Chernobyl è diventata in breve la serie di maggior successo mai trasmessa conquistando il pubblico con la sua capacità di emozionare narrando il disastro di Pryp”jat’. A trentasette anni precisi dalla tragedia, ricordiamo la serie che l’ha fatta conoscere al mondo intero.
Il primo episodio si intitola 1.23.45, che ironicamente non è soltanto una sequenza numerica progressiva, ma anche e soprattutto l’ora esatta in cui il quarto reattore della centrale elettronucleare esplose, la notte del 26 aprile 1986.
Composta da cinque episodi in totale, ognuno di circa 65 minuti, Chernobyl è una docu-miniserie HBO che racconta fedelmente senza annoiare. L’onesta brutalità e la semplicità narrativa, assieme alle capacità interpretative del cast e all’importanza storica del tema trattato, sono i punti di forza di ogni singola puntata che, quando giunge ai titoli di coda, lascia lo spettatore a metà tra lo sgomento e lo sconforto.
Chernobyl è la storia di una intera generazione e di quelle che verranno, è il racconto di un errore umano, una tragedia talmente grave da punire un’intera ed incolpevole popolazione e quelle limitrofe e da protrarsi per anni ed anni, senza alcuna possibile risoluzione.
Gli avvenimenti dal punto di vista scientifico, vengono spiegati con una disarmante semplicità e con un’accuratezza che, neanche a dirlo, supera di gran lunga quella che i media abbiano mai mostrato sull’accaduto. Perché quel che accadde quella notte, proprio a causa di un colpevole e ridicolo “negazionismo” dinnanzi all’evidenza della drammaticità della situazione, ha condannato milioni di persone a morte certa. Non manca nessun elemento del puzzle, viene tutto ricostruito con dovizia di particolari e scene strazianti. E’ presente la spiegazione del ruolo che il KGB ebbe nel tentare di insabbiare le responsabilità di alcuni ufficiali del partito, l’incapacità innegabile di Gorbaciov, dinnanzi alla gestione dell’emergenza e in particolar modo all’evacuazione degli abitanti delle città travolte dalle radiazioni.
Gli episodi di Chernobyl, sono scritti da Craig Mazin e diretti da Jonah Renck e si intitolano:
- 1:23:45
- Please Remain Calm
- Open Wide, O Earth
- The Happiness of All Mankind
- Vichnaya Pamyat
Nel cast, selezionato ad arte, Stellan Skarsgård (Avengers: Age of Ultron, Thor) nei panni del vice presidente del Consiglio sovietico, Boris Shcherbina; Emily Watson (War Horse, Storia di una ladra di libri, La teoria del tutto) che interpreta Ulana Khomyukuna, fisica nucleare della centrale bielorussa di Minsk, una delle prime a percepire fino a Minsk la diffusione delle radiazioni e di materiale radioattivo e Jared Harris (Sherlock Holmes – Gioco di ombre, The Crown) l’ingegnere nucleare specializzato nella conoscenza del reattore RBMK-1000, utilizzato a Chernobyl, Valery Legasov.
A parte alcune scene esterne girate a Kiev, il set è stato interamente e fedelmente ricreato in Lituania e la serie si è collocata, con un 9.7, in vetta alla classifica mondiale delle serie TV superando anche Game Of Thrones e Breaking Bad. Ma, si sa, con la gloria arrivano inevitabilmente anche le polemiche e la reazione del Cremlino, che già censura senza vergogna la maggior parte delle produzioni cinematografiche, non si è fatta attendere. Secondo il Moscow Times, Chernobyl è una faziosa rilettura americana della storia e la serie sfrutta banali stereotipi per minacciare l’immagine della Russia in qualità di potenza nucleare. Ntv, canale russo, ha dichiarato che girerà la serie raccontando il sabotaggio di un agente della CIA ai danni della centrale di Chernobyl. Messosi subito al lavoro, il regista Aleksei Muradov ha dichiarato: ‘Al momento dell’esplosione del reattore era presente un agente dei servizi di intelligence del nemico e gli storici questo non lo negano‘.