Molti attori si dedicano ad differenti carriere durante la loro vita, anche se non in tutte hanno successo. Stephen Fry ha avuto un’infanzia e un’adolescenza difficili, un passato che probabilmente avrebbe condizionato pesantemente la sua vita se non avesse deciso di cambiare rotta per diventare ciò che è ora: attore, autore televisivo, scrittore, regista, sceneggiatore, attivista e scrittore, tutti lavori in cui ha sempre dimostrato il suo talento e la sua grande preparazione. Definito in gioventù “un genio un pò asmatico”, considerato “l’orsacchiotto preferito della Gran Bretagna”, ha confessato di soffrire di disturbo bipolare, di avere “una dipendenza” dagli apparecchi tecnologici e, se vi capita di andare a Londra, potreste vederlo passare a bordo del suo taxi nero con cui si sposta per la città.
Una mente offesa si crea delle immagini realistiche per mediare tra i propri desideri e una realtà sconfortante. Su una scala più vasta, la società fa lo stesso con l’industria televisiva e cinematografica
Stephen John Fry nasce a Londra il 24 agosto del 1957 ma trascorre la sua infanzia e gioventù nel piccolo villaggio di Booton nel Norfolk, dove il padre Alan Fry, fisico e inventore britannico, decide di trasferirsi con la moglie Marianne Neumann, figlia di immigrati ungheresi di origine ebraica, e gli altri due figli: Roger, il più grande, e la terzogenita Joanna. Dopo aver frequentato la Crawston Primary School, a sette anni si iscrive alla Stouts Hill School (Uley, Glouchestershire) e successivamente alla Uppingham High School (Rutland) dove si unisce alla Fircroft House.
Purtroppo per lui, a quell’epoca in Gran Bretagna vigeva un severo GCE Ordinary Level, “GCSE è un acronimo che sta per General Certificate of Secondary Education. Si tratta di un esame affrontato dai ragazzi inglesi all’età di circa 16 anni, i quali devono, in questa fase della loro carriera scolastica, scegliere diverse materie, di solito circa 10, per le quali vogliono ottenere il GCSE.” (fonte: https://www.iviaggiditels.it/scuola-superiore-inghilterra/) e che, se superato, permette di accedere agli A-Level, gli esami da fare prima dell’ingresso all’università, ma purtroppo John non riuscì a superarne uno e fu espulso prima dalla Uppingham e successivamente dalla Paston School.
Dopo essersi trasferito alla Norfolk College of Art and Technology, riuscì a superare i GCSE ma non gli A-Level e, quell’estate all’età di diciassette anni, ruba una carta di credito di un amico di famiglia e viene arrestato, così John passa tre mesi nel carcere di Pucklechurh e, al suo rilascio, torna alla Norfolk buttandosi a capofitto nello studio. I suoi sforzi vengono premiati: dopo aver superato brillantemente tutti gli esami, tra cui quello per accedere a Cambridge, nel 1977 riceve una borsa di studio dalla Queen’s College Cambridge, si laurea con successo e incontra Emma Thompson e Hugh Laurie, con i quali lavorerà nel gruppo teatrale comico dell’università i Cambridge Footlights.
Stephen Fry e la Tv
Stephen Fry è stato molto attivo nella televisione britannica durante i primi anni ottanta, e il suo debutto avviene nel 1981 con la trasmissione The cellar tapes scritta con Laurie, Thompson e Tony Slattery, una rivista comica che incuriosisce la Televisione di Granada la quale assume il team per lavorare con Ben Elton in Theres nothong to worry about! Non c’è niente di cui preoccuparsi! e successivamente per Alfresco, serie trasmessa tra il 1983/84 e che consacra Stephen Fry e Hugh Laurie come duo comico della Tv.
Il primo fallimento per loro però è dietro l’angolo: sempre nel 1983 la BBC cancella dopo solo un episodio il loro mockumentary/ fantascientifico fittizio The crystal cube Il cubo di cristallo, ma i due continuano ad imperversare alla tv apparendo in numerose serie e show, da noi sconosciuti.
Dopo aver lavorato di nuovo con Hugh Laurie tra il 1986 e il 1995 in due sketch show commissionati dalla BBC, la quale aveva perdonato loro l’insuccesso di Il cubo di cristallo, Laurie e A bit of fry Un pò di frittura, Stephen Fry partecipa alla saga Blackadder con Rowan Atkinson nel ruolo di Lord Melchet, panni che veste nel secondo capitolo e nel terzo, anche se qui è il duca di Wellington, Blackadder va avanti e nello speciale Tv del 1988 Blackadder’s Christmas Carol.
