Cinema e Serie TvCinema e Serie Tv
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Cinema
  • Serie TV
  • Rubriche
    • Drama che passione
    • Fuori dal fumetto
    • I segreti delle star
    • Ritratto di un attore
    • Una settimana al cinema
    • Fuori dal fumetto
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Cerca
  • Videogiochi
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
Lettura: Disney+ fa autocritica e si censura
Share
Notifica
Ridimensionamento dei caratteriAa
Cinema e Serie TvCinema e Serie Tv
Ridimensionamento dei caratteriAa
  • Videogiochi
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
Cerca
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Cinema
  • Serie TV
  • Rubriche
    • Drama che passione
    • Fuori dal fumetto
    • I segreti delle star
    • Ritratto di un attore
    • Una settimana al cinema
    • Fuori dal fumetto
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Seguici
  • Media Kit
  • Chi siamo
  • Contatto
  • Lavora con noi
  • Disclaimer
  • Politica sulla Privacy
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
AnticipazioniCinema

Disney+ fa autocritica e si censura

Irene Pepe 5 anni fa Commenta! 3
SHARE

Qualche tempo fa avevamo segnalato che la Disney aveva tolto dal catalogo I racconti dello zio Tom perché ammorbato da contenuti razzisti. Forse qualcuno ha fatto notare che, scegliendo quella politica, sarebbe rimasto ben poco nel catalogo Disney quindi, dallo scorso anno, erano comparsi questi avvisi sui cartoni animati: “Questo programma è presentato così com’è stato concepito in origine. Potrebbe contenere rappresentazioni culturali ormai superate“.

Contenuti
È difficile detestare la Disney: l’infanzia di tutti noi le deve qualcosa ma, certo, ce la stanno mettendo tutta.iCrewPlay Cinema consiglia:

Ora la Disney fa di più e, collegandosi a disney.com/storiesmatter, spiega anche perché quelle rappresentazioni culturali sono sbagliate. E quindi Shon Gun degli Aristogatti “… è raffigurato come una caricatura razzista dei popoli dell’Asia orientale con tratti stereotipati esagerati come occhi obliqui e denti da coniglio. Canta in un inglese poco accentato, doppiato da un attore bianco e suona il piano con le bacchette. Questa rappresentazione rafforza lo stereotipo dello straniero perenne“.

Oppure il re Luigi del Libro della giungla altri non è che una rappresentazione caricaturale degli afroamericani e della loro musica.

Leggi Altro

Hotel Costiera: incredibile presentazione a Taormina 71
Olivia Wilde sbarca al Taormina Film Festival 2025
Biancaneve, dall’11 giugno su Disney Plus
Twin Peaks, la serie completa su MUBI dal 13 giugno

I corvi di Dumbo, oltretutto doppiati in italiano dal mitico Quartetto Cetra, “Rendono omaggio agli spettacoli di menestrelli razzisti, dove artisti bianchi con facce annerite e abiti laceri imitavano e ridicolizzavano gli africani schiavi nelle piantagioni meridionali. Il leader del gruppo è Jim Crow, che condivide il nome con le leggi che imponevano la segregazione razziale negli Stati Uniti meridionali“.

O gli indiani di Peter Pan “…ritraggono i nativi in un modo stereotipato senza riflettere né la diversità dei popoli nativi né le loro autentiche tradizioni culturali. Parlano in una lingua incomprensibile e vengono ripetutamente definiti come “pellerossa”, un termine offensivo“. E questo solo per citare i film più famosi e amati da chiunque.

Se c’è una cosa che detesto più del razzismo è l’ipocrisia. Perché chiunque sa che il solo scrupolo di una multinazionale è quella di fare più soldi possibile a spese di chiunque e a qualsiasi costo. Anche quello di denigrarsi.

Se la Marvel ha investito un sacco di soldi su un supereroe nero (Black Panther) non è certo per correttezza politica, ma perché anche i ragazzini neri comprano fumetti e pagano il biglietto per andare al cinema, anche loro vogliono identificarsi in un super qualcosa e Black Panther è il prodotto adatto a loro. Se la Sirenetta del live action Disney è nera è per lo stesso motivo, se la BBC mette nelle sue serie televisive improbabili cavalieri della Tavola Rotonda neri è sempre per lo stesso motivo.

È difficile detestare la Disney: l’infanzia di tutti noi le deve qualcosa ma, certo, ce la stanno mettendo tutta.

iCrewPlay Cinema consiglia:

La shopper di tela Woman. Clicca qui per acquistare

Condividi questo articolo
Facebook Twitter Copia il link
Share
Cosa ne pensi?
-0
-0
-0
-0
-0
-0
lascia un commento lascia un commento

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Media Kit
  • Chi siamo
  • Contatto
  • Lavora con noi
  • Disclaimer
  • Politica sulla Privacy

Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​

  • Videogiochi
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
Bentornato in iCrewPlay!

Accedi al tuo account

Hai dimenticato la password?