La grande staffetta
Data di uscita: 28 giugno 2021
Genere: Documentario
Anno: 2020
Regia: Francesco Mansutti, Vinicio Stefanello
Paese: Italia
Durata: 86 min
Distribuzione: Adler Entertainment
Fotografia: Piergiorgio Grande
Montaggio: Francesco Mansutti
Produzione: Obiettivo3 e FilmArt Studio
Il 19 giugno 2020, lungo strada provinciale 146 a Pienza in provincia di Siena, il campione paralimpico Alex Zanardi rischiava di perdere tragicamente la vita in una gara di handbike.
A quasi un anno esatto di distanza, arriverà al cinema il 28, 29 e 30 giugno, distribuito da Adler Entertainment, il docu-film La Grande Staffetta che racconta la staffetta lunga quanto l’Italia di 51 atleti paraolimpici di Obiettivo Tre, la Onlus da lui stesso creata.
La pellicola, regia di Francesco Mansutti e Vinicio Stefanello (distribuita da Adler Entertainment) è stata realizzata nei giorni antecedenti l’incidente dell’ex pilota e campione olimpico, noi di I Crew Play Cinema e serie TV abbiamo assistito alla proiezione stampa e alla conferenza che ne è seguita.
La trama
Attraversando l’Italia da Luino fino a Santa Maria di Leuca, 51 atleti attraversano 20 regioni per ripartire tutti insieme dopo il lockdown.
Rappresentare l’Italia che vuole rialzare la testa e dimostrare che, uniti, si può resistere e lottare per costruire un nuovo futuro. È questo il senso del viaggio degli atleti di Obiettivo Tre con in testa Alex Zanardi.
Un lungo e impegnativo viaggio che attraversa l’Italia, per incontrare e rappresentare idealmente tutti gli italiani, e unire l’estremo Nord all’estremo sud della Penisola. In handbike, in bicicletta e in carrozzina olimpica, alcuni dei nostri più forti atleti paralimpici si sono messi in gioco per dimostrare, ancora una volta, che possiamo superare le avversità e i nostri limiti. Ma anche che si può rinascere e che bisogna desiderarlo fortemente.
Il docufilm
Dalla montagna al mare attraverso l’Italia, La Grande Staffetta è una storia di normalità ritrovata e di libertà.
Strada, asfalto, scenari meravigliosi, la staffetta è descritta dagli stessi atleti come un grande puzzle e quando tutti i pezzi sono al loro posto, ecco, è fatta!
La staffetta è un gesto simbolico, nel quale un essere umano consegna qualcosa a qualcun altro, è un gesto di civiltà; ecco allora che quel testimone, diviene improvvisamente metafora di rivincita, di amicizia, di voglia di farcela.
Pioggia e sole, vento e caldo, tanta fatica e una colonna sonora molto ben studiata, con le musiche sono di Michele Braga e brani come Pedala, cantata da Frankie hi-nrg mc, e Ti insegnerò a volare cantata da Roberto Vecchioni e Francesco Guccini.
Certo, sentire la voce di Alex fa un certo effetto, sentirlo ridere e scherzare con la moglie Daniela che lo ha accompagnato in alcuni tratti di questa splendida avventura, fa ben sperare, e per un attimo ci si dimentica del dolore.
Gli atleti paralimpici, sono atleti che ha vissuto due volte, sono caduti e si sono rialzati; la loro vita è fusa con lo sport, è un modo per affrontare la vita, perché lo sport ha restituito loro la vita.
Durante il racconto, i giorni trascorrono, scanditi da sudore, soddisfazioni e pensieri; partiti il 12 giugno da Luino, obbiettivo è quello di arrivare a Santa Maria di Leuca il 28.
“non sprecare il tempo anzi, cerca di usarlo il più possibile”
Dice uno degli atleti.
Le immagini della staffetta, sono infatti intervallate dalle interviste ad alcuni degli atleti che vi hanno preso parte e dalle parole di Barbara Manni, produttrice del docufilm oltre che sorella di Daniela e nessuno si aspettava tanta partecipazione da parte del pubblico; questi campioni, sulla strada e nella vita, lo hanno capito pian piano quanta vicinanza aveva da offrirgli la gente, quando ha iniziato ad aggregarsi a loro.
