Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana… iniziò una storia, un racconto epico che ci avrebbe tenuto compagnia per più di quarant’anni accompagnandoci dall’infanzia all’età adulta, un’avventura che ci avrebbe condotto verso pianeti fantastici abitati da popolazioni variopinte, una saga a cui molti di noi si sono affezionati e ormai legata ai piacevoli ricordi personali della nostra vita. Confesso che ancor oggi, dopo quattro decadi, non riesco a trattenere un brivido lungo il corpo e le lacrime dagli occhi quando sento le prime note della colonna sonora di Star Wars e le parole iniziano a scorrere sullo schermo… qualche secondo per ammirare lo spazio infinito, poi la telecamera ruota e la magia comincia…
La Trilogia Originale
Tutto ebbe inizio nel 1977, quando George Lucas scommise su una sua idea senza lontanamente immaginare il successo planetario che ne sarebbe seguito e ci propose il suo universo popolato da specie diverse, pianeti ricchi di vita e di civiltà, robot, droidi, astronavi, ma soprattutto Lucas ci fa conoscere gli Jedi, che, nell’eterna lotta tra il male rappresentato dai Sith, sono l’emblema del bene; entrambi sono in grado di manipolare la Forza, l’energia che tutto pervade, e sono gli unici ad utilizzare la spada laser (lightsaber) durante i combattimenti.
In Star Wars. Episodio IV. Una nuova speranza (A new hope) scopriamo che già da quasi venti anni è stato instaurato l’Impero Galattico governato dal malvagio imperatore Palpatine il quale, tramite il suo allievo e capo della Flotta Stellare Galattica Dart Fener (Lord Fener o Darth Vader)/ David Prowse (doppiato in lingua originale da James Earl Jones) e dell’uso del lato oscuro della Forza, cerca di schiacciare ogni forma di resistenza in ogni angolo dell’universo, anche grazie alla loro nuova arma, la Morte Nera, in grado di distruggere un pianeta intero con un solo colpo. A cercare di contrastare il crescente potere dell’imperatore è l’Alleanza Ribelle, composta da governi, eserciti, senatori rimasti fedeli alla Vecchia Repubblica e di cui fa parte la tenace e coraggiosa principessa Leila (o Leia) Organa/ Carrie Fisher, e a cui presto andranno ad unirsi il giovane Luke Skywalker/ Mark Hamill, il maestro Jedi Obi-Wan Kenobi/ Alec Guinness, il contrabbandiere sbruffone Ian (o Han) Solo/ Harrison Ford e il suo peloso co-pilota sul Millenium Falcon, lo Wookiee Chewbecca (o Chewbacca)/ Peter Mayhew, infine i droidi: il loquace C-3PO (D-3BO nella versione originale italiana)/ Anthony Daniels e il simpatico R2-D2 (C1-P8)/ Kenny Baker. Il film fu premiato con sette premi Oscar: Miglior colonna sonora a John Williams, sonoro, effetti speciali, costumi, scenografia, montaggio e l’Oscar Special Archievement per il suo contributo agli effetti visivi a Ben Burtt.
Nel 1980, dopo un deludente show natalizio televisivo, arriva Star Wars. Episodio V. L’Impero colpisce ancora (The Empire strikes back), in cui la lotta tra l’Impero e i ribelli è più agguerrita che mai dopo la distruzione della Morte Nera, ma in questo episodio finalmente ci viene rivelato chi sia in realtà Dart Fener ma soprattutto la sua paternità, inoltre facciamo la conoscenza del venerando maestro Jedi Yoda, dell’amico di vecchia data di Ian Lando Calrissian e del cacciatore di taglie Boba Fett. Impegnato nella gestione del suo crescente impero, Lucas non diresse il film anche se “…avrei fatto la supervisione della sceneggiatura, del casting, dei set, delle scenografie, degli effetti speciali e del resto e avrei assunto un regista che lavorasse con gli attori.” ricoprendo il ruolo di produttore esecutivo, mentre fu diretto da Irvin Kerschner. Il 1983 è l’anno di Star Wars. Episodio VI. Il ritorno dello Jedi (Return of the Jedi), l’ultimo episodio della trilogia originale, dove tutto si conclude e finalmente la pace sembra tornare nell’universo, i Sith sono sconfitti e il bene ha finalmente trionfato.
