The House That Jack Built, il film scandalo di Von Trier

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Il 28 Febbraio arriva nelle sale l’ultima contestata pellicola di Lars von Trier The House That Jack Built

Definito “vomitevole”, “atroce” e “disturbante”, tanto che, all’ultima edizione del Festival di Cannes, alcuni spettatori se ne sono andati disgustati durante la proiezione, arriva il 28 Febbraio l’ultimo film di Lars von Trier, “The house that Jack built“. Un giornalista di Variety lo ha dichiarato il peggior film dell’anno, un collega ha riferito che, assistere alla visione del film, è stato come “trascorrere due ore all’inferno”, mentre per altri è un capolavoro da rivedere. Dopo aver letto tutto ciò, non siete curiosi, come lo sono stata io, e non volete saperne di più?

Jack/ Matt Dillon è un ingegnere insoddisfatto ma molto intelligente, che conduce una vita solitaria. In realtà è un serial killer, che vede l’omicidio come un’opera d’arte da creare e perfezionare. Durante il racconto che fa ad uno sconosciuto, Jack parla di cinque omicidi, che nel film ci vengono mostrati alternati a flash sulla sua vita passata, esponendo e giustificando il suo punto di vista in maniera intellettualmente elevata. Conoscendo la vita di Jack fin dalla sua infanzia, ci viene mostrato il suo lento avvicinarsi all’omicidio, le prime crudeli sperimentazioni con gli animali, la freddezza e calcolo nel perseguire la perfezione nei suoi crimini. Una mente malata, ma allo stesso tempo molto intelligente, che cerca di giustificare la pazzia al suo ascoltatore. Non voglio rivelarvi alcuni spoiler usciti dai tweet dei giornalisti presenti in sala ma, come la protagonista del corto di cui ho parlato tempo fa, anche Jack pare, non fa distinzione di genere, ma nemmeno di età, e una scena in cui sono coinvolti due bambini non è stata gradita da molti nel pubblico. A interpretare la parte dello sconosciuto che ascolta la narrazione, partecipandovi attivamente con domande o commenti, è il compianto Bruno Ganz morto il 16 Febbraio scorso ( “La caduta. Gli ultimi giorni di Hitler“) mentre una delle vittime che chiede ingenuamente un passaggio a Jack, finendo per pentirsene troppo tardi, è interpretata da Uma Thurman.

Con scene sanguinose, crude e brutali, alcune adatte solo a stomaci forti, il regista danese ha diviso la critica, scandalizzato e provocato, ma anche incuriosito. A noi non resta che armarci di coraggio e andarlo a vedere, anche per goderci l’ultima interpretazione di Bruno Ganz.

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