Fantastica ad esempio Piazza della Signoria a Firenze gremita di gente comune; ogni tappa una festa, un’accoglienza diversa, sempre calorosa.
Vedrete atleti emozionati e contenti di aver fatto qualcosa di bello, di incontrare moglie e figli alla fine di una tappa, insieme ad Alex, sempre presente a dare coraggio, spronare i colleghi, motivarli.
“È il più bel giorno della mia vita”
Aveva confessato Alex a Daniela quel giorno, quando dietro ad una curva si nascondeva la tragedia. A qual punto una sola era domanda che tutti gli atleti si son posti: continuare oppure no? Ma Alex non avrebbe mollato, così spronati anche dalla stessa Daniela, molti atleti hanno deciso di continuare a credere in quel sogno e portarlo avanti, per Alex.
I giorni continuano a scorrere, così come le città e le tappe, perché Alex avrebbe voluto così: unico obiettivo, Leuca. Ci sono arrivati, piangendo, ridendo, urlando di gioia, di rabbia, di sofferenza; quella sofferenza che ti lega agli altri.
La staffetta di Obiettivo Tre di è conclusa il 28 giugno 2020 a Santa Maria di Leuca, come Alex avrebbe voluto, per Alex e con Alex, sempre e comunque presente, perché lui c’è ancora e sta lottando con le unghie e con i denti.
La Conferenza stampa
La conferenza si è svolta subito dopo la proiezione del film, moderata dal giornalista Enrico Magrelli e vi hanno partecipato Barbara Manni, gli atleti Ana Maria Vitelaru e Diego Gastaldi e i registi Francesco Mansutti e Vinicio Stefanello.
Mansutti e Stefanello si sono conosciuti nel 2009 attraverso Planet Mountain, uno tra i più autorevoli portali europei di Montagna e Outdoor e hanno realizzato diversi short-doc su personaggi dell’alpinismo e dell’arrampicata sportiva.
Nel 2015 Mansutti dirige Alex Zabardi – 5 secondi e nel 2016 un media-metraggio sulla preparazione di Zanardi alle paralimpiadi.
La grande staffetta è il primo docu-film che hanno diretto insieme.
La Manni ha spiegato che il progetto produttivo è nato in maniera leggera da un’idea dei ragazzi, nel difficile periodo del Lockdown, quando non era possibile incontrarsi nei consueti campus di Obiettivo Tre; nasce anche da un messaggio ed una sfida che Alex Zanardi ha accettato con entusiasmo e che man mano è cresciuto.
“Si è pensato di affidare delle tappe ad Alex, come quella della Cisa, con Daniela, o quella che avrebbe dovuto fare in Toscana. Il film era stato scritto in un certo modo e avrebbe dovuto essere raccontato da Alessandro ed è stato difficile decidere di continuare ugualmente”
Su questo aspetto si è espresso anche Mansutti:
“Abbiamo dovuto rimettere tutto in discussione. Io e Vinicio non eravamo presenti sul campo e abbiamo chiesto ai ragazzi di diventare co-registi. Con l’incidente abbiamo veramente capito l’importanza del progetto e del rielaborare il tutto”
Il film, diventa una sorta di confessionale dei ragazzi, quando viene sposata l’idea di intervistarli dopo la staffetta e dare così al documentario un taglio diverso: è una confessione d’amore, per lo sport, gli amici, la famiglia, per Alex.
