Tutti i bambini sono vittime di abusi, se consideriamo le azioni di chi ci governa. Tim Roth
Non si può dire che il suo volto ispiri simpatia, anche se è un uomo davvero affascinante. Tratti spigolosi, sguardo perennemente superbo e sbruffone, questo attore ha usato queste sue caratteristiche fisiche regalarci personaggi altrettanto spinosi. La sua carriera inizia quasi per caso a scuola quando, per gioco, partecipa ad un provino per una recita scolastica e ottiene il ruolo principale, scoprendo così la sua passione per la recitazione.
In compagnia di altri celebri nomi, fa parte del cosidetto brit pack (giovani attori britannici che hanno conquistato Hollywood) con, tra gli altri, Gary Oldman, Colin Firth e Daniel Day Lewis; andiamo a conoscere meglio la carriera e la vita di Tim Roth.
Figlio del giornalista Ernie Smith, il quale adotta il cognome Roth dopo la Seconda Guerra Mondiale per i suoi viaggi anche in paese ostili alla Gran Bretagna, e della pittrice e insegnante Anne, Timothy Simon Smith nasce a Londra il 14 Maggio 1961. Dopo aver frequentato la Strand School, desideroso di diventare scultore, Tim Roth si iscrive alla Camberwell College of Arts della University of the Arts London in cui, per gioco, partecipa ai provini per la recita scolastica Dracula e ottiene il ruolo del vampiro, finendo per innamorarsi della recitazione.
Tim Roth ha un figlio nato nel 1983 di nome Jack, avuto dalla produttrice Lori Baker, mentre dal 1993 è sposato con la stilista Nikki Butler, dalla quale ha avuto i due figli Timothy (1995) e Cormac (1996), morto per un cancro nel 2022.
La carriera di Tim Roth
Impersonare un cattivo è anche un modo per esorcizzare certi fantasmi del passato, quando a scuola i miei coetanei mi picchiavano un giorno si e l’altro pure, approfittando del fatto che ero piccolo di statura. Sullo schermo sembriamo tutti più grandi…i trucchi del mestiere funzionano benissimo.
Prima di iniziare dalla carriera di questo attore, che ha all’attivo più di settanta film e più di venti serie Tv (alcune sconosciute da noi), compreso il video di Tupac Shakur Wanted dead or alive, ecco qualche curiosità!
Ha rifiutato il ruolo di Severus Piton in Harry Potter, andato poi al compianto Alan Rickman, per partecipare al remake de Il pianeta delle scimmie di Tim Burton ed era stato preso in considerazione per il ruolo di Hannibal Lecter in Hannibal (2001), parte poi “conservata” da Anthony Hopkins, inoltre ha rifiutato i ruoli di Seth Gecko e Pete Bottoms in Dal tramonto all’alba (1996) per impegni lavorativi.
Ma non solo! Era stato preso in considerazione per il ruolo del Dottor Frederick Chilton in Red Dragon (2002), andato poi a Anthony Heald, per quello di Obi-Wan Kenobi in Guerre Stellari: Episodio 1 La minaccia fantasma (1999, ruolo poi assegnato a Ewan McGregor ), di Amon Goeth in Schindler’s List (1993, Ralph Fiennes), e di Archie Hilcox in Bastardi senza gloria (2009, Michael Fassbender).
La prima apparizione televisiva di Tim Roth risale al 1982 quando interpreta uno skinhead razzista di sedici anni in perenne conflitto con professori e autorità nel film Made in Britain, una pellicola del regista Alan Clarke e scritta da David Leland, in cui viene rappresentata la vita della classe operaia britannica in modo realistico, dal linguaggio crudo, volgare e pregno di razzismo.
Rimanere intrappolati in un ruolo succede solo nella tua mente, solo nella tua mente.
Dopo aver partecipato, ancora per la TV, al film Meantime (1983) di Mike Leight, uno dei progetti preferiti da Tim Roth, l’attore finalmente debutta al cinema con Vendetta (The hit, 1984 ) di Stephen Frears, un noir in cui interpreta Myron, un killer che, insieme al suo collega Braddock/ John Hurt , rapisce e porta Willie Parker/ Terence Stamp, colui che li ha traditi dieci anni prima, dalla Spagna dove è stato rintracciato a Parigi con l’intenzione di ucciderlo, mentre sono inseguiti dalla polizia.
Successivamente Tim Roth recita in Ritorno a Waterloo (1984) di Ray Davies, Assassinio allo specchio (1985) di Dick Lowry con l’indimenticabile Bette Davis, Un mondo a parte (1988) di Chris Menges, Un prete da uccidere (1988) di Agnieszka Holland, Twice upon a time (1988) di Nathaniel Gutman e Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante (1989) di Peter Greenaway; nel 1990 Robert Altman lo dirige in Vincent & Teo, dove Tim interpreta il celebre pittore Vincent Van Gogh.