Stephen riprenderà il ruolo di Lord Melchet durante il Telethon del 20 aprile 2020, un breve sketch ironico in cui conversa con il Principe William. Durante quegli anni Stephen è in tv sempre con Hugh Laurie, protagonisti dell’adattamento dei romanzi di P.G.Wodehouse Jeeves e Wooster.
Nel 2003 Stephen Fry partecipa alla versione per la Tv di Potere Assoluto recitando a fianco di John Bird, nel 2011 è Dio in Holy Flying Circus dei Monty Python, ed è uno dei protagonisti della serie Tv USA The great indoor, programma che però viene cancellato dopo la prima stagione. Oltre a vari drammi e trasposizioni per la Tv inglese, Stephen ha il ruolo fisso del Dottor Gordon Wyatt nella serie FOX Bones, mentre compare come primo ministro inglese Alastair Davies in 24 con Kiefer Sutherland e in un episodio del tredicesimo Doctor Who.
I documentari
Nel 2006 Stephen Fry gira il documentario biografico Stephen Fry La vita segreta del depresso maniacale gli fa conquistare un Emmy, e Chi ti credi di essere? in cui indaga sui suoi antenati Ebrei attraverso la genealogia, La storia di Light Entertainment e, nel 2007 HIV e me sul tema dell’AIDS e l’HIV.
Dopo aver tenuto un discorso sul futuro del servizio di radiodiffusione in Gran Bretagna diventato poi un post il 7 maggio 2008, Stephen parte per un lungo viaggio attraverso i 50 stati degli USA che lui documenta in Stephen Fry in America, andato in onda su BBC One. Nel frattempo, presta la sua voce per vari documentari sulla natura del ciclo Mondo Naturale sempre per BBC e in Ultima possibilità di vedere (2009), insieme allo zoologo Mark Carwadine si mette alla ricerca delle specie in via d’estinzione.
Nel 2011 arriva il simpatico documentario I 100 fantastici gadget di Stephen Fry, per lui il più grande è l’accendisigari perchè dà il fuoco con un semplice movimento delle dita, poi è stato voce narrante della serie di documentari I Giganti dell’Oceano, mentre in Fry’s Planet World si è occupato del linguaggio. Nel 2012 durante il Pride of Britain Awards ha recitato la poesia di Kipling If per omaggiare gli atleti olimpici e paralimpici e ha condotto lo spettacolo Gadget man, in cui si è divertito a utilizzare varie gadgets nelle diverse situazioni quotidiane.
Con Stephen Fry: là fuori (2013), un documentario in due parti, Stephen è partito all’esplorazione degli atteggiamenti nei confronti delle persone omosessuali tenuti nelle diverse parti del mondo, e ha partecipato all’avventuroso survivor di Bear Grylls nella puntata ambientata sulle Dolomiti.
Radio, Audiolibri, Teatro, Libri e Videogiochi
Prima di arrivare al cinema, è doveroso ricordare che Stephen Fry è un instancabile lavoratore e ha partecipato a numerosi adattamenti per la radio, giochi, programmi e guide comiche sulla musica, ha prestato la sua voce per gli audiolibri tutti i titoli della saga di Harry Potter, The Ickabog e Sherlock Holmes, ma anche per videogiochi come Fable II e III, LittleBigPlanet 2 e ha partecipato a diverse pubblicità britanniche. Nel 2015 Stephen ha prestato la sua voce per la app di beneficenza UNICEF Giving Tales unendosi a tante altre celebrità tra cui Ewan McGregor, Roger Moore e Michael Caine.
Nel 1980 Stephen scrive la commedia teatrale Latin! Or tobacco and boys Latino! O tabacco e ragazzi per il Festival di Edimburgo dove vince il primo premio, nel 1985 adatta il musical degli anni ’30 Me and my girl Io e la mia ragazza che sarà sul palco del Teatro Adelphi di Londra per ben otto anni e che arriverà anche a Broadway aggiudicandosi una nomination ai Tony Awards, mentre all’Old Vic nel 2007 viene allestita la sua pantomima natalizia Cenerentola Cinderella.
Come attore Stephen Fry ha partecipato a 40 years old (1984 Queen’s Theatre), Look Look (1990 Aldwych Theatre), Gasping (1994 Haymarket Theatre), Cell Mates (1995 Noel Coward Theatre) e la commedia di Shakespeare La dodicesima notte allo Shakespeare’s Globe, Apollo Theatre (2012) e Belasco Theatre a Broadway (2013); nel 2014 ha partecipato al Monty Python Live come ospite speciale durante la serata di apertura.
