Il villain è stato al centro dell’ultimo confronto tra i prodotti cinematografici e televisivi Marvel e DC Comics. Principalmente rappresentati da Disney e Warner Bros. sul piccolo e grande schermo, in quest’ultimo periodo il focus si è spostato dai vari supereroi o gruppi di “buoni”, già protagonisti di numerosi film negli ultimi decenni, ai loro antagonisti, diventati spesso personaggi principali delle storie. Parlando di cinema, ricordiamo che anche Sony detiene alcuni diritti cinematografici di personaggi Marvel, in particolare quelli legati al mondo di Spider-Man.
Il 24 ottobre ha distribuito Venom: The last dance, con cui conclude la trilogia legata a uno dei villain più noti di Peter Parker. Dall’altra parte DC Comics tramite Warner Bros. aveva già portato sul grande schermo un altro sequel legato a un cattivo, Joker: Folie à Deux. Entrambi sono accomunati dall’essere continui non molto attesi e bocciati dalla critica, ma chi vince questo primo confronto?
Il film Marvel riesce ad ottenere più di 400 milioni di dollari al box office mondiale e a portare comunque una storia piacevole, anche se un po’ lontana dallo spietato simbionte dei fumetti; dall’altra parte il sequel con Joaquin Phoenix si discosta molto dal capolavoro del 2019 e registra anche un flop economico, con soli 206 milioni incassati e l’uscita anticipata nelle sale. Dopo questo breve confronto vinto dalla Casa delle Idee, per esaminare il confronto più interessante sul villain che diventa protagonista della storia ci spostiamo sul piccolo schermo: strega contro pinguino.
Il villain dei fumetti declinato nelle serie TV del momento
Curiosamente questo autunno siamo stati in compagnia di due serie TV che sono uscite contemporaneamente con protagonista un villain: il 19 settembre 2024 Agatha All Along ha debuttato su Disney+ con le prime due puntate e lo stesso giorno (in Italia il 20 su Sky Atlantic) The Penguin negli Stati Uniti su HBO, il servizio streaming di Warner Bros., è iniziata con la prima puntata; la serie Marvel è continuata per un totale di nove episodi settimanalmente fino al 31 ottobre, mentre le altre sette puntate della seconda serie tv sono uscite dal 29 settembre al 10 novembre 2024.
Entrambe sono spin-off dedicate a un villain e funzionali al proprio universo narrativo, non per forza necessitano di sequel: la prima è dedicata all’antagonista di Wandavision, serie TV del 2021, mentre lo show con Colin Farrell è incentrato su uno dei criminali della Gotham del 2022, in cui il Batman di Robert Pattinson cercava di risolvere i misteri dell’Enigmista.
Vedendo i numeri della prima puntata la serie TV Marvel è in vantaggio, con 9,3 milioni di visualizzazioni globali nella prima settimana su Disney+ rispetto ai 5,3 milioni di telespettatori negli Stati Uniti nei primi quattro giorni di The Penguin. In generale quest’ultima, però, ha ottenuto una percentuale di gradimento del 95% basato su 177 recensioni con un voto medio di 8,15 su 10 su Rotten tomatoes contro 84% delle recensioni professionali positive basato su 209 critiche di Agatha All Along.
Stiamo parlando di due ottimi prodotti per la tv con superbi attori non solo nel ruolo principale e soprattutto figure femminili sui generis: se dal lato Marvel abbiamo ammirato Aubrey Plaza come tagliente strega verde e amante di Agatha nonché misteriosa villain della serie TV, dall’altra Cristin Milioti impersona una Sofia Falcone molto profonda e a dir poco pazza e pazzesca allo stesso tempo; a un classico villain come Oswald Cobblepot non poteva che contrapporsi una pazza criminale che non sapeva più cosa farne di un impero sfasciato.
Il vero protagonista di Agatha All Along diventerà Billy (Joe Locke), come scopriremo man mano. In questo modo si perde quasi la centralità del villain come personaggio principale in favore di un personaggio che potrà avere un ruolo principale nel futuro del Marvel cinematic universe. Inoltre ricordiamo che «Billy è un personaggio Marvel potente e importante che oltretutto è anche inequivocabilmente gay».
Dall’altra parte il destino della “giovane spalla” del protagonista è diametralmente opposto: Victor (Rhenzy Feliz) si evolve da timido ragazzino di strada a braccio destro di un gangster, ma si perde nella bugia di esser diventato membro di una famiglia. Anche in The Penguin sono presenti spunti per il futuro del suo universo narrativo: il villain di Colin Farrell si è fatto strada a Gotham e darà fastidio a Batman nei prossimi due film e qualcuno presume di aver intravisto anche tracce dello Spaventapasseri in questa serie TV.
Se a livello musicale questo show riprende le atmosfere cupe e urban di The Batman, Agatha All Along si concentra su una singola canzone, The Ballad of the Witches Road, per muovere le fila delle trame degli episodi. In generale la serie Marvel mi ha stupito molto e non avevo grandi aspettative all’inizio; l’ho cominciata a vedere dopo qualche settimana, a differenza di The Penguin, che ho seguito in contemporanea rispetto all’uscita in TV. Anche i numerosi cambi di titolo di Agatha All Along mi avevano fatto perdere un po’ di hype, ma entrambe hanno subito rinvii nella distribuzione, soprattutto per gli scioperi di Hollywood.
Lo scontro finale si gioca sulla scrittura della serie e sulla conclusione della stessa. Nonostante si tratti di ottimi prodotti, molto avvincenti sul piano narrativo, The Penguin ha spiccato per la costante tensione verso l’incolumità del personaggio principale: il villain di Batman era sempre nei guai alla fine di ogni episodio e trovava poi il modo di ritornare vincitore.
Soprattutto in quest’ultima lo scontro finale effettivamente è avvenuto nell’ultimo episodio, dopo eventuali flashback per spiegare meglio le azioni conclusive dei personaggi. In Agatha All Along non mi ha convinto la scelta di porre lo scontro finale nel penultimo episodio e dedicare il finale al flashback della protagonista.
Infine, parliamo di come il rapporto madre e figlio accomuna questi flashback, ma continua a leggere solo se hai visto entrambe le serie TV: nello show Marvel il personaggio di Kathryn Hahn perse il suo piccolo Nicolas prima di poterlo indirizzare alla stregoneria; dall’altra parte troviamo un figlio spietato e geloso della madre al punto da lasciar morire i propri fratelli per poter vivere solo con lei; la vita della madre del Pinguino sarà dura e lei lo spronerà alla vita criminale, ma nel suo cuore ripugnerà l’unico figlio vivo.