Il biopic è un genere cinematografico che senza dubbio si è molto diffuso negli anni, e anche il Sommo poeta, non poteva restare esente dall’esserne coinvolto.
Dopo anni di annunci, dichiarazioni, scrittura, preparazione, infatti, il progetto che il Pupi Avati porta avanti da tempo, ovvero la realizzazione di un film sulla vita di Dante Alighieri appunto, è ad una svolta e abbiamo anche un titolo: Vita di Dante.
Il regista bolognese aveva infatti dichiarato alla stampa qualche tempo fa, che avrebbe battuto il primo ciak a maggio.
Erano quasi vent’anni che la sua idea era rimasta soltanto un progetto chiuso in un cassetto e fino allo scorso gennaio, a dir la verità, i lavori sembravano essersi nuovamente arenati sui finanziamenti che dovevano provenire dal Mibact, ma non ancora pervenuti alla produzione.
Poi per qualche mese il silenzio, dovuto anche al fatto che Pupi Avati era impegnato in un altro suo film, Lei mi parla ancora, ispirato all’omonimo romanzo di Giuseppe Sgarbi (padre di Vittorio e Elisabetta Sgarbi), commedia dai toni sentimentali e drammatici che vede protagonisti Renato Pozzetto e Stefania Sandrelli, film uscito sulla piattaforma Sky Cinema lo scorso 8 febbraio e che ha avuto un bel successo da parte del pubblico e della critica.
Ora però, finalmente, si torna a parlare del film su Dante Alighieri, poeta, scrittore, teologo, uomo politico e fondatore della lingua italiana, nato a Firenze nel maggio del 1265 e morto esule nei pressi di Ravenna il 13 o il 14 settembre del 1321.
Come ha dichiarato nei giorni scorsi il sindaco di Firenze, Dario Nardella, intervenendo ad una conferenza stampa indetta dal Ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, a proposito delle celebrazioni per il Dantedì, del 25 marzo,
“a metà maggio inizieranno le riprese del film di Pupi Avati dedicato a Dante, “Vita di Dante”, un grande tributo alla Firenze di allora e alla figura del Sommo Poeta: dal 17 le riprese saranno fatte a Cinecittà, mentre a partire dal mese di luglio si sposteranno a Firenze con Sergio Castellitto, che interpreterà Giovanni Boccaccio”.
Le riprese si svolgeranno tra Toscana, Romagna e Cinecittà, con la ricostruzione delle anguste atmosfere della Firenze trecentesca, con le case dei Donati, degli Alighieri, dei Portinari; non sarà infatti facile riprodurre gli scorci della Firenze medievale dove ambientare la vita quotidiana e le gesta più importanti del personaggio Dante, in una città nella quale sono state tante le modifiche architettoniche nel corso del tempo, anche se proprio vicino all’attuale Museo Casa di Dante, è possibile ancora trovare delle costruzioni nelle quali girare le scene della vita del “ghibellin fuggiasco”.
Pupi Avati ha affermato:
“Ricreeremo una serie di edifici e torri, come la casa degli Alighieri, dei Donati, dei Portinari e così via. Ma entreremo con la macchina da presa anche dentro a tanti monumenti che invece esistono (…) la chiesa di Santa Margherita dei Cerchi, il Battistero di San Giovanni, la chiesa di San Martino al Vescovo, la Badia Fiorentina, Orsanmichele, e gli interni di Palazzo Davanzati. Sono previste anche l’abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano e di Vallombrosa”.
Tra le notizie certe c’è l’attore protagonista, Sergio Castellitto, che vestirà i panni di Giovanni Boccaccio, il primo biografo in assoluto di Dante Alighieri che, grazie al suo componimento Trattatello in laude di Dante, ha contribuito a strappare dall’oblio la vita e le opere del Sommo Poeta.
Altre notizie sulla trama, le apprendiamo sempre dalla voce del regista, il quale svela che il poeta ci sarà presentato in tre momenti della sua vita: a cinque anni, a nove e da adulto.
“Punterò su approfondimenti psicologici che in genere nella dantistica vengono in gran parte a mancare. Ciò che avverto necessario raccontare è infatti il ragazzo prima e l’uomo poi. Vorrei entrare nella vulnerabilità e nella fragilità di Dante come persona, andare oltre la sua monumenta-lità come poeta, il Sommo Poeta. Vorrei coglierne i sentimenti, le emozioni di un ragazzo segnato da un destino spietato. Dall’età di cinque anni quando perde la madre fino all’esilio, per lui è un continuo susseguirsi di eventi drammatici sia a livello affettivo che a livello pubblico e sociale, incappando in una serie di vicende che gli sono perennemente ostili e che lo emarginano sempre.”
L’idea è quella di terminare le riprese entro il 2021, per poter celebrare in tempo i 700 anni dalla morte di Dante, anche se ancora c’è parecchia incertezza su chi interpreterà gli altri attori; di sicuro sappiamo che, chi parlerà pochissimo sarà Beatrice, che in tutto il copione ha una battuta sola, quando incontra Dante e dice: “Vi saluto!”
Un plauso a Pupi Avati dunque, il cui intento è principalmente quello di farci affezionare alla figura Dante da cui siamo invece lontani anche per come ci è sempre stato imposto a scuola e di suscitare lo stesso bene che gli vuole Boccaccio.
Ci riuscirà?
Staremo a vedere.
Si deve farlo e sarà un successo a livello mondiale ottimo per i nostri giovani : Pupi Avati e da clonare grazie Pupi