Il compositore romano fa sognare migliaia di persone durante i suoi ultimi concerti all’Arena di Verona. E noi di iCrewPlay Cinema c’eravamo…
E’ il 19 Maggio. La gente si raduna attorno all’Arena di Verona, uno dei monumenti italiani più conosciuti e ammirati al mondo, non solo perché simbolo della città, ma anche perché teatro di alcune delle più belle rappresentazioni artistiche che si siano mai viste e da decenni palcoscenico delle più importanti opere liriche della storia. Sulla città il cielo plumbeo minaccia di rovinare una serata epocale, quella in cui il Maestro Ennio Morricone saluterà l’Arena con il suo ultimo definitivo concerto in questo luogo magico.
All’esterno dell’anfiteatro una pioggerellina insistente cade sul pubblico in attesa di superare i controlli di sicurezza e, sebbene la security non consenta di far entrare ombrelli, è chiaro che molti si aspettavano di bagnarsi un bel po’, dato che ognuno si è attrezzato con poncho o impermeabili di tutte le forme e colori e una volta entrati, il colpo d’occhio non manca. Le migliaia di persone sedute al loro posto rendono l’Arena variopinta e allegra, nonostante la serata uggiosa.
Alle 21 spaccate, si spengono le luci e, incalzati dagli applausi, entrano gli artisti. Dapprima il Nuovo Coro Lirico Romano, seguito dal Coro C. Casini dell’Università di Roma Tor Vergata. Successivamente l’Orchestra Roma Sinfonetta. Un totale, tra orchestrali e coristi, di circa 120 elementi. E poi, con uno scroscio di applausi, ecco comparire il Maestro, con passo sicuro, forse un po’ ingobbito, ma è plausibile data l’età. Novant’anni, portati benissimo, di cui oltre due terzi spesi a comporre musica per film di calibro internazionale e ascoltata dal pubblico di tutto il mondo. Anche la pioggia, quasi come in segno di rispetto, smette quasi improvvisamente di cadere, mentre Morricone saluta il pubblico con un inchino riconoscente e poi si rivolge all’Orchestra, pronta ad iniziare.
Un ritmico suono di tamburi fa intuire che il primo brano è il tema da Gli Intoccabili, capolavoro del 1987, firmato Brian De Palma. Il brano si trasforma in un medley che comprende ‘La Tenda Rossa’ e ‘Altri, Dopo di Noi’ da La Tenda Rossa.
Dopo gli omaggi a Novecento, Légami! e Maddalena e Nostromo, il Maestro celebra il mito di Sergio Leone, regalando delle strabilianti esibizioni tratte da C’Era Una Volta il West e Il Buono, Il Brutto e Il Cattivo. In particolar modo ‘L’uomo dell’Armonica’ e ‘L’Estasi dell’Oro’ sono da pelle d’oca, grazie anche alla voce del soprano Susanna Rigacci, prima ospite dello show.
Mentre la pioggia ha ripreso a cadere, Ennio Morricone e l’intera orchestra si prendono una piccola pausa, prima del secondo atto che prende il via con ‘L’Ultima Diligenza per Red Rock’, l’infuocata melodia scritta per The Hateful Eight, di Quentin Tarantino, e che nel 2016 portò il compositore a guadagnarsi un meritato Premio Oscar, il primo dopo molte candidature. Passiamo poi al Cinema dell’Impegno, forse meno conosciuto, ma cosparso di perle musicali indimenticabili. In questo frangente l’orchestra suonerà brani tratti da Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo e da La Classe Operaia Va in Paradiso di Elio Petri, passando per l’iconica melodia di Indagine su un Cittadino al di Sopra di Ogni Sospetto, anch’esso di Elio Petri, che evidenzia il carattere nazional-popolare di alcune melodie di Morricone. La solista Dulce Pontes, seconda ospite della serata, interverrà in ‘La Luz Prodigiosa’, che richiama, nel titolo originale, La Fine di un Mistero film spagnolo del 2003 di Miguel Hermoso, che vede protagonista Nino Manfredi, in uno dei suoi ultimi ruoli prima della scomparsa l’anno successivo.
Dopo un lungo applauso e le prime standing ovation, sempre accompagnate dai cenni riconoscenti di Morricone, che per tutta la serata non dirà una parola al pubblico, ma lascerà parlare la musica, l’Orchestra e il suo direttore dedicano un lungo momento a Mission che con ‘Gabriel’s Oboe’ in particolare, è uno dei motivi cinematografici più riconosciuti e amati, a tal punto da scatenare nel pubblico un sospiro di stupore al solo udire le primissime note del brano. Con l’esplosione finale di Come in Cielo, Così in Terra, Ennio Morricone indica al pubblico che il concerto è finito e il lunghissimo applauso accompagnato da una standing ovation, servono allo scopo: il compositore concederà ben tre brani aggiuntivi, tra i quali il magnifico e commovente tema di Nuovo Cinema Paradiso.
Infine, con un ultimo inchino, Ennio saluta il suo pubblico e la sua amata Arena ed esce di scena assieme ai fantastici componenti dell’Orchestra e del Coro, che assieme al loro direttore si dirigeranno a Roma, per proseguire il Tour alle Terme di Caracalla, dal 15 al al 23 Giugno (17 e 20 esclusi), successivamente a Mantova, il 28 Giugno, e infine ospiti del Lucca Summer Festival il giorno successivo.
Sarebbe davvero difficile descrivere l’intero concerto momento per momento. Personalmente posso solo dire di aver avuto il privilegio di assistere all’esibizione di un’artista straordinario, che per moltissimi anni ha fatto della sua passione un’arte incredibile e condivisa da milioni di persone in tutto il mondo, portando al cinema un valore aggiunto inestimabile e con una firma assolutamente inimitabile. Oscar, Golden Globe, David di Donatello… svariati i premi vinti, ma sono certo che il permanere nel tempo di colonne sonore leggendarie come quelle suonate dal vivo nello scenario suggestivo dell’Arena di Verona, siano, per un uomo e un’artista, il premio migliore di sempre.