Il primo romanzo di Stephen Fry risale al 1991 ed è intitolato The liar Il bugiardo, L’ippopotamo del 1994 invece ci racconta del soggiorno di Ted Wallace a Norfolk da Lord Logan, adattato per il grande schermo nel 2017, nel 1996 arriva Fare la storia, ambientato in un universo alternativo dove il figlio di Hitler è ben più crudele del padre. Nel 2000 pubblica una rivisitazione in chiave moderna de Il conte di Montecristo dal titolo Le palline da tennis delle stelle, mentre nel 2005 scrive la guida per la scrittura di poesie The ode less travelled L’ode meno percorsa.
Stephen Fry e il cinema
Muovermi da sedia a sedia, da una macchina da caffè all’altra è il limite della mia azione in molti film.
Il debutto del poliedrico artista britannico avviene nel 1985 con il film diretto da Mark Newell Amore e rabbia con Anthony Hopkins e ha un piccolo ruolo in Un pesce di nome Wanda (Charles Crichton 1988), nel 1992 invece Kenneth Branagh gli offre il ruolo di protagonista nella sua commedia Gli amici di Peter, a cui seguono Genio per amore (Fred Schepisi 1994), Il vento nei salici (Terry Jones, 1996) e, nel 1997 arriva il ruolo per lui forse più caro e amato, essendo un film che parla della vita di uno dei suoi autori preferiti, Wilde che gli vale una candidatura ai Golden Globe e l’ammirazione della critica che lo definì “nato per interpretare quel ruolo”.
Nel 1997 Stephen recita con John Travolta e Robert Duvall in A civil action e nel film Che fine ha fatto Harold Smith (1998) entrambi diretti da Steven Zaillian, nel 2000 è la volta di La fidanzata ideale, una commedia diretta da Eric Styles con Julie Andrews e Colin Firth. Nel 2001 Roger Altman lo sceglie per interpretare l’ispettore Thompson in Gosford Park, film che vince l’Oscar alla sceneggiatura e il Golden Globe per miglior regia l’anno successivo, in cui recita con Maggie Smith, Helen Mirren e Michael Gambon.
L’anno successivo Stephen partecipa alla commedia anglo tedesca Pantaloncini a tutto gas, la curiosa storia di Patrick, nato con due stomaci e afflitto da potenti e incontrollabili flautulenze, a causa di questo problema il ragazzino è continuamente preso in giro dai bulli, ma alla fine troverà in un coetaneo privo dell’olfatto il suo migliore amico.
Nel 2001 partecipa a Le divorce- Americane a Parigi di James Ivory, con Kate Hudson, Naomi Watts, Glenn Close e Leslie Caron, poi partecipa a Tu chiamami Peter (2004), con Geoffrey Rush e Charlize Theron diretti da Stephen Hopkins, un biopic sulla vita di Peter Sellers. Nel 2003 Stephen si mette dietro la macchina da presa e dirige Bright Young Things, una trasposizione del libro di Evelyn Waugh Vile Bodies, in cui si descrive in chiave satirica la vita dei giovani aristocratici tra la prima e la seconda guerra mondiale.
Nel 2005 Steve McTeigue gli affida il ruolo del conduttore televisivo Gordon Dietrich, fidato amico della protagonista Evey/ Natalie Portman nel meraviglioso V per Vendetta, partecipazione di cui in seguito dirà: “Essere picchiato! Non ero mai stato picchiato in un film prima ed ero molto eccitato dall’idea di essere bastonato a morte!”. Le sorelle Wachowsky invece sottolinearono che la normalità di Fry di fronte alla censura, rappresentata nel film da Adam Sutler o Alto Cancelliere, rende il suo personaggio davvero potente e aggiunge “una dimensione del tutto inaspettata al film”.
Nel 2006 Stephen ha un piccolo ruolo in Alex Rider: Stormbreaker di Geoffrey Sax, nel 2007 nel film britannico St. Trinian’s di Oliver Parker dove interpreta se stesso e, nel solito anno, è il Ministro Tormer nel film storico-biografico Eichmann di Robert Young. Nel 2011 Guy Ritchie lo vuole per interpretare Mycroft l’ironico e stravagante fratello del geniale investigatore Sherlock Holmes nel secondo film Sherlock Holmes- Gioco di ombre con Robert Downey Jr. e Jude Law, poi arriva il ruolo dell’avido Governatore della Città del Lago in Lo Hobbit- La desolazione di Smaug (2013) e nel successivo La battaglia delle cinque armate (2014).
