugnato la sua arma, ma tra non molto toccherà anche alla sua vecchia fiamma, Jane Foster in Thor: Love and Thunder. Sappiamo che anche nei fumetti diventa Mighty Thor, ma come farà il personaggio di Natalie Portman a sollevare Mjolnir? E soprattutto come ritornerà il magico maglio nei film dei Marvel Studios?
Nei recenti Marvel Comics anche Jane Foster risulta degna e possiede il potere di Thor: volo, teletrasporto dimensionale, emissione d’energia elettrica e manipolazione degli agenti atmosferici sono le abilità che la giovane acquisisce grazie a Mjolnir oltre a forza, agilità, velocità e resistenza sovraumane, tipiche degli Asgardiani. Creata da Stan Lee, Larry Lieber e Jack Kirby su Journey into Mystery (Vol. 1) n. 84 (settembre 1962) come la tipica damigella in pericolo che l’eroe deve salvare, presenta una particolare evoluzione: da infermiera presso lo studio medico del Dr. Donald Blake, alter ego umano del figlio di Odino, di cui è innamorata, col passare degli anni e delle uscite, diventa medico a sua volta e, dopo che il suo predecessore non può più alzare Mjolnir, indossa il manto di nuova Thor.
Nel 2014 Jason Aaron rilancia la serie sul Dio del Tuono, narrando di come Thor sia diventato indegno e regalandoci le nuove avventure di Jane Foster come supereroina. Quando le viene diagnosticato un cancro al seno, non volendo alcun favoreggiamento rispetto al resto dell’umanità, Jane rifiuta le cure magiche che le offre Thor; si sottopone dunque a una serie di dolorose chemioterapie che la rendono irriconoscibile e non sembrano portare miglioramenti finché non diventa la Dea del Tuono. Non rivela a nessuno la sua vera identità, neanche al suo predecessore, che la accetta come sua degna sostituta, accorrendo persino in suo aiuto con un gruppo di divinità femminili quando suo padre, non volendo che qualcun altro usi Mjolnir, le manda contro il Distruttore. Agisce per la giustizia per molti anni, anche come membro degli Avengers, finché non compie un sacrificio mortale per salvare Asgardia da Magog; successivamente è riportata in vita da Thor Odinson e Odino per poi raggiungere le fila delle Valchirie.
Nel Marvel Cinematic Universe, Natalie Portman ha vestito i panni di Jane Foster in Thor (2011) e in Thor: The Dark World (2013): in tale versione, Jane risulta una brillante astrofisica e non un’infermiera o un medico come nei fumetti. In Thor: Ragnarok (2017) è solo menzionata dal personaggio di Chris Hemsworth quando quest’ultimo rivela a Loki (Tom Hiddleston) che la sua storia con Jane è finita, come raccontato disperatamente anche ai colleghi in Avengers: Endgame (film in cui la vediamo solo in un cameo). Sulla sua assenza nel film diretto da Taika Waititi, l’attrice ha inizialmente affermato: “Ovviamente, non mi hanno messa in Thor: Ragnarok per via della sua ambientazione. Non si ambientava veramente sulla Terra, e il mio personaggio è sulla Terra”. Effettivamente la pellicola si articola principalmente nello spazio e in altri pianeti, ma recentemente abbiamo scoperto che non era questo l’unico motivo. Infatti, nella nuova scena cancellata di Thor: The Dark World proveniente dal cofanetto di The Infinity Saga Jane spiega che non può tornare con il Dio del Tuono ad Asgard perché non c’è nulla per lei nonostante sia molto innamorata di lui. D’altronde, il figlio di Odino non può trasferirsi sulla Terra per la sua responsabilità verso il trono di Asgard. Questa spiegazione può plausibilmente portare alla loro riunione nel prossimo Thor: Love and Thunder: New Asgard si trova sulla Terra e Thor non possiede più l’onere di governarla dopo aver passato la corona a Valchiria (Tessa Thompson) e potrebbe finalmente rivedere Jane.
