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Torniamo a Buckingham Palace, un luogo che abbiamo potuto conoscere e rendercelo familiare con le prime due stagioni. Non è più il tempo delle incertezze, ormai la regina sa bene come muoversi nel protocollo e nella burocrazia che le piomba addosso quotidianamente. Questa terza stagione ha portato una nuova ventata, con il salto temporale ci sono stati diversi cambiamenti uno fra tutto quello che ha investito il cast: il premio Oscar Olivia Colman interpreta il ruolo della Regina Elisabetta II, Tobias Menzies è invece Duca di Edimburgo, Helena Bonham Carter è la Principessa Margaret, Josh O’Connor è il Principe Carlo, Erin Doherty è la Principessa Anna, Ben Daniels interpreta Lord Snowdon, Jason Watkins è il Primo Ministro Harold Wilson mentre Charles Dance è Lord Mountbatten.
La terza stagione inizia con l’insediamento a Downing Street della nuova guardia, nel mentre la Regina Elisabetta II (ora interpretata da Olivia Colman) e la sua famiglia affrontano i cambiamenti sociali ed economici del Regno Unito. La grande storia, come nei precedenti capitoli, fa sempre da sfondo alle vicende private dei reali. Dalla Guerra Fredda fino alla sbarco sulla luna, ogni elemento esterno diventa motivo di analisi e di approfondimento della psiche dei personaggi. Le mura del palazzo reale non sono poi così spesse e gli eventi che avvengono al di fuori di esso inevitabilmente influenzano anche i sogni e i desideri di chi vi ci abita.
Gli anni che ripercorriamo questa volta vanno dal 1964 al 1977: assistiamo a diversi eventi dalla crisi energetica dovuta allo sciopero dei minatori del 1972, alla perdita di potere nel territorio canadese, fino al già citato arrivo del primo ministro Harold Wilson. Come nei precedenti episodi The Crown oltre ad inserire la famiglia reale nel racconto della Storia, quella conosciuta da tutti, approfondisce anche fatti e situazioni più marginali (e meno noti al di fuori dei confini): da qui la decisione di inserire in una delle prime puntate il disastro minerario di Aberfan del 1966. In questo paese dell’entroterra del Galles il 21 ottobre ci fu un disastro che raggelò l’intera nazione. Sopra al villaggio, in cima ad una collina, per ben 50 anni sono stati lasciati accumulare dei rifiuti minerari, quest’accumolo senza nessun controllo causò una grande frana che prima travolse una fattoria e poi prosegui distruggendo una scuola elementare nella quale morirono 144 persone di cui 116 bambini. Quel giorno un’intera generazione di quel paesino è scomparsa in pochissimi minuti.
Pubblico e privato
Pur narrando la vita privata di Elisabetta II e di conseguenza anche di chi le è più vicino The Crown è ben lontana dall’essere una soap opera sulla Corona. Anche per questa stagione la volontà di Peter Morgan è quella di indagare sulla divisione che c’è tra il pubblico e il privato e la difficoltà di poter far convivere questi due ruoli. Avere una corona in testa o orbitare intorno ad essa impone una serie di norme e regole nella quali più che diventare autore della propria storia personale ne sei solo l’interprete. Se precedentemente era solo la principessa Margaret a dare diverse gatte da pelare ad Elisabetta ora ci sono anche i figli Carlo ed Anna.
Nella fase adolescenziale di Margaret, come abbiamo potuto vedere, il problema principale era quello di non poter scegliere della vita propria. La corona (e anche il resto della politica britannica) avevano il veto finale sulla vita privata della principessa. Con Carlo le cose si complicano, non solo per l’arrivo di Camilla Shand, ma anche e sopratutto per la visione diametralmente opposta alla madre sulla Corona e del suo valore. Elisabetta II ha regnato (e continua a regnare) con la regola ferrea di essere sempre e inesorabilmente neutrale, mettendo uno schermo tra i suoi sentimenti e i suoi pensieri con i suoi sudditi, così da essere inattaccabile.
“Non avere una voce è qualcosa con cui tutti noi dobbiamo convivere” sono queste le parole che usa Elisabetta II per spiegare il ruolo che dovrà affrontare in futuro il figlio. Carlo vuole essere un sovrano diverso, e lo dimostra già durante la sua incoronazione a Principe del Galles dove, oltre a parlare in gallese come gli era stato imposto, non esime a manifestare vicinanza e solidarietà al popolo gallese, dandogli finalmente la giusta considerazione all’interno del regno della Gran Bretagna.
Sempre Carlo sarà la voce con cui verrà rivalutato un personaggio che fino ad ora è stato tratteggiato con tinte scure e dai tratti forti: Edoardo VIII, il re abdicatore. Se per Elisabatta II è il motivo per cui lei non ha potuto scegliere della sua vita per Carlo diventa un suo simile, una persona in cui riconoscersi ed elemento di monito per i suoi anni futuri: l’obiettivo è quello di modellare la corona ai cambiamenti in cui l’età moderna è investita. Dove inizia la vita privata? dove quella pubblica? Quanto quest’ultima può schiacciare la prima? Queste sono le domande che continuano a circolare nei corridoi e nelle stanze del palazzo reale senza avere una soluzione definitiva. Alcune persone in apparenza sembrerebbero più adatte a danzare tra incontri di stato e cene dell’alta società (Margaret e Edoardo VIII), sono persone disinvolte e magnetiche così tanto però da poter diventare delle schegge fuori controllo, per questo la corona ha fatto parte solo come contorno delle loro esistenze, passando poi in mani più ferme (GiorgioVI ed Elisabetta II).
Nuovi interpreti
Il dispiacere di perdere attori a cui ti sei affezionato immagino sia stato alto, dovrai però notare che i new entry non sono da meno in quanto a bravura. Per la Coleman c’era l’assoluta certezza di andare sul sicuro: forse l’hai già vista in Fleabag ma sicurante la ricorderai nel film La favorita. Se i ruoli citati fino ad ora erano di personaggi decisamente più eccentrici e vivaci rispetto all’attuale capo di stato del Regno Unito e del Commonwealth, qui ha dovuto fare un lavoro decisamente più controllato, dove le emozioni e i pensieri possono essere intravisti solo da minuscoli cambiamenti nel visto.
Non da meno è stato Menzies, fisicamente più somigliante al Filippo di Edimburgo rispetto al suo precedessore Matt Smith, riesce a raffigurare a pieno la sofferenza del principe di non avventurarsi nel mondo dimostrando così il suo valore; sorprendenti anche di Josh O’Connor e Erin Doherty, rispettivamente Carlo ed Anna, che portanp una ventata di aria fresca a palazzo.
The Crown 3 lo possono vedere anche i non abbonati
La terza e attesissima stagione è uscita oggi su Netflix. Oltre agli utenti che già normalmente possono usufruire del servizio dal 18 novembre, e per 28 giorni, Netflix rende disponibile a tutti in Italia la prima puntata della terza stagione della serie, senza necessità di essere abbonati. Fino al 15 dicembre infatti, chiunque potrà guardare l’episodio visitando questa pagina tramite il proprio browser web o dispositivo Android.