Il 20 gennaio di 25 anni fa al Sundance Film Festival fu presentato Quattro matrimoni e un funerale, che sarebbe poi arrivato nei cinema alcuni mesi più tardi, esattamente il 13 ottobre del 1994. Fu girato piuttosto in fretta, con attori allora non particolarmente famosi e senza grandi pretese. Nessun critico gridò al capolavoro e qualcuno scrisse anche cose come
“di certo non sarà un successo”
“ve ne sarete dimenticati tra dieci minuti”.
Quattro matrimoni e un funerale divenne invece il film britannico che incassò più soldi tra quelli usciti fino a quel momento e ancora oggi, a distanza di oltre 25 anni, è annoverato tra le migliori commedie romantiche degli ultimi decenni, insieme a film famosissimi come Io e Annie, Harry ti presento Sally, Pretty Woman e Notting Hill.
Ispirato alle vere esperienze dello stesso sceneggiatore Richard Curtis (poi autore anche di Love, Actually), questi in un periodo di circa 11 anni presenziò a ben 65 diversi matrimoni e a uno di questi ricevette persino una proposta di matrimonio; egli rifiutò e da allora lo considera uno dei più grandi rimpianti della sua vita, tanto che questo episodio dette il via all’ispirazione per la pellicola.
Prima di arrivare alla versione definitiva della storia, Curtis scrisse la sceneggiatura per ben 17 volte e a dargli un aiuto fondamentale fu lo stesso regista, Newell.
Curtis lo ricorda in questo modo:
“Io vengo da una scuola in cui essere divertenti era tutto ciò che contava, Mike invece era ossessionato dal mantenere il tutto molto realistico. Ogni personaggio doveva avere una storia propria e non tre semplici battute divertenti. E’ un film romantico sull’amore e l’amicizia che si districa in un mare di scherzi“.
Quattro matrimoni e un funerale Charles è uno scapolo con parecchie storie alle spalle (ma mai tante quanto le trentatré di Carrie), una vita tutta in disordine e sempre in ritardo.
Vive a Londra con un’amica che è come una sorella, Scarlett (Charlotte Coleman, scomparsa nel 2001 per una malattia fulminante, a soli trentatré anni) confusionaria e ritardataria come lui.
Kristin Scott Thomas interpreta Fiona amica di lunga data di Charles, apparentemente donna glaciale e disinteressata all’amore, in realtà segretamente innamorata di Charles.
Gareth e Matthew (Simon Callow e John Hannah) sono una coppia gay e il primo sarà proprio colui del quale verrà celebrato il funerale. C’è poi Henrietta (Anna Chancellor) o, come la chiama Fiona, “faccia da chiulo”, una delle fidanzate di Charles che quasi riesce a diventare sua moglie.
Rowan Atkinson è il sacerdote, ma di quelli che hanno appena iniziato e quindi durante le celebrazioni sbaglia le parole, fa gaffe e trema per l’agitazione. All’ennesimo matrimonio a cui il gruppo di amici è invitato a partecipare, Charles vede Carrie e perde la testa.
In Quattro matrimoni e un funerale ci sono quindi tre matrimoni, un funerale, un matrimonio che non si concretizza, perché lo sposo cambia idea all’altare, e una finale promessa di non matrimonio sotto la pioggia.
Il primo matrimonio serve a presentare i personaggi e in particolare i due veri protagonisti. Uno è Charles: lo scapolo interpretato da Grant, che si mette e si toglie gli occhiali in continuazione, si mette in imbarazzo, arriva tardi ai matrimoni e fa spesso vedere il suo gran sorriso.
L’altra è Carrie, interpretata da Andie MacDowell: è la bella statunitense che Charles conosce e con la quale finisce a letto…si infrattano.
Al secondo matrimonio Charles rivede Carrie e scopre che lei si è nel frattempo fidanzata con un ricco scozzese molto più grande di lei. Nonostante questo Charles e Carrie si infrattano di nuovo.
Il secondo matrimonio è celebrato, con gran fatica, dal personaggio interpretato da Rowan Atkinson, divenuto famoso qualche anno dopo interpretando Mr. Bean.
Il terzo matrimonio è quello tra Carrie e il ricco scozzese, al quale Charlie viene invitato. Prima del matrimonio i due si incontrano per caso, passano un po’ di tempo insieme, lei gli fa la lista degli uomini con cui è andata a letto e lui le dice di amarla.
Il funerale è quello di Garreth, uno degli amici di Charles, che muore durante il terzo matrimonio; durante il funerale il suo compagno, un altro degli amici di Charles, gli dedica la poesia Funeral Blues di Wystan Hugh Auden, uno dei momenti più toccanti della storia ce ci comprendere quanto l’amore fra due persone possa essere forte e intenso e non importa il sesso, né l’età, né la religione.
Il quarto matrimonio è quello tra Charles e Henrietta, una sua storica ex con cui si rimette dopo il matrimonio di Carrie. Henrietta, soprannominata
“faccia di chiulo”
è la classica ragazza che farebbe qualsiasi cosa pur di stare con quello che considera l’amore della sua vita, anche sposarlo pur sapendo che lui, in realtà, è innamorato di un’altra.
