Dal 1992 in Italia e nel mondo impazza la moda del Gospel, un genere musicale che in realtà affonda le proprie radici fra il XVII ed il XVIII secolo, come musica corale e religiosa nato nelle chiese afroamericane.
Caratterizzato da un ritmo coinvolgente, alcune delle canzoni più note e conosciute, ci sono rimaste cucite addosso grazie ad un film approdato nelle sale americane il 29 maggio 1992 (in Italia, invece, il 28 gennaio 1993).
Oh Happy Day, I Will Follow Him, Joyful Joyful, My life, my love, my all sono titoli che ci portano alla mente un solo titolo Sister Act, e quella svitata vestita di bianco e di nero, simpatica e sconvolgente con il suo temperamento e che solo una grande come Whoopi Goldberg poteva impersonale in maniera così naturale.
La commedia, in cui l’attrice vestiva la tonaca, ancora oggi è uno dei film più amati al mondo e ha dato vita a moltissimi spin off, reboot e spettacoli teatrali.
Nonostante ciò “l’originale” resta il migliore, soprattutto quando si parla della scena più famosa del film, quella in cui il coro delle suore, guidato da Whoopi Goldberg, intona lo spiritual I Will Follow Him.
Diretto da Emile Ardolino, famoso per essere stato il regista di un altro classico come Dirty dancing e per l’Oscar ottenuto per il documentario sulla danza He makes me feel like dancing, nel 1983 bissa il successo della pellicola del 1987 con questa commedia brillante e semplice allo stesso tempo: spontanee le risate date dal tipico gioco dei contrasti e immancabile il divertimento trascinato dai balletti e le musiche.
Purtroppo nel 1993, un anno dopo l’uscita di Sister Act – una svitata in abito da suora, Ardolino che fra l’altro aveva origini italiane, è morto per complicazioni legate all’AIDS, proprio nell’anno di uscita del secondo capitolo della commedia, Sister Act – Più svitata che mai diretto da Bill Duke; la prima volta che venne mandato in onda in tv da Rai Uno, il 28 ottobre 1996, totalizzò 10.379.000 telespettatori con il 37.07 % di share, e incassando oltre 100 milioni di dollari.
Sister act – una svitata in abito da suora, forte dell’essere una novità assoluta riuscì a fare molto meglio, incassando al botteghino 231 Milioni, con una produzione che ne era costata solo 31.
Il compenso ricevuto dalla Goldberg infatti, non fu per niente stellare e si allontana dagli stipendi d’oro delle star Hollywoodiane. Si stima, infatti, che l’attrice abbia intascato “solo” 600.000 dollari per il ruolo di Deloris Van Cartier/Suor Maria Claretta e con queste premesse chi mai avrebbe potuto immaginare che la pellicola avrebbe collezionato anche prestigiosi riconoscimenti?
Sister Act – Una svitata in abito da suora, rifiutata da Pedro Almodovar cui era stata proposta la regia, è stato infatti nominato a due Golden Globe (Miglior film commedia o musicale e Migliore attrice in un film commedia o musicale a Whoopi Goldberg). La pellicola ha ricevuto anche 3 nomination agli MTV Movie Awards (Miglior performance femminile a Whoopi Goldberg, Miglior performance rivelazione a Kathy Najimy e Miglior performance comica a Whoopi Goldberg).
E pensare che lo sceneggiatore Paul Rudnick (che compare col nome di Joseph Howard) scrisse lo script nel 1987 pensando a Bette Midler nel ruolo di Suor Maria Claretta, non a Whoopi Goldberg.
La Midler era già famosa in casa Disney per aver preso parte a pellicole come Su e giù per Beverly Hills (1986) e Per favore, ammazzatemi mia moglie (1986) ma fortunatamente per noi, produzione e sceneggiatore, decisero che l’inserimento di Whoopi Goldberg sarebbe stata una mossa senz’altro più azzeccata non solo perché unica ed esilarante donna di colore tra tutte attrici bianche, ma soprattutto perchè già premiata con l’Oscar per il cult Ghost; sicuramente tutto ciò avrebbe avuto un effetto ancor più dirompente sul pubblico, e avevano proprio ragione.