Inoltre, Screen Rant ci svela un importante collegamento tra Avengers: Endgame e Thor: Love and Thunder, ricavato dalla lettura del romanzo di Brandon T. Snider, il tie-in di Infinity War intitolato The Cosmic Quest Volume II: Aftermath. Il libro racconta le ricerche di Erik Selvig e di Darcy Lewis sulle cause dello Schiocco, seguendo gli eventi prima del Blip che hanno eliminato metà della popolazione mondiale. Questa indagine li porta nuovamente in contatto con Jane Foster, completamente cambiata dopo gli eventi di Thor: The Dark World: quando Jane si è fusa con la Gemma della Realtà è stata una delle poche persone sulla Terra a percepire che le Gemme dell’Infinito erano state utilizzate insieme per causare il Blip, comprendendo che esse avevano causato la calamità. Il gruppo di scienziati si ritrovano a Tønsberg, in Norvegia (ora New Asgard), dove l’astrofisica usa le Waters of Sight, viste in Avengers: Age of Ultron, per creare una visione che le rivela la verità sul Guanto, la ricerca di Thanos e lo Snap.
Dopo la presentazione del film al San Diego Comic-Con, ci chiediamo come Jane Foster diventerà degna di sollevare Mjolnir e come il martello di Thor ritornerà sul grande schermo questa volta. Secondo la teoria formulata da un utente di Reddit, l’astrofisica non dovrà per forza dimostrarsi degna di impugnare l’arma, perché potrebbe semplicemente trattarsi di una variante dell’oggetto priva dell’incantesimo di Odino. Infatti, è noto che proprio il padre di Thor rese Mjolnir un’arma utilizzabile solo da chi possiede una determinata purezza di spirito; ma dopo la sua morte è possibile che anche l’incantesimo si sia spezzato, ragion per cui anche Hela, un villain, è stata capace di sollevare il martello e persino di distruggerlo. Di conseguenza il Mjolnir della realtà principale, ormai ridotto in frantumi, può essere utilizzato da chiunque. Quello brandito da Captain America in Avengers: Endgame, invece, appartenendo ad una linea temporale in cui Odino è ancora vivo, tecnicamente era ancora incantato. Inoltre, secondo l’utente le ipotesi riguardo il magico maglio che vedremo sono due: considerando che i resti del Mjolnir distrutto sono rimasti in Norvegia, a New Asgard, Valchiria (o lo stesso Thor) può averli recuperati per creare un nuovo martello sarebbe una versione priva dell’incantesimo di Odino; in alternativa, se Jane dovrà necessariamente dimostrarsi degna dell’arma, allora si tratterà di un Mjolnir proveniente da un’altra linea temporale.
Non sappiamo in che modo Thor: Love and Thunder riprenderà le ultime avventure fumettistiche di Jane Foster, ma in una recente intervista Kevin Feige ha dichiarato: “Taika Waititi ha letto il fumetto mentre stava realizzando Thor: Ragnarok. Credo che quando ha deciso di accettare la regia di un altro Thor è stato per questa lettura. Si tratta di un film grande, che conterrà molti elementi. Ci ha portato il fumetto e ci ha conquistato. Lo abbiamo amato. Abbiamo contattato Natalie, che è parte della famiglia dell’MCU e l’abbiamo messa in contatto con Taika. Dopo un incontro ha accettato”. Dal canto suo il regista ha risposto alla domanda riguardante la terribile malattia della ragazza di Thor: “Penso che sia un pezzo veramente potente del fumetto; credo che sia forte l’idea che Jane Foster combatta ben due battaglie. Personalmente adoro questa storyline. Però si deciderà successivamente se includerla o meno nel film”.
Thor: Love and Thunder arriverà nei cinema il 5 novembre 2021. Il personaggio di Chris Hemsworth risulta l’unico a cui è stato dedicato un quarto film e curiosamente ogni fase del Marvel Cinematic Universe presenta una pellicola sul Dio del Tuono. Al Tokyo Comic Con l’attore ha rivelato l’inizio delle riprese del film: “Ci sarà molto amore e anche molti tuoni, aspettatevi questo! Non ho ancora letto la sceneggiatura. So che ci stanno lavorando in maniera molto dura e sono sul serio emozionato all’idea di portare sullo schermo qualcosa di originale e inedito un’altra volta. Visto come abbiamo lasciato Thor ala fine di Endgame, lo spazio per muoversi e cambiare drasticamente rotta ancora una volta è parecchio. E trovo tutto questo parecchio entusiasmante. Le riprese inizieranno più o meno a metà dell’anno prossimo”.