Era il 1980 quando Martin Scorsese usciva nelle sale con Toro Scatenato, la biografia del campione mondiale dei pesi medi Jake La Motta, detentore del titolo dal 1949 al 1951 quando fu costretto a cederlo a Ray ‘Sugar’ Robinson. Come il regista e come il protagonista Robert De Niro il pugile, detto ‘il toro del Bronx’ per le sue capacità da picchiatore e soprattutto da incassatore, viene da New York e dal quartiere noto come Little Italy dove in quegli anni la violenza dell’ambiente offriva due scelte, secondo il figlio di emigranti Scorsese: “Diventare gangster o farsi prete”. Una terza scelta è quella di inseguire un sogno come La Motta, Scorsese e De Niro (premiato con l’Oscar da migliore attore protagonista) hanno fatto, con la determinazione e a volte la furia di un toro scatenato (Raging Bull).
Oggi, quarant’anni dopo, Martin Scorsese si prepara a tornare sul ring per ripercorrere la folgorante ascesa fino al titolo dei pesi massimi e il declino di un altro campione venuto dalla povertà e dalla violenza: Mike Tyson. Ce lo ha rivelato Jamie Foxx, straordinario interprete (premio Oscar per il ritratto del musicista Ray Charles nel biopic Ray) che si sta già allenando per vestire i panni di ‘Iron Mike’ (foto in basso). L’attore nel programma ‘All the smoke’ di Showtime, ha dichiarato: “… Intendiamo mostrare come tutti si evolvano. Tutti vengono da un buon o brutto posto. Credo che, una volta sollevato il velo su Mike Tyson in questa storia, tutti riusciranno a comprendere il viaggio di quest’uomo, dai giovani agli anziani”. Il film, del quale non sappiamo ancora la data d’uscita, dovrà confrontarsi a paragone di altre grandi biografie dei campioni della boxe: oltre a Toro Scatenato pensiamo ad Alì di Michael Mann con Will Smith, a Cindarella Man di Ron Howard con Russell Crowe o ai più datati ritratti di Rocky Graziano/Paul Newman in Lassù qualcuno mi ama del 1956 o di James Corbett/Errol Flynn (Il sentiero della gloria) del 1942, per non parlare di Rocky Balboa, creato da Sylvester Stallone e così verosimile da essere entrato nell’immaginario collettivo.
La pellicola non mancherà di suscitare polemiche, poichè Tyson è stato sì un pugile eccezionale (è tuttora il campione del mondo dei pesi massimi più giovane della storia a 21 anni), ma anche un uomo violento condannato per stupro, oltre ad aver quasi staccato un orecchio con un morso ad un suo avversario, Evander Holyfield,mentre quest’ultimo lo stava facendo a pezzi durante un incontro. In attesa di saperne di più sul biopic di Martin Scorsese, ti invitiamo a rivedere i film citati nell’articolo: pochi sport hanno ispirato il cinema come il pugilato.
Martin Scorsese È Un Regista Straordinario!
Verissimo!