La Giornata della Memoria ci offre l’opportunità di trattare una tematica che ha ispirato produzioni cinematografiche particolarmente importanti e significative. Pellicole in grado di raccontare gli inenarrabili orrori della Shoah con semplicità e di far aprire gli occhi al mondo intero sulla brutalità di cui, ahinoi, l’umanità è capace.
Raccontare la Shoah, come si può immaginare, non è affatto facile. Lo sa bene il regista Roman Polański, ex deportato polacco, al quale all’epoca fu proposto di dirigere Schindler’s List e che rifiutò perché “personalmente coinvolto” nella vicenda (qualche anno dopo, avrebbe diretto Il Pianista, NdR).
A quanto pare, tra l’altro, Stanley Kubrick intorno agli inizi del 1990, avrebbe voluto girare un film sulla Shoah dal titolo Aryan Papers, tratto dal romanzo Bugie di Guerra di Luis Begley. A seguito dell’uscita di Schindler’s List nel 1993, i produttori ne rinviarono la realizzazione. Peccato, perché pare avesse già scelto Johanna ter Steege per interpretare la protagonista, la giovane Tanya che durante il regime nazista attraversa l’Europa dell’Est per sfuggire alla cattura e proteggere suo nipote Maciek. Kubrick, in buona sostanza, ci ripensò.
Con estrema umiltà, proponiamo i dieci film sulla Shoah che riteniamo non possano mancare nel percorso culturale di ciascuno di noi, ma prima di procedere vorrei precisare che il primo film a mostrare dei campi di concentramento è stato Night Train to Munich, un film di Carol Reed, ma quello in cui si fa esplicito riferimento agli ebrei, per la prima volta, è Bufera mortale di Frank Borzage, del 1940.
1. Schindler’s List:
Diretto da Steven Spielberg, Schindler’s List è il numero uno della nostra “classifica dedicata alla Shoah”, fa parte del National Film Registry ed occupa l’ottavo posto nella classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi. Il film, che racconta la vera storia di Oskar Schindler è un capolavoro tanto dal punto di vista tecnico, quanto da quello contenutistico. Con le sue inconfondibili immagini in bianco e nero (perché come dichiarò Spielberg ‘La Shoah fu vita senza luce. Per me il simbolo della vita è il colore. Per questo un film che parla dell’Olocausto deve essere in bianco e nero‘) e con la magnifica colonna sonora firmata da John Williams, ha ottenuto ben dodici nomination agli Oscar, aggiudicandosi sette statuette: Miglior Film, Migliore Regia, Miglior Sceneggiatura non originale, Miglior scenografia, Miglior fotografia, Miglior colonna sonora e Miglior montaggio.
2. Il Pianista:
Opera di Roman Polański, Il Pianista è basato sull’autobiografia di Władysław Szpilman, compositore polacco che visse l’occupazione della città di Varsavia da parte dei tedeschi e fu confinato nel ghetto della città, scampando alla deportazione soltanto grazie all’aiuto di una serie di amici e soffrendo la fame ed il terrore costante di essere stanato e fucilato.
La pellicola si aggiudicò la Palma d’oro al Festival di Cannes e ben tre premi Oscar, tra cui il premio al Miglior Attore protagonista andato al magistrale Adrien Brody.
3. La vita è bella:
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Diretto, scritto ed interpretato da Roberto Benigni, La Vita è Bella merita senz’altro il podio. Ciò non significa che gli altri film non lo meritino, ma che nel caso specifico di questa pellicola, è stato affrontato il tema della Shoah in un modo completamente innovativo, inedito, adatto davvero a grandi e piccini.
E’ infatti un film altamente didattico ed aggraziato che racconta la storia di una famiglia italiana deportata in un lager e dell’ingegnoso modo ideato dal papà Guido per proteggere dall’orrore suo figlio Giosuè. Il film riscosse un successo planetario, tanto da aggiudicarsi, tra gli altri prestigiosi riconoscimenti ben tre premi Oscar: Miglior Attore, Miglior Film in lingua straniera e Miglior colonna sonora.
Questa è la mia storia, questo è il sacrificio che mio padre ha fatto, questo è stato il suo regalo per me.
4. La tregua:
Meravigliosa pellicola del 1997 diretta da Francesco Rosi, La Tregua è ispirata all’omonimo romanzo di Primo Levi e ne racconta la storia, dalla liberazione dal lager di Auschwitz fino al ritorno a casa, in Italia. Primo Levi è interpretato da uno straordinario John Turturro che, sopravvissuto alla Shoah, attraversa l’Europa centrale con un gruppo di prigionieri i cui orrori non sembrano avere fine.
Perché è importante ricordare che, a seguito della liberazione da parte dei sovietici, dei campi di concentramento, molti sopravvissuti morirono di stenti e di gelo nel vano tentativo di tornare nei propri paesi con mezzi di fortuna, se non addirittura a piedi. Primo riuscì fisicamente a tornare a casa, ma il suo spirito no…quello morì ad Auschwitz.
5. Jojo Rabbit:
Jojo Rabbit è il più recente film di questa lista. Con sei candidature agli Oscar e altre svariate nomination, è un film particolare che ridicolizza il regime nazista e la propaganda perpetrata dal regime all’interno dei vari paesi tedeschi.
Nel fare ciò, racconta la storia di una donna tedesca che nasconde e protegge una bambina ebrea in casa propria; il figlio, affascinato da Adolf Hitler al quale si ispira e nelle cui convinzioni crede ciecamente, la trova e decide di sfruttarla per scoprire tutti i piani orditi dai “diabolici” ebrei. Tocco di classe: lo stesso regista del film, Taika Waititi nel ruolo di Hitler.
