La Snyder Cut è semplicemente una lunga e stupenda dedica ai fan: un oggetto tanto desiderato, atteso e ottenuto. Molti la consideravano una chimera, ma si tratta di un evento reale, senza precedenti nella storia della settima arte: finalmente è stato valorizzato il lavoro di un regista e di tanti attori, reputato un flop nel 2017, un punto morto per il DCEU. Non stiamo parlando di un grandissimo film, ma del crossover fumettistico che ci aspettavamo dal trailer:
https://www.youtube.com/watch?v=T1h1X7ws_PI
Nel 2017, invece, i fan restarono delusi dalla visione di Justice League dopo trailer e promozioni che preannunciavano un film epico. Ricordiamo che Zack Snyder nel maggio 2017 abbandonò il progetto dopo la scomparsa della figlia Autumn, a cui ora ha dedicato la Snyder Cut; seguendo anche le indicazioni di Warner Bros., Joss Whedon (The Avengers) subentrò alla regia aggiungendo diverse scene e mitizzando i toni, cercando di “marvelizzare” il super gruppo.
Distribuito al cinema dal 17 novembre 2017 (era un venerdì, sicuramente non partiva col piede giusto), si è dimostrato un insuccesso in tutti i sensi: secondo Deadline Hollywood, il film ha registrato una perdita di circa 60 milioni di dollari; inoltre, ha ricevuto soprattutto recensioni negative dalla critica, con una percentuale di voti del 40% sul sito Rotten Tomatoes. Da allora l’hashtag #releasethesnydercut ha spopolato sul web e Zack Snyder ha coccolato i fan pubblicando diversi materiali appartenenti alla vera versione di Justice League: Flash che salva Iris, la minaccia di Darkseid e Superaman con il costume nero sembravano solo pezzi di un puzzle che ora finalmente si è completato.
Inizialmente Warner Bros. aveva dichiarato di non prevedere piani per distribuire la versione alternativa di Justice League, ma a maggio dello scorso anno è stata annunciata l’uscita della director’s cut di Snyder su HBO Max. La Snyder Cut è stata rilasciata il 18 marzo 2021 anche su Sky in Italia e ha subito convinto il pubblico e la critica: per esempio, su Rotten Tomatoes riceve il 73% delle recensioni positive. Oltre a parlare di numeri, approfondiamo i motivi che ci invitano a dedicare 4 ore della nostra vita al “nuovo” cinecomic DC.
Snyder Cut: ecco la vera Justice League
Difficile parlare della nuova versione senza paragonarla a quella uscita al cinema 4 anni fa: due film completamente diversi, per durata, toni e caratterizzazione dei personaggi. Sin dalla scena iniziale si nota come la trama della Snyder Cut sia più coerente con i precedenti film del DCEU e rende più comprensibile la visione dell’intero lungometraggio: Superman è morto alla fine di Batman V Superman (clicca qui per acquistare lo steelbook dell’Ultimate Edition su Amazon) risvegliando le Scatole Madri; esse richiamano sulla Terra Steppenwolf, servitore del potente Darkseid, che recupera la prima scatola su Themyscira. La regina Ippolita avverte della minaccia sua figlia Diana che, insieme a Bruce Wayne, riunirà un’invincibile squadra.
Nata nel 1960 sulle pagine dei fumetti DC Comics grazie allo sceneggiatore Gardner Fox, da un’idea di Julius Schwartz, la Justice League cinematografica è formata da Batman, Wonder Woman, Flash, Cyborg, Aquaman e Superman. La sceneggiatura della Snyder Cut è curata da Chris Terrio, a cui Warner Bros. aveva affidato la riscrittura di Batman v Superman dopo aver vinto il Premio Oscar per Argo. Il regista sceglie di proporre la sua versione in 4:3, una caratteristica non eccellente, ma che non infastidisce la visione del film. L’ottima colonna sonora di Tom Holkenborg, meglio conosciuto come Junkie XL (Batman v Superman) e l’accurata regia di Snyder tengono alta l’attenzione anche nei momenti meno dinamici.
Inizialmente pensata come una miniserie di 4 episodi di un’ora ciascuno, la Snyder Cut è stata distribuita come un intero film. Durante la visione, però, ci accorgiamo che è divisa in 6 parti più un epilogo: ogni parte è anticipata da un titolo che ne racchiude il senso e gli eventi. Difficilmente al cinema poteva essere distribuita una versione così lunga, ma all’epoca un film di circa tre ore con i giusti toni probabilmente avrebbe raggiunto il successo sperato.