Dopo aver partecipato a Ferendji (1990) di Sabine Prenczina, insieme a Gary Oldman Tim Roth recita in Rosencrantz e Guildenstern sono morti diretto da Tom Stoppard, pellicola che si guadagna il Leone D’Oro come Miglior Film alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 1990, una commedia grottesca in cui i due protagonisti, amici di Amleto, sono impegnati in strambe discussioni sulla morte e la casualità.
Tim Roth decide di trasferirsi a Los Angeles e qui viene notato da Quentin Tarantino che lo vorrebbe per interpretare Mr.Blonde o Mr. Pink in Le Iene (1992), ma l’attore preferisce la parte di Mr.Orange e riesce ad ottenerla, ottenendo così un grande successo per la sua interpretazione e diventando finalmente un volto noto al grande pubblico.
La collaborazione tra Roth e Tarantino continuerà qualche anno dopo con Pulp Fiction (1994), in cui Tim, insieme ad Amanda Plummer, interpreta la coppia di ladri del ristorante, nel 1995 con Four Rooms, diretto oltre che da Tarantino da Robert Rodriguez, Alexandre Rockwell e Allison Anders, nel 2015 con The hateful eight e infine in C’era una volta a… Hollywood (2019), nel piccolo ruolo del maggiordomo di Jay Sabring.
L’anno successivo, nel 1996, Tim Roth partecipa a Rob Roy di Michael Caton-Jones dove l’attore viene candidato come Miglior Attore non protagonista agli Oscar, ai Golden Globe e ai Saturn Awards, ma non vince, mentre è premiato con la solita nomination ai BAFTA e al Kansas Film Critics Circle Award. Sempre nel 1996 Woody Allen lo vuole nel suo musical Tutti dicono I love you per interpretare l’ex detenuto Charles, mentre due anni più tardi, Giuseppe Tornatore lo sceglie come protagonista de La leggenda del pianista sull’oceano, pur non avendo mai suonato quello strumento.
La sua prima, e fino ad ora unica, esperienza come regista Tim Roth la ha nel 1999 con Zona di guerra, film che però ha avuto una bassa distribuzione e quindi dall’incasso esiguo, in cui si parla di incesto e, nel 2016 durante un’intervista a The Guardian, Tim rivelò di aver subito degli abusi da parte del nonno, come il padre prima di lui: “E’ stato abusato. E sono stato abusato. Ma non sono stato abusato da lui, sono stato abusato dal suo aguzzino…era suo padre. Era un fottuto stupratore. Ma nessuno aveva la lingua. Nessuno sapeva cosa fare. Ecco perchè ho realizzato Zona di guerra.”
Nel 2001 Tim Roth recita nel remake de Il pianeta delle scimmie (1968) diretto da Tim Burton, in cui interpreta il perfido generale Thade, una scimmia dedita alla caccia degli umani, in Invicibile di Werner Herzog, distribuito in Italia 7 anni dopo l’uscita, e in D’Artagnan di Peter Hyams, naturalmente nel ruolo del cattivo della storia Febre.
Piccola curiosità: durante le riprese de Il pianeta delle scimmie, Tim Roth non fu molto contento di girare con Charlton Heston, all’epoca presidente del NRA, anzi tempo dopo dichiarò che non avrebbe accettato di partecipare al film sapendo che avrebbe dovuto girare una scena al suo fianco, essendo lui contrario all’associazione che opera in favore dei detentori di armi:
“Avevo un contratto quindi non potevo farne a meno… Ho chiarito i miei sentimenti sul set, ma mi sono truccato e ho indossato la mia attrezzatura, comprese le mani di gomma per non essere infettato se lo avessi toccato, e sono entrato. Abbiamo girato la scena e me ne sono andato velocemente.”
Dopo aver recitato in un altro remake, Funny Games di Michael Haneke (2007), ruolo che turbò molto l’attore che lo definì “il film più disturbante tra tutti quelli che ho fatto”, nel 2008 ancora un ruolo da villain per lui, questa volta dell’universo Marvel, Abominio in L’incredibile Hulk di Lous Leterrier, parte accettata per far contento suo figlio.
Nel 2014 Tim partecipa a Selma- La strada per la libertà di Ava DuVernay, mentre nel 2015 è protagonista del film Chronic di Michel Franco, regista con cui lavorerà di nuovo nel 2021 in Sundown, e ancora una volta compare nella pellicola Marvel nel ruolo di Abominio Shang-Chi e la Leggenda dei dieci anelli (2021).
Vanno però anche ricordati tre prodotti televisivi andati in onda anche da noi in Italia e che hanno riscosso un discreto successo di cui Tim è stato il protagonista: Lie to me, andato in onda sui canali FOX dal 2009 al 2011, il sequel Twin Peaks, o Twin Peaks il ritorno, di David Linch (2017) e Tin Star (2017-2020).
Dovremmo rivedere Tim Roth sul grande schermo con il film The Misfits di Renny Harlin con Pierce Brosnan e Resurrection di Andrew Semans, di cui ancora non conosciamo la data di uscita.
Ho impersonato diversi cattivi, ma se è divertente, voglio continuare a farli.