A pochi giorni dall’uscita nelle sale italiane di It ends with us, tratto dal romanzo di successo di Colleen Hoover, pare sembri scoppiata una vera e propria battaglia legale tra l’antagonista del film e regista Justin Baldoni e Blake Lively, attrice protagonista e produttrice, nonchè moglie della star del momento, Ryan Reynolds, l’amato personaggio Marvel che ha conquistato l’estate 2024, Deadpool a fianco del X-Men più celebre di tutti, Woolverine che è riemerso dalle ceneri, con un Hugh Jackman più in forma che mai.
Sembra un evento cinematografico, simile al Barbienheimer del 2023, da una parte Blake Lively con la sua Lily Bloom e dall’altra suo marito Ryan Reynolds e il loro migliore amico Hugh Jackman, nei rispettivi panni della coppia più inaspettata di sempre, Woolverine e Deadpool. Peccato che il film che presenta Blake Lively, tratti di un tema molto delicato, come l’abuso e la violenza domestica che sembra però non pervenire nel press tour e nelle varie interviste che la produttrice rilascia.
L’ex attrice di Gossip Girl sembri portare il film su una strada diversa da quella raccontata nel libro, presentandolo come una storia romantica, di amicizia, girlpower, coraggio ecc, dimenticando o sviando completamente il tema principale. L’attrice sfoggia in passerella look da sogno, floreali, come il vestito d’archivio 2002 firmato Versace, indossato dall’iconica Britney Spears, e utilizza le interviste per promuovere la sua nuova linea per capelli e la bevanda energizzante prodotta insieme al marito.
Tutto questo, ha cominciato a distogliere l’attenzione dalla compagna di Marketing della produttrice, definita “vergognosa e opportunista”, concentrandosi su un’altro membro del cast che pare sembri quasi sempre distaccato da foto o interviste con il gruppo. Eppure, oltre ad essere protagonista insieme alla Lively è anche regista del film. Stiamo parlando di Justin Baldoni, qualcuno lo ricorderà per il noto personaggio di Rafael in Jane the Vergin. In It ends with us interpreta l’affascinante Ryle, antagonista della storia, e marito della protagonista Lily Blossom Bloom.
I due attratti l’uno dall’altro, inizieranno a far sbocciare un’amore nell’aria, purtroppo però ostacolato dall’ex della protagonista che riemerge dopo anni nella sua vita. Al centro c’è la tossicità dei rapporti che a volte si trasforma in un vero e proprio incubo per le donne, da stalking, ad abusi fino all’allarme rosso, le prime percosse con la scusa che non accadrà più e invece a volte è un loop che continua fino al femminicidio.
L’unico a barattare l’attimo di successo, è il regista, che nei piccoli spazi concessi sensibilizza, e informa il pubblico, del tema più radicato e attuale nella società contemporanea. L’Italia nè è protagonista, dagli ultimi recenti casi di femminicidio di Giulia Cecchettin a Giulia Tramontano. Ma le vittime proseguono in lungo un’incessante elenco di nomi che chiede una fine. L’ennesimo fallimento delle istituzioni, e in questo caso anche dell’arte del cinema, che poteva, tramite questo film e la potenza scenica di Blake Lively dare una voce in più, ma l’artista ha deciso di offuscare la scena di superficialità per mettere in mostra capelli, abiti scintillanti, bibite energetiche dimostrandosi privilegiata di un tema che forse non la tocca.
It ends with us: la disastrosa campagna pubblicitaria
Molti la definiscono nella Jlo era, ovvero un declino inaspettato dell’icona internazionale, che ancora una volta si serve della figura del marito per promuovere e dirigere un film, che poteva dare un chiaro messaggio di emancipazione e lotta femminile. Infatti Ryan Reynolds è stato quasi sempre presente nella realizzazione del film, surclassando anche la figura del regista, tanto da decidere di riscrivere una delle ultime scene della pellicola.
E poi ancora lo sketch diretto da lui, dove intervista l’altro protagonista, Atlas interpretato da Brandon Sklenar, con ironia scherza sulla gelosia per i baci e il flirt sul set con la moglie. Molti lo hanno definito, poco divertente poiché il film tratti proprio il tema dell’abuso, e la rinascita femminile della protagonista che dopo le violenze da parte del marito, decide di continuare una gravidanza da sola, puntando solo sulla forza e la resilienza umana, infatti proprio per questo c’è la frase finale ” Finisce con noi due. Siamo noi a dire basta!”
