Peter Hayden Dinklage è sicuramente tra gli attori più conosciuti in questo momento grazie a una serie televisiva. Già vincitore di un Golden Globe (Game of Thrones), l’attore si è fatto notare sia nel piccolo schermo sia nel grande, il cinema
Peter Hayden Dinklage è un attore e produttore americano. Dinklage è diventato famoso a livello internazionale grazie alla sua interpretazione di Tyrion Lannister in Game of Thrones, serie televisiva della HBO. Grazie a questo ruolo l’attore si è guadagnato, oltre alla fama, anche alcuni premi tra cui tre Emmy e sette nomination (oltre naturalmente al Golden Globe già menzionato).
Peter Hayden Dinklage è nato a Morristown nel New Jersey l’11 giugno 1969. I genitori sono John Carl Dinklage, venditore di assicurazioni, e Diane Dinklage, insegnante di musica della scuola elementare. Dinklage è nato con l’acondroplasia (una forma comune di nanismo). Dinklage è cresciuto nel Brookside (Mendham Township, New Jersey) con i suoi genitori e il fratello maggiore, Jonathan. Una famiglia di artisti visto che anche Jonathan si è laureato alla Mason Gross School of the Arts (Rutgers University) diventando un violinista. Il talento del fratello per la musica lo ha spronato a dare il massimo nella recitazione ed è forse per questo che si trova dov’è ora. Da bambini i due eseguivano musical di marionette per i vicinati del loro quartiere. Peter, durante un’intervista per playboy, ha descritto suo fratello come “il vero esecutore della famiglia”, dicendo anche che la passione di suo fratello per il violino è stata l’unica cosa che lo ha motivato a perseguire con la recitazione.
Peter Dinklage, come il fratello, ha intrapreso degli studi artistici, studiando recitazione presso il Bennington College, iniziando allo stesso tempo a partecipare a una serie di produzioni teatrali amatoriali.
L’amore di Peter per la recitazione probabilmente è nato con il suo primo successo teatrale: una rappresentazione teatrale fatta quando era in quinta elementare, The Velveteen Rabbit, l’entusiasmo del pubblico in prima fila lo ha decisamente reso felice. Un’altra ispirazione in questo senso è arrivata nel 1984, quando ha assistito alla produzione del dramma True West, scritto dal drammaturgo americano Sam Shepard.
I faticosi inizi di carriera
Successivamente al Bennington College, Peter Dinklage si è trasferito a New York City insieme al suo amico Ian Bell con l’intento di costituire una compagnia teatrale. Non riuscendo a pagare l’affitto, dovettero però lasciare quasi subito il loro appartamento. Dinklage, trovando difficoltà ad avviare la sua carriera come attore, ha lavorato per sei anni presso una società di elaborazione dati prima di riuscire a far diventare la sua passione un lavoro a tempo pieno. La difficoltà di Dinklage nel trovare lavoro è dovuta anche al fatto che, giustamente, si è sempre rifiutato di interpretare i ruoli tipici dati agli attori con le sue condizioni, cioè scegliere tra l’essere “elfi o folletti”.
Il suo debutto cinematografico è avvenuto nel 1995 grazie alla commedia indipendente a basso costo Living in Oblivion, dove si è trovato a lavorare al fianco di Steve Buscemi. Un meta-film considerando che la storia su cui ruota è quella di un regista, una troupe e un cast che girano un film indipendente a basso budget nel bel mezzo di New York City: Dinklage interpreta un attore affetto da nanismo che si lamenta del fatto che gli vengano affibbiati solo ruoli da cliché. Nonostante il basso costo la pellicola ha ricevuto un buon riscontro da parte della critica. L’anno seguente è comparso nel film drammatico Bullet al fianco del rapper Tupac Shakur. Nonostante il successo di Living in Oblivion, Dinklage faticava a trovare qualcuno che volesse diventare il suo agente. Grazie alla raccomandazione di Buscemi stesso, il regista Alexandre Rockwell lo ha scelto per la commedia 13 Moons (2002).