6. Il bambino con il pigiama a righe:
Diretto e sceneggiato da Mark Herman, Il bambino con il pigiama a righe è l’adattamento dell’omonimo romanzo di John Boyne. Lo scopo, perfettamente riuscito del film, è vedere la Shoah con gli occhi dei bambini, attraverso la loro innocenza che prescinde da nazionalità ed etnia.
Dunque Bruno, bambino tedesco, fa la conoscenza di Shmuel, bambino ebreo rinchiuso nel campo di concentramento che sorge nei pressi della casa di Bruno. A dividerli, soltanto fisicamente, dello spesso filo spinato che però non basta ad impedire ai due di diventare grandi amici e di giocare, per quanto possibile.
Un giorno, Bruno in procinto di trasferirsi con la sua famiglia, riesce ad indossare una divisa da ebreo e ad unirsi a Shmuel nella ricerca di suo padre, ma entrambi finiranno vittime della camera a gas.
7. Storia di una ladra di libri:
Brian Percival dirige Storia di una ladra di libri, ispirato al libro pubblicato con il titolo di La bambina che salvava i libri di Markus Zusak. La storia è narrata dalla Morte che, affascinata dal genere umano, ne segue le vite e prende nota delle esistenze più particolari.
Ad affascinarla, infatti, è la storia della piccola Liesel Meminger che, data in adozione dopo la tragica morte del fratellino, impara a leggere e diventa avida di letture e conoscenza al punto da sottrarre un libro ai barbari roghi nazisti.
E’ sorpresa da una donna che vede in lei la stessa passione per la letteratura che aveva il suo compianto figlio e che le offre accesso alla sua biblioteca.
8. Pasqualino Settebellezze:
Candidato a quattro premi Oscar, Pasqualino Settebellezze segnò un importante primato: la regista Lina Wertmüller fu, infatti, la prima donna ad essere candidata all’Oscar come Miglior Regista.
Il film del 1975 è ambientato nella Napoli degli anni trenta e racconta la storia di Pasqualino Frafuso, unico maschio di una famiglia composta da sette donne (da qui Settebellezze) che, nel tentativo di difendere l’onore di sua sorella maggiore, commette un omicidio e viene condannato.
Il destino è particolarmente infausto e nonostante Pasqualino, al quale viene offerto di arruolarsi per la spedizione in Russia in sostituzione della pena, riesca a disertare, viene comunque catturato dai nazisti e condotto in un lager. Lì Pasqualino, per sopravvivere, perderà se stesso e svenderà l’uomo che è in lui.
9. Il giardino dei Finzi-Contini:
Tratto dal famosissimo romanzo omonimo di Giorgio Bassani, Il giardino dei Finzi-Contini è un film diretto da Vittorio De Sica che racconta la storia della ricca famiglia di origini ebraiche, per l’appunto i Finzi Contini, e del loro amico Giorgio, un giovane ebreo figlio di un commerciante e da sempre innamorato della giovane Micòl Finzi Contini che, però, vede in lui soltanto un amico fraterno.
In seguito alle leggi razziali tutto cambia: espulsi dal circolo del tennis, si riuniscono nel parco della famiglia Finzi Contini che, inizialmente, data la ricchezza, vive e percepisce diversamente da Giorgio la situazione politica. Giorgio, infatti, viene addirittura bandito dalla biblioteca in cui era solito studiare ed è costretto a nascondersi per non essere catturato dai nazisti e deportato. Il terrore, però, infine raggiunge anche i Finzi Contini che, prelevati direttamente nella loro residenza saranno separati per sempre gli uni dagli altri.
10. Il Diario di Anna Frank:
Il diario di Anna Frank è uno dei film più significativi del ricordo della Shoah. Il film del 1959, fu diretto da George Stevens a quattordici anni dalla morte di Anna. Ne racconta l’iconica storia partendo dal ritorno ad Amsterdam di Otto Frank, l’unico sopravvissuto della famiglia, vittima dei campi di prigionia nazisti.
L’uomo, nella soffitta in cui si era nascosto pochi anni prima, ritrova il diario della figlia Anna e attraverso le sue parole, ripercorre la vita della sua famiglia in quella soffitta, sino alla cattura.
Nonostante tutto, io credo ancora che la gente in fondo sia buona – Anna Frank
Bonus. The Reader – A voce alta:
The Reader – A voce alta merita di essere quantomeno menzionato e dunque l’ho aggiunto come bonus. Premio Oscar a Kate Winslet come Miglior Attrice, il film racconta la storia di Hanna e Michael che, nonostante una significativa differenza d’età, si innamorano e, nel mezzo della guerra, si perdono di vista.
Lui (Ralph Fiennes) è convinto di averla persa per sempre, ma quando anni dopo, nelle vesti di studente di legge, la ritrova al banco degli imputati per crimini di guerra, la verità lo sconvolge.
Non me ne vogliate se non posso qui parlare di tutti gli altri film che trattano (anche se alcuni meno approfonditamente) la Shoah e che sono indubbiamente degni di attenzione, ne citerò alcuni che ritengo comunque meravigliosi: La scelta di Sophie, Exodus, Bastardi senza gloria, This Must Be The Place, Il Grande Dittatore, La signora dello zoo di Varsavia.
A noi, generazione ingrata e dalla memoria corta, non basterebbe tutta la sensibilità del mondo per riuscire a comprendere profondamente quali pene abbiano sofferto gli ebrei deportati nei lager, vittime della Shoah e quali e quante ne soffrano tutt’ora i popoli vittime di guerre e sopraffazione.
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi – Primo Levi