La lunga durata di circa 4 ore rappresenta addirittura un pregio per la Snyder Cut. In primis, i personaggi principali risultano più approfonditi e le loro azioni assumono un senso. Per esempio, Diana (Gal Gadot) informa Bruce Wayne (Ben Affleck) della minaccia dopo averla ampiamente conosciuta. Grazie ai flashback e all’analisi del suo rapporto con il padre, Cyborg (Ray Fisher) si dimostra uno dei migliori aspetti del film. Ridotto a semplice macchietta da Joss Whedon, Barry Allen (Ezra Miller) è protagonista delle mie scene preferite della pellicola, risultando determinante nella vittoria finale. Steppenwolf, inoltre, è un villain meno stereotipato, dotato di preoccupazioni e ambizioni per soddisfare Darkseid.
A differenza di quattro anni fa non è lui il villain principale, ma debutta anche il tiranno di Apokolips, solo menzionato all’epoca: al comando del suo esercito e accompagnato dai fedeli DeSaad (Peter Guinness) e Granny Goodness, Darkseid ricerca l’Equazione dell’Anti-vita per controllare ogni forma di vita nell’universo. È interpretato da Ray Porter che nella Snyder Cut appare anche nelle vesti del fabbro che crea il contenitore per la Scatola Madre affidata agli uomini.
Tra i nuovi personaggi nella Snyder Cut notiamo anche Ryan Choi (Zheng Kai), assistente di Silas Stone ai Laboratori S.T.A.R.: la sua specializzazione in nanotecnologia ci ricorda che nei fumetti diventa Atom, eroe capace di ridurre le proprie dimensione a livello sub atomico. Nell’Arrowverse abbiamo conosciuto un Atom più famoso, Ray Palmer (Brandon Routh), ma Ryan Choi è presente anche in Crisis on Infinite Earths.
Uno dei membri fondatori della Justice League, Lanterna Verde non è presente nel film, ma è citato maggiormente nella Snyder Cut: Yalan Gur si schiera tra gli alleati delle truppe umane e divine nel flashback della battaglia contro Darkseid; nel futuro apocalittico intravisto da Cyborg notiamo il cadavere di un alieno simile a Kilowog, il responsabile per l’addestramento delle nuove reclute; nella scena era prevista l’apparizione di John Stewart, la seconda Lanterna umana, ma Warner Bros. ha chiesto a Snyder di escluderlo avendo altri piani per il personaggio. Lo ha sostituito Martian Manhunter (Harry Lennix), comparso già in Man of Steel con l’aspetto umano del Generale Calvin Swanwick.
Anche nel fantastico epilogo, girato ex novo da Snyder, si aggiunge un personaggio: il Joker di Jared Leto mostra tutto il suo odi et amo per la sua nemesi e la voglia di tornare nell’universo cinematografico DC. Non sono presenti scene post credit nella Snyder Cut, ma il dialogo tra Lex Luthor (Jesse Eisenberg) e Deathstroke (Joe Manganiello) confluisce in quest’ultima parte e diventa ancora più interessante.
Tanto lunga quanto epica, la Snyder Cut ci ha regalato diverse scene indimenticabili, dimostrandosi l’opera cinematografica DC Comics più completa, presentando molti aspetti della “mitologia” della casa editrice fumettistica. I fan desiderano vedere sequel di questi eventi ma dovranno ricorrere a un nuovo hashtag, #RestoreTheSnyderVerse. Infatti, nell’intervista con Variety Ann Sarnoff, CEO di Warner Media, ha annunciato che per ora la trilogia di Snyder è conclusa:
“Apprezzo il fatto che i fan abbiamo adorato il lavoro di Zack e siamo davvero grati per il suo contributo alla DC. Siamo felici che sia riuscito a dare vita alla sua versione della Justice League, che non era nei piani fino ad un anno fa. Con questo si completa la sua trilogia. Siamo davvero felici di quello che abbiamo fatto, ma siamo davvero eccitati per i piani Multi-dimensionali che abbiamo per i nostri personaggi DC attualmente in fase di sviluppo”.