La storia sicuramente la ricordiamo bene tutti, la protagonista Deloris Van Cartier (Whoopi Goldberg), una cantante del Nevada, assiste ad un omicidio e dopo essere entrata nel Programma Protezione Testimoni si trasferisce a San Francisco e inizia una nuova vita come suora sotto il falso nome di suor Maria Claretta, per sfuggire dagli assassini che la vogliono eliminare, primo fra tutti il suo compagno Vince.
https://www.youtube.com/watch?v=1KY0SpBhrZg
La vita monastica non fa decisamente per la donna, che sin dall’inizio si rivela insofferente alle rigide regole e all’atmosfera tranquilla del convento, ma, grazie al suo carattere estroverso la finta suora stringe ben presto amicizia con tre consorelle, la simpatica Suor Maria Patrizia (Kathy Najimy), la timida novizia Maria Roberta (Wendy Makkena) e la burbera Suor Maria Lazzara (Mary Wickes).
Un giorno, a seguito dell’ennesimo richiamo per indisciplina, la Madre Superiora dispone che Maria Claretta potrà restare nel convento ad una condizione: dovrà entrare a far parte dello sgangherato coro del St. Katherine. Così facendo, la Madre Superiora spera di riuscire finalmente a mettere un freno alla scatenata Maria Claretta, ma anche che l’esperienza della finta suora come cantante sia d’aiuto per il coro.
Maria Claretta, che ha avuto modo di assistere alle orribili prestazioni del coro, ne è tutt’altro che entusiasta, ma accetta. La rivoluzione sarà decisamente strabiliante, tanto che il coro verrà ingaggiato perfino per un concerto per il Papa, mentre Vince è sulle tracce di Deloris. Il lieto fine è noto.
Nel secondo film invece, dopo aver intrapreso il suo ruolo di cantante, Deloris torna a San Francisco per aiutare le sorelle del convento di Santa Caterina nel gestire un istituto scolastico, portando il coro della scuola a partecipare ad un concorso nazionale.
Il canto quindi come filo conduttore e legame fra le due pellicole, ma non solo…
Nella scena conclusiva di Sister Act (1992) in cui Dolores e le suore si esibiscono per il Papa, sullo sfondo si possono chiaramente distinguere Jake & Elwood da The Blues Brothers (1982) che assistono allo spettacolo mentre un rimando allo stesso film dei due Blues man, si può sicuramente scorgere nello spettacolo organizzato dalle suore per raccogliere fondi, nel secondo capitolo di Sister Act. Proprio come i Blues Brothers infatti, anche le allegre sorelle sembrano essere in missione per conto di Dio, non vi sembra?
Al di là dell’aspetto religioso, credo che questo film abbia tanto da insegnare, non solo alle generazioni future, ma anche a quelle passate che forse hanno dimenticato o troppo spesso sottovalutato, il significato della parola collaborazione.
Questo è infatti Sister Act, una magnifica storia di collaborazione che ci fa riflettere su come, unendo le proprie forze, un gruppo possa sfidare qualsiasi difficoltà e raggiungere un obbiettivo comune.
La forza di volontà e il desiderio di riuscire, rappresentano il collante di questo gruppo assortito di suore, guidate da una donna carismatica e travolgente, che poco o niente, in apparenza, ha da spartire con loro.
Il canto come medicina, guarigione miracolosa di ogni malessere, fisico e psicologico; l’unione come rimedio di alle difficoltà; l’amicizia e la complicità come antidoto alla cattiveria umana.
Sister Act è un inno alla gioia di vivere, al coraggio e all’amore, che sia verso Dio o qualsiasi altro essere
“Io lo seguirò, lo seguirò dovunque lui andrà non c’è un oceano troppo profondo
o una montagna tanto alta da non poter essere scalata, che mi possa portare via, via dal suo amore..”
Oltre alla star Whoopy Goldberg, che ha trasformato il personaggio della cantante/suora in un’icona anche nel mondo dei musical, nel cast si contano altri grandi nomi, come Maggie Smith (indimenticabile in Harry Potter e in Downton Abbey) e Harvey Keitel, oltre a Kathy Najimy, Wendy Makkena e Mary Wickes, le tre suore che per prime fanno amicizia con Deloris.