La trilogia prequel
Dopo il divorzio dalla moglie che gli costò metà della sua fortuna, George Lucas accantonò definitivamente l’idea di un sequel per la trilogia originale, anche se trovava ancora affascinante il progetto per un prequel. Grazie anche al ritorno sulle scene del titolo con i fumetti della Dark Horse Comics, ma soprattutto all’avvento delle nuove tecnologie digitali, nei primi anni 90 Lucas decide di tornare a scrivere la sceneggiatura per la nuova trilogia, basata sulle tracce da lui stesso scritte nel 1976 in cui ha tenuto nota degli eventi accaduti prima della trilogia originale e del background dei vari personaggi. Con la nuova trilogia Lucas poté dare fondo a tutta la sua fantasia regalandoci scenari mozzafiato ma anche una serie infinita di nuove razze “aliene” e nuove tecnologie, arricchendo e infittendo la trama per donarci un altro tassello della saga degli Skywalker.
Con Star Wars. Episodio I. La minaccia fantasma (The phantom menace) del 1999, Star Wars. Episodio II. L’attacco dei cloni (Attack of the clones) del 2002 e Star Wars. Episodio III. La vendetta dei Sith (Revenge of the Sith) del 2005, Lucas finalmente ci racconta chi era e perché Anakin Skywalker (Jake Lloyd da bambino, Hayden Christensen adulto) è diventato Dart Fener, la sua profonda amicizia con Obi-Wan Kenobi/ Ewan McGregor nata grazie al maestro Jedi Qui-Gon Jinn/ Liam Neeson e alla sua scelta di liberare il bambino dalla schiavitù, ma soprattutto conosciamo Padmé Amidala/ Natalie Portman, madre di Luke e Leila. Ma ancora scopriamo com’era l’universo ai tempi dell’Ordine degli Jedi, com’era composto e qual’era il suo ruolo all’interno della Repubblica Galattica, i piani tramati dal senatore Palpatine-Darth Sidius/ Ian McDiarmid per diventare imperatore, mentre Yoda saprà stupirci mostrandoci quanto è potente quando usa la Forza.
La trilogia sequel
Nel 2012 la Walt Disney Company annuncia l’acquisto della Lucasfilm e, nello stesso momento, rivela l’intenzione di lavorare ad un’altra trilogia di Star Wars che chiuderà la saga degli Skywalker iniziata nel 1977. Con avvenimenti che accadono dopo trenta anni dopo quelli narrati nel Capitolo VI, nel 2015 arrivano Star Wars. Episodio VII. Il risveglio della Forza (The Force awaking) e Star Wars. Episodio VIII. Gli ultimi Jedi (The last Jedi) nel 2017, in cui scopriamo che molti dei vecchi eroi della Resistenza sono ancora in lotta contro il malvagio Primo Ordine, nato da quello che è rimasto dell’Impero Galattico, e che Luke Skywalker è scomparso da qualche parte nell’universo. Leila e Ian hanno avuto un figlio, Ben- Kilo Ren/ Adam Driver il quale, mostrando di essere un degno erede degli Skywalker, eccelle nella preparazione per diventare un Jedi ma, a causa di quello che considera un tradimento da parte di suo zio e maestro, passa al lato Oscuro mettendosi al servizio di Snoke/ Andy Serkis, capo del Primo Ordine. Intanto, su un pianeta sabbioso vive la giovane Rey/ Daisy Ridley, abbandonata in quel posto dai genitori e venduta come schiava, si guadagna da vivere vendendo rottami di astronavi. Dopo l’incontro con Finn-FN-2187 (ti ricorda qualcosa questo numero?)/ John Boyega, un giovane soldato del Primo Ordine fuggito dalla sua astronave insieme al pilota della Resistenza Poe Dameron/ Oscar Isaac e il piccolo droide BB-8, Rey troverà il mitico Millenium Falcon: da quel momento inizia la sua avventura che la porterà a scoprire tutto su di lei, ma soprattutto imparerà ad usare la Forza, diventando così una speranza per la Resistenza ormai alla resa dei conti.
