Con la creazione degli X-Men Stan Lee si sofferma su temi impegnati come l’odio razziale e la discriminazione, mettendo al centro la figura del diverso. I mutanti sono perseguitati dalla società per paura, rappresentano un pericolo per la sopravvivenza della razza umana. Il loro primo villain, Magneto, costituisce l’emblema della diversità perché oltre ad essere un mutante, ha anche origini ebree. Sin dal primo film della saga cinematografica dedicata ai famosi personaggi Marvel scopriamo che da piccolo è stato separato dai suoi familiari in un lager nazista. Restando in tema Shoah, ricorderemo quelle scene confrontandole con le origini fumettistiche del personaggio; in particolare, riveleremo il vero nome dell’antieroe Marvel.
Nato grazie al genio di Stan Lee e ai magnifici disegni di Jack Kirby, Magneto sfida per la prima volta i Mutanti sulle pagine di X-Men n. 1 del Settembre 1963. È conosciuto anche come Signore del magnetismo perché capace di generare e controllare campi magnetici con cui manipola i metalli, soprattutto quelli ferrosi. Uno dei più potenti Homo Sapiens Superior, inizialmente attaccò il team guidato dal professor Xavier con la sua Confraternità dei Mutanti Malvagi, formata da Mastermind, Toad, Scarlet Witch e Quicksilver.
In seguito ha combattuto anche contro gli Avengers e si alleò con Namor contro i Fantastici Quattro. Il supercriminale ha raggiunto un primato importante, posizionandosi al primo posto nella classifica dei cento più grandi cattivi della storia dei fumetti stilata da IGN. Nella sua storia editoriale, poi, è passato anche dalla parte del bene, diventando un X-Men.
Magneto: il simbolo della Shoah nell’universo Marvel
Polonia, 1944: la data e il luogo con cui si apre il film ci ricordano che faremo i conti con gli orrori del nazismo. Dopo averti illustrato i film per ricordare il Giorno della Memoria, potremmo far rientrare in questa categoria anche X-Men: L’inizio: in un campo di concentramento, Erik Lehnsherr, un ragazzo di origini ebraiche, è separato con la forza dai suoi familiari; è un potente mutante che per la rabbia piega il cancello di metallo che lo separa dalla madre, ma è trattenuto dai soldati nazisti.
La pellicola del 2011 riprende fedelmente la scena d’apertura di X-Men (2000), in cui Magneto da adulto è interpretato da Ian McKellen (Il Signore degli Anelli), ma aggiunge anche altre scene che relazionano il personaggio con il suo tragico passato: in particolare, Klaus Schmidt / Sebastian Shaw (Kevin Bacon), dopo averlo osservato nel contorcere il cancello, chiede al giovane mutante di spostare una monetina di metallo; dato che Erik non riesce, il dottor Schmidt uccide sua madre davanti ai suoi occhi scatenando tutto il suo potenziale che lo porta quasi a distruggere la stanza, accompagnato dal divertimento del nazista.
Cresciuto e interpretato dal fantastico Michael Fassbender, il Signore del Magnetismo ricerca i nazisti sopravvissuti dopo la caduta del Terzo Reich per vendicarsi; anche dopo aver incontrato gli X-Men di Charles Xavier (James McAvoy), le sue intenzioni non cambieranno e proprio la monetina sarà fatale per Shaw.
Siamo sicuri che Erik Lehnsherr sia il vero nome di Magneto e che quelle raccontate nei film siano le sue vere origini?
Innanzitutto, ricordiamo che la storia della creazione del personaggio è stata comparata al leader dei diritti civili Malcolm X e al fondatore della Lega di Difesa Ebraica Meir Kahane. Come accade per molti villain importanti, per esempio Joker, le origini non sono subito svelate e spesso appaiono misteriose.
Nonostante il villain sia nato insieme agli altri Mutanti sul primo numero di X-men, ha ricevuto una propria miniserie solo nel 1996, scritta da Peter Milligan e Jorge González e disegnata da Kelley Jones. Si sono susseguite anche altre saghe a lui dedicate, ma le origini ebree sono narrate nel 2009 in Magneto – Testamento, grazie alla storia di Greg Pak (Planet Hulk) e ai disegni di Carmine Di Giandomenico (Flash).
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In questa saga viene rivelato il vero nome di Magneto: Max Eisenhardt. Si approfondisce il suo passato, delineato in maniera differente rispetto ai film. Nato in Germania verso la fine del 1920 e sopravvissuto alla Notte dei cristalli, dopo l’emanazione delle leggi di Norimberga nel 1939 la famiglia di Max si rifugiò in Polonia; qui, però, fu catturata durante l’invasione tedesca e reclusa nel ghetto di Varsavia, da cui riuscì a fuggire.
Purtroppo la famiglia del mutante fu trovata di nuovo dai nazisti che uccisero il padre, la madre e la sorella; Max si salvò, probabilmente grazie ai suoi poteri, che si manifestarono per la prima volta. La sua difficile infanzia non finisce qui, però, perché dopo esser fuggito, è catturato ed inviato ad Auschwitz, dove diventa un deportato e ritrova il suo amore adolescenziale, la rom Magda, con cui riesce a scappare durante la rivolta del 7 ottobre 1944. I suoi poteri si manifestarono pienamente quando un gruppo di mafiosi ucraini bruciò la sua casa in cui era presente la figlia Anya; solo in quel momento, ricercato dalle autorità, Magneto assunse l’identità di Erik Lehnsherr.