Casino Royale rappresenta il reboot di James Bond, un nuovo inizio con un nuovo attore nel ruolo della spia più famosa del cinema: Daniel Craig. Per contrastare la concorrenza del nascente Jason Bourne, la saga cinematografica più longeva decide di cambiare rotta; questa decisione riscontra un successo di pubblico e critica. All’epoca il 21º film dell’agente 007 diventa il capitolo più remunerativo della serie, con quasi 600 milioni di dollari incassati globalmente. Nominato a 9 BAFTA, vince il premio per Miglior sonoro e riceve anche altri riconoscimenti, come un Saturn Award per Miglior film d’azione/di avventura/thriller. Molte testate giornalistiche, come Entertainment Weekly ed Empire, l’hanno inserito nella Top Ten dei film del 2006.
Per ricominciare bisogna partire dall’inizio e regalare al pubblico cinematografico la storia del primo romanzo di Ian Fleming: Casino Royale. L’opera in cui nacque 007 era già stata trasposta nel 1954, nell’episodio Casino Royale della serie antologica Climax!, e nel 1967, in un film parodia dei primi capitoli della serie, James Bond 007 – Casino Royale. Tuttavia, è passato tempo per la prima trasposizione ufficiale poiché la casa di produzione EON non deteneva i diritti di sfruttamento di questo libro. Dopo diverse vicissitudini legali il film fu coprodotto da EON Productions e Columbia Pictures/Sony. Negli USA Casino Royale uscì al cinema il 17 novembre 2006, mentre in Italia il 5 gennaio 2007.
Il passaggio dal vecchio al nuovo si evidenzia nelle prime scene di Casino Royale, con la sequenza prima dei titoli di testa in bianco e nero. Dopo la sigla rivediamo i colori e inizia una storia ricca di inseguimenti, azione e colpi di scena. Il fulcro del film è rappresentato dalla partita a poker, in cui si contrappongono James Bond e Le Chiffre, ma i bluff non finiscono qui. Scritta da Neal Purvis e Robert Wade con il premio Oscar Paul Haggis, la sceneggiatura è stata elogiata dal giornale inglese The Daily Telegraph perché riprendeva lo stile rétro e gretto dei libri di Ian Fleming. Alla regia ritorna Martin Campbell, dopo aver diretto Goldeneye, il debutto di Pierce Brosnan.
Per sostituire quest’ultimo serviva un nuovo James Bond e la scelta non si presentava facile. Daniel Craig, all’epoca poco conosciuto, vinse la concorrenza di Goran Visnjic (non riuscì a recitare con un accento inglese convincente), Henry Cavill (ritenuto troppo giovane), Karl Urban, Dougray Scott e Hugh Jackman per il ruolo di 007. Inizialmente la scelta non fu accolta bene perché non rispecchiava l’immagine classica di Bond, ma era proprio ciò che serviva per cambiare e riavvicinarsi all’icona cinematografica al tempo stesso. Infatti, il protagonista di Casino Royale ottenne pareri positivi dalla critica e Craig vinse l’Empire Awards come Miglior attore. Una spia più umana e violenta, meno tecnologica e vulnerabile, coerente con i romanzi di Fleming.
In Casino Royale Judi Dench ritorna a interpretare M, l’unica star dei film precedenti. Jeffrey Wright risulta il settimo attore diverso a vestire i panni dell’agente della CIA Felix Leiter. La prima Bond Girl, Solange, è interpretata da Caterina Murino, una delle tre presenze italiane del film oltre a Giancarlo Giannini nei panni dell’ambiguo René Mathis e a Claudio Santamaria in quelli del terrorista Carlos. Dopo il successo ottenuto con Le crociate – Kingdom of Heaven, Eva Green diventa una Bond Girl perfetta nei panni di Vesper Lynd: si mostra all’altezza di 007, professionale e rigida, ma lascia trasparire anche il proprio lato fragile e umano di fronte alle situazioni più grandi di lei.
“Ora tutti sapranno che sei morto grattandomi le palle!”
Con questa battuta scopriamo un Bond beffardo e vulnerabile nella scena della tortura, elemento che non poteva mancare in Casino Royale secondo i produttori. Dall’altro lato notiamo fin dove si spinge la perfidia di Le Chiffre (Mads Mikkelsen), finanziatore di organizzazioni terroristiche. Genio matematico ed esperto di poker, conduce una partita quasi impeccabile soprattutto contro James Bond. Prima di Casino Royale, l’attore si fece notare in Pusher II. Inoltre, la scena in questione è stata parzialmente limata per evitare un visto di censura più restrittivo nel Regno Unito. Restando in tema di villain, in Madagascar 007 insegue Mollaka, interpretato da Sébastien Foucan, uno dei fondatori del freerunning e del parkour.
La colonna sonora di Casino Royale è composta da David Arnold, che aveva già lavorato ai tre precedenti film dell’agente segreto. Il compositore lascia il classico James Bond Theme solo ai titoli di coda, simbolo che la formazione dal personaggio è avvenuta. Conosciuto soprattutto perché fu il frontman dei Soundgarden e Audioslave, Chris Cornell interpretò la canzone d’apertura You Know My Name. Il brano stile rock nel 2006 vinse un Satellite Award come Miglior canzone originale.
Infine, alcune curiosità riguardo Casino Royale. Il cocktail Vesper che Bond dedica al personaggio di Vesper Lynd è un’invenzione dello stesso Ian Fleming. Grazie anche alla moda esplosa in quel periodo, nella partita al Casino Royale il baccarà descritto nel romanzo è sostituito dal Texas hold ’em, la variante sportiva del poker. Inoltre, la mano con cui Bond vince la partita contro Le Chiffre al Casino Royale è una scala a colore, ma il croupier afferma invece essere una scala reale: colpa del doppiaggio italiano!
L’Aston Martin DBS V12 guidata da James Bond è stata realizzata proprio per Casino Royale dalla casa automobilistica inglese. Anche se nella scena dell’incidente l’auto è un’Aston Martin DB9 ricarrozzata, il veicolo di 007 si rovescia per ben sette volte, stabilendo il record dei cappottamenti consecutivi di un’auto. Il produttore Michael G. Wilson appare nel suo classico cameo all’interno dei film della saga, come capo della polizia montenegrina.
Ci vediamo la prossima settimana con Quantum of Solace.