Stefanello ha affermato di aver dato delle piccole indicazioni ai ragazzi:
“sentitevi liberi di raccontare voi stessi, diteci come vi sentite… ho fatto tante interviste-video, ma queste sono indimenticabili. È stato come premere un bottone e loro sono ritornati lì. È stato come rivivere le emozioni di una vita in 15 giorni”
Ana Maria Vitelaru, campionessa italiana di handbike che a seguito di un incidente ha subito l’amputazione di entrambe le gambe, visibilmente emozionata, su invito di Magrelli ad esprimere qualche considerazione su questa esperienza, ha affermato:
“La staffetta è stata qualcosa di immenso sotto tutti i punti di vista. È stato come un grande abbraccio a tutta Italia, per la ripartenza. Un messaggio di speranza, perché se ce l’abbiamo fatta noi, è una grande sprone per tutti”
Anche Diego Gastaldi, vittima di un incidente stradale nel 2011, medaglie di bronzo nella carrozzina olimpica agli Europei di Berlino ha commentato la propria esperienza:
“Fino all’anno scorso ero focalizzato su me stesso, piano piano invece le cose sono cambiate. Le persone ti chiedono come stai, e tu rispondi “bene”, ma non è così. Hai bisogno di esempi e Obiettivo Tre e questa staffetta, sono stati un esempio, uno stimolo… Il momento dell’incidente di Alex è stato tragico, non ci sono parole”
Enrico Magrelli ha poi chiesto ai registi a quale parte del film sono più legati.
Stefanello ha fatto riferimento al momento in cui gli atleti erano in procinto di arrivare a Porto Cesareo, cercando di orientarsi con il GPS per trovare la strada giusta.
“In quel momento capito che stavo vivendo una situazione sospesa. Ho realizzato tutto lì, anche quello che doveva ancora avvenire. Osservavo da fuori qualcuno che stava agendo, i ragazzi che portavano il testimone e io ero sospeso.”
Francesco Mansutti invece ha posto l’accento sulla seconda parte del film, quando dopo l’incidente hanno raggiunto i ragazzi in Puglia.
“Da quel momento ho vissuto in prima persona il progetto, anche non pedalando”
Un pò di imbarazzo è comparso forse sul volto di Barbara Manni, quando le viene chiesto se la famiglia Zanardi ha visto il film, e la risposta al riguardo è vaga:
“La famiglia è stata la prima a volere che il progetto continuasse, sia la staffetta che il progetto filmico che era stato fortemente voluto da Alex”
Francesco Gallo, giornalista ANSA, ha colto invece in particolare molto importante, ovvero il fatto che nel docu-film, siano presenti le riprese a caldo subito dopo l’incidente.
Sono immagini inedite, che con grande delicatezza, in un silenzio assordante, scorrono lapidarie e ci danno uno spaccato nudo e crudo di ciò che è accaduto: l’asfalto, quella curva, il camion e la camera che si sposta verso gli alberi quando è il momento di inquadrare il corpo di Alex.
Davvero notevole la sensibilità con cui è stato presentato un momento così drammatico.
Nessuna domanda è stata concessa inerente l’attuale stato di salute di Alex Zanardi che da quando apprendiamo dai giornali, sembra comunque essere migliorato.
Oggi infatti Zanardi si sta impegnando a recuperare il più possibile nelle sedute quotidiane di neuroriabilitazione all’Ospedale di Vicenza, è seduto e muove le braccia e i ragazzi di Obiettivo Tre hanno deciso di organizzare una seconda edizione della Grande Staffetta anche quest’anno: dal 4 al 25 luglio 65 atleti paralimpici si passeranno il testimone per promuovere i valori di sport e disabilità, in 54 tappe dall’Alto Adige alla Sicilia. La nuova edizione della Grande Staffetta sarà seguita anche da Sky Sport con una serie di speciali dedicati al viaggio di Obiettivo Tricolore.
La grande staffetta, in uscita il 28, il 29 e il 30 giugno nelle sale italiane è un’iniziativa per ripetere il messaggio di speranza lanciato da Zanardi e da Obiettivo3, un messaggio che sa di ripartenza per un Paese ormai sull’orlo del collasso e di rivincita per tutti coloro che stanno combattendo una battaglia personale.
Coinvolgente ed educativo, divertente e commovente, La grande staffetta ci insegna che ogni limite può essere superato con tenacia, forza di volontà e con l’aiuto di persone speciali come Alex.
Abbiamo tutti bisogno di persone così, perciò forza Alex.