Wendy Makkena, che interpreta il ruolo Suor Maria Roberta la ricorderemo soprattutto per la sua esile voce, almeno all’inizio, che grazie ai suggerimenti di Suor Maria Claretta, si trasforma in un magnifico mezzo soprano.
All’inizio, l’attrice Wendy Makkena ha davvero cantato nel film con la sua voce, ma seguito, Marc Shaiman, l’arrangiatore delle musiche, ha deciso che la voce dell’attrice non fosse adatta alle canzoni e ha fatto ricantare i brani da Andrea Robinson, una vocalist professionista.
Una curiosità riguarda invece colui che pur essendo inquadrato solo di spalle, rappresenta una vera e propria star; parliamo di Papa Giovanni Paolo II, che è interpretato da Eugene Greytak, e che ha recitato nello stesso ruolo in vari film e serie tv, tra cui Hot Shots!, Biglietto d’amore, Ally McBeal, Murphy Brown e Una pallottola spuntata 33⅓ .
Il film ha avuto anche una versione musical a teatro dove Whoopi Goldberg è apparsa in un numero limitato di spettacoli a Londra, ma nel ruolo della Madre Superiora mentre da anni si rincorrono le voci di un terzo film e nel 2018, la Disney, ne ha annunciato la realizzazione: Sister Act 3, in arrivo per il catalogo della sua piattaforma di streaming Disney+.
Da allora, però, si sono perse le tracce del nuovo film sulle improbabili suore dirette da Whoopi Goldberg e non si è più saputo nulla sul progetto.
La sceneggiatura del film, affidata a Regina Hicks e Karin Gist, probabilmente non ha ancora tutti gli elementi necessari per permettere al processo di realizzazione del film di iniziare; al momento è tutto in stand-by, situazione di certo non aiutata dall’attuale emergenza legata al Covid-19.
La cosa che sappiamo per certo è che Whoopi Goldberg non sarà nuovamente protagonista, anche se un breve cameo è quasi scontato che prenda vita. La pellicola infatti sarà un reboot della serie e la storia sarà più moderna e adatta alle nuove generazioni, dove la figura di Suor Maria Claretta sarà il legame tra il secondo e terzo film.
Stando alla situazione attuale, il nuovo capitolo non lo vedremo nel 2020 ma, se la produzione avrà il via libera, c’è ancora possibilità di vederlo il prossimo anno, come esclusiva per la piattaforma Disney+.
Intanto però, nel 2017, per festeggiare i 25 anni dall’uscita della pellicola, il cast di Sister Act si è riunito di nuovo in televisione.
https://www.youtube.com/watch?v=WhORBvc6rec
La Goldberg è entrata in scena con la tonaca e ha diretto le ex colleghe orfane di Rose Perenti, l’attrice che interpretava Suor Alma e che è morta nel 1996; a prendere il suo posto al piano ci ha pensato Marc Shaiman.
Dopo la strepitosa performance le tre protagoniste del film: Goldberg, Najimi e Makkena, hanno rilasciato un’intervista e sono state raggiunte da Harvey Keitel, che vestiva i panni del boss Vince La Rocca, e da Maggie Smith.
“Ho tanti ricordi di quando abbiamo fatto quel folle, folle, folle film!”
ha detto l’attrice, mentre la Goldberg ha dichiarato
“Quando Emile Ardolino mi scelse per il ruolo di suor Claretta non immaginavo che Sister Act sarebbe diventato un successo mondiale. Non mi passava nemmeno per la testa. Così come non avrei mai immaginato che Il colore viola o Il re Leone diventassero dei musical”.
Ad ogni modo, che il sequel prenda luce o meno, il successo di questa pellicola resta indiscusso, come innegabile resta la nostra abitudine di mettere in relazione Sister Act con le canzoni che lo hanno reso famoso e che inevitabilmente ci fanno pensare alla storia di un gruppo di suore allegre e carismatiche, che sfidano i pregiudizi.