Il finale di WandaVision lascia aperto il destino di Visione a varie possibilità. Da venerdì 5 marzo sono disponibili tutti gli episodi della prima serie tv Marvel su Disney Plus: lo show apre la Fase 4 del MCU e si è dimostrato un esperimento molto riuscito. Paul Bettany, l’interprete del protagonista maschile, ha risposto alla domanda sul ritorno del suo personaggio nel MCU durante un’intervista a Esquire:
“Amo Visione. Sì, ci sono”.
Come potrebbe tornare Visione?
“Sono stato una voce senza corpo, un corpo ma non umano e ora un ricordo diventato realtà. Chissà che altro potrò essere…”
Con queste fantastiche parole il sintezoide lascia l’amata Wanda (Elizabeth Olsen) nel finale di WandaVision, ricordando il suo percorso nel MCU, da J.A.R.V.I.S. a Visione nell’ESA. Creato da Roy Thomas e John Buscema sulle pagine di The Avengers n. 57, nella scena post credit dell’ottavo episodio di WandaVision il personaggio di Paul Bettany rinasce ispirandosi alla sua particolare versione vista nella saga del 1989 Vision Quest, pubblicata nei numeri 42-45 di West Coast Avengers (puoi acquistare il volume unico che contiene queste storie su Amazon cliccando qui). Dopo il finale delle serie tv nascono diverse teorie, alcune più fantasiose altre più realizzabili.
La prima e più improbabile ipotesi prevede la nascita di Wonder Man dagli atomi di Visione, smaterializzatosi nel finale di WandaVision. La storia fumettistica di Wonder Man risulta estremamente legata al sintenzoide, poiché Ultron utilizza i tracciati cerebrali di Simon Williams durante il suo coma per creare l’androide. Invitato dal Barone Zemo tra le file dei Signori del Male a combattere gli Eroi più potenti della Terra in Avengers n.9 del 1964, Wonder Man diventa poi un membro fisso della super squadra Marvel. Chissà se lo vedremo anche nel Marvel Cinematic Universe.
Secondo un’altra teoria, l’anomalia WestView può essere considerata come il risultato di un sogno di Wanda e di conseguenza i suoi figli e suo marito sono intrappolati nella dimensione dei sogni, governata da Incubo. Quest’ultimo rappresenta uno dei maggiori nemici dello Stregone Supremo nei fumetti, ma anche il villain di Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Una prova di questa ipotesi è presente nella seconda scena dopo i titoli di coda di WandaVision, in cui la proiezione astrale della protagonista sta studiando il Darkhold e sente la chiamata di Billy e Tommy. Probabilmente chiederà l’aiuto del personaggio di Benedict Cumberbatch per recuperarli. E il Visione bianco?
Verosimilmente il “vero Visione” del MCU ora è rappresentato dalla sua versione bianca: realizzato con l’intelligenza artificiale e con i resti del corpo dell’originale, alla fine del confronto il suo alter ego di WestView gli restituisce anche i ricordi che lo S.W.O.R.D. gli nascondeva. Dopo questa scena il sintezoide bianco scappa, ma non sappiamo dov’è diretto; potrebbe essere alla ricerca di prove tangibili del suo passato incontrando gli Avengers e unendosi poi alla nuova squadra. Inoltre, il personaggio di Paul Bettany può cambiare densità, colore o aspetto a suo piacimento e il colore bianco non marcherà per sempre la sua figura.
Infine, anche la showrunner Jac Schaeffer ha parlato in un’intervista della gestione del personaggio e del suo futuro nel MCU:
<<Non si trattava della decisione sul dove lasciare White Vision, non era questo l’obiettivo. L’obiettivo era: come risolvere il problema di due Visioni che combattono tra loro? Si batteranno l’un l’altro fino alla fine dei tempi. Ci è sembrato evidente che avrebbe dovuto essere una battaglia logica, no? Hai due Sintezoidi con la stessa identica programmazione, si risolverà con la logica. Volevamo che il Visione all’interno dell’esagono vincesse sulla base di qualcosa che non solo era incredibilmente astuto e indicativo del suo estremo livello di intelligenza, ma era anche allineato con il suo viaggio, che è quello della sua identità.
White Vision ha i ricordi di Visione certo, ma non è l’uomo di Wanda, non è il padre dei suoi figli. Non è l’uomo con cui è stata nel mondo delle sitcom. Non è la persona a cui ha detto addio, è solo il corpo e le informazioni in esso contenute. Il mio lavoro nella serie, ciò su cui mi concentro, è la storia principale: quello che gli è successo è estraneo alla storia principale. Il Visione a cui ha detto addio è un addio completo. Questo è il punto in quella frase.
Quello che mi piace è come abbiamo scelto di gestirlo in WandaVision. Mi sembra molto fedele alla nostra caratterizzazione di Visione, cioè l’intera questione di Visione e della sua identità. “ero una voce e poi un corpo fino a diventare un ricordo”. C’è una sorta di costante autoanalisi di “Chi sono io?” Quindi per me non sembra uno dei trucchi alla Marvel del tipo “Ora ce n’è un altro là fuori”. In realtà sembra molto, molto corretto così. C’è una costante reinvenzione di quella che è l’essenza di Visione.>>