The Station Agent e la svolta alla carriera
La svolta nella sua carriera avviene interpretando Finbar McBride, tranquillo ed introverso uomo non sposato, nel film diretto da Tom McCarthy nel 2003 The Station Agent. Questa pellicola gli ha permesso di avere alcuni dei suoi primi riconoscimenti: l’Independent Spirit Award e lo Screen Actors Guild Award come miglior attore protagonista. Anche la critica ha rilasciato dei commenti positivi alla sua interpretazione tra cui quella di Andrew Sarris per il New York Observer “Dinklage proietta sia la dimensione che l’intelligenza nell’affascinante reticenza del suo volto.” Oltre ai favori della critica The Station Agent ha avuto un buon successo anche ai botteghini, arrivando a guadagnare oltre 8 milioni, un successo considerando il piccolo budget. Inizialmente il ruolo non era stato pensato per Dinklage, almeno secondo le parole del co-protagonista Bobby Cannavale. Inizialmente McCarthy “si era proposto di raccontare una storia su un ragazzo che era appassionato di treni e che aveva scelto di isolarsi dal mondo”, ma quando McCarthy ha effettivamente iniziato a scrivere la sceneggiatura “mettendo nero su bianco”, ha deciso di scrivere il ruolo intorno a Diklage. La sceneggiatura ha stupito lo stesso Peter, infatti, come lui stesso fa notare, di solito “i ruoli scritti per qualcuno della mia taglia sono un po’ piatti”, spesso con caratteristiche comiche o in pure stile “Signore degli Anelli”; oltre al fatto che: “Non sono sessuali, non sono romantici” e “non sono difettosi”. La cosa che gli era piaciuta di questo personaggio scritto da McCarthy era proprio il fatto che non fosse l’ennesimo ruolo stereotipato; al contrario McBride ha “sentimenti romantici” oltre a “rabbia e … difetti”.
Dinklage è poi apparso nel film, distribuito in DVD, Tiptoes (2003), una pellicola dove appaiono anche Gary Oldman e Matthew McConaughey. Il film, al contrario dei precedenti, è stato criticato sopratutto per il ruolo dato ad Oldman:
Nello stesso anno Peter Dinklage ha recitato anche in diverse produzioni Off-Broadway. Peter è comparso anche nel film commedia natalizio Elf con il ruolo di Miles Finch, un irritabile autore per bambini che picchia Buddy Hobbs (Will Ferrell) dopo essere stato scambiato per un elfo.
Il 2005 lo ha visto recitare nella mini-serie di fantascienza marchiata CBS: Threshold e nel grande schermo ha fatto una breve comparsa nel film commedia The Baxter come wedding planner. Ancora nel 2005 Peter interpreta un artista circense per la commedia drammatica d’avventura Lassie: la pellicola nonostante un riscontro positivo da parte della critica non ha ha avuto lo stesso successo nel box office.
L’anno successivo Peter Dinklage ha recitato al fianco di Vin Diesel nel film Find Me Guilty, un dramma del regista Sidney Lumet. Nello stesso anno potresti averlo visto nella serie di successo Nip/Tuck, ha infatti interpretato il personaggio Marlowe Sawyer. Per quanto riguarda le serie è comparso anche in una della HBO, Entourage, interpretando una versione romanzata di se stesso e potresti averlo intravisto come Stewart nella serie comica 30 Rock.
Peter Dinklage ha anche fatto la commedia inglese Funeral Party nel 2008, riprendendo in seguito lo stesso ruolo per il remake americano del 2010. L’anno precedente, il 2007, ha anche avuto il ruolo di Simon Bar Sinister in Underdog, film non accolto bene dalla critica ma con un grosso successo commerciale.
Le cronache di Narnia: il principe Caspian ha visto tra i suoi attori anche Peter Dinklage, il film è stato una delusione sia per il botteghino sia per la critica dove hanno definito il ruolo dell’attore come una caduta verso lo stereotipo che ha sempre cercato di evitare.
https://www.youtube.com/watch?v=SgsdtRr2KFA
Nel 2010 è apparso nel film australiano I Love You Too insieme a Brendan Cowell e Peter Helliar.
Il successo definitivo
Ma passiamo al piatto forte, il nome di Peter molto probabilmente ti è familiare per il ruolo che ha ricoperto dal 2011 e al 2019: quello di Tyrion Lannister per la serie che abbiamo da poco salutato, Game of Thrones. Ma come si è accaparrato questo personaggio? A quanto pare Peter, nel maggio 2009, è stato il primo attore a essere scritturato. Peter Dinklage è stata prima prima scelta degli showrunner David Benioff e DB Weiss. I due hanno descritto Dinklage come una persona divertente, intelligente e spiritosa. Non conoscendo il materiale originale, Peter Dinklage fu molto cauto al suo primo incontro con i produttori: sempre per via della sua statura ha messo in chiaro che “non voleva giocare agli elfi o ai folletti” ed era molto scettico riguardo al suo ruolo per via del genere in cui era ambientata la serie, il fantasy. Benioff e Weiss lo hanno rassicurato dicendogli che il suo personaggio era “una diversa tipologia di persona nana nel genere fantasy”, o con le parole più schiette dell’attore, “No barba, scarpe senza punta, Tyron è un essere umano romantico e reale.” Lo stesso Martin voleva fortemente Peter Dinklage per questo ruolo: “Se non avesse accettato la parte, oh, ragazzo, io non so cosa avremmo fatto. “
Accettare subito questo ruolo è stata sicuramente una mossa vincente: la serie, come ben saprai, si è rivelata come un successo commerciale quasi senza precedenti; ed è arrivata a conclusione con l’ottava stagione questo maggio (2019).
