James Bond si prepara all’ultimo attesissimo capitolo al cinema. La notizia del rinvio di No time to die per la pandemia di Coronavirus mi ha lasciato un po’ con l’amaro in bocca: ero molto curioso di vedere come Rami Malek (Bohemian Rhapsody) nei panni del villain Safin avrebbe messo in difficoltà l’agente segreto interpretato da Daniel Craig (Knives Out); inoltre, la pellicola, accompagnata dalle musiche di Hans Zimmer, vedrà anche il ritorno di Blofeld (Cristopher Waltz). Tuttavia, considero la nuova uscita del 12 Novembre una buona occasione per rivedere gli ultimi film di 007. In questo articolo introdurremo il personaggio creato dalla penna di Ian Fleming e nelle prossime settimane ripercorremmo insieme le avventure di Craig/Bond.
“Il mio nome è Bond… James Bond”
Nel nostro immaginario collettivo l’agente 007 rappresenta la spia per eccellenza. Il successo di James Bond è frutto della saga più longeva della storia del cinema, prodotta dalla EON Productions Ltd.. I film ufficiali sono stati supervisionati prima da Harry Saltzman e Albert Broccoli e ora da Barbara Broccoli e Michael G. Wilson e presentano alcuni tratti comuni: viaggi intercontinentali compiuti durante le avventure dal protagonista, le sue sfide all’ultimo colpo contro il nemico di turno, le auto sportive e superaccessoriate, le affascinanti Bond Girl. Il franchise si contraddistingue anche per il memorabile tema musicale creato da Monty Norman; inoltre, le canzoni sono sempre interpretate dai maggiori cantanti del momento, quest’anno tocca a Billie Eilish.
Come nasce James Bond?
Se pensiamo a 007, immaginiamo subito la sua peculiare presentazione. In realtà, inizialmente si sarebbe dovuto chiamare James Secretan, poi lo scrittore inglese Ian Fleming optò per un nome più semplice. Il 15 gennaio del 1952, fresco sposo della contessa Anne Geraldine Rothermere Charteris, per “sconfiggere la noia della vita coniugale”, dà inizio alle missioni della nota spia. Il nome del protagonista dei romanzi di Fleming, James Bond, è ripreso da un famoso ornitologo americano; lo scrittore era appassionato di bird watching e l’autore di un libro sul tema si chiamava appunto James Bond. Secondo alcuni, quest’ultimo avrebbe soggiornato per un periodo in Giamaica vicino alla villa Goldeneye di Fleming, sede della stesura dei romanzi della saga.
Dal ricordo di una partita a carte al Casino di Lisbona nasce la prima opera con protagonista James Bond: Casino Royale. Nella prima avventura 007 dovrà affrontare il perfido agente sovietico Le Chiffre, e incontrerà Vesper Lynd, fatale Bond Girl. All’inizio Fleming non riceve apprezzamenti da pubblico e critica; i riconoscimenti arrivano col passare degli anni, soprattutto dall’arrivo del personaggio al cinema, nel 1962. Dal 1952, dopo il primo romanzo, con un metodo impeccabile, riuscì a pubblicare un libro all’anno, fino alla sua morte, avvenuta nel 1964 per un infarto.
Il successo è tale da portare numerosi epigoni a continuare a scrivere le avventure dell’agente dei servizi segreti britannici. Amico di Fleming e fan di James Bond, Kingsley Amis firma con lo pseudonimo di Robert Markham Colonel Sun, il primo romanzo scritto dopo la morte del creatore della saga. Nel 1973 la Glidrose (o Ian Fleming Publications) autorizza la biografia su 007 basata sugli elementi dei romanzi scritta da John Pearson, biografo ufficiale di Ian Fleming. La casa editrice renderà possibile anche la pubblicazione di alcune trasposizioni letterarie dei film: Christopher Wood, sceneggiatore di James Bond, The Spy Who Loved Me (1977) e di James Bond and Moonraker (1979), pubblica due libri contemporaneamente all’uscita dei film.
James Bond lavora per l’MI6, i servizi segreti militari del Regno Unito, la cui sede si trova nei pressi di Regent’s Park, nascosta come sede della Universal Exports ltd., società di import-export inventata da Ian Fleming. Da GoldenEye, la sede dell’agenzia risulta quella reale e non più segreta nei pressi del ponte londinese Vauxhall Bridge. All’interno dell’ MI6, troviamo il superiore diretto di 007, M; il nome si riferisce all’iniziale di Sir Mansfield Smith-Cumming, il primo a guidare l’organizzazione. Q, che deriva da Quartermaster, è il maggiore Goeffrey Boothroyd e ha il compito di sviluppare i tecnologici gadget per la nostra spia. Altri personaggi ricorrenti dell’opera sono l’agente della CIA Felix Leiter e René Mathis, agente segreto francese.
Lo SMERŠ era il dipartimento dei servizi segreti sovietici con lo scopo di uccidere le spie occidentali e i nemici del comunismo. Questa sezione di controspionaggio russa fu resa nota da Ian Fleming nei suoi romanzi, diventando il principale nemico di James Bond. Venne poi sostituito con SPECTRE, una potente organizzazione criminale guidata da Ernst Stavro Blofeld. La EON Productions per un lungo periodo non ha avuto i diritti per utilizzare nei propri film SPECTRE e i personaggi a essa connessa e quindi ha inventato nuovi nemici per 007, tra cui terroristi internazionali e trafficanti d’armi, delineati con alcune caratteristiche ricorrenti, come l’esser accompagnati da curiosi scagnozzi e bellissime donne.
Seduttore impareggiabile, 007 si diletta con almeno due donne in ogni episodio, per poi terminare l’avventura con l’ultima Bond Girl incontrata. Alcune donne gli hanno cambiato la vita e la loro scomparsa l’ha per sempre segnato. A tal proposito ricordiamo Vesper Lynd e la contessa Teresa Di Vicenzo.
Nel 1962 James Bond arriva al cinema con Agente 007 – Licenza di uccidere (Dr. No). Numerosi attori hanno interpretato il protagonista dei romanzi di Ian Fleming, ma quello più amato dal pubblico è stato Sean Connery, protagonista dei primi cinque film. L’attore scozzese si ritenne stanco dopo Si vive solo due volte (1967) e George Lazenby fu scelto come secondo 007. Ha recitato solo in Al servizio segreto di Sua Maestà perché il film non raggiunse il successo sperato. Il motivo era semplice: il pubblico desiderava ancora Connery nello smoking di Bond, che tornò per un ultimo film, Una cascata di diamanti (1971).
L’attore che ha interpretato più volte James Bond risulta Roger Moore, per ben sette volte dal 1973 al 1985, che conquistò i fan con una performance molto ironica, elegante e carismatica. Al pari di Connery rappresenta l’apice del successo della spia inglese. I due film successivi videro protagonista Timothy Dalton, che non fu apprezzato e fu sostituito da Pierce Brosnan: dal 1995 al 2002, quest’ultimo ottenne consensi ispirandosi alla versione di Moore, a cui era molto legato.
Dal 2006 la saga ricomincia con Daniel Craig che ci regala un James Bond più realistico e cupo, non invincibile, più serio e violento. Spectre sembrerebbe il capolinea per l’attore britannico, che ha dichiarato in un’intervista a Time Out di non voler proseguire. Nel 2017, due anni dopo il suo ultimo film, Craig ci ripensa: “questo lavoro mi diverte e se posso lo farò ancora”. Il contratto con un ingaggio vicino ai 150 milioni di dollari l’avrà sicuramente convinto a tornare per No time to die.