Dopo un breve viaggio in Australia per partecipare al documentario Zucchero! That sugar film (2014) di Damon Gamenou, una critica feroce sull’eccessivo uso di zucchero raffinato nel cibo, Stephen è Sir Francis Spring in L’uomo che vide l’infinito (2015) di Matt Brown, la storia del matematico indiano Srinivasa Ramanujan interpretato da Dev Patel, e l’anno successivo partecipa ad una commedia sentimentale, tratta dal romanzo Lady Susan di Jane Austen, Amore e Inganni con Kate Beckinsale e diretta da Whit Stillman. Nella versione originale di Alice attraverso lo specchio di James Bobin (2016) con Johnny Depp, Mia Wasikowska, Anne Hathaway, Helena Bohan Carter e Sacha Baron Cohen, Stephen presta la voce al magico Stregatto.
Stephen Fry, vita privata
Per lunghi anni Stephen Fry ha tenuto nascosta la sua omosessualità, tenendosi ben lontano da relazioni per ben 16 anni (1979-1995) e, dopo una lunga relazione con Daniel Cohen durata 15 e che si è conclusa nel 2010, il poliedrico artista si è sposato con il comico Elliott Spencer il 17 gennaio 2015.
Da sempre sofferente di disturbo bipolare, che Stephen racconta nel suo documentario a cui partecipano anche Carrie Fisher, Robbie Williams, Tony Slattery e Richard Dreyfuss, è presidente di Mente, presta la sua collaborazione all’ente di beneficenza che si occupa di salute mentale Stand to reason e nel 2013 ammette di aver iniziato a fare uso di farmaci per gestire la sua patologia.
Mentre sta lavorando a Cell Mates a teatro nel 1995, Stephen ha un’esaurimento nervoso ed è costretto a lasciare il ruolo, causando anche l’interruzione anticipata della rappresentazione, poi scompare per alcuni giorni periodo in cui, come ammise più avanti, cercò di suicidarsi, e lasciò l’Inghilterra trasferendosi in Belgio. Stephen ha confessato di aver tentato di togliersi la vita molte volte l’ultima, a quanto da lui dichiarato, nel 2012 con un cocktail di pillole e vodka. Nel 2018 Stephen ha dichiarato di essere stato operato di cancro alla prostata e che il tempestivo intervento di rimozione dell’organo e degli 11 linfonodi che lo circondavano gli ha salvato la vita.
Nel 2008 e nel 2013 Stephen pubblica due “lettere aperte”: con la prima pubblicata su The Guardian si oppone alle celebrazioni dei 60 anni dalla fondazione dello stato di Israele, ed è uno dei firmatari degli Ebrei Inglesi per la giustizia per i Palestinesi, mentre con la seconda lettera diretta all’allora primo ministro Cameron chiede il boicottaggio delle Olimpiadi di Sochi a causa delle persecuzioni verso gli omosessuali in Russia. Nel 2009 è uno dei cento firmatari di un’accusa pubblica contro il governo britannico e la legge sulla diffamazione la quale limiterebbe la libertà di espressione.
Durante un’intervista rilasciata nel 2009 Stephen, da sempre Laburista anche se molto critico, esprime la sua preoccupazione per l’alleanza politica di Cameron con alcuni partiti di destra polacchi affermando che la nazione fosse storicamente e profondamente antisemita, omofoba e nazionalista, considerazione che gli costò una dura reazione da parte della Polonia con la quale Stephen dovette scusarsi postando una lettera di sei pagine sulla sua pagina internet personale.
Da sempre dichiaratosi Ateo, durante un’intervista ad un’emittente irlandese, viene domandato a Stephen cosa avrebbe fatto se si fosse trovato di fronte Dio, al che lui rispose:
Cancro alle ossa dei bambini, di cosa si tratta? Come osi? Come osi creare un mondo in cui c’è una tale miseria che non dipende da noi? Questo è assolutamente malvagio. Perchè dovrei rispettare un meschino e capriccioso dio stupido che crea un mondo così pieno di ingiustizia e dolore?
Questa intervista fu vista da cinque milioni di persone, ma fu anche la causa dell’accusa di blasfemia, secondo il Defamation Act del 2009, per lui e la rete RTE’ da parte di uno spettatore; il caso venne archiviato due anni dopo perchè non si era trovato un numero sufficiente di persone offese da quell’intervista per procedere; la legge è stata abolita nel 2018 in Irlanda dopo il referendum.
Popolare conduttore di un programma a quiz intitolato Q.I. dal 2003 al 2015, uno dei più seguiti in Gran Bretagna e che gli è valso il premio Rose d’or come miglior conduttore di giochi, nel 2017 in onore dei suoi contributi alla divulgazione della scienza, al nome del pidocchio degli uccelli Saepocephalum è stato aggiunto stephenfryii.