Grazie proprio alla sua magnifica interpretazione Peter ha vinto un Emmy Award come miglior attore non protagonista in una serie drammatica nel 2011, 2015 e 2018.
Ma attenzione a quanto pare Tyrion non ha mai letto i libri da cui è tratta la serie! Lo rivela nel 2014 The Late Show di David Letterman: una volta aveva provato a leggere i libri su cui si basava lo show, ma li aveva trovati confusionari.
Nel 2015 Dinklage ha prestato la sua voce sempre per il ruolo di Tyrion nel videogioco di Game of Thrones: Game of Thrones: A Telltale Games Series.
Sempre come doppiatore ha prestato la sua voce nel 2012 per Captain Gutt in Ice Age: Continental Drift.
Fuori da Game of Thrones
Nel 2014 Dinklage ha recitato nel film horror-comico Knights of Badassdom insieme a Ryan Kwanten e Steve Zahn. Nel film sono tre amici che vanno nel bosco e ricreano un gioco di ruolo ( il famoso Dungeons & Dragons) dal vivo, evocando per sbaglio un demone dall’inferno. Lo stesso anno, ha interpretato Bolivar Trask nel film di supereroi X-Men: Days of Future Past. Per prepararsi al ruolo Dinklage ha dichiarato di non volersi avvicinare al personaggio pensando che sia un cattivo: come tutti i cattivi non sa di esserlo ma “vede effettivamente ciò che sta facendo come una cosa buona”. Sempre come doppiatore ha prestato la sua voce nel 2012 per Captain Gutt in Ice Age: Continental Drift. Nel 2014 invece ha doppiato il fantasma AI nel videogioco Destiny, ma è stato sostituito da Nolan North nell’agosto 2015. Nel 2016, Peter Dinklage ha fornito la sua voce per The Mighty Eagle in The Angry Birds Movie, registrando poi una canzone per la colonna sonora del musical.
Nel 2015, Dinklage ha avuto un ruolo nel film di fantascienza Pixels (era un ex campione arcade di nome Eddie Plant).
Recentemente, nel 2017, è uscito al cinema con un film indipendente Rememory, il film non ha entusiasmato il pubblico ma comunque è stato apprezzato per la sua interpretazione. Sempre nello stesso anno ha preso parte ad un film decisamente più interessante e che ha avuto un successo maggiore: Tre Manifesti A Ebbing Missouri del regista Martin McDonagh, e anche al dramma Three Christs, presentati entrambi al Toronto International Film Festival (il primo anche alla Venezia 74).
Nel 2018 Dinklage ha prodotto e interpretato I Think We’re Alone Now, un dramma post-apocalittico e tra interpreti ci sono lo stesso Dinklage ed Elle Fanning. Il film è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival dello stesso anno.
Dinklage oltre agli X-Men è comparso nel film Marvel Avengers: Infinity War nel ruolo di Eitri, un nano gigante.
Dinklage, insieme alla sceneggiatrice e regista Sacha Gervasi, ha scritto e prodotto per diversi anni un film sugli ultimi giorni dell’attore Hervé Villechaize. L’attore si è suicidato poco dopo aver lasciato un’intervista alla Gervasi nel 1993. Il film ha visto la luce nel 2018, La mia cena con Hervé.
Tra l’agosto e il settembre del 2018, Peter torna al suo amato palcoscenico recitando nel ruolo principale per un nuovo adattamento musicale del Cyrano de Bergerac. Un ruolo che ha programmato di riprendere per l’Off-Broadway durante la stagione 2019-2020.
Vita privata
Nel 2005 Peter Dinklage ha sposato Erica Schmidt, una regista teatrale. Nel 2011 hanno una figlia di cui il nome i genitori hanno deciso di non rivelarlo pubblicamente, smentendo anche il resoconto dei media che avevano annunciato il suo nome come Zelig. Nel 2017 hanno avuto un secondo figlio e anche per questo non hanno mai voluto rivelare il nome così come il sesso.
La cicatrice nel volto di Dinklage è vera, l’attore è stato ferito nei primi anni ’90, quando si trovava nella band punk-funk-rap, Whizzy. La cicatrice parte dal collo fino ad arrivare al suo sopracciglio. Era al CBGB, nightclub di New York e mentre stava suonando è stato colpito involontariamente da una ginocchiata sul volto iniziando poi a sanguinare sul palco.
Prossimi progetti
Nel 2017, è stato annunciato che Dinklage farà parte della commedia americana O Lucky Day, diretta da Jon S. Baird. Peter interpreterà un truffatore che finge di essere un leprecauno.
Il 5 ottobre 2017, Dinklage ha acquistato i diritti per l’adattamento cinematografico del romanzo di Joe R. Lansdale, The Thicket.