Due uomini. Due volti della stessa medaglia. Una sola verità. Nella tranquilla cittadina di Maslianico alcuni ragazzi scompaiono misteriosamente.
Gli agenti Ferri e Di Biagio sono chiamati ad investigare, ma le sparizioni sono solo la punta di un iceberg fatto di silenzi omertosi e crudeltà che impaglieranno i due in una rete onirica di misteri senza fine…fino alla sconvolgente realtà.
Una realtà rincorsa febbrilmente dai due protagonisti che sono il duplice volto dell’umano: di fede e legato all’utopia uno, di ragione e logica l’altro. Cosa si nasconde nelle viscere di un’amena cittadina del nord Italia? Qual è l’altro volto della tranquilla vita di provincia dove tutto tace, tutti si conoscono e niente di negativo può accadere?
E se proprio in quell’angolo di mondo immutabile si annidasse la più straordinaria scoperta dell’umanità come potremmo reagire?
RS, IL PRIMO FILM DELLA MILLENNIUM82
Questo è Rs Ricerche Speciali, film indipendente a budget zero, realizzato dall’associazione di promozione culturale Millennium82. Presente sul territorio Comasco dal 2010, l’associazione ha il compito di valorizzare l’immagine di tutti gli artisti e tecnici locali attraverso progetti di vario tipo, fra cui naturalmente, l’audiovisivo.
L’anima di Millennium82 è l’insieme dei giovani professionisti che la compongono: registi, sound designers, sceneggiatori, fotografi, attori, produttori, grafici, social media manager, scenografi, costumisti, truccatori e attrezzisti.
Rs nasce dal soggetto ideato e sceneggiato da Alexander Falzaroni e coadiuvato da Federico Tagliabue. Diretto da Fabio Blanco a partire dal 2012 per un totale di quasi 12 mesi di riprese, il film ha visto la sua prima pubblicazione solo nel 2017, dopo vari tentativi da parte del gruppo di finalizzare il progetto sotto molteplici aspetti.
Hanno preso parte al progetto oltre 250 persone, tra attori, tecnici, comparse e molti altri ancora che si sono prestati a titolo gratuito per raggiungere l’obiettivo. A oggi Rs viene distribuito attraverso i canali social e di comunicazione dell’associazione Millennium82, eventi e manifestazioni di vario tipo in tutta Italia con lo scopo di dar credito a questa iniziativa e riuscire a trovare fondi per nuove imprese migliorando l’aspetto artistico e qualitativo dei propri sogni.
E dopo aver capito di cosa stiamo parlando, vediamo cosa ne pensa la redazione di iCrewPlay Cinema di RS Ricerche Speciali
Valentina
RS Ricerche Speciali è un film che ti confonde e non è mai come te l’aspetti. Inizia con un interrogatorio negli uffici del SISMI, e da lì immaginavo si trattasse di uno di quei film di spionaggio all’italiana. Continua con la rivalità tra due agenti ed un presunto suicidio, e da lì ho pensato invece ad un poliziesco sulla scia di Distretto di Polizia. Poi si aggiungono manipolazioni del DNA, ipotesi complottistiche, società segrete nate al tempo del fascismo e segreti custoditi gelosamente dal governo, ed ecco che mi sono resa conto di aver sbagliato sin dall’inizio. Finalmente capisco dove sono: potrà essere un paese del comasco, c’è il SISMI al posto dell’FBI, ma è innegabile che sto guardando un X-File. Il terreno si fa pericoloso, la fantascienza è il mio genere e con Molder e Scully sono cresciuta, ma vi dirò una cosa: il paragone regge.
I ragazzi di Millennium82 hanno osato, hanno portato in Italia una storia di insabbiamento, di manipolazioni genetiche e di invasioni aliene e l’hanno resa plausibile. Non dimentichiamo che si tratta di un film a budget zero, realizzato con le strumentazioni disponibili e che ha richiesto lunghi tempi prima di vedere la luce, ma con i mezzi a disposizione hanno saputo sorprendermi. Gli unici “effetti speciali” utilizzati sono quelli che portano lo spettatore nei ricordi del personaggio, dove le scene si fanno quasi monocromatiche e sfocate, e che ci aiutano a creare un po’ di background attorno ai protagonisti, ma il resto del film non richiede altro. C’è il rapporto tra i protagonisti, che si evolve e si trasforma, c’è il mistero che si svela, ci sono i colpi di scena inaspettati, ci sono i buoni che non si sa quanto in realtà lo siano davvero, c’è la suspance sulla sorte dei protagonisti. E c’è un finale aperto, che tanto odio perché mi dà quel senso di incompiuto ma che è indispensabile per lasciare spazio all’immaginazione. Anche voi vi state chiedendo quante api manipolate ancora vive siano in giro a diffondere DNA alieno?
