In questo periodo di timida riapertura delle sale cinematografiche (in questo momento a Napoli gli unici cinema riaperti sono i multisala Plaza al Vomero, Modernissimo al centro storico e lo Space Cinema a Viale Giochi del mediterraneo, tra i quartieri di Fuorigrotta e Agnano) scarseggiano i film da proiettare, se escludiamo l’eccezione Tenet di Nolan, in uscita domani. Per questo gli esercenti ripropongono titoli passati quasi sotto silenzio in Italia, dei quali possiedono i diritti di distribuzione. Questo è il caso di Quattro Vite (Orpheline) del 2016 distribuito da Movies Inspired, diretto da Arnaud des Pallières e sceneggiato a quattro mani con Christelle Berthevas che ha riversato nel copione molto della sua storia personale.
Quattro Vite è il ritratto di una donna, in quattro momenti diversi della vita nei quali la protagonista è interpretata da quattro attrici diverse: la piccola Kiki di 6 anni è Vera Cuzytek. la tredicenne Karine è Soléne Rigot, la ventenne Sandra è Adèle Exarchopoulos (La vita di Adele, Palma d’oro a Cannes nel 2013) mentre la ventisettenne Renèe è Adele Haenel (Ritratto della giovane in fiamme). La scelta di usare quattro interpreti differenti – soprattutto dai 20 ai 27 anni il cambio di fisionomia è evidente, così come il fatto che le due donne sono coetanee – è stata compiuta per sottolineare la differenza profonda tra la vita di una maestra d’asilo realizzata e tranquilla, rispetto a quella di una giovane scappata di casa che si presta a fare da corriere per una banda di criminali. Christine, questo il vero nome della protagonista, si trova d’improvviso a fare i conti col proprio passato, che credeva sepolto per sempre, quando una sua complice (Gemma Arterton) esce di prigione e riesce a scoprire la sua nuova identità.
Il film è imperniato sui flashback: Renèe è la prima a comparire sullo schermo, dopo di lei c’è la spregiudicata ventenne Sandra e, andando indietro nel tempo conosciamo la tredicenne Karine che scappa da una vita di abusi e la piccola Kiki, testimone di un dramma che la segna profondamente. Più che il cambiamento fisico, evidente per lo spettatore, il regista punta a mostrarci quello psicologico e caratteriale che può avvenire in una donna a seconda delle età e dei problemi diversi con i quali si confronta. Renèe/Adele Haenel rappresenta la sintesi di quattro donne che sono in realtà una sola, finalmente consapevole e in grado di scegliere senza essere condizionata da quel mondo maschile che da sempre l’ha delusa e umiliata. Le attrici sono tutte bravissime, la Arterton è perfettamente in parte, mentre i personaggi maschili sono viscidi e detestabili quanto basta.
Aggiornamento: siamo spiacenti di informarvi che l’uscita in sala del film Quattro vite, di Arnaud des Pallières, prevista per oggi, giovedì 27 agosto, è stata rimandata in data da destinarsi.
Sarà nostra cura comunicarvi la nuova data d’uscita.