Inoltre, l’Hollywood Reporter spiega che Lively come produttrice ha avuto un ruolo significativo nella direzione creativa, che avrebbe portato però a problemi nella post-produzione: infatti secondo diverse fonti, l’attrice ha commissionato un montaggio del film all’editor Shane Reid, che aveva lavorato come montatore su Deadpool & Wolverine e aveva curato il video musicale diretto da Lively per la canzone di Taylor Swift “I Bet You Think About Me.” Non è chiaro se parte di questo montaggio sia stato utilizzato nel progetto finale, che è stato attribuito agli editor Oona Flaherty e Robb Sullivan.
Sono emerse anche alcune foto prese dal set del film dove i due, Justin Baldoni e l’attrice, sembrino non andare d’accordo. Per di più secondo l’Hollywood Reporter, Lively avrebbe assunto un team di crisi PR questa settimana, e nel frattempo ha iniziato a condividere sui social numerosi link a risorse per sopravvissuti alla violenza domestica. Altro elemento che è emerso, è che né l’attrice e né la scrittrice del libro Colleen Hoover seguono più Baldoni su Instagram, mentre lui continua a seguirle entrambe.
It ends with us: Justin Baldoni contro tutti
Quello che sembrava un possibile presagio è stato confermato dai media americani, Justin Baldoni ha ingaggiato il Crisis PR, che si è occupato dell’immagine di Jonny Depp nel caso più mediatico della storia di Hollywood, ovvero la lotta legale con la moglie Amber Heard. L’attore di It ends with us, sembri confermare le incomprensioni con i colleghi e l’attuale protagonista del film. Un video, pare mostrare i due sul set, presi da una lite fuori da un bar.
Il pubblico è schierato dalla parte dell’attore, definendo Blake Lively una “mean girl”, un pò come il personaggio cult di Serena van der Woodsen, che interpreta in Gossip Girl, cui sembra non essere così distante dall’attrice. In un’intervista recente, ha rivolto un commento misogino alla giornalista, ed il pubblico ha notato che non è la prima volta, che ignora, parla sopra a chi la intervista, ma anche ai suoi colleghi.
Insomma, il press tour di It ends with us è un vero e proprio disastro, la produttrice e il cast stanno gestendo tutto il polverone con ironia e superficialità da sketch e video promozionali, dove si parla di tutto fuorché del tema principale. Si poteva sfruttare l’onda mediatica del libro, che nonostante tutto, presenta il tema della violenza domestica, dando voce alle donne, a chi subisce in silenzio, poiché non ha il coraggio o gli aiuti giusti per denunciare.
Senza dubbi It ends with us, è il film più atteso dell’anno, dopo il successo mondiale del romanzo. Ma si sà, a volte i fanbook sono molto esigenti, infatti il web si era espresso su chi fosse realmente degno di interpretare i personaggi, e l’attrice più quotata era Abigail Cowen, nei panni di Ryle invece Theo James, e Atlas, Logan Lerman.
Blake Lively e Ryan Reynolds: come i Brangelina, o forse peggio
La coppia più amata di Hollywood è tornata in pista, un pò come i Brangelina, ai tempi di Mr & Mrs Smith, ma con qualche anno in più. Infatti i due si sono conosciuti nel lontano 2010, quando l’attore si lasciava alle spalle il matrimonio con Scarlett Johnson, che conoscete bene per il ruolo dell’indimenticabile Vedova Nera nei film Marvel.
I due, si incontrano sul set di Lanterna Verde il lungometraggio ispirato all’omonimo personaggio della DC Comics. Scoppia l’amore e da lì sembrano diventare inseparabili. La coppia sancisce un impero cinematografico, dalla produzione fino alla nascita di aziende milionarie, come la Maximum Effort, gestita da Reynolds, che si occupa di produzione e marketing dei film come Deadpool. Cifre da capogiro, che sanciscono l’impero delle due star americane.
I due si ritrovano al cinema, entrambi con film diversi, di cui sono produttori o protagonisti. Ma il modo di promuovere i prodotti, è diverso per entrambi perché da un lato abbiamo un film Marvel e l’intelligenza comunicativa che Reynolds riesce ad attuare in qualsiasi operazione di marketing. E dall’altro sua moglie che probabilmente voleva seguire l’onda della ribalta, dopo un lungo periodo di stop dai riflettori. Nessuno mette indubbio la sua iconicità, dai look fino alla bellezza senza tempo.
Ma l’attrice è incappata in vari errori di comunicazione che hanno fatto storcere il naso ai fan che hanno invaso i suoi post di Instagram dove promuove abiti di lusso, prodotti per capelli, riempiendoli di critiche negative per quanto riguarda il suo modo di gestire il press tour di un film che tratta di violenza.
Intanto il film fa volare i botteghini americani e questo drama amplifica ancora di più l’attesa nelle sale italiane, in uscita il 21 agosto.