Secondo le previsioni, l’attesissimo The Batman diventerà il film sul Cavliere Oscuro con maggior successo al box office mondiale. L’hype per la pellicola è immenso e già dal primo week-end si potrebbero registrare incassi incredibili. Come riporta anche Comicbook, Box Office Pro avrebbe condiviso le proprie ipotesi sui guadagni dei primi giorni a livello domestico: le cifre si aggirerebbero intorno ai 135-185 milioni di dollari; le più ottimiste superano di molto quelle dei suoi predecessori più redditizi come Batman v Superman: Dawn of Justice (166 milioni di dollari) e The Dark Knight (160 milioni).
The Batman arriverà nelle sale italiane dal 3 marzo con una durata di 175 minuti. E finalmente dall’11 Febbraio saranno aperte le prevendite:
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Robert Pattinson alla scoperta del protagonista di The Batman
Scritto e diretto da Matt Reeves, The Batman presenterà un’inedita versione del Cavaliere Oscuro: il film rinnoverà il mito del supereroe DC con una storia noir incentrata sulle doti da detective del personaggio, sul suo dolore e la sua psicologia, e ambientata durante il suo secondo anno di attività a Gotham. Proprio Robert Pattinson ha confessato in un’intervista a Gq di ignorare il grande appellativo del suo personaggio nei fumetti:
“Mi sento un idiota perché non sapevo che Batman fosse noto come il più grande detective del mondo. Non l’avevo mai sentito in vita mai, anche se ha molto senso. In effetti è spesso in mezzo a situazioni in cui ci sono i poliziotti. Di solito vediamo Batman arrivare e prendere a pugni la gente. Ma qui si ferma a parlare, ci sono poi delle scene emotive che non penso ci siano state in altri film”.
L’attore continua sottolineando come dalle prime scene sottolinea come dalle prime scene si noterà la differenza rispetto le versioni precedenti, definendo “strambo” sia Bruce Wayne sia il suo alter ego in The Batman:
“Non è affatto un playboy. Quindi è strambo per essere un Bruce Wayne e strambo per essere un Batman. Continuo a pensare che ci sia un’inclinazione più nichilista. Normalmente, in tutti gli altri film, Bruce va via, si allena e torna a Gotham credendo in se stesso, pensando “Cambierò le cose qui”. Ma in questo film è, in qualche modo, implicito che abbia avuto un crollo emotivo. Perché questa cosa che sta facendo, non funziona nemmeno.
Per esempio, sono passati due anni e il crimine è peggiorato da quando Bruce ha iniziato a essere Batman. La gente di Gotham pensa che sia solo un altro sintomo di come tutto stia andando a rotoli. Tutte le altre storie dicono che la morte dei suoi genitori è il motivo per cui Bruce diventa Batman. E Bruce ha creato questa intricata costruzione per anni, anni e anni, che è culminata nel personaggio di Batman. Ma non è una cosa salutare quella che ha fatto. È quasi come una tossicodipendenza.”
Infine ci lascia con il suo giudizio su The Batman:
“È un film triste. Si tratta di lui che cerca di trovare qualche elemento di speranza in se stesso e non solo nella città. Normalmente, Bruce non mette mai in dubbio le proprie capacità: mette in dubbio la capacità della città di cambiare. Ma voglio dire, è una cosa così folle da fare: l’unico modo in cui posso vivere è travestirmi da pipistrello. La DC fa emo comic. C’è un lato nichilista. Anche la parte artistica è davvero, davvero diversa. Quindi, speriamo ci siano molte persone tristi nel mondo.”