Mentre sono in chiesa infatti, poco prima della cerimonia, arriva Carrie che confessa a Charles di essersi separata; lui molla Henrietta sull’altare e dopo qualche ora bacia Carrie sotto la pioggia, facendole però promettere che non si sposeranno.
Prima dei titoli di coda del film, vengono proiettate alcune scene che ci fanno fare un salto in avanti del tempo e allora vediamo come sono evolute le situazioni sentimentali dei protagonisti: Scarlett ad esempio ha sposato il ricco texano che aveva conosciuto ad uno dei vari matrimoni, Fiona è affianco al Principe Carlo e Charles e Carrie hanno avuto un bambino.
Con un budget di 4,4milioni di dollari il film ne ha incassati in tutto il mondo oltre 245milioni e alle nomination all’Oscar si aggiungono i Bafta (l’equivalente inglese degli Oscar) vinti come miglior film, regia, attore protagonista a Hugh Grant e attrice non protagonista a Scott Thomas. E per quel ruolo Grant si è aggiudicato pure un Golden Globe.
Il film, in realtà, ha una trama piuttosto semplice, infatti costò circa tre milioni di sterline e fu girato in poco più di un mese.
Né il regista, Mike Newell, né lo sceneggiatore, Richard Curtis, erano particolarmente famosi, quanto a Grant, più volte ha dichiarato che questo film gli salvò la carriera.
Prima di arrivare alla scelta di Hugh Grant nella parte principale, per il ruolo di Charles vennero provinati circa 70 attori diversi.
“Non ricevevo più offerte di lavoro, per nulla, poi con mia enorme sorpresa ho ricevuto questo script nella mia casella delle lettere dal mio agente ed era veramente eccezionale. Gli telefonai e gli dissi che ci doveva essere stato un errore, perché era troppo bello“.
Inizialmente, Curtis fu restio a scritturare Grant nei panni di Charles, un personaggio che lo scrittore aveva modellato su di sé, questo perché lo considerava troppo attraente. Fu convinto ancora una volta da Mike Newell e i produttori approvarono Grant.
Pare che gli diedero solo 15mila sterline e, per renderlo un po’ più goffo, gli suggerirono di usare quel look e quell’aria sempre un po’ stralunata che avrebbe poi usato anche in Notting Hill, un altro film scritto da Curtis.
Prima di affidare a MacDowell il ruolo di Carrie presero invece in considerazione Jeanne Tripplehorn, Marisa Tomei e Sarah Jessica Parker.
Una volta uscito, il film incassò circa 250 milioni di dollari e fu nominato agli Oscar per il miglior film e la miglior sceneggiatura, che furono però vinti da Forrest Gump e Pulp Fiction.
La dimostrazione del fatto che Quattro matrimoni e un funerale ancora oggi sia considerato un successo sta nel fatto che, dal film, sia addirittura stata tratta una miniserie TV.
Il nuovo formato, che ha debuttato il 31 luglio del 2019 in esclusiva su Hulu, si basava sempre sulla pellicola inglese del 1994, è stata creata da Mindy Kaling e Matt Warburton e ha come protagonisti Nathalie Emmanuel, Nikesh Patel, Rebecca Rittenhouse e John Paul Reynolds.
Four Weddings and a Funeral (titolo in inglese) in 12 episodi segue le vicende di quattro amici americani Maya, Craig, Ainsley e Duffy, che si riuniscono per un favoloso matrimonio a Londra. Ma dopo una notizia bomba appresa sull’altare, le loro vite vengono scombussolate.
Devono resistere ad un anno tumultuoso di amori e strazi. Le relazioni si formano e si rompono, vengono esposti scandali politici, la vita sociale di Londra viene ridicolizzata e in tutto questo naturalmente ci sono quattro matrimoni ed un funerale.
A marzo dello stesso anno invece, invece, è stato creato un cortometraggio-sequel, diretto da Newell e con tutti i principali attori del film, compresi Grant e MacDowell.
Si intitola One Red Nose Day and a Wedding, ed è andato in onda il 15 marzo per beneficenza – un po’ come successe l’anno prima con il sequel di Love Actually – in occasione del Red Nose Day, una giornata di raccolta fondi per aiutare bambini in situazioni problematiche.
Trasmesso su Bbc in Gran Bretagna e su Nbc negli Stati Uniti, il corto riprende i personaggi a venticinque anni di distanza, con intrusioni di “ospiti speciali” e un nuovo matrimonio.
“Siamo sicuramente più vecchi ma temo non più saggi”
ha detto Curtis, lo sceneggiatore.
“È stato molto divertente lavorare sull’evoluzione dei personaggi e ora torneranno tutti insieme per il quinto matrimonio dove, al solito, non andrà tutto secondo i programmi”.
Quattro matrimoni e un funerale resta comunque, senza ombra di dubbio, una strepitosa commedia di purissima verve inglese, solo in apparenza banale, che ironizza sui sentimenti con gusto.
Il ritmo è travolgente, tra lacrime, umorismo e schiaffi in faccia alla buona società, l’affascinante Grant e l’incantevole Andie McDowell riescono a regalarci 117 minuti di autentica e sana commedia.
Un matrimonio non è mai stato così divertente, anzi…quattro.