Presto nelle sale italiane, dal 14 giugno
Lucky Red presenta un altro piccolo gioiello d’animazione giapponese, primo film animato della giovane Studio Ponoc.
Ma andiamo con ordine. “Mary e il fiore della strega” è un lungometraggio del giapponese quarantatreenne Hiromasa Yonebayashi, autore anche di “Arrietty, il mondo segreto sotto il pavimento” del 2010 che attualmente ha in lavorazione “Little heroes, Kani, Tamago and the invisible man.”, tratto dal racconto fantasy della britannica Mary Steward “La piccola scopa.”
Ma ora parliamo della storia.
Tanto tempo fa, in un regno incantato, una giovane strega dai capelli rossi ruba dei semi blu e fugge sulla sua scopa volante; inseguita dai maghi che eseguivano esperimenti sulla magica pianta, cade al suolo, perdendo tutti i suoi oggetti nelle profondità di una folta foresta. Il tempo passa, e ci ritroviamo a conoscere Mary, una bambina di dieci anni, a casa della prozia per le vacanze estive. Non essendoci molti suoi coetanei nel piccolo paese, Mary rompe la noia aiutando gli altri nelle faccende domestiche, mostrandosi volenterosa e affabile. Ma, c’è un ma: la piccola Mary è così maldestra da combinare disastri in ogni luogo. Soffre per questo e dà la colpa ai suoi folti capelli rossi. Un giorno, inseguendo un gatto nella foresta, trova i perduti semi blu e la scopa e toccandoli si ritrova in possesso di poteri magici e viene trasportata in volo nel mondo magico di Endor, popolato da maghi e streghe. Qui, all’Università delle arti magiche, affinerà i suoi poteri e conoscerà la Rettrice e il professore di chimica, colpiti dalle abilità della bambina. Come ogni buona storia che si rispetti, alla fine Mary dovrà mettersi in gioco per salvare se stessa e i suoi cari.
E’ stato rilasciato il trailer in italiano poche ore fa:
Non appena ho finito di guardare il trailer, subito mi sono venuti in mente altri capolavori animati giapponesi, primi su tutti quelli di Hayao Miyazaki. Se non li avete visti, vi consiglio “La città incantata” del 2001 (premio Oscar per il miglior film d’animazione nel 2003) e “Il castello errante di Howl” del 2004, e allora sono andata ad informarmi meglio, scoprendo che Studio Ponoc è stato creato da alcuni registi e professionisti staccatosi dalla ben più famosa Ghibli di proprietà, appunto, di Miyazaki e Takahata. In Italia il film è stato mostrato in anteprima nel corso del Napoli Comicon.
Sono certa che questa pellicola di Yonebayashi non ci deluderà, mantenendo i soliti ottimi standard a cui la Ghibli ci aveva abituato.