Tutto così perfetto?
Per quanto il film sia stato realizzato con mezzi ridotti, non sarebbe comunque giusto sorvolare sui difetti, a partire dalla recitazione di alcuni attori, dai dialoghi che risultano un po’ forzati in alcune parti e da alcuni punti della trama un po’ velocizzati. Ma a parte questo il livello del film è molto più alto di quanto ci si potrebbe aspettare da un’opera prima amatoriale, e se è vero che si impara dai propri errori (o in questo caso, dai difetti), è con estrema curiosità che attendo il prossimo lavoro della Millennium82.
Giorgio
Prima di dare la mia opinione sul film è necessario fare le giuste premesse. Sia per il regista che per gli attori questa pellicola è stata uno dei primi approcci al mondo del cinema, si sono messi in gioco al meglio per portare alla luce il progetto che avevano in mente.
Se c’è una parola con cui descrivei il film è sicuramente homemade, dalle inquadrature alla qualità audio/video possiamo notare che è tutto ancora un po’ limitato, la strada per raggiungere uno stile che si possa definire di buona qualità è ancora da percorrere, o almeno in parte. Il livello di recitazione è leggermente più alto, anche se ho percepito continuo velo che non mi ha permesso di immergermi completamente nella vicenda, probabilmente causato dalla composizione dei dialoghi e dalla resa della trama.
L’idea di fondo che caratterizza la pellicola è buona, anche se nella sua totalità risulta un po’ lenta e confusa per come è stata espressa e realizzata.
Aggiungendo qualche spezzone che aggiungesse dettagli alla trama ed accorciando quelli che risultano inutili forse sarebbe potuto essere più coinvolgente ed originale.
I personaggi, in particolare i due protagonisti, risultano costruiti molto bene caratterialmente e oltre a questo rispecchiano i caratteri tipo che vediamo nella vita quotidiana. Il detective che si lascia guidare dall’istinto e dall’intuito insieme a quello inchiodato ai protocolli a cui interessa finire la giornata di lavoro. Il comportamento di DiBiagio è spesso irritante anche per lo spettatore, questo lo rende un personaggio molto credibile.
DePaoli allo stesso modo rappresenta il poliziotto senza scrupoli, a cui interessa rimanere sulle proprie e agire secondo il proprio volere, anche se va contro qualche regola.
Concludendo, non è una pellicola che guarderei una seconda volta, ma data la natura del film ho potuto cogliere al meglio il lavoro che c’è stato dietro alla sua realizzazione, e non posso negare che ci siano stati impegno e dedizione. Oltre a questo è sicuramente stato divertente girarlo, che non è una cosa da sottovalutare in un’ambiente di lavoro come quello del cinema.
Irene
Cosa mi ha fatto venire in mente questo film? Molte cose.
I due agenti governativi del SISMI sicuramente mi hanno riportato alla mente, anche se con le dovute differenze, i due agenti dell’FBI di X-Files. Così come la storia, ricca di suspense, allarmismi alieni e cospirazioni governative. Da questo punto di vista, non c’è che dire, Rs – Ricerche Speciali potrebbe benissimo essere un episodio della serie o magari uno spin-off. Anche per questo e per il finale, che lascia aperte molte ipotesi, un seguito a questo film non è da escludere.
Poi ci sono gli esperimenti, le ricerche sul DNA, studi medici e scientifici controllati dall’alto, un gruppo segreto nato negli anni ’30 e al servizio di Mussolini, scoperte scomode tenute nascoste. Impossibile non pensare, con grande piacere, ai primi film degli X-Men, i più tragici e i più cupi. La figura del medico, disposto a sacrificare anche suo figlio in nome della scienza, ricorda molto quella di Stryker, che conduce esperimenti sul figlio mutante per ottenere l’arma perfetta.
Ovviamente, un film di stampo così fantascientifico non può non ricordare anche Doctor Who. Non tanto la storia, non tanto i personaggi, quanto più i particolari. Un’inquadratura distorta del volto di un ragazzino, un piccolo elemento fuori luogo e inquietante.