Star Wars. Episodio IX. L’ascesa di Skywalker. (Rise of Skywalker) 2019
“Non aver mai paura di chi sei”
Rey rappresenta una nuova speranza per la salvezza di tutta l’universo e la resistenza crede in lei e nei suoi poteri Jedi, ma qualcosa di oscuro ha tramato nell’ombra per anni…
Il film è un lungo viaggio nei ricordi, un percorso che si snoda concludendo degnamente la storia della trilogia dell’epoca Disney ma che è saldamente ancorata agli episodi passati, non mancheranno infatti alcuni tuffi al cuore nel riconoscere alcuni paesaggi familiari nonché parecchi oggetti che ci riporteranno indietro nel tempo, come alcuni volti considerati ormai perduti.
Una volta svelata l’identità di Rey però, la trama risulta un po’ stiracchiata con alcuni avvenimenti piuttosto prevedibili, anche se altri faranno sgorgare qualche lacrima dagli occhi di qualche vecchia fan come me…Inoltre, appare piuttosto semplice il modo in cui la Resistenza viene a conoscenza dell’esistenza di una minaccia oscura fino adesso così ben celata, come non è ben chiaro il perché alla fine Ben e Rey avessero un collegamento mentale così intenso, ma capirai quando vedrai il film senza che io ti rovini la visione con uno spoiler così grosso che non mi perdoneresti mai!!!
Personalmente ho trovato l’espressività facciale di Daisy Ridley piuttosto piatta e monotona mentre il tormento interiore che tortura Kylo malamente rappresentato (non me ne volete!) con un broncio infantile sul volto di Adam Driver, e ancora non ho capito perché dare tanta importanza al personaggio di Rose Tico/ Kelly Marie Tran nel Capitolo VIII per poi ridurla al ruolo di comparsa parlante in questo film, mentre Finn ha un solo momento in cui offre tutto il suo coraggio altrimenti non compie azioni importanti per lo svolgimento della trama, anche se dalle pellicole precedenti poteva sembrare che avrebbe avuto un ruolo basilare in questo finale. Anche se in questa trilogia è stato molte volte fatto apparire molto simile a Ian Solo, e non solo per il carattere ma anche per il passato che condividono (no spoiler, ricorda!!!), Oscar Isaac dà un’interpretazione convincente del coraggioso Poe Dameron, rivelandosi in grado di prendere in mano la situazione quando tutto sembra perduto.
Se a mio parere durante le scene d’azione l’effetto si perdeva un po’, poter vedere il Capitolo IX con la tecnologia 3D è un tripudio per gli occhi! Panorami mozzafiato ricchi di colori, dettagli e profondità, effetti speciali perfetti che hanno donato una sensazione di realtà, di vedere qualcosa di vivo e pulsante proprio davanti al tuo naso, prorompenti effetti sonori, il tutto accompagnato dalla meravigliosa colonna sonora (poteva essere altrimenti?) di John Williams (Spoiler: appare nel film!).
Si poteva fare meglio? Sicuramente si! Dedicando un po’ più di tempo alla scrittura della sceneggiatura senza pensare agli incassi del periodo natalizio avrebbe fatto bene all’intero film, anche perché alcuni dubbi resteranno e sarà facile che alcuni dei fan più accaniti non si accontentino di alcune spiegazioni piuttosto illogiche o slegate dalla trama che si era voluto avviare negli episodi VII e VIII, di fatto anche forzando un po’ il racconto per “far tornare i conti” e non si è riusciti a regalare allo spettatore molte forti emozioni come invece si era fatto nel passato. Da vecchia fan che ha iniziato a seguire la prima trilogia quando era ancora nella sua versione originale e che ha amato tutti i suoi personaggi affezionandomi con il tempo anche a quelli nuovi, mi sarei aspettata un finale più “glorioso” che in realtà non c’è stato anzi, l’ultima scena lascia solo aperte molte interpretazioni per eventuali pellicole future, facendomi rendere conto che non è più il “nostro” Star Wars, ma quello della Disney…