Ciò che ho apprezzato del film e del regista è il non aver voluto strafare. Di elementi ce ne sono a bizzeffe, ma non sono troppi. Da una trama del genere, da extraterrestri e cospirazioni governative ci si può tirar fuori di tutto; si può arrivare a toni apocalittici, a catastrofi mondiali con tanto di attacchi alieni e la Terra che sta per finire. Ma non succede in questo film, ci si ferma in tempo e non si oltrepassa la linea che dalla fantascienza scade in un qualcosa di più banale e già visto. Il limitare le cose, il volerle tenere quasi a livello locale giocano a favore del film. È un po’ come leggere Stephen King. Nei suoi libri non si trova mai niente di troppo sconvolgente ed eclatante. Tutto quello che leggiamo in quelle pagine potrebbe benissimo essere accaduto, magari in un paesino un po’ più sperduto e non in una grande città. Quando finiamo i Tommyknockers viene il dubbio che le creature del buio tanto ben descritte non siano affatto frutto di fantasia. Quando finiamo It sembrerebbe così assurdo che in una piccola cittadina del Maine tutto quello sia accaduto realmente? Forse per alcuni di voi sì, ma non per me. E, finendo di guardare questo film, succede lo stesso. L’indagine è a livello locale, la sparizione di bambini potrebbe essere la notizia principale giusto per un giorno, giusto per quei dieci minuti al telegiornale. Poi tutto rimarrebbe relegato lì, dove la storia ha avuto inizio. E a quel punto, sarebbe così difficile insabbiare tutto e mettere a tacere l’accaduto? Il resto del mondo non ne saprebbe niente.
Come in ogni film, però, qualche pecca c’è. La recitazione non sempre è all’altezza della storia e, talvolta, pregiudica la suspense del film, ma va detto che, a differenza di altri film indipendenti, i dialoghi sono chiari e non così banali.
Nel complesso comunque, soprattutto tenendo conto che si tratta di un’opera prima, i risultati non sono scoraggianti. Come già detto, la trama è avvincente e prende probabilmente spunto dal miglior materiale fantascientifico in circolazione. Altri pregi del film sono la colonna sonora, che si attaglia perfettamente alle immagini, e la sigla iniziale che potrebbe essere adatta a una serie televisiva. Del protagonista si vorrebbe sapere di più, tante questioni rimangono in sospeso, ma, dopotutto, non si può certo dire tutto in un film. Per questo, aspettiamo il seguito.
Lara
Una produzione indipendente e made in Italy di qualche anno fa con molti spunti interessanti. Innanzitutto va precisato che tutto il film è nato con lo sforzo volontario da parte di tutti, dal cast alla crew, con un pregevole impegno tanta progettazione e un’accurata pianificazione.
La storia è intrigante e spazia da misteri “alieni” fino a complotti orditi da servizi segreti nostrani, con un leggero richiamo a “X-Files” che ritroviamo anche in alcune inquadrature che riportano alla famosa serie tv. Si nota inoltre un’accuratezza nella scelta delle location, anche se alle volte ho trovato le inquadrature troppo claustrofobiche, con riprese troppo strette che soffocano la scena, sia negli ambienti aperti che in quelli chiusi. Attraverso l’interrogatorio dell’agente Ferri, impersonato dal nostro collaboratore Alex ben calato nella parte anche se con l’aria perennemente infastidita (ma sottoscrivo in pieno l’antipatia per il suo collega, l’agente Di Biagio, e la sua ape!), il film ci racconta la storia con flashback in cui seguiamo le indagini derivate da strani suicidi e in cui andiamo piano piano a scoprire i segreti che quelle morti vanno via via rivelando.
A mio parere la storia che propone è originale per quanto riguarda l’aspetto complottistico tutto italiano e con gli intrecci che si dipanano rivelando una trama interessante e davvero singolare ma, qui arrivano le note dolenti, spesso troppo confusa e appesantita da dialoghi che non aiutano la comprensione e da riprese con un esagerato uso di filtri che rendono le scene troppo pesanti e “faticose”, forse anche una sperimentazione di effetti digitali che però hanno appesantito il film. Detto tutto ciò sono convinta che questa storia abbia davvero del potenziale e mi permetterei di suggerire al mio amico Alex di riproporla ricordandogli che, come ben sappiamo, il passare del tempo porta con sè una maggiore conoscenza ed esperienza e, di conseguenza, una maggiore